Una torta speciale!
Le gambe
ciondolavano nel vuoto, sotto di loro c’era il mare che
s’infrangeva contro gli
scogli. Un ragazzo era solo, ad osservare l’orizzonte.
Proprio dietro di esso,
c’era il sole; quello stesso sole che gli aveva fatto
compagnia per tutta la
giornata, lo stesso sole che adesso stava andando a riposare dietro il
manto
marino. Gli occhi azzurri del ragazzo furono illuminati
dall’ultima luce fioca
provenienti da quei raggi deboli. Era triste. Era il giorno del suo
compleanno
ed era rimasto da solo. Come al solito.
I suoi amici
erano
tutti impegnati in qualche missione oppure lo ignoravano completamente.
Eppure
il giorno prima si era ben premurato di diffondere
‘accidentalmente’ la voce
per ricordare agli altri del suo compleanno. Però,
sembrò non bastare. Nessuno
gli aveva fatto gli auguri e nessuno si era premurato di fargli un
regalo.
Sembrava che si fossero scordati di lui. Come
al solito. Perfino la sua Hinata, che stranamente era sparita
dal giorno
prima assieme a Sasuke. Neppure la nonna Tsunade sembrò
rammentare il suo
compleanno. Invaso da una profonda tristezza, aveva passeggiato fino a
trovare
quel posto e ci aveva trascorso tutto il giorno.
Non voleva
ritornare indietro, non voleva passare un altro compleanno da solo.
Improvvisamente il cielo fu squarciato dal gorgoglio del suo stomaco.
Arrossì,
portandosi una mano sullo stomaco. Sospirò sconsolato, anche
se aveva resistito
per quasi un giorno senza mangiare, il suo stomaco protestò.
Sconsolato si
rimise in piedi e dando un ultima occhiata al cielo si mise in cammino.
Era giunto
davanti
al grande portone del villaggio. Mani in tasca, maglione allacciato
fino al
mento e con lo sguardo rivolto al terreno. Così Naruto
Uzumaki festeggiava il
suo compleanno. Tuttavia sorrise. Appena varcata la soglia sul suo
volto spuntò
il suo solito sorriso e si diresse direttamente verso
l’Ichiraku Ramen.
Passeggiava
tranquillamente per le vie di Konoha, passando fra la gente che rideva
e
chiacchierava sena nemmeno notarlo. Presto arrivò al suo
ristorante preferito e
incominciò a pregustare il momento in cui il suo stomaco
avrebbe fatto una
bella scorpacciata di ramen.
Certo gli
sarebbe
piaciuto passare la giornata in un altro modo, ma doveva accontentarsi.
Appena
si abbassò, per scostare le copertine
dell’entrata, la voce del proprietario si
fece sentire.
"Siamo
chiusi" disse, senza notare di uno sguardo la persona che era appena
entrata. Naruto si pietrificò sul posto, incredulo.
Restò imbalsamato davanti
all’entrata, non sapendo bene che cosa dire. Che cosa avrebbe
fatto adesso? In
quale altro modo avrebbe potuto trascorrere il suo compleanno? Non
poteva
veramente crederci, quella giornata stava diventando sempre
più nera.
"Oh, Naruto!
Sei tu. Mi dispiace, ma dobbiamo chiudere" disse Ayame, che nel
frattempo stava uscendo per appendere il cartellone con la scritta
‘Chiuso’.
Naruto la guardò assente, ma trovò la forza di
annuire. Si rimise le mani in
tasca e uscì nuovamente in strada. Passeggiava, ancora da
solo. Ormai gli
restava solamente un luogo a cui fare ritorno: casa sua.
Alzò svogliatamente lo
sguardo, osservando quel cielo terso, pieno di stelle. Molte stelle che
decoravano il cielo blu.
"Naruto?"
domandò una voce femminile. L’avrebbe riconosciuta
fra tante. Si fermò e si
voltò in direzione della ragazza che lo aveva distolto dai
suoi tristi
pensieri. Si sforzò di sorridere, di certo non pretendeva la
sua pietà.
"Sakura-chan..."
la chiamò. La ragazza gli sorrise e lo raggiunse. I suoi
capelli corti e rosa
confetto vacillarono seguendo il volere del vento. Naruto si
limitò solamente a
guardarla. Non provava più quell’emozione forte
che gli faceva battere il cuore
ogni qualvolta che la vedeva. Ormai il suo cuore apparteneva a
qualcun’altra.
Una ragazza che aveva rischiato la vita per lui, per salvarlo dal
nemico. E che
aveva trovato la forza di dichiararsi. Quindi, osservò gli
occhi verdi della
compagna e aspettò che lo raggiungesse. Poi ripresero a
camminare insieme. Fra
di loro cadde il più completo silenzio, uno di quelli in cui
le parole non
servivano. Ormai si conoscevano da una vita. Sakura era la sua migliore
amica,
la fidanzata del suo migliore amico e quindi le parole non servivano.
Camminarono semplicemente fianco a fianco, mentre attraversarono le
strade del
villaggio, senza una meta precisa.
"Allora...
Come vanno le cose fra te e Sasuke?" domandò Naruto. Era una
domanda per
fare conversazione, di certo non era un pretesto per farsi gli affari
del
ragazzo. Insomma, Sasuke era grande e vaccinato e non aveva bisogno
della
supervisione di un adulto, di certo non quella di Hinata. E non era
nemmeno
geloso. La sua era semplicemente una domanda per fare conversazione,
sì, senza
alcun dubbio. Sakura, invece, sorrise. Un sorriso che però
il biondo non
scorse.
"Come mai
questa domanda? Lo sai molto bene che mi fido di Sasuke. Tu dubiti, per
caso,
di Hinata?" gli domandò la ragazza. Naruto si
fermò di scatto, con gli
occhi fuori dalle orbite. Non credeva alle proprie orecchie, ma
soprattutto non
credeva alle parole pronunciate dalla compagna. La guardò
spaesato, rimuginando
su quelle parole. Lui dubitava di Hinata?
Ripetendosi
quella
domanda si rese conto dell’assurdità a cui si era
concesso di pensare. Riprese
a camminare, ritornando al fianco di Sakura e si portò le
mani dietro ala
testa. Alzò lo sguardo, tornando a contemplare quel cielo
scuro, privo della
luna che tanto la ricordava.
"Non diciamo
sciocchezze, Sakura-chan. Io di Hinata mi fido ciecamente..."
borbottò,
leggermente imbarazzato e vergognoso di se stesso per aver solamente
osato
pensare una cosa simile. "... E’ di Sasuke, che non mi fido.
Anzi, per
la precisione non mi fido di nessun ragazzo che gli giri attorno,
certamente a
parte Neji. E’ suo cugino" completò la frase.
Sakura si portò una mano
alla bocca e rise sommessamente. Ormai i lampioni s’erano
accesi e illuminavano
il loro vagabondare.
"Questo,
però non significa nulla, sai?" disse la ragazza, con un
tono di quella
che sapeva più di quanto desse a vedere. Naruto
puntò il suo sguardo sul
profilo della ragazza, aspettando che continuasse il suo discorso.
Improvvisamente il suo cuore aveva perso un battito e si era sentito
geloso
perfino di Neji. Ma lui sapeva molto bene che Hinata era solamente sua. Di certo non aveva mai guardato suo
cugino sotto quella
luce e si rifiutava di crederci. Ma appunto
perché la sua
Hinata era tanto bella e gentile, che spesso i ragazzi ci provavano.
"Una volta
mi ha detto che lei e suo cugino erano inseparabili, proprio durante il
periodo
in cui sei partito per allenarti. Lei si sentiva molto sola e suo
cugino
immancabilmente le era sempre accanto. A volte sparivano per giorni e
nessuno
sapeva nulla di loro. Si dice, anche, – ma sono solamente
voci – che in quel
periodo Hiashi era molto contento per sua figlia" spiegò
Sakura. Naruto
aveva abbassato le braccia e le sue mani si erano strette a pugno. Si
poteva
notare molto bene il tic nervoso che si era impossessato di Naruto. La
sua
palpebra aveva preso a tremare e a guardare la compagna con uno sguardo
pieno
di rabbia e follia. Certo tutto quello era successo molto tempo prima
che loro
due si mettessero insieme, ma era dura accettare quelle parole. Sakura,
dal
canto suo, non poteva che sforzarsi di non scoppiare a ridere; per
questo si
premeva, attentamente, la mano sulla bocca e stando attenta a dare le
spalle
all’amico. Aveva accelerato il passo, aumentando la distanza
fra loro. Naruto
cercava di calmarsi e solamente quando il fumo aveva smesso di
fuoriuscirgli
dalle orecchie s’era accorto che Sakura era più
avanti. Incominciò a
rincorrerla, per chiederle spiegazioni, ma quando la vide ridere
sommessamente,
non poté che trarre un sospiro di sollievo. La sue spalle si
curvarono verso il
basso.
"Lo sai che
non sei divertente? Mi hai fatto solamente venire un infarto" si
lamentò
il biondino. Sakura scosse le spalle e guardò i suoi piedi.
Lo stomaco di
Naruto scelse proprio quel momento per lamentarsi e per ricordare al
ragazzo
che ancora non aveva mangiato. Sakura sorrise, compiaciuta. Diede una
gomitata
al petto del ragazzo e lo guardò con sguardo bonario.
"Vieni,
Baka. Ti offro la cena" disse la ragazza. Naruto sorrise e la
seguì,
senza farsi richiamare due volte e anche il suo stomaco espresse il suo
consenso.
Stavano
salendo le
scale per l’appartamento di Sakura. Naruto la seguiva
silenzioso. Solamente il
rumore dei loro passi rimbombava per i corridoi. Naruto fremeva,
all’idea di
poter finalmente mangiare e quindi seguiva mansuetamente la compagna.
Sakura mise
le chiavi nella toppa della porta e lentamente girò la
maniglia. Spalancò la
porta e mostrò l’appartamento esposto totalmente
al buio. Sakura vi entrò,
senza badare a nulla, sapendo ormai dove mettere i piedi. Naruto rimase
sulla
soglia della stanza e aspettò che la luce
s’accese. Sakura lo guardò per un
attimo e poi sorrise.
"Vieni
dentro, Naruto. Non dirmi che hai paura del buio" lo derise la ragazza.
Naruto sbuffò e fece un passo in avanti. I continui
gorgoglii del suo stomaco lo
spinsero ad entrare. Prima mangiava, prima poteva ritornare a casa per
dimenticarsi di quell’orrenda giornata. Fu avvolto dal
silenzio, la porta alle
sue spalle si schiuse di botto. Naruto sobbalzò e si
girò di scatto. Era tutto
buio e non riusciva a vedere nulla. Il sangue incominciò a
scorrergli
velocemente nelle vene.
"Sakura?"
domandò il ragazzo. Non ricevette risposta, non capiva dove
si fosse cacciata.
La chiamò un’altra volta e nel frattempo si
avvicinò alla parete, cercando l’interruttore
per la luce. La mano arrivò fino alla parete fredda e
trovò subito quello che
stava cercando. Accese la luce e si voltò e proprio in quel
momento sentii dei
risolini. Si voltò e strabuzzò gli occhi
incredulo a quello che guardava.
"Buon
compleanno Naruto!" esclamarono i ragazzi radunati nella stanza. Naruto
rimase in silenzio, con gli occhi fuori dalle orbite, mentre passava in
rassegna tutti i presenti. Kakashi-sensei, Neji, TenTen, Ino,
Shikamaru, Sai,
Iruka-sensei e tutti gli altri; sì, c’erano
proprio tutti e lui provò un moto
di felicità. Allora non se ne erano dimenticati, erano
spariti per fargli una
sorpresa. Stava per piangere quando alle sue spalle gli
saltò addosso Sakura
che rideva divertita della sue espressione di stupore.
"Pensavi che
ce ne fossimo dimenticati, vero?" gli disse. Naruto le sorrise e
annuì,
voltandosi nuovamente verso i suoi amici. Sakura lo prese per mano e lo
portò
vicino al tavolo, dov’erano sistemati tutti i regali. Il
sorriso di Naruto
s’allargò ancora di più e
incominciò a scartarli con foga. Era felice che non
si fossero dimenticati del suo compleanno e ringraziava il cielo per
aver degli
amici così.
"Come ho
fatto a non accorgermene?" domandò il biondo mentre si
abbuffava ella
ciotola di ramen che aveva fra le mani. Sakura scoppiò a
ridere, seguita da
Ino, TenTen e Temari. Naruto non capì la loro risata delle
ragazze ma poi capì.
Mise il broncio contrariato.
"Beh, Baka
non è difficile nasconderti qualcosa. Proprio non ti sei
accorto di
nulla?" domandò Sakura. Il ragazzo scosse la testa e Sakura
non poté che
stupirsi, ancora una volta, della sua ingenuità. Era proprio
un caso disperato.
"Beh, mi
sembrava strano che tutti voi foste impegnati in missioni o
chissà cos’altro.
Ma dove diavolo vi siete nascosti?" chiese il biondino, mangiandosi
un’altra ciotola di ramen.
"Bastava
stare attenti, idiota" rispose Temari ì, scocciata come suo
solito.
Naruto la guardò fulminandola con lo sguardo, ma voleva bene
anche a lei. Per
cui le sorrise lo stesso.
"Abbiamo
convinto l’Hokage a lasciarci questa giornata e poi abbiamo
chiesto un po’ a
tutti di reggerci il gioco" spiegò Ino con pazienza, dopo
aver dato una
gomitata a Temari per la sua risposta.
"Allora
anche la nonna era consapevole di quello che stavate facendo. Mi
domandavo il
motivo per cui mi aveva sbattuto fuori dall’ufficio in quel
modo tanto
‘gentile’... Anche Teuchi?" domandò il
biondo. Le ragazze scoppiarono a
ridere ancora una volta. Naruto non sarebbe mai cambiato ed era per
quello che
era così adorabile. Era un eterno bambino. Adorabile.
"Eh,
già!" esclamò divertita TenTen, portandosi una
mano davanti alla bocca.
Naruto sospirò sconsolato. Almeno stava mangiando del ramen,
anche se non era
propriamente dell’Ichiraku.
Poi si
ricordò di
Hinata. Si guardò attorno, alla ricerca della sua figura, ma
non la trovò. Non
riusciva a vederla da nessuna parte, fino ad incontrare gli occhi verdi
dell’amica. Lo guardava non capendo i suoi pensieri e scosse
le spalle.
"Cosa
c’è
Naruto?" chiese la compagna. Naruto le prestò attenzione.
"Dov’è
Hinata?" domandò il biondo.
"Ah, non lo
so... Dovrebbe essere qui..." balbettò Sakura guardandosi
attorno.
"Proprio
come Sasuke?" domandò, troppo perplesso. Tutti quegli
avvenimenti lo
avevano reso sospettoso. Voleva immediatamente sapere dove si trovava
la sua
fidanzata e il suo migliore amico. Si alzò e
incominciò a girovagare per la
stanza, salutando i suoi amici e ringraziandoli per la festa. Non
trovò né Hinata
né Sasuke. Incominciò ad innervosirsi e a
stringere i pugni. Riattraversò la
sala. Stava per uscire quando una voce fin troppo famigliare lo
bloccò.
"Ehi, Baka.
Dove stai andando?" domandò Sasuke, entrando proprio in quel
momento.
Naruto si fermò. Lo guardò in cagnesco e lo
scrutò attentamente. Fu sollevato
nel comprendere che con lui non c’era la ragazza.
Abbassò le spalle e sospirò,
lo stesso scocciato per il fatto che la sua ragazza mancasse.
"Dove ti eri
cacciato?" domandò il biondino, non guardandolo direttamente
negli
occhi. Sasuke alzò un sopracciglio, ma non nascose
l’ombra del sorriso che gli
era spuntato in viso.
"Sono stato
molto impegnato con una certa persona... Di sicuro mi ha stupito..."
mormorò, in modo che solamente lui potesse udirlo. Naruto
strinse i denti e i
pugni, percependo molto bene la sua nota allusiva.
"Naruto! La
torta, non la vuoi mangiare?" domandò Ino, agitando le
braccia per
ricevere la sua attenzione. Naruto la guardò assente, ma si
voltò. Diede le
spalle al moro, che lo guardava divertito. Sapeva molto bene come farsi
perdonare per quello ‘scherzetto’.
"Sasuke
l’hai portata vero?" domandò Sakura,
raggiungendolo e prendendolo a
braccetto. Il ragazzo si voltò a guardarla e semplicemente
annuì. Sakura gli
diede un bacio sulla guancie e si precipitarono insieme agli altri in
cucina,
pronti a mangiarsi la torta.
Quando
Naruto notò
le proporzioni gigantesche della torta aprì la bocca dallo
stupore. Non credeva
ai suoi stessi occhi da quanto era grande il dolce e già si
stava pregustando il
suo sapore.
"Allora,
Baka, non vuoi tagliarne una fetta?" domandò il suo migliore
amico.
Naruto lo guardò male, ma non voleva farsi rovinare la festa
proprio da lui.
Avrebbe trovato un modo per vendicarsi.
Kiba gli
passò un
coltello e gli diede poi una pacca sulla spalla. Rideva e Naruto non
comprendeva il motivo di quella risata sguaiata.
"Mi
raccomando, Naruto, non uccidercela" disse il freddo Shino. Naruto lo
guardò senza capire, ma annuì. Di certo non
voleva rovinare quella meraviglia
di culinaria. Si avvicinò al dolce e con il coltello
incominciò a tagliarla, ma
una nuvola improvvisa la fece sparire. Naruto fu sorpreso e
incominciò a
tossire per il fumo, insieme a tutti gli altri presenti. Oltre al
tossire udiva
anche dei gridolini e delle risatine provenienti dalle ragazze che
erano molto
vicino a lui. Proprio, quella sera, non le capiva. Gli sembravano
strane e non
capiva che cosa fosse successo. Quando il fumo si diradò,
Naruto aprì gli occhi
e guardò davanti a sé. Si notava la figura
sinuosa di qualcuno, si una donna.
Naruto riconobbe quelle forme, generose in punti che conosceva molto
bene. La
visione che gli si presentò davanti gli sollevò
il morale.
Era Hinata.
Sì,
era proprio
lei. Non poté che sorridere, sollevato di vederla. Un giorno
di lontananza era
anche fin troppo, per lui. E vederla lì, in quel momento,
gli fece dimenticare
perfino come si chiamasse. Già faticava a rimanere lucido in
sua presenza, ma
scorgerla in quel completino da coniglietta sexy risvegliò
qualcos’altro di
lui. Quella vista non scatenò solamente lo stupore di
Naruto, ma anche l’ira di
Neji e Kiba. Infatti i due, ripresosi da quella visione erano diventati
rossi e
del fumo prese ad uscire dalle loro orecchie. Incominciarono a
dimenarsi e
fecero per raggiungerla, ma prontamente Gai-sensei e Lee bloccarono
Neji per le
braccia, mentre Shino e Choji bloccarono Kiba.
Sasuke e
Shikamaru
e Sai si limitarono a sorridere, mentre le ragazze scoppiarono a
ridere.
L’espressione imbambolata di Naruto ripagava la loro attesa.
Era divertente
osservare la bocca aperta del ragazzo con la sua espressione di totale
imbarazzo. Anche Hinata, dal canto suo, era arrossita, però
attendeva una
reazione da parte del ragazzo. Sasuke diede una spinta al compagno,
incitandolo
a fare qualcosa. Naruto si voltò indietro e fece un cenno
con la testa per
ringraziarlo. Forse non si sarebbe
vendicato per quello che poco prima gli aveva detto.
"Muoviti
Naruto, non dirmi che preferisci restare qua!" esclamò con
un tono
malizioso Ino. Con una mano davanti alla bocca e con l’altra
incitava il
ragazzo a raggiungere la ragazza. Naruto non poté che
sorridere e annuire. Issò
con estrema facilità Hinata su una spalla e sparirono in una
nuvoletta di fumo.
I due si
ritrovarono nella loro stanza, nella loro casa. Naruto baciò
con foga la
ragazza che rispondeva con egual sentimento. Si rotolarono nelle
coperte fino a
quando entrambi non rimasero nudi. Naruto si staccò da
quelle labbra perfette e
intrappolò i propri occhi in quelli della ragazza. Hinata
arrossì, ma trovò la
forza di sorridergli.
"Ti
è
piaciuto il mio regalo?" domandò timidamente lei. Naruto
sorrise ancora
di più, per tornare a baciarla di nuovo.
"Il
più bel
compleanno di sempre" rispose il ragazzo.
Sì,
il più bel
compleanno che avesse mai passato. Ringraziava il cielo per i suoi
amici, ma
soprattutto ringraziava il cielo per la magnifica donna che aveva al
suo fianco.
Una donna che amava con tutto se stesso.
Buon compleanno, Naruto!
Okay, sono consapevole di essere in ritardo per il compleanno di Naruto. Ma non potevo non dedicargli una storia. PEr cui anche se sono le 23.05 di Sabato 15 Ottobre, ho deciso di dedicargli lo stesso una piccola One-shot. Piccola più o meno ^^
Quindi spero che chiunque la legga la possa apprezare.
Bacioni
MissysP