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Autore: Kuruccha    16/10/2011    6 recensioni
Un reality show con un concorrente davvero particolare.
Genere: Comico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forme di vita intelligenti, Capitolo 2
In cui più di un concorrente manda in delirio il pubblico


Il suono assordante del jingle iniziale del programma invase l'intero studio, subito seguito dal rumore monotono degli applausi registrati. La telecamera inquadrò una parte del pubblico, zoomando poi su una bambina carina e sulla sua prosperosa madre.
 - Benvenuti, benvenuti, amici! Eccoci finalmente alla prima puntata della quindicesima edizione di Il mini gemello!
Ancora applausi preregistrati. Nel megaschermo dietro la donna, l'immagine di centinaia di persone immobili che parlottavano tra loro.
 - E a condurlo ci sono sempre io, la vostra Silvana Polare!
La donna sorrise, sfoggiando fiera il vestito rosso da sirena e il push-up che le sollevava il seno fino alla gola.
 - E per tutti gli episodi, fino alla conclusione di questo splendido show, sarò affiancata da due meravigliosi giovanotti! Oh, ma non serve che ve lo dica, ne sono certa. Voi tutti avrete già letto di loro e dei loro passatempi su riviste di alta cultura come Adamo Seimila e ComeDoveQuandoPerché, perciò... indugiare ancora è inutile! Facciamo un bell'applauso per Jim e Dean!
Le teste di un paio di individui - sesso femminile, quindici anni al massimo - si sollevarono dall'ammasso indistinto di persone sedute vicino al palcoscenico. I due uomini entrarono accompagnati dalla stessa musica di poco prima, le mani in tasca e poco entusiasmo addosso.
 - Ma c'è bisogno di fare tutta questa scena? E' la quindicesima edizione, e siamo qui dalla prima... - chiese Jim, con un tono di voce sufficientemente alto da potesse essere colto dai microfoni.
 - E dai, goditela! La prima puntata è sempre la migliore! Quando mai ti ricapita?
 - Al massimo l'anno prossimo, direi.
 - Sei incontentabile - gli rispose Dean, sollevando appena una mano per zittire l'ennesimo coro di applausi registrati. Una delle ragazzine urlò "Dean, sei un figo da pauraaa!!"; il diretto interessato si limitò a sorriderle e ad annuire.
 - Benvenuti, benvenuti, cari spettatori! Mi siete mancati tantissimo! Vi ho pensati continuamente, fin dalla conclusione della quattordicesima edizione! Eravate il mio primo pensiero al mattino appena sveglio, e l'ultimo appena prima di dormire.
"Dean, pensa a me invece che a questa gente!" gridò un'altra adolescente.
 - Ma soprattutto, la persona di cui ho più sentito la mancanza è lei, la mia carissima Silvana Polare - sviolinò Dean, afferrando la mano  che già lei gli stava porgendo, coperta dal guanto lungo fino al gomito. - Sono così contento di rivederti, Silvana!
Un gruppo di signore di mezz'età, nascoste in mezzo al pubblico, iniziarono a fare comunella e spettegolare. Si udirono distintamente un "Te l'avevo detto che lui non era gay!" e un "Ma Silvana non può, sarebbe il suo ottavo matrimonio... sarà un amore tormentato ma appassionato, di sicuro! Stanno così bene insieme!"
Dean sorrise. Prima parte del piano riuscita. I giornali - e forse anche Rotola l'annuncio, quel Tg che faceva satira, e magari pure Autenticissimo - il giorno seguente avrebbero parlato di loro e dello show. Era importante far scalpore fin da subito, per attirare l'attenzione su ciò che sarebbe venuto dopo e che li avrebbe definitivamente innalzati all'Olimpo dei programmi fondamentali al genere umano.
Per tutto il tempo, Silvana non aveva fatto altro che ridacchiare sotto i baffi, arrossendo e piegando la testa alternativamente a destra e a sinistra. Dean partì con il secondo baciamano.
 - Basta, ragazzi, basta - intervenne Jim.
"E' geloso! Guarda, è gelosooo!" disse lo stesso coro di prima. "Eh, Silvana è così bella... il loro amore sarà ancor più tormentato, già lo so!"
Jim afferrò saldamente la cartellina con il programma.
 - E' ora di cominciare! Si dia il via alla quindicesima edizione! Ecco i nostri concorrenti, i Gemelli!

Lo schermo alle sue spalle si divise in un centinaio di piccoli quadratini; ognuno racchiudeva un volto diverso.
 - Questi sono i finalisti. Solo alcuni di loro sono giunti fino all'ultima selezione. In questa edizione c'è però una novità: i Gemelli saranno meno numerosi che nelle altre, e il numero di puntate perciò sarà leggermente minore. Ma questa, ovviamente, è stata una precisa scelta della Produzione per venire incontro a voi, cari telespettatori! Il mini gemello si è solamente adeguato ai ritmi di vita frenetici di voi donne in carriera!
Un brusio si diffuse nella porzione di pubblico formata da signore in tailleur.
 - Non era per tagliare i costi? - bisbigliò Dean al collega.
 - No. E' che tutto funziona in maniera proporzionale alla dimensione dei cervelli dei telespettatori. Ma a proposito di cervelli... - cominciò l'altro, ma non fece in tempo a finire il discorso: le luci della sala si spensero.
 - E' venuto il momento! Conosciamo il primo Gemello!
Entrambi incrociarono le dita, augurandosi che la regia non avesse davvero deciso di iniziare con Mame.

I loro timori vennero immediatamente fugati. Sul megaschermo dello studio apparve il volto di una bella ragazza, occhi azzurrissimi e capelli scuri; l'inquadratura, però, non rimase a lungo centrata sul suo naso, ma scese inevitabilmente ad inquadrare un altro rotondo paio di doti molto caratteristiche.
 - Salve, signorina!
La ragazza continuò a sorridere, muta. Silvana Polare attese un paio di secondi, poi tentò un secondo approccio.
 - Salve, signorina! - ripeté ancora.
 - Eh? Parla con me?
 - Sì! Buonasera!
 - Oh. Buonasera a lei. Oh, ma lei è... Lei è Silvana Polare? Ommioddio, sono una sua grande fan! Oddio! Posso avere un suo autografo? La prego! La supplico! - gridò improvvisamente, alzandosi e dirigendosi verso la telecamera che la inquadrava, la cui lente centrò subito il suo seno prosperoso. Si udì solo la voce del cameraman che la rimandava a sedere.
Silvana Polare lanciò un'occhiata poco convinta ai due assistenti; Dean le rispose con un'alzata di pollici.
 - Sì, signorina, sono proprio io. Una volta uscita dalla casa, potrà avere tutti gli autografi che vuole. Ora, però, potrebbe rispondere alle mie domande? I telespettatori sono curiosi di conoscerla!
La figura intera della ragazza era di nuovo al centro dell'inquadratura; lei, però, sembrava non ascoltare. Era intenta ad osservare la copertina di un libro.
 - Signorina? - chiamò per l'ennesima volta la malcapitata Silvana.
 - Eh? Oh, sì, ma certo che posso offrirle un etto di prosciutto cotto!
 - Ma che cazzo dice? - bisbigliò Jim.
 - Non ti ricordi? Era un problema che aveva già ai provini. E' dura d'orecchi - gli ricordò Dean.
 - E mi può dire anche il suo nome? - continuò Silvana, sorridendo come se trovasse davvero divertente l'intera situazione.
 - Oh. Mi chiamo Grazia!
 - Benvenuta, Grazia! E dimmi, cos'è quel libro che tieni tra le mani? Un oggetto a cui sei molto affezionata? Il ricordo del tuo povero nonno venuto a mancare? Una copia del kamasutra?
 - No. E' un romanzo, si chiama "Guerra e Pace". E' di un tipo... russo, credo. Non ricordo il suo nome.
 - Oh, ma che brava, signorina! Pensi, è un titolo che non ho mai sentito nominare. Sono felice che lei vada controcorrente, mia cara. Ma lasciamo perdere questi argomenti così seri, in fondo non siamo certo a Mega Neutrino!
 - Signorina Silvana, non lo dica a me! Questo libro non mi piace nemmeno... pesa così tanto! E' solo che il mio papà pensa che forse, portandomelo sempre dietro, potrei diventare più intelligente.
 - E funziona?
 - Oh, questo non lo so proprio. Fino ad ora non ho notato nessun cambiamento...
 - Meglio così, signorina Grazia, altrimenti non sarebbe mai arrivata fino a qui!
Il suono delle risate di entrambe riempì lo studio come un boato. Il pubblico applaudì per la prima volta. Jim e Dean si scambiarono l'ennesima occhiata, tirando il primo sospiro di sollievo.
 - Grazie, Grazia, grazie! Oh, senta come suona bene! Un altro applauso per la nostra Grazia!
Il battere delle mani si fece più intenso. La ragazza continuò a sorridere, mentre la sua immagine sullo schermo si rimpiccioliva per tornare ad amalgamarsi con le mille facce che componevano il resto del mosaico già apparso prima.
 - Ora, gentile pubblico, Grazia verrà condotta all'interno della casa. E' lì che la incontreremo di nuovo per il saluto finale. E ora facciamo spazio al secondo concorrente!

Dal puzzle di volti emerse la figura di un uomo in giacca e cravatta.
 - Mi scusi, lei chi è? - chiese con voce profonda, prima ancora che la conduttrice potesse formulare la prima domanda di rito.
 - S... salve - rispose lei, intimorita. Si riprese dopo qualche secondo. - Buonasera, volevo dire! Lei è il signor...?
 - Gliel'ho chiesto prima io. Mi scusi, lei chi è? - ribadì l'uomo.
 - Sono Silvana Polare, e le parlo dalla diretta della prima puntata della quindicesima serie de Il mini gemello. Ora, per cortesia, mi dica il suo nome.
 - Oh. Adesso capisco. Deve sapere, signora, che per le questioni legate a questo programma io avevo sempre parlato con due uomini, e perciò mi chiedevo chi lei fosse. Riferisca alla produzione che non trovo corretto mettere i partecipanti davanti al fatto già compiuto. E se io avessi paura delle donne, per esempio? Perché non posso parlare di nuovo con quei due ragazzi?
 - Mi dica il suo nome e basta - concluse, lapidaria quanto esasperata.
 - Steve. Mi chiamo Steve.
 - E cosa fa nella vita, Steve?
 - Gestisco il reparto produzione e qualità di una grande azienda. Ne direi volentieri il nome, ma la vostra direzione me l'ha proibito sostenendo che si tratterebbe di pubblicità occulta. Visto che sono un tipo preciso e che ci tengo, però, dirò solamente che produce computer. Il suo nome inizia per Emme e finisce per aicrosoft.
 - Ah, la Emmeaicrosoft?
 - Esatto, sì. Oh, ora che lei l'ha detto, immagino di poterla nominare ancora come niente fosse, vero?
 - Chiudiamo subito il collegamento con il secondo concorrente per problemi di linee video e audio, siamo spiacenti - tirò corto Silvana Polare mentre lo schermo tornava a mostrare il mosaico, salvandola in corner dalla gaffe appena compiuta. - Incontreremo di nuovo Steve all'interno della casa, alla fine dell'episodio! Un applauso per il nostro Steve! - esclamò, battendo le mani per prima.
Nessuno seguì il suo esempio, nemmeno Jim e Dean.
 - Andiamo avanti! - gridò poi, continuando ad esibire il suo perenne sorriso.

Prima che l'immagine del terzo concorrente potesse emergere, dalle casse audio dell'intero studio televisivo si diffuse una canzone ben diversa da quella del jingle della sigla; sembrava canticchiata a denti stretti. Senza che la produzione potesse intervenire, l'intero pubblico - improvvisamente risvegliatisi del coma - cominciò ad intonare "when the moon hits your eyes like a big pizza pie, that's amore", sempre seguendo il misterioso tono guida. Al secondo "ting-a-ling-a-ling", lo schermo finalmente si accese e mostrò l'autore della sublime sviolinata.
 - Salve a tutti! - salutò, toccando la tesa del cappello di paglia che portava in testa.
Silvana Polare, presa in contropiede, arrivò di corsa dalla sala di ritocco del trucco.
 - Oh, buonasera a lei, caro concorrente! Come si chiama?
 - Come si chiama chi?
 - Come si chiama lei.
 - Lei chi?
 - Lei! Cioè, tu! Come ti chiami? - continuò, già esasperata.
 - Ah, ora capisco! Beh, insomma, parla chiaro, no? - le rispose. La strana inclinazione delle sue r provocò una serie di cinguettii tra le giovani ragazze del pubblico.
 - Oh, sì. Beh.
 - Mi chiamo Armando!
 - E... Da dove viene... cioè, da dove vieni, Armando?
 - Da Venezia, o meglio, da Marghera, che è lì vicino. Di mestiere faccio il gondoliere - aggiunse, indicando la propria maglia a righe blu orizzontali e ammiccando verso le adolescenti di poco prima.
 - Oh. E... cosa fai nella vita? - chiese Silvana, spiazzata, un attimo prima di realizzare che la sua domanda aveva già ottenuto risposta poco prima. Armando, nel frattempo, si era alzato in piedi e aveva ricominciato a cantare, questa volta a voce altissima e mimando il movimento di una remata laterale.
La produzione, per una volta, sembrò essere ben sintonizzata con le suppliche mute della povera presentatrice; il finto sipario dello schermo calò sull'immagine di un grandioso assolo d'ugola intonante "Hearts will play, tippy-tippy-tay, tippy-tippy-tay".
Dean e Jim, ben consci fin dal principio di ciò che ci sarebbero trovati davanti durante quella prima puntata, sembravano davvero soddisfatti del coro che il pubblico aveva formato per continuare la canzone anche dopo la prematura scomparsa di Armando.
Silvana Polare cercò di sovrastare il continuo vociare per poter riprendere in mano le redini della conduzione del reality; finalmente, dopo tre lunghissimi minuti di risolini per la strofa "Like a gay tarantella", il pubblico decise di tornare in uno stato semi-comatoso.
Lo show poteva continuare.

Silvana Polare infilò una mano nella propria scollatura, tentando di sistemarsi con ben poca eleganza il fastidioso push-up sotto il vestito strettissimo. Si accorse solo in seguito di essere inquadrata dalla telecamera, e tentò invano di dissimulare il proprio gesto.
 - Carissimi telespettatori! Allegria! - esclamò, rinverdendo una battuta ormai storica. - Andiamo a conoscere il nostro quarto partecipante! Ecco a voi la carissima Daisy!
Dal nulla, sullo schermo - senza gli innumerevoli passaggi del mosaico di piccole tessere - apparve il faccione di una ragazzina con le trecce. Sembrava molto più giovane dell'unica altra concorrente femminile apparsa fino a quel momento, forse solamente per l'assenza dell'ingombrante seno.
 - Salve, salve a tutti - disse, agitando la mano verso la telecamera. Piegò le spalle in avanti e, sospesa sullo sgabello delle interviste, cominciò ad agitare avanti e indietro le gambe.
 - Buonasera, Daisy! - esclamò Silvana, disapprovando il continuo movimento della bocca della ragazzina. Non era sicura che stesse masticando del semplice chewing-gum. - Da dove vieni?
 - Bah. Dalla campagna - rispose solamente, sistemandosi il gancio della salopette di jeans. Abbassò gli occhi e cominciò a fissare i propri stivaloni infangati.
 - Beh, benvenuta, Daisy!
 - Chi cazzo è questa? Mica me la ricordo, io - intervenne Dean.
Al suono di quella parola scurrile, la ragazza sussultò e sbarrò improvvisamente gli occhi, fissando un punto indistinto nell'inquadratura della telecamera; tornata composta e con la schiena perfettamente eretta, cominciò a recitare una preghiera dopo essersi fatta il segno della croce.
 - Ah, ora me la ricordo! Quella bigotta e vestita come un'educanda di un collegio di suore! - realizzò Dean.
 - Sì, lei. Quella che è venuta con sua madre. Gran pezzo di gnocca, la madre, tra l'altro!
Alle parole di Jim, Daisy congiunse di nuovo le mani e recitò una seconda preghiera.
 - E' un piacere avere tra noi una persona così... ehm... devota! Sei la benvenuta! - esclamò Silvana Polare, battendo per l'ennesima volta le mani. Il pubblico non accennò a muoversi; era semplicemente troppo allibito. Daisy continuò a bisbigliare le sue preghiere.
 - A dopo, Daisy! - continuò la conduttrice, mentre la figura della ragazza si faceva sempre più piccola. Il mosaico di volti riapparve per l'ennesima volta.
I due assistenti sentirono un brivido d'impazienza correre giù per la schiena; mancava poco, ormai. La scoperta del secolo era alle porte.

La regia non diede loro la soddisfazione tanto attesa. Una concorrente non aveva ancora fatto la sua apparizione.
Lo schermo si riaccese sull'immagine di un'arzilla vecchietta, capelli bianchissimi in testa e bastone alla mano. Il microfono captò immediatamente lo schioccare ritmico della sua dentiera.
 - Buonassssera, ssssignori - disse, educatissima, facendo sibilare le esse.
 - Buonasera a lei, signora. Posso sapere qual è il suo nome?
 - Ma Ssssilvana, cosa dici. Ssssono io, la tua nonna!
 - Scherza, signori, scherza! Queste vecchie signore e la loro memoria che fa acqua da tutte le parti... Signora Pina, quanti anni ha detto che ha?
 - Ottantassssei, nipotina cara.
 - Io non sono sua nipote, signora Pina...
 - Ssssì che lo ssssei, ti dico. Non vedi come ci ssssomigliamo? Hai lo sssstesssso naso di tua madre.
 - Signora Pina - intervenne Dean, avvicinandosi a Silvana Polare e prendendola per mano, con conseguente giubilo delle loro fan tra il pubblico, - è davvero un piacere conoscerla.
 - Oh, ma che bel giovanotto beneducato. Dimmi, di chi ssssei figlio?
 - Mia madre si chiama Rosanna, signora Pina.
 - Rossssanna, hai detto? Quella che lavora in latteria? Hai le ssssue sssstesssse ssssopracciglia - esclamò l'anziana signora, lusingata dalla serietà del ragazzo, battendo a terra ritmicamente il suo bastone.
 - Adesso è andata in pensione, però.
 - Eh, l'età arriva per tutti, caro mio. Io, invece, non ho ancora maturato abbasssstanza anni di contributi, perciò ssssono venuta a fare quessssto programma. Hanno detto che mi daranno da mangiare.
 - Ma certo, signora Pina! - riemerse Silvana, stringendo la mano di Dean.
 - Bene. Allora ci ssssto.
 - Benissimo, signora! Cari telespettatori, incontreremo di nuovo la nostra simpatica nonnina tra pochissimo tempo. E ora, facciamola accomodare all'interno della casa!
La signora Pina si alzò dallo sgabello e, una volta in piedi, dovette piegare la testa di lato per non andare a sbattere contro il soffitto. Nonostante la sua schiena fosse piegata dal peso degli anni, sembrava alta più di due metri.
I telespettatori non riuscirono a vedere altro; l'inquadratura si allargò di nuovo sul mosaico di facce.
Era il turno del sesto concorrente. L'ultimo. Silvana Polare afferrò anche la mano di Jim; i tre si piazzarono di fronte allo schermo, la schiena rivolta al pubblico. Era giunta l'ora.
 - Carissimi telespettatori! Ecco a voi il nostro ultimo partecipante! L'alieno Mame!

Lo schermo gigante dello studio mostrò subito, senza alcuna censura quadrettata, la figura rotondeggiante della strana creatura verde. Per lunghi, lunghissimi secondi, l'intero pubblico ammutolì - o, per meglio dire, smise di respirare.
Mame, immobile, fissò l'obiettivo della telecamera con i suoi occhietti neri.
"Sarà un pupazzo. Una marionetta", sussurrò qualcuno. L'idea sembrò diffondersi; alcune teste annuirono; gli spettatori ripresero vita.
 - Mame, ci senti? - domandò Dean, il meno inquieto tra i tre presentatori.
 - Mame ci sente benissimo. Mame ha due orecchie - rispose, lapidario, muovendo appena le due appendici ripiegate.
 - Benvenuto, Mame! Vuoi dire qualcosa al nostro pubblico?
 - Mame non ha niente da dire. Mame vorrebbe solo chiedere alla produzione dove sono quei cervelli che gli sono stati promessi.
 - Carissimi spettatori! Mame è un alieno venuto dallo spazio più profondo. E' arrivato fin qui per cercare gli esseri umani più intelligenti di tutti, a cui si riferisce con il termine "cervelli", per poterli portare con sé fino al proprio pianeta e permettere finalmente che il genere umano si evolva oltre i limiti che gli sono stati ingiustamente imposti! - spiegò Dean. - Non è vero, Mame?
L'alieno tentò di ribadire che il proprio desiderio era in realtà ben diverso; la regia aveva però ridotto al minimo il volume del suo microfono. Nessuno poté udire la scomoda verità che Mame voleva render nota.
 - E' un piacere averti con noi, Mame! E' un vero onore che tu abbia deciso di scegliere propria la quindicesima edizione di Il mini gemello per farti conoscere al mondo! Un applauso per il nostro primo concorrente extracomunitario... o meglio, extraplanetario! Un applauso! - esclamò Silvana Polare, battendo da sola le mani.
 - Anche Mame batterebbe le mani, se solo le avesse. Mame non capisce però l'utilità di questo gesto - continuò, con il microfono che finalmente funzionava di nuovo a dovere.
 - Imparerai tante cose, Mame, vedrai!
 - Mame vuole imparare. Ma Mame è qui per i cervelli. Gnam.
 - Perdona la freddezza del nostro pubblico, Mame. Gli esseri umani non sono abituati a trovarsi davanti delle creature del tuo stampo. Le loro menti sono semplici, e pensano solo alla biancheria intima - disse Jim.
 - "Biancheria intima". Mame pensa sia un termine molto interessante.
Nell'udire la sua affermazione, il pubblico esplose in un boato di gioia e applausi; chissà perché, tutti trovavano davvero buffo il fatto che un alieno in cerca di scienziati geniali avesse le stesse loro passioni. La biancheria intima sembrava essere il punto d'accordo tra tutte le razze planetarie dell'universo. Mame non era della stessa idea, ma la sua mente non riuscì a prender parte alla danza dei pensieri uniformi degli spettatori.
 - Definire 'biancheria intima'.
Non ottenne risposta; la sua richiesta si perse nel nulla.
 - Mame non capisce. Mame è però molto felice di poter vivere a stretto contatto con cinque appetitosi esseri umani. Gnam.
 - Un altro applauso per Mame!
Un altro boato si sollevò dal pubblico; il suono degli applausi, accompagnato per l'occasione dal jingle della sigla, coprì ogni altro rumore. L'alieno, nel frattempo, era uscito strisciando - o forse scivolando - lungo le pareti della stanza delle interviste.

Passò una mezz'ora abbondante di totale delirio - in cui alcune ragazzine si tinsero i capelli di verde, un paio di uomini cominciarono a parlare in terza persona e ben due donne si fecero tatuare appena sopra il bacino Definire 'biancheria intima' - prima che nello studio potesse tornare l'ordine.
Silvana Polare, Dean e Jim, al centro dello studio di registrazione, in piedi di fronte allo schermo gigante, sorrisero verso le telecamere.
Tutto era andato secondo i piani.
 - Carissimi telespettatori! E' con estremo orgoglio che vi presentiamo... il Gemellaggio, la gigantesca villa scelta per ospitare la quindicesima edizione di Il mini gemello!
Il pubblico esplose per l'ennesima volta in un boato di incontenibile gioia. La telecamera, dopo aver fatto una panoramica completa dell'enorme casa, inquadrò i sei concorrenti, tutti seduti - più o meno compostamente - sul divano del salotto. La figura della colossale signora Pina troneggiava su tutte le altre.
 - Diamo ufficialmente inizio al nostro programma! Gemelli, siete pronti?
Nessuno rispose. Cinque concorrenti sembrarono allibiti; il sesto continuò a cantare come nulla fosse.
La scena sfumò in nero sull'immagine di Armando che intonava "Scusa-mi, but you see, Back in old Napoli, that's amore".
Poi ci furono solo i titoli di coda e i ringraziamenti agli sponsor.



*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
16.10.2011
Penso di non aver mai scritto un capitolo così lungo in vita mia. Inutile dire che mi sono divertita come non mai. XD
La mia passione non troppo segreta va tutta ad Armando. :°D Anche se in realtà voglio bene a tutti i cinque concorrenti - e anche a Silvana Polare e agli altri due conduttori, sì. (E... piccola nota informativa totalmente inutile: non riesco assolutamente a riferirmi alla presentatrice chiamandola semplicemente "Silvana". Nella mia mente, lei è "Silvana Polare". :°D Punto. XD)
In questo capitolo ho inserito un SACCO di riferimenti che probabilmente colgo solo io, ma è stato un vero spasso infilarli qua e là. :°D
Ringrazio la produzione del Reality Challenge per avermi permesso di inserire la signora Pina tra i concorrenti (e... ve ne siete accorti? Lei era apparsa già durante il provino di Mame. Che sia davvero una parente di qualche pezzo grosso? XD)
Un grazie grande come una casa alla mia cara Scrapheap_sama per avermi betato il capitolo completo e corretto anche gli accenti (che sbaglio sempre XD), e ad Alister per il betaggio in corso d'opera <3
Chiedo scusa a tutti per non aver ancora risposto ai commenti al primo capitolo. Recupererò, lo giuro, ma questa è stata una settimana davvero intensa.
Buona domenica a tutti! :D
Kuruccha
   
 
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