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Autore: MissysP    15/10/2011    2 recensioni
Un altro compleanno passato da solo. Nessuno dei suoi amici sembrava essersi ricordato del suo compleanno, lasciandolo da solo. Che cosa gli restava da fare se non passarlo da solo, osservando il cielo? MA a volte certe sorprese possono sbalordire.
[cit. "Cosa c’è Naruto?" chiese la compagna. Naruto le prestò attenzione.
"Dov’è Hinata?" domandò il biondo.
"Ah, non lo so... Dovrebbe essere qui..." balbettò Sakura guardandosi attorno.
"Proprio come Sasuke?" domandò, troppo perplesso. Tutti quegli avvenimenti lo avevano reso sospettoso. Voleva immediatamente sapere dove si trovava la sua fidanzata e il suo migliore amico. Si alzò e incominciò a girovagare per la stanza, salutando i suoi amici e ringraziandoli per la festa. Non trovò né Hinata né Sasuke. Incominciò ad innervosirsi e a stringere i pugni. Riattraversò la sala. Stava per uscire quando una voce fin troppo famigliare lo bloccò.
Lo so che è tardi per il compleanno del nostro Naruto ma volevo fargli lo stesso gli auguri a modo mio. Spero che la storia possa piacervi ^^
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Giorni normali, più o meno'
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Una torta speciale!


Le gambe ciondolavano nel vuoto, sotto di loro c’era il mare che s’infrangeva contro gli scogli. Un ragazzo era solo, ad osservare l’orizzonte. Proprio dietro di esso, c’era il sole; quello stesso sole che gli aveva fatto compagnia per tutta la giornata, lo stesso sole che adesso stava andando a riposare dietro il manto marino. Gli occhi azzurri del ragazzo furono illuminati dall’ultima luce fioca provenienti da quei raggi deboli. Era triste. Era il giorno del suo compleanno ed era rimasto da solo. Come al solito.

I suoi amici erano tutti impegnati in qualche missione oppure lo ignoravano completamente. Eppure il giorno prima si era ben premurato di diffondere ‘accidentalmente’ la voce per ricordare agli altri del suo compleanno. Però, sembrò non bastare. Nessuno gli aveva fatto gli auguri e nessuno si era premurato di fargli un regalo. Sembrava che si fossero scordati di lui. Come al solito. Perfino la sua Hinata, che stranamente era sparita dal giorno prima assieme a Sasuke. Neppure la nonna Tsunade sembrò rammentare il suo compleanno. Invaso da una profonda tristezza, aveva passeggiato fino a trovare quel posto e ci aveva trascorso tutto il giorno.

Non voleva ritornare indietro, non voleva passare un altro compleanno da solo. Improvvisamente il cielo fu squarciato dal gorgoglio del suo stomaco. Arrossì, portandosi una mano sullo stomaco. Sospirò sconsolato, anche se aveva resistito per quasi un giorno senza mangiare, il suo stomaco protestò. Sconsolato si rimise in piedi e dando un ultima occhiata al cielo si mise in cammino.

 

Era giunto davanti al grande portone del villaggio. Mani in tasca, maglione allacciato fino al mento e con lo sguardo rivolto al terreno. Così Naruto Uzumaki festeggiava il suo compleanno. Tuttavia sorrise. Appena varcata la soglia sul suo volto spuntò il suo solito sorriso e si diresse direttamente verso l’Ichiraku Ramen.

Passeggiava tranquillamente per le vie di Konoha, passando fra la gente che rideva e chiacchierava sena nemmeno notarlo. Presto arrivò al suo ristorante preferito e incominciò a pregustare il momento in cui il suo stomaco avrebbe fatto una bella scorpacciata di ramen.

Certo gli sarebbe piaciuto passare la giornata in un altro modo, ma doveva accontentarsi. Appena si abbassò, per scostare le copertine dell’entrata, la voce del proprietario si fece sentire.

"Siamo chiusi" disse, senza notare di uno sguardo la persona che era appena entrata. Naruto si pietrificò sul posto, incredulo. Restò imbalsamato davanti all’entrata, non sapendo bene che cosa dire. Che cosa avrebbe fatto adesso? In quale altro modo avrebbe potuto trascorrere il suo compleanno? Non poteva veramente crederci, quella giornata stava diventando sempre più nera.

"Oh, Naruto! Sei tu. Mi dispiace, ma dobbiamo chiudere" disse Ayame, che nel frattempo stava uscendo per appendere il cartellone con la scritta ‘Chiuso’. Naruto la guardò assente, ma trovò la forza di annuire. Si rimise le mani in tasca e uscì nuovamente in strada. Passeggiava, ancora da solo. Ormai gli restava solamente un luogo a cui fare ritorno: casa sua. Alzò svogliatamente lo sguardo, osservando quel cielo terso, pieno di stelle. Molte stelle che decoravano il cielo blu.

"Naruto?" domandò una voce femminile. L’avrebbe riconosciuta fra tante. Si fermò e si voltò in direzione della ragazza che lo aveva distolto dai suoi tristi pensieri. Si sforzò di sorridere, di certo non pretendeva la sua pietà.

"Sakura-chan..." la chiamò. La ragazza gli sorrise e lo raggiunse. I suoi capelli corti e rosa confetto vacillarono seguendo il volere del vento. Naruto si limitò solamente a guardarla. Non provava più quell’emozione forte che gli faceva battere il cuore ogni qualvolta che la vedeva. Ormai il suo cuore apparteneva a qualcun’altra. Una ragazza che aveva rischiato la vita per lui, per salvarlo dal nemico. E che aveva trovato la forza di dichiararsi. Quindi, osservò gli occhi verdi della compagna e aspettò che lo raggiungesse. Poi ripresero a camminare insieme. Fra di loro cadde il più completo silenzio, uno di quelli in cui le parole non servivano. Ormai si conoscevano da una vita. Sakura era la sua migliore amica, la fidanzata del suo migliore amico e quindi le parole non servivano. Camminarono semplicemente fianco a fianco, mentre attraversarono le strade del villaggio, senza una meta precisa.

"Allora... Come vanno le cose fra te e Sasuke?" domandò Naruto. Era una domanda per fare conversazione, di certo non era un pretesto per farsi gli affari del ragazzo. Insomma, Sasuke era grande e vaccinato e non aveva bisogno della supervisione di un adulto, di certo non quella di Hinata. E non era nemmeno geloso. La sua era semplicemente una domanda per fare conversazione, sì, senza alcun dubbio. Sakura, invece, sorrise. Un sorriso che però il biondo non scorse.

"Come mai questa domanda? Lo sai molto bene che mi fido di Sasuke. Tu dubiti, per caso, di Hinata?" gli domandò la ragazza. Naruto si fermò di scatto, con gli occhi fuori dalle orbite. Non credeva alle proprie orecchie, ma soprattutto non credeva alle parole pronunciate dalla compagna. La guardò spaesato, rimuginando su quelle parole. Lui dubitava di Hinata?

Ripetendosi quella domanda si rese conto dell’assurdità a cui si era concesso di pensare. Riprese a camminare, ritornando al fianco di Sakura e si portò le mani dietro ala testa. Alzò lo sguardo, tornando a contemplare quel cielo scuro, privo della luna che tanto la ricordava.

"Non diciamo sciocchezze, Sakura-chan. Io di Hinata mi fido ciecamente..." borbottò, leggermente imbarazzato e vergognoso di se stesso per aver solamente osato pensare una cosa simile. "... E’ di Sasuke, che non mi fido. Anzi, per la precisione non mi fido di nessun ragazzo che gli giri attorno, certamente a parte Neji. E’ suo cugino" completò la frase. Sakura si portò una mano alla bocca e rise sommessamente. Ormai i lampioni s’erano accesi e illuminavano il loro vagabondare.

"Questo, però non significa nulla, sai?" disse la ragazza, con un tono di quella che sapeva più di quanto desse a vedere. Naruto puntò il suo sguardo sul profilo della ragazza, aspettando che continuasse il suo discorso. Improvvisamente il suo cuore aveva perso un battito e si era sentito geloso perfino di Neji. Ma lui sapeva molto bene che Hinata era solamente sua. Di certo non aveva mai guardato suo cugino sotto quella luce e si rifiutava di crederci. Ma appunto perché la sua Hinata era tanto bella e gentile, che spesso i ragazzi ci provavano.

"Una volta mi ha detto che lei e suo cugino erano inseparabili, proprio durante il periodo in cui sei partito per allenarti. Lei si sentiva molto sola e suo cugino immancabilmente le era sempre accanto. A volte sparivano per giorni e nessuno sapeva nulla di loro. Si dice, anche, – ma sono solamente voci – che in quel periodo Hiashi era molto contento per sua figlia" spiegò Sakura. Naruto aveva abbassato le braccia e le sue mani si erano strette a pugno. Si poteva notare molto bene il tic nervoso che si era impossessato di Naruto. La sua palpebra aveva preso a tremare e a guardare la compagna con uno sguardo pieno di rabbia e follia. Certo tutto quello era successo molto tempo prima che loro due si mettessero insieme, ma era dura accettare quelle parole. Sakura, dal canto suo, non poteva che sforzarsi di non scoppiare a ridere; per questo si premeva, attentamente, la mano sulla bocca e stando attenta a dare le spalle all’amico. Aveva accelerato il passo, aumentando la distanza fra loro. Naruto cercava di calmarsi e solamente quando il fumo aveva smesso di fuoriuscirgli dalle orecchie s’era accorto che Sakura era più avanti. Incominciò a rincorrerla, per chiederle spiegazioni, ma quando la vide ridere sommessamente, non poté che trarre un sospiro di sollievo. La sue spalle si curvarono verso il basso.

"Lo sai che non sei divertente? Mi hai fatto solamente venire un infarto" si lamentò il biondino. Sakura scosse le spalle e guardò i suoi piedi. Lo stomaco di Naruto scelse proprio quel momento per lamentarsi e per ricordare al ragazzo che ancora non aveva mangiato. Sakura sorrise, compiaciuta. Diede una gomitata al petto del ragazzo e lo guardò con sguardo bonario.

"Vieni, Baka. Ti offro la cena" disse la ragazza. Naruto sorrise e la seguì, senza farsi richiamare due volte e anche il suo stomaco espresse il suo consenso.

 

Stavano salendo le scale per l’appartamento di Sakura. Naruto la seguiva silenzioso. Solamente il rumore dei loro passi rimbombava per i corridoi. Naruto fremeva, all’idea di poter finalmente mangiare e quindi seguiva mansuetamente la compagna. Sakura mise le chiavi nella toppa della porta e lentamente girò la maniglia. Spalancò la porta e mostrò l’appartamento esposto totalmente al buio. Sakura vi entrò, senza badare a nulla, sapendo ormai dove mettere i piedi. Naruto rimase sulla soglia della stanza e aspettò che la luce s’accese. Sakura lo guardò per un attimo e poi sorrise.

"Vieni dentro, Naruto. Non dirmi che hai paura del buio" lo derise la ragazza. Naruto sbuffò e fece un passo in avanti. I continui gorgoglii del suo stomaco lo spinsero ad entrare. Prima mangiava, prima poteva ritornare a casa per dimenticarsi di quell’orrenda giornata. Fu avvolto dal silenzio, la porta alle sue spalle si schiuse di botto. Naruto sobbalzò e si girò di scatto. Era tutto buio e non riusciva a vedere nulla. Il sangue incominciò a scorrergli velocemente nelle vene.

"Sakura?" domandò il ragazzo. Non ricevette risposta, non capiva dove si fosse cacciata. La chiamò un’altra volta e nel frattempo si avvicinò alla parete, cercando l’interruttore per la luce. La mano arrivò fino alla parete fredda e trovò subito quello che stava cercando. Accese la luce e si voltò e proprio in quel momento sentii dei risolini. Si voltò e strabuzzò gli occhi incredulo a quello che guardava.

"Buon compleanno Naruto!" esclamarono i ragazzi radunati nella stanza. Naruto rimase in silenzio, con gli occhi fuori dalle orbite, mentre passava in rassegna tutti i presenti. Kakashi-sensei, Neji, TenTen, Ino, Shikamaru, Sai, Iruka-sensei e tutti gli altri; sì, c’erano proprio tutti e lui provò un moto di felicità. Allora non se ne erano dimenticati, erano spariti per fargli una sorpresa. Stava per piangere quando alle sue spalle gli saltò addosso Sakura che rideva divertita della sue espressione di stupore.

"Pensavi che ce ne fossimo dimenticati, vero?" gli disse. Naruto le sorrise e annuì, voltandosi nuovamente verso i suoi amici. Sakura lo prese per mano e lo portò vicino al tavolo, dov’erano sistemati tutti i regali. Il sorriso di Naruto s’allargò ancora di più e incominciò a scartarli con foga. Era felice che non si fossero dimenticati del suo compleanno e ringraziava il cielo per aver degli amici così.

 

"Come ho fatto a non accorgermene?" domandò il biondo mentre si abbuffava ella ciotola di ramen che aveva fra le mani. Sakura scoppiò a ridere, seguita da Ino, TenTen e Temari. Naruto non capì la loro risata delle ragazze ma poi capì. Mise il broncio contrariato.

"Beh, Baka non è difficile nasconderti qualcosa. Proprio non ti sei accorto di nulla?" domandò Sakura. Il ragazzo scosse la testa e Sakura non poté che stupirsi, ancora una volta, della sua ingenuità. Era proprio un caso disperato.

"Beh, mi sembrava strano che tutti voi foste impegnati in missioni o chissà cos’altro. Ma dove diavolo vi siete nascosti?" chiese il biondino, mangiandosi un’altra ciotola di ramen.

"Bastava stare attenti, idiota" rispose Temari ì, scocciata come suo solito. Naruto la guardò fulminandola con lo sguardo, ma voleva bene anche a lei. Per cui le sorrise lo stesso.

"Abbiamo convinto l’Hokage a lasciarci questa giornata e poi abbiamo chiesto un po’ a tutti di reggerci il gioco" spiegò Ino con pazienza, dopo aver dato una gomitata a Temari per la sua risposta.

"Allora anche la nonna era consapevole di quello che stavate facendo. Mi domandavo il motivo per cui mi aveva sbattuto fuori dall’ufficio in quel modo tanto ‘gentile’... Anche Teuchi?" domandò il biondo. Le ragazze scoppiarono a ridere ancora una volta. Naruto non sarebbe mai cambiato ed era per quello che era così adorabile. Era un eterno bambino. Adorabile.

"Eh, già!" esclamò divertita TenTen, portandosi una mano davanti alla bocca. Naruto sospirò sconsolato. Almeno stava mangiando del ramen, anche se non era propriamente dell’Ichiraku.

Poi si ricordò di Hinata. Si guardò attorno, alla ricerca della sua figura, ma non la trovò. Non riusciva a vederla da nessuna parte, fino ad incontrare gli occhi verdi dell’amica. Lo guardava non capendo i suoi pensieri e scosse le spalle.

"Cosa c’è Naruto?" chiese la compagna. Naruto le prestò attenzione.

"Dov’è Hinata?" domandò il biondo.

"Ah, non lo so... Dovrebbe essere qui..." balbettò Sakura guardandosi attorno.

"Proprio come Sasuke?" domandò, troppo perplesso. Tutti quegli avvenimenti lo avevano reso sospettoso. Voleva immediatamente sapere dove si trovava la sua fidanzata e il suo migliore amico. Si alzò e incominciò a girovagare per la stanza, salutando i suoi amici e ringraziandoli per la festa. Non trovò né Hinata né Sasuke. Incominciò ad innervosirsi e a stringere i pugni. Riattraversò la sala. Stava per uscire quando una voce fin troppo famigliare lo bloccò.

"Ehi, Baka. Dove stai andando?" domandò Sasuke, entrando proprio in quel momento. Naruto si fermò. Lo guardò in cagnesco e lo scrutò attentamente. Fu sollevato nel comprendere che con lui non c’era la ragazza. Abbassò le spalle e sospirò, lo stesso scocciato per il fatto che la sua ragazza mancasse.

"Dove ti eri cacciato?" domandò il biondino, non guardandolo direttamente negli occhi. Sasuke alzò un sopracciglio, ma non nascose l’ombra del sorriso che gli era spuntato in viso.

"Sono stato molto impegnato con una certa persona... Di sicuro mi ha stupito..." mormorò, in modo che solamente lui potesse udirlo. Naruto strinse i denti e i pugni, percependo molto bene la sua nota allusiva.

"Naruto! La torta, non la vuoi mangiare?" domandò Ino, agitando le braccia per ricevere la sua attenzione. Naruto la guardò assente, ma si voltò. Diede le spalle al moro, che lo guardava divertito. Sapeva molto bene come farsi perdonare per quello ‘scherzetto’.

"Sasuke l’hai portata vero?" domandò Sakura, raggiungendolo e prendendolo a braccetto. Il ragazzo si voltò a guardarla e semplicemente annuì. Sakura gli diede un bacio sulla guancie e si precipitarono insieme agli altri in cucina, pronti a mangiarsi la torta.

Quando Naruto notò le proporzioni gigantesche della torta aprì la bocca dallo stupore. Non credeva ai suoi stessi occhi da quanto era grande il dolce e già si stava pregustando il suo sapore.

"Allora, Baka, non vuoi tagliarne una fetta?" domandò il suo migliore amico. Naruto lo guardò male, ma non voleva farsi rovinare la festa proprio da lui. Avrebbe trovato un modo per vendicarsi.

Kiba gli passò un coltello e gli diede poi una pacca sulla spalla. Rideva e Naruto non comprendeva il motivo di quella risata sguaiata.

"Mi raccomando, Naruto, non uccidercela" disse il freddo Shino. Naruto lo guardò senza capire, ma annuì. Di certo non voleva rovinare quella meraviglia di culinaria. Si avvicinò al dolce e con il coltello incominciò a tagliarla, ma una nuvola improvvisa la fece sparire. Naruto fu sorpreso e incominciò a tossire per il fumo, insieme a tutti gli altri presenti. Oltre al tossire udiva anche dei gridolini e delle risatine provenienti dalle ragazze che erano molto vicino a lui. Proprio, quella sera, non le capiva. Gli sembravano strane e non capiva che cosa fosse successo. Quando il fumo si diradò, Naruto aprì gli occhi e guardò davanti a sé. Si notava la figura sinuosa di qualcuno, si una donna. Naruto riconobbe quelle forme, generose in punti che conosceva molto bene. La visione che gli si presentò davanti gli sollevò il morale.

Era Hinata.

Sì, era proprio lei. Non poté che sorridere, sollevato di vederla. Un giorno di lontananza era anche fin troppo, per lui. E vederla lì, in quel momento, gli fece dimenticare perfino come si chiamasse. Già faticava a rimanere lucido in sua presenza, ma scorgerla in quel completino da coniglietta sexy risvegliò qualcos’altro di lui. Quella vista non scatenò solamente lo stupore di Naruto, ma anche l’ira di Neji e Kiba. Infatti i due, ripresosi da quella visione erano diventati rossi e del fumo prese ad uscire dalle loro orecchie. Incominciarono a dimenarsi e fecero per raggiungerla, ma prontamente Gai-sensei e Lee bloccarono Neji per le braccia, mentre Shino e Choji bloccarono Kiba.

Sasuke e Shikamaru e Sai si limitarono a sorridere, mentre le ragazze scoppiarono a ridere. L’espressione imbambolata di Naruto ripagava la loro attesa. Era divertente osservare la bocca aperta del ragazzo con la sua espressione di totale imbarazzo. Anche Hinata, dal canto suo, era arrossita, però attendeva una reazione da parte del ragazzo. Sasuke diede una spinta al compagno, incitandolo a fare qualcosa. Naruto si voltò indietro e fece un cenno con la testa per ringraziarlo. Forse non si sarebbe vendicato per quello che poco prima gli aveva detto.

"Muoviti Naruto, non dirmi che preferisci restare qua!" esclamò con un tono malizioso Ino. Con una mano davanti alla bocca e con l’altra incitava il ragazzo a raggiungere la ragazza. Naruto non poté che sorridere e annuire. Issò con estrema facilità Hinata su una spalla e sparirono in una nuvoletta di fumo.

 

I due si ritrovarono nella loro stanza, nella loro casa. Naruto baciò con foga la ragazza che rispondeva con egual sentimento. Si rotolarono nelle coperte fino a quando entrambi non rimasero nudi. Naruto si staccò da quelle labbra perfette e intrappolò i propri occhi in quelli della ragazza. Hinata arrossì, ma trovò la forza di sorridergli.

"Ti è piaciuto il mio regalo?" domandò timidamente lei. Naruto sorrise ancora di più, per tornare a baciarla di nuovo.

"Il più bel compleanno di sempre" rispose il ragazzo.

Sì, il più bel compleanno che avesse mai passato. Ringraziava il cielo per i suoi amici, ma soprattutto ringraziava il cielo per la magnifica donna che aveva al suo fianco. Una donna che amava con tutto se stesso.

Buon compleanno, Naruto!



Okay, sono consapevole di essere in ritardo per il compleanno di Naruto. Ma non potevo non dedicargli una storia. PEr cui anche se sono le 23.05 di Sabato 15 Ottobre, ho deciso di dedicargli lo stesso una piccola One-shot. Piccola più o meno ^^
Quindi spero che chiunque la legga la possa apprezare.
Bacioni

MissysP

  
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