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Autore: Manny    23/06/2006    27 recensioni
Prodia dissacrante della battaglia tra Ettore e Achille. Abbiate compassione di due povere menti malate (Manny e LadyAragorn) alle quali Iliade ed Odissea, per quanto belle, escono oramai da ogni orifizio immaginabile del corpo, soprattutto se propinate "via Troy". Perdonateci, ma nel momento della scrittura le nostre menti erano in un'altra dimensione tossico allucinata...
Genere: Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che questa è una parodia senza pretesa... è stata partorita in un momento di pura follia dalla mia mente e da quella della mia cara LadyAragorn (a proposito... mille volte in bocca al lupo per gli esami!!!).
Spero che vi faccia ridere o, per lo meno sorridere...

Νελ Μιραβωλαντη Μονδω Δι Τροι
(Nel Mirabolante Mondo di Troy)

Prologo: Segreteria Telefonica

Tuuu… Tuuu… Tuuu…
Clic!
“Risponde la segreteria telefonica di Achille, sfrenato Mezzo Dio del Sesso, con un Patroclo decisamente cattivo tra le cosce… al momento non sono in tenda… lasciate un messaggio dopo il segnale acustico…”
BEEEEP
“Achille!!! Sono Briseideeeeeeee! guarda che ti stanno aspettando tutti! E smettila di fare il porcellone con Patroclo!"

La resa dei Tonti… ehm, dei Conti

Si alza il sipario sull’ennesima giornata di battaglie e scontri che durano oramai da dieci lunghissimi, estenuanti anni.
Ma oggi qualcosa di diverso aleggia nell’aria. Si, perché finalmente Achille dall’ascella che puzza ha cambiato deodorante! Niente più armarture pezzate ed odore nauseabondo, se Zeus vuole!
Ma, soprattutto, i due eserciti sentono che il punto di svolta da tanto atteso sta per arrivare.
Davanti a loro, nella pianura avvolta dal tepore rossastro del tramonto troiano _ ovviamente di cartone rigido, dipinto con colori acrilici e spennellato di colla vinilica, che conferisce a questo art-attack un aspetto veramente professionale _ due eroi, splendidi nell’armatura lucidata con nuovo smack brillacciaio, si trovano l’uno di fronte all’altro, come deciso dal fato… si, insomma… dagli dei che avevano affidato la decisione ad una sfida senza esclusione di colpi di sasso-carta-forbice.
Uno dei due dovrà soccombere. Così è stato deciso.
All’improvviso l’acheo si scaglia superbo addosso al troiano, come una Manny affamata addosso al trancio di pizza dello Spizzico. Ma questi, esibendo con orgoglio i pettorali scolpiti dal Tes-med, evita agilmente il colpo inferto da Achille dal petto peloso… ehm… volevo dire villoso. Il peloso Achille… e ridagli… il pelide Achille, rialzato lentamente lo sguardo, contorce le labbra magistralmente ritoccate a bisturi, in un ghigno raccapricciante.
È troppo per Ettore domatore di cavalli, troppo abituato a mostrarsi macho in battaglia ma, tuttavia, a continuare, nonostante i quaranta suonati, a guardare l’Albero Azzurro mentre mangia i Flauti Mulino Bianco alle 8 di mattina.
Sopraffatto dal terrore, fa dietrofront come LadyAragorn di fronte alle montagne russe, e si precipita in una corsa mozzafiato in una corsa attorno a Troia dalle alte mura, di 60 strati carta igienica, uniti da colla vinilica mista ad acqua che, lasciti riposare per una notte, diventano duri come una roccia!
Per tre volte fece il giro, per tre volte passò davanti al distributore di mini Winnie the Pooh, per tre volte ne comprò uno e smadonnò come un ossesso contro il fato per avergli fatto capitare il panda, che aveva già, per tre volte di fila.
Poi, come le autrici quando passa il ragazzo dei loro sogni (ovviamente proibiti), si fermò con gli occhi fuori dalle orbite. Ormai era rassegnato al proprio destino… vabeh, inizialmente si era fermato per fare uno squillo a Paride e solo dopo, accortosi di non avere più credito sul cellulare e che non c’era campo, si era accorto della precaria situazione.
Rassegnato al destino, dicevamo, e alla superiorità di Achille dall’ascella non più puzzolente (il cui cellulare, per altro, aveva sempre minimo 50 euro di telefonate ed sms e almeno tre tacche…), fatto un profondo respiro, si voltò. Con un Urlo selvaggio da ceretta inguinale, il divino Achille balzò in avanti e la sua figura si stagliò in controluce davanti al sole arancione, simile ad un uovo al tegamino. Sollevò la lunga lancia dei Cavalieri dello Zodiaco da Gig e…
“Achilluccioooooooooo!”
Tutti, compresi i due eroi, si voltarono. Zampettando allegramente sulla sabbia infuocata della piana di Troia, ed inciampando in uno dei massi di compensato, Briseide avanzava lentamente, esibendo un sacchettino rosa con raffigurate delle faccine di maialini.
“Aaaaachyyyyyyyy! – Strillava – il cestino della merenda! Non vorrai rinunciare ai cinque cereali del tuo Kinder Colazione Più… se no poi come fai ad iniziare bene la giornata? Ah, già che sono qui, volevi le figurine dei Pokèmon o dei Bay-Blade????”

- Cala il Sipario -

  
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