Capitolo 1
L’estate sta finendo, sono in giro per
la città, la maggior parte dei negozi sono chiusi ancora per le ferie.
Sono ormai le 7,30 di sera è ora di rientrare. Mi incammino verso casa di mia nonna, che si trova
dall’altra parte della città. Conosco bene queste strade, ci sono nata. Il sole
sta calando e alcuni di questi vicoli ormai sono bui.
Mi sento afferrare per un braccio, vengo
trascinata e sbattuta contro un muro. Mi trovo circondata da 3
ragazzi, che non hanno facce rassicuranti.
<< Ehi bella, adesso ci divertiamo>>
Dal loro accento sono italiani. Uno di loro mi si piazza davanti, mi sfila la
borsetta e la butta per terra. Sento le sue mani su di me. Mi ha sollevato la
maglietta e sento le sue mani insinuarsi sotto il reggiseno. Mi metto a urlare
con tutto il fiato che ho in gola, il cuore sta battendo all’impazzata. Adesso
non sento più nulla, non sento più le sue mani.
<< La devi lasciare stare>> .
È arrivato qualcuno. Non oso aprire gli occhi, mi sono
accasciata per terra, mi tiro le ginocchia al petto e mi tappo le orecchie.
Sento una mano appoggiata sulla mia spalla, mi metto a
urlare.
<< Calma, è tutto finito>>
Alzo lo sguardo, ho la vista annebbiata dalle lacrime.
Appena mi si schiarisce, vedo un ragazzo che mi tende una mano. Ha un sorriso
così caldo.
Metto la mia mano nella sua e mi aiuta ad alzarmi.
<< Va tutto bene?>>
<< Adesso si>> Si china, raccoglie la mia
borsa, le da una pulita e me la restituisce.
<< Tieni>> Dall’accento capisco che non è
italiano, direi albanese. << Grazie. Io sono Sofia.>>
<< Nicolas. Dove stavi andando?>> Il suo
sguardo non mi ha lasciato nemmeno per un momento << Stavo andando da mia
nonna >> La mia voce trema ancora per lo spavento.
<< Forza andiamo che ti
accompagno>>
Stringo al petto la borsa, le mani continuano a
tremare.
Usciamo dal vicolo e ci troviamo sulla strada
illuminata. Posso vedere il suo viso, i suoi tratti sono caucasici, capelli
neri come la pece, occhi blu come la notte. Appoggiati al muro
ci sono altri ragazzi, albanesi anche loro.
<< Nico è tutto a posto?>>
<< Si Damian. Dove
sono andati quei farabutti?>> Sta quasi ringhiando.
<< Sono scappati, penso che non ci riproveranno
più, le hanno prese di santa ragione>>
<< Grazie>> La mia voce continua a
tremare.
<< Non ti preoccupare, hai una bella
voce>> Mi mette una mano sulla spalla e mi spavento.
Arretro alla velocità della luce, finche non vado a
sbattere contro il petto di Nicolas.
<< Sofia calma, non è nulla>>. Abbasso lo
sguardo.
<< Scusate >>. Sono in imbarazzo.
<< Ti ha messo le mani addosso?>> I suoi
occhi sono diventati due fessure.
<< Si>>
<< Adesso è tutto a posto, non ti preoccupare ti
assicuro che la pagheranno>> E’ come se lo dicesse più a se stesso che a
me.
<< Nico accompagnala. Noi ci vediamo dopo. Ciao
Sofia>> Il suo amico gli posa una mano sulla spalla per calmarlo.
<< Ciao a tutti, grazie>>
Nico si incammina verso casa
di mia nonna, cammina davanti a me. Ha un passo spedito, ormai mi ha
distanziato.
<< Rallenta, per favore>> La mia voce è un
soffio.
Si ferma e si appoggia al muro di una casa. Quanto
sono ormai a pochi metri da lui, si incammina
nuovamente. Adesso va più piano. Dopo poco sono arrivata.
<< Io allora ti saluto. Ci si vede in
giro>> Non mi guarda più.
<< Grazie ancora. Cosa posso
fare per sdebitarmi?>> Se non ci fosse stato lui chissà dove sarei a
quest’ora.
<< Nulla.>> Si
volta e con le mani in tasca se ne và.
<< Ciao, sono tornata>> Saluto la nonna
che è seduta alla macchina da cucire.
<< Sofi va tutto
bene?>>
<< Si >> Non le voglio dire nulla, si
spaventerebbe e ai suoi 76 anni le farebbe male.
<< Rimani qui a cena?>>
Troppo carina.<< No
vado a casa. Hai bisogno di qualcosa?>>
Mi dice di no, la saluto ed esco. Salgo in macchina e
torno a casa. I miei non ci sono in questi giorni, sono andati in vacanza. Mi
metto sul divano e accendo la televisione. Passo la serata così, non mangio
nulla. Mia sorella quando è arrivata mi ha detto qualcosa ma non l’ho sentita.
Verso mezzanotte spegno la tv e vado a dormire.
Sono sdraiata nel letto, con le coperte tirate su fino
agli occhi. Non riesco a prendere sonno, appena chiudo gli occhi
mi vengono in mente quei ragazzi. Mi sento ancora le sue mani addosso.
Mi sento sporca. Scendo e mi faccio una doccia calda, mi insapono per bene e frego finché la mia pelle non diventa
rossa. Mi sciacquo, esco dalla doccia e infilo l’accappatoio. Mi asciugo per bene, anche i capelli. Mi infilo il
pigiama. Torno a letto e mi sento meglio. Chiudo gli occhi e cerco attentamente
in questa giornata qualcosa di bello. Mi tornano in mente quei ragazzi, ma
scaccio subito questo pensiero. Poi mi vengono in mente quegli occhi blu e sto
meglio. Con quegli occhi in mente mi addormento.