Alla deriva di me
stessa
solo per causa tua …
E pensare che tu eri
il mio
punto fisso, l’unica ragione per cui stavo abbandonando me
stessa in un
labirinto di sentimenti e colpe che non avevo mai varcato…
La mia guida, eri e
sei
ancora questo: l’unica persona che non avrebbe dovuto
tradirmi. L’hai detto tu: “Fino a quando vorrai stare con me, io
sarò il tuo faro nel buio, il tuo
punto di riferimento, l’ancora che ti avrebbe tratta in
salvo”…
Belle parole, davvero,
ma
adesso… Tu
dove sei?
Eh si, mi sento usata,
calpestata, violata e…persa. Persa in questo labirinto dove Tu mi
hai portata...
Non è
giusto, come farò io a risolvere questo
rompicapo, ad uscirne intera e con la stessa forza con cui ci sono
entrata?...
E’
colpa mia…
Osservo lo scorrere
del tempo
in silenzio, osservo il vuoto, osservo il nulla abbracciarmi protettiva
cullandomi verso l’oblio agognato…
La regola
è: svuota la mente
e il cuore, diventa nulla e perderai questo sentimento...
Eppure ci ripenso
ancora,
ancora e ancora ma l’unica
soluzione a
cui il mio cuore anela è una: occhi verdi e profondi, labbra
piene e carnose,
capelli biondo cenere, mani grandi e forti , le spalle larghe e il
torace che
mi avevano tenuta stretta, facendomi sentire di nuovo bene...
E’
colpa sua…
Sempre in
silenzio attraverso
i nostri ricordi; nostri
perché eravamo
insieme: io con te e tu con me…
“Ma cos’ho che
non va più?”
Me lo chiedo ma non
trovo una
soluzione. Mi rannicchio su me stessa senza piangere…
Avevo imparato a non piangere,
a stare in silenzio con un paletto nel cuore sanguinante,
perché il mio cuore non
riesce a dar sfogo a quanto mi faccia male…
Nessuno mai mi aveva
vista in
volto con le lacrime agli occhi. Nessuno tranne te, che quel maledetto
e
fortunato giorno in cui i nostri destini si erano incrociati, parlati e
ascoltati sembrava brillare di una luce dolorosa per me. Quel luogo,
quel
giardino, quel mio posto segreto
che
non lo era più, da quando i tuoi piedi l’avevano
varcato… non più segreto, ma
speciale…
Per
questo, mi hai rapito il cuore, perché in silenzio
mi avevi ascoltata, compresa, abbracciata e cullata e trovata. Ricordo
quante
parole avevo detto prima di rifugiarmi in quel pezzo di verde
sofferente…
Ma adesso sono sola e
con lo
stesso buco nel petto di 12 mesi fa, solo più grande e
profondo…
Basta solo
crederci… credere
di stare bene per sapere di morire…
Mi sono sentita
così sola…anzi
no mi sento così sola…
Non ho nulla oramai, solo
tristezza inesprimibile a parole. Un dolore che conosco bene mi invade
in tutto
il corpo…
E so per certo…
Di
non potercela fare da sola….