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Autore: yuki21    16/10/2011    9 recensioni
Questa è una commedia romantica. Non saprei come altro definirla. Abbiamo lui, lei, un altro, ed una missione da compiere. Tratto dalla fic: "Quando Kakashi-sensei iniziò ad illustrare il piano, Sakura fu certa che lassù, non vi era un solo Kami che la volesse vedere finalmente felice."
Una Sakura stanca, un Sasuke che cambia ed un... cane innamorato? Tutto questo in un viaggio interiore che cambierà per sempre la vita dei nostri eroi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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L'angolo dello sklero di Yuki-san: Salve a tutti! Sono Yuki21. Torno in questo fandom dopo un po di latitanza passata a cambiare pannolini e preparare pappette che solo quella buon'anima di mia figlia ha il coraggio di mangiare! Dunque, trovato del tempo tutto mio, eccomi qui con qualcosa di leggero e spero, piacevole da leggere.  Purtroppo io non ho il dono della sintesi, quindi da una storiella che avevo in mente, ne è venuta fuori una cosa lunga 5 capitoli che sembrano ognuno interminabile! Vabbè, abbiate pazienza. Questa storia è dedicata a tutte le fans del SasuSaku (me inclusa!). Nella speranza di vedere prima o poi un lieto fine per questi due poveri disgraziati. Se amate gli skleri mentali, il detto "ma perché capitano tutte a me" e i cani innamorati, questa storia fa per voi. Fatemi sapere. Kiss kiss, vostra Yuki21.

Capitolo 1
 


Se c'era qualcosa di cui Sasuke Uchiha poteva esser sicuro, era che nella sua vita ne aveva viste di tutti i colori.

Per questo gli era difficile sorprendersi o reputare interessanti, alcune situazioni di vita quotidiana che sempre più spesso si trovava ormai a vivere dal suo ritorno a Konoha.

Ma la scena a cui assistette, suo malgrado, quel giorno, aveva davvero qualcosa di inverosimile.

“Scusami tanto Kiba, temo di non aver capito bene cosa hai detto.”

Ok, così erano in due a non aver compreso bene cosa avesse appena chiesto l'Inuzuka a Sakura Haruno.

Il team 7 era appena rientrato da una missione. Nulla di complicato o particolarmente pericoloso. Da quando la guerra contro Madara era terminata, e Sasuke era stato riportato a calci nel sedere alla Foglia, il team 7 come tutti gli altri, si occupava di piccole missioni utili a risanare i rapporti coi Paesi vicini.

Erano stati lontani da Konoha una decina di giorni per fare da scorta ad un ricco signore e, appena rientrati a casa, un Kiba insolitamente serio, era andato ad accoglierli all'ingresso del Villaggio.

Anche se, a dirla tutta, il giovane era andato ad accogliere una sola persona di quel gruppo: Sakura.

“Ho detto che mi piacerebbe molto uscire con te Sakura-chan. Che ne dici di concedermi un appuntamento?”.

Bene, quella si che era una cosa decisamente strana. A bocca aperta, Naruto rimase praticamente congelato nell'udire quella frase. Il maestro Kakashi sospirò ed osservò di sottecchi il suo ritrovato allievo pupillo che, neanche a dirlo, non dava alcun segno di attività celebrale in corso.

Sai sorrideva falsamente non sapendo cosa altro fare in quel contesto e Sakura, be, la cara Sakura, si trovava davanti ad un ragazzo che le sfoggiava quello che doveva essere il suo sorriso migliore in attesa di una sua risposta.

E sarà stato per il fatto che la rosa era stanca morta per quei dieci giorni di missione, per il fatto che non era riuscita a spiccicare una parola con Sasuke, per aver picchiato a sangue Naruto un giorno si e l'altro pure, per aver sopportato le cretinate sparate dal sensei quando nessuno gliele aveva chieste e, per aver avuto diversi sproloqui con Sai per fargli comprendere delicate questioni umane al quale il ragazzo sembrava ancora ben distante dal capire, che la ragazza dopo un sospiro profondo rispose con un semplice:

“Va bene.”

La bocca di Naruto si spalancò ulteriormente, il maestro Kakashi scosse il capo e sparì in una nuvola di fumo, Sai abbozzò un disegno rappresentante il sorriso a trentadue denti di Kiba e Sasuke... be lui non si mosse di un millimetro da dove si trovava.

E Sakura disse si. L'Haruno sarebbe uscita con l'Inuzuka.

Che poi quei due ci azzeccassero qualcosa l'uno con l'altra nemmeno l'anima del povero Terzo Hokage avrebbe saputo dire, fatto sta che Kiba aveva fatto una domanda semplice e diretta ed aveva avuto la risposta che desiderava.

“Bene! Fantastico! Allora se per te va bene, passo a prenderti stasera alle otto e ti porto a cena fuori. C'è un ristorantino nuovo che volevo proprio provare... con te.”

Ah bene, dunque c'era pure premeditazione all'invito del secolo.

Sasuke inarcò leggermente un sopracciglio, nulla di che, un gesto quasi del tutto invisibile, tranne che a Naruto.

Kiba si allontanò con Akamaru alle costole. Sakura evitò di voltarsi a guardare i suoi tre compagni e si limitò ad un distratto “Ciao, ci vediamo ragazzi!”, correndo via come una ladra.

“Questa poi! Kiba che chiede a Sakura-chan un appuntamento, non lo avrei mai sospettato, strano vero teme?”.

Naruto mollò una potente pacca sulla spalla di Sasuke e rimase piuttosto stupito nel constatare che il suo amico era fermo come una statua di marmo.

“Io non ci vedo nulla di strano Naruto-kun”, se ne uscì improvvisamente Sai, sempre mantenendo la sua faccia sorridente.

“Kiba Inuzuka ha una madre ed una sorella dotate di una spiccata personalità. Delle vere despote, violente e indipendenti. Secondo me ricordano molto Sakura-chan, quindi mi sembra piuttosto chiaro comprendere come mai Kiba si sia preso una cotta per Sakura-chan.”

Cotta?

“Tu dici Sai? Certo vista così, Sakura-chan potrebbe essere perfetta per uno come Kiba che è cresciuto con l'esempio di quelle due femmine. Praticamente la sua donna ideale.”

Donna ideale?

“E poi dobbiamo anche dire che Sakura-chan è diventata molto carina ultimamente.”

Carina... quella?

“Ma se tu la prendi sempre in giro chiamandola tavola piatta!”

“I nomignoli esprimono affetto Naruto-kun. E comunque è vero che Sakura-chan ha meno seno rispetto ad un Hinata Hyuga ad esempio, ma ha un corpo molto armonioso.”

Corpo... armonioso?

“Le ho fatto diversi ritratti durante la missione. Guarda qui.”

Altra cosa incredibile che Sasuke si ritrovò a dover osservare quel giorno, furono una serie di ritratti di Sakura Haruno diciamo al limite... della decenza umana.

“Saiii!! Ma questi! Ma come li hai fatti! Sakura- chan è mezza nuda in questi ritratti!”, immediata perdita di sangue dal naso di Naruto.

“L'ho osservata mentre si lavava nel lago vicino a dove ci siamo accampati tre giorni fa. Vedi? Qui puoi notare che il suo seno è pressoché perfetto e armonioso. Una taglia in più avrebbe stonato con questi fianchi leggermente pronunciati. Per non parlare del sedere! Vedi, in quest'altro ritratto noterai che il suo cul...”

Inizialmente, Naruto e Sai pensarono che uno stormo di uccelli stesse sorvolando il cielo di Konoha, intento a migrare verso luoghi più caldi. Ma quando poi oltre al rumore, una luce piuttosto intensa illuminò mezzo villaggio, non dovettero attendere di sentire pronunciare la parola chidori, giacché questo, li colpì elettrizzandoli seduta stante.

Come se nulla fosse accaduto, un tranquillissimo Sasuke voltò le spalle ai due disgraziati.

“Io vado a casa.”

Massaggiandosi diverse parti lese, Sai e Naruto constatarono loro malgrado che tutti i ritratti di Sakura avevano preso fuoco ed erano quindi irrimediabilmente rovinati.

Intanto Sakura, si era fatta una lunga doccia calda a casa sua. Il tepore aveva scacciato via il freddo pungente che le era entrato nelle ossa durante la missione. Ben poco purtroppo aveva potuto la gradita acqua calda, contro quel freddo che le avvolgeva il cuore da qualche mese.

Vestita in un caldo asciugamano, iniziò a spazzolarsi i chiari capelli davanti lo specchio nella sua stanza. Erano cresciuti un bel po ultimamente. Ora le arrivavano oltre le spalle esili.

Si fissò un attimo allo specchio quasi non riconoscendosi. Cos'era quell'aria triste? Doveva sorridere! Era una bella ragazza e l'invito appena ricevuto lo confermava. Godeva di ottima salute e la sua carriera ninja e medica erano ormai decollate.

Ma allora perché dentro si sentiva così vuota?

Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dal suono del campanello di casa. Con ancora indosso solo l'asciugamano si recò ad aprire la porta.

Davanti a se si ritrovò ad osservare, una Ino col fiatone. Doveva aver corso un bel po la bionda.

“Ino-pig che c'è? Sei fuori forma vedo!”.

La bionda le dedicò un occhiataccia e si accomodò in casa.

“Colpa tua che ti sei trasferita così lontano! C'ho messo una vita a correre dal negozio fino a qui.”

Sakura si era trasferita in un bel appartamentino situato vicino l'ospedale. A sua detta, questo le facilitava le cose nel privato, visto che passava quasi tutto il giorno in ospedale quando non era in missione.

Nella realtà di privato lei, ne aveva ben poche di cose da fare, quindi quello era sembrato più un capriccio legato alla voglia di indipendenza che covava da tempo.

Certo che se mai un certo moro avesse voluto farle visita magari in orari poco consoni, non avere i genitori tra i piedi poteva essere utile... anche se questa era un eventualità assai improbabile.

“Lo sai che qui è più comodo. Comunque, qual buon vento ti porta così in fretta da me?”.

“Un vento di passione direi! Di un po fronte spaziosa, ma è vero che stasera hai un appuntamento con Kiba?”.

Sakura sospirò. Come immaginava a Konoha le notizie volavano veloci, anche troppo per i suoi gusti.

“In questo Villaggio non esiste la privacy. Comunque si, Kiba mi ha chiesto di uscire ed io ho accettato. Stasera mi porta a cena fuori.”

Ino spalancò la bocca. Ma allora era vero!

“Eh? Ma perché?”.

“Come perché? Che c'è, Kiba non può avere voglia di passare un po di tempo da solo con me?”.

“Non fare la spiritosa con me fronte a bacheca! Intendo perché Tu hai accettato?”.

Sakura osservò l'amica. Lo sapeva che Ino le avrebbe rivolto quella domanda. Del resto lei più di chiunque altro, conosceva i suoi reali sentimenti. E in fondo, anche per il rispetto che nutriva verso quei sentimenti, la biondina aveva da tempo cancellato la sua cotta infantile per un certo Uchiha.

Sakura le doveva una spiegazione.

“Perché sono stanca di attendere qualcosa che non accadrà mai. Ti prego di non dirmi che sono una pessimista cosmica e che dovrei darmi più da fare! Mi sono data da fare da quando avevo otto anni Ino, direi che può bastare. Lo sai ciò che provo per Sasuke-kun e sai quanto sono felice di riaverlo qui al Villaggio, ma insomma, nonostante tutto quello che abbiamo passato, non è cambiato nulla. Il nostro rapporto se così lo si può definire, non ha fatto nessun passo avanti. Non mi considerava quattro anni fa e non mi considera oggi. In dieci giorni di missione in cui siamo stati sempre insieme, mi avrà rivolto una o due volte al massimo la parola. Insomma direi che non c'è altro da fare ormai!”.

Ino si rabbuiò. Certo lei, al contrario di Sakura, era una molto sicura del fatto proprio e con i ragazzi non si faceva certi problemi. Non attendeva la prima mossa da parte loro, se le piaceva qualcuno lo faceva lei il primo passo. Ma non si sentì di biasimare Sakura. Con Sasuke Uchiha anche lei avrebbe avuto molto, troppo filo da torcere. Le dispiaceva però pensare che nemmeno Sakura, che lo amava da praticamente una vita intera, fosse riuscita a scaldare un po il cuore di quel ghiacciolo ambulante.

“Ok. Hai ragione su tutta la linea. Però perché uscire con un altro? E poi come mai proprio con Kiba?”.

“Perché che cos'ha che non va Kiba? E' un bel ragazzo su questo non ci sono dubbi. Proviene da un clan piuttosto rinomato del nostro Villaggio ed è un ottimo ninja. Caratterialmente mi ricorda Naruto.”

“E allora perché non esci con Naruto o con Rock Lee. Loro due ti adorano.”

“Ino. Lo so che sei preoccupata per me ma non devi. Vedi, forse per la prima volta in vita mia sono sicura di fare qualcosa di giusto. Naruto è come un fratello. Gli voglio bene, mi piace, ma manca quel qualcosa che serve per far scattare la scintilla. E Rock Lee è adorabile con me, ma non è il mio tipo. Oggi quando ho visto Kiba farmi la sua richiesta in maniera così gentile e seria, non so, mi ha colpito. Dovevi vederlo Ino! Se ne stava li ad aspettarmi tutto serio e mi ha accolto con un sorriso dolcissimo. Non potevo dirgli di no. E poi è una novità! Uscire con qualcuno che non conosco così bene come i miei compagni di team, credo che sarà un bel appuntamento. Non voglio più avere rimpianti. Vada come vada, non voglio più perdere occasioni di nessun tipo.”

Ino le sorrise, come faceva da piccola. Comprese bene ciò che animava la sua amica e non poté che appoggiarla in pieno.

“Va bene lagna! Allora visto che non devo tornare in negozio, andiamo in camera tua ad assalire il tuo armadio. Troviamo qualcosa di carino da indossare. Poi ti truccherò e pettinerò personalmente! Sarai stupenda, a Kiba verrà un colpo!”

“Speriamo di no! Almeno non prima che abbia pagato la cena. Ho una fame da lupi, ho mangiato

solo schifezze in missione!”.

Le due amiche risero insieme. Poi Ino si alzò carica di energia e insieme a Sakura, iniziò a perlustrare l'armadio di quest'ultima.

Sasuke si rigirò nel letto, di nuovo.

Tornato dalla missione, si era lavato e cambiato, poi, realizzando che non aveva altro da fare per tutto il giorno, si era costretto ad un po di riposo per recuperare le energie dopo il lungo viaggio.

Peccato che il sonno proprio non arrivava. Si decise quindi ad alzarsi e si recò in cucina per farsi un tè.

La cucina era in ordine perfetto, così come il resto di casa.

Nei primi giorni del suo ritorno a Konoha, cioè quelli che aveva passato in ospedale, Naruto e Sakura si erano occupati di rimettere a nuovo casa Uchiha.

Tutta la villa era stata pulita e lucidata per il suo ritorno.

Peccato che, nonostante tutto quel lavoro, nulla avevano potuto i due contro quel terribile silenzio.

Erano le sette passate ormai. A breve Kiba si sarebbe recato a casa di Sakura per portarla fuori.

E allora? Chi se ne frega no? A lui che importava?

“Tsk!”,quel tè, faceva schifo.

Puntuale da far rabbrividire un Kakashi, Kiba Inuzuka si presentò alle otto precise davanti la porta dell'appartamento di Sakura. Bussò e rimase in attesa.

Pochi istanti dopo, la rosa aprì la porta e a Kiba, prese davvero un colpo.

Sakura era bellissima! Indossava un abito lungo fino al ginocchio in stile orientale, di un bel verde acqua. I capelli erano stati legati, raccolti da circa un milione di mollettine invisibili applicate da Ino e il viso era leggermente truccato. Sembrava molto più adulta rispetto la sua giovane età. E questa cosa piacque parecchio al ragazzo.

“Oh cavolo, sei splendida!”.

Sakura arrossì senza nemmeno rendersene conto.

“Grazie. Anche tu stai bene. Oh, ma dov'è Akamaru?”.

Era impossibile non notare l'assenza di quel cagnolone.

“E' a casa. Dove andiamo a mangiare non sono ammessi animali e comunque, mi andava di stare da solo con te.”

Accidenti, se Kiba non si portava dietro il suo adorato Akamaru allora era davvero cotto a puntino. Questo pensiero la lusingò quanto spaventò.

Comunque alla fine, nonostante mille pensieri e turbamenti, la serata si svolse tranquillamente.

E Sakura si divertì come mai avrebbe immaginato.

L'indomani il campanello di casa sua sembrava impazzito. Scivolando giù dal letto e maledicendo Ino, perché tanto a suonare così poteva essere solo lei, Sakura andò ad aprire la porta con indosso solo una t-shirt bianca.

“Ino oggi non sono di turno in ospedale che cavolo vuoi anc..!”, le parole le morirono in bocca. Davanti a lei stava un più che imbarazzato, Naruto Uzumaki.

La fonte del suo imbarazzo era dovuto alle belle gambe di Sakura-chan messe comodamente in evidenza.

La rosa strabuzzò un poco gli occhi e poi chiuse velocemente la porta di casa in faccia al biondo.

“Naruto! Che cavolo ci fai qui a quest'ora!”, nel mentre tentava di infilarsi al volo un paio di pantaloncini.

“Ma Sakura-chan, sono le 11,30!”.

La rosa spalancò nuovamente la porta.

“Davvero? Accidenti ho dormito un sacco.”

Fece cenno al biondo di entrare e gli offrì un caffè.

“Insomma come mai questa visita? Che c'è? Hai un aria strana.”

Effettivamente l'Uzumaki era rimasto in silenzio da quando era entrato nell'appartamento della ragazza. Prese il coraggio a due mani e formulò la fatidica domanda...

“Come è andato il tuo appuntamento con Kiba?”.

Ah, dunque era questo che turbava l'amico? Che poi a guardarlo bene aveva certe occhiaie, vuoi vedere che non aveva dormito a causa sua? La rosa si sentì stupidamente in colpa. Del resto come poteva spiegare proprio a lui le stesse cose che il giorno prima aveva spiegato ad Ino?

Sospirò osservando la sua tazza fumante e tentò di abbozzare un discorso.

“Normale. Siamo andati a cena e dopo abbiamo fatto una passeggiata. Poi Kiba mi ha riaccompagnata sotto casa ed io sono andata a dormire.”

Sottolineò il “sotto casa” per indicare la gran differenza con “a casa”, sperando che l'amico capisse che non era successo nulla di eclatante.

“Quel cretino si è comportato bene con te?”.

“Si certo. Kiba è un bravo ragazzo. Ad essere sincera non lo facevo così piacevole. Invece si è rivelato un vero gentleman.”

Sorrise divertita, Naruto no.

E quando la rosa osservò il volto dell'Uzumaki farsi improvvisamente serio, attesa la pugnalata senza opporre resistenza.

“Che stai combinando Sakura-chan?”.

Ma perché mai tutti pretendevano delle spiegazioni da lei?

“Nulla di strano Naruto, perché?”.

“Perché ieri sei uscita con uno che non ha nulla a che fare con Sasuke, ecco perché! E visto che tu ami il teme non capisco cosa stai...”

“Sei tu a dire che lo amo.”

“E non è così?”.

Per Sakura era ridicolo parlare di queste cose proprio con Naruto. Lo aveva ferito in passato, confessandogli un amore non vero, o almeno, non vero abbastanza da farle dimenticare quel moro maledetto. Ed ora doveva spiegargli il perché, andava ad un appuntamento con un altro ragazzo che non c'entrava nulla ne con lui ne con Sasuke. Era una situazione ridicola e stressante. Scrollò le spalle in un gesto che sapeva di esasperazione, contò mentalmente fino a dieci, e tentò di affrontare l'argomento senza ferire l'amico, pur dicendo solo la verità. Perché Naruto era forse l'unica persona nella sua vita che meritava da lei sempre e solo la verità.

“Naruto, cosa pensi che possa nascere da un amore sterile?”.

La domanda forse era troppo complicata per uno con la testa da baka come l'Uzumaki, ma Sakura sperava che il biondino potesse comprendere.

“Ascolta, sto solo cercando di voltare capitolo. Sasuke è al villaggio finalmente. E' tornato a casa. Non ho desiderato altro negli ultimi quattro anni. Ed ora che questo mio desiderio si è realizzato, non desidero altro che un po di serenità. E sappiamo entrambi che lui non è in grado di darmene. Forse un giorno in futuro, quando le sue ferite saranno solo un ricordo. Ma ora non può e non vuole. Ed io sono stanca di aspettare e di vivere di ricordi. Non sto facendo nulla di male, e in fondo sono solo uscita con un amico che non ha nulla a che fare col nostro team. Non so cosa accadrà con Kiba, ma so di certo che non è un qualcosa che ha a che fare con Sasuke Uchiha. E già solo questo per me è un passo avanti. Quindi sta tranquillo e lasciami fare.”

Il biondo sospirò. Sorrise alla compagna guardandola dolcemente negli occhi.

“Sai, è solo che ti ho sempre immaginata vicino a Sasuke. E questo anche se in realtà, ti volevo vicino a me.”

Lo stomaco di Sakura si girò su se stesso. Si odiava ogni volta che feriva Naruto, ma cosa ci poteva fare? Decise quindi di proseguire con la sua verità, in modo da chiarire una volta e per tutte quello che era rimasto in sospeso da troppo tempo...

“Tu non sai quanto vorrei amarti Naruto, non ne hai idea. Ma l'affetto che provo per te non è sufficiente per costruire un futuro insieme. Mi dispiace tantissimo.”

Naruto abbassò lo sguardo. Quelle erano parole che ancora facevano male, questo nonostante il ninja si fosse rassegnato già tempo all'idea che non c'era futuro per lui e Sakura-chan. Quando tornò a guardare Sakura, lo fece con un sorriso e la rosa capì che il ragazzo aveva compreso. Anche quello che Naruto provava per Sakura era un amore sterile. E forse anche per lui era giunto il momento di andare avanti.

“Tranquilla Sakura-chan, è tutto ok! Non preoccuparti per me. Cerca piuttosto di pensare a te e a quello che vuoi davvero. Cerca di non mentire a te stessa.”

“Non lo sto facendo Naruto. Sto solo cercando di vivere qualcosa di nuovo senza prendermi in giro e senza costruire castelli in aria.”

Naruto non trovò altro da aggiungere e si congedò dalla rosa. Nella sua testa aveva sempre pensato che sarebbero stati lui e Sasuke a contendersi il cuore della bella compagna, ma questo ormai sembrava impossibile. Voleva parlarne con Sasuke pur non sapendo da dove cominciare.

Figurarsi se quello lo avrebbe ascoltato su un argomento del genere! Si ritrovò quindi in strada indeciso sul da farsi, quando, casualmente poco lontano dall'appartamento di Sakura, notò Kiba che passeggiava con il fedele Akamaru a fianco, ed un bel mazzo di fiori in mano.

“Ehi Kiba, dove vai con quei fiori?”.

Il castano guardò di sbieco Naruto.

“Secondo te? Sono per Sakura è chiaro! Ieri abbiamo passato una bella serata insieme e ho pensato di regalarle dei fiori per ringraziarla.”

In circostanze diverse, Naruto avrebbe sbeffeggiato il ragazzo tutto il giorno, ma considerando che quei fiori erano per Sakura-chan, la cosa non gli sembrò affatto divertente.

“Senti un po Kiba, tu lo sai che Sakura-chan è sempre stata innamorata di Sas'ke, quindi perché ti sei messo in testa questa idea di corteggiarla?”.

Aveva ascoltato bene Sakura e l'aveva compresa. Ma quale erano i motivi di Kiba? Pur essendo conscio che quelli non erano affari suoi, Naruto non poté evitare di indagare anche con il ragazzo.

“Tsk! Il cuore di una donna è mutevole, lo ha detto Sakura stessa. Lei mi piace Naruto. E' forte, decisa, ha un gran cuore e poi... è molto bella.”

E non fu tanto questa affermazione a far spalancare gli occhi di Naruto, quanto la faccia di Kiba che era diventata insolitamente rossa nel pronunciare quelle parole.

“L'Uchiha è acqua passata, quei due non hanno futuro. Lo dice tutto il villaggio se non te ne fossi accorto! E comunque Sakura con me si diverte mentre vicino a Sasuke non fa altro che deprimersi. Mi spiace se le mie attenzione nei suoi confronti ti creano problemi, ma non ho intenzione di farmi indietro.”

“No Kiba, nessun problema per me, non più almeno. Solo che il teme...”

“Sasuke ha avuto la sua chance e non l'ha colta. Evidentemente non è interessato quanto me. Sakura è una ragazza eccezionale, e guarda che non lo dico solo io, ci sono diversi ninja a Konoha che vorrebbero uscire con lei, ma sono troppo codardi per farsi avanti.”

“E' che lei certe volte mette paura.”

“Figuriamoci! Rispetto a mia madre o a mia sorella, Sakura è uno zuccherino! Comunque te l'ho detto, lei mi piace. Voglio frequentarla di più e poi si vedrà. Ora vado a farle un saluto e a portarle questi. Così le chiedo se vuole uscire ancora con me. Incrocia le dita amico! Ciao.”

Mentre Kiba si allontanava, Naruto avvertì una presenza alle sue spalle. Non si voltò neanche, tanto quel passo cadaverico l'avrebbe riconosciuto tra mille.

“Allora teme, che ci fai qui?”.

“Vado al market, ho finito il tè.”

Sasuke riprese la sua solitaria passeggiata, tenendo le mani in tasca.

Naruto si voltò ad osservarlo. E' solo che Sakura-chan è l'unica che può fare qualcosa per il cuore malato di Sas'ke. Questo voleva dire prima Naruto a Kiba ma non ci era riuscito, perché la fermezza nella voce di Kiba lo aveva bloccato. Chissà se Sasuke aveva ascoltato le parole dell'Inuzuka...

“Sas'ke, hai mica visto Kiba che...”

“Io non li guardo i sacchi di pulce ambulanti.”

Si, l'aveva visto e si l'aveva pure ascoltato.

Sul volto di Naruto si allargò un gran sorriso.

Da quel giorno ne passarono altri e con essi, molti altri appuntamenti.

Il rapporto tra Kiba e Sakura sembrava rafforzarsi sempre di più. Kakashi-sensei, un giorno dichiarò che il carattere dell'Uchiha era peggiorato almeno del 10% da quando una certa ragazza di sua conoscenza, aveva preso ad uscire con un simpatico ragazzone amante dei cani.

Sasuke ignorò tale commento.

Naruto dichiarò che ultimamente, Sakura-chan lo picchiava sempre di meno e sempre con meno forza. Come se il suo lato femminile fosse miracolosamente risorto dal nulla.

Sasuke gli prestò due secondi di attenzione, per poi liquidarlo volgendogli le spalle.

Sai dipinse alcuni ritratti che raffiguravano Sakura e Kiba a passeggio insieme, a cena insieme, al cinema insieme e in altre situazioni, sempre insieme.

Sasuke osservò di sfuggita i ritratti, inarcò un sopracciglio e commentò con un “Tsk” secco.

E poi, un fatidico giorno, Ino Yamanaka, Naruto e Sasuke, si ritrovarono ad osservare una scenetta che vedeva un Kiba estremamente felice e chiaramente innamorato, salutare Sakura accarezzando i profumati capelli rosa. L'Haruno arrossì senza spedire il giovane all'altro mondo con un poderoso pugno, e la bionda commentò con un “Sono proprio una bella coppia!”, marcando molto sulla parola coppia.

Quel fatidico giorno, lo scricchiolio della mascella dell'Uchiha si sentì forte e chiaro, più forte di Sakura che si voltava sentendosi osservata e che gridava contro i tre “Ma che cavolo avete da guardare voi altri!”.

Più forte della risata di Naruto che si alzava alta nel cielo di Konoha.

 

 

 

 

 

   
 
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