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Autore: Seiht    17/10/2011    1 recensioni
A volte le ossessioni diventano qualcosa di dannatamente bello, e non puoi più farne a meno.
E stai benissimo così.
[HPϟ]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so bene come è iniziata.                
Anzi, forse, in realtà, lo so benissimo.
Be’, avete presente quando qualcuno ti chiede A cosa è legata la tua infanzia? Cosa ti ricordi di più di quando eri piccolo? Se pensi a quando eri bambino, cosa ti viene subito in mente?, ecco, se mi facessero una domanda del genere non ci metterei più di dieci secondi a rispondere.
Harry Potter.
Ecco, esattamente.
Non ricordo quando, precisamente, da bambina l’ho “conosciuto”.
Mio padre leggeva i libri e me li raccontava, e mi parlava di Harry Potter il bambino con la cicatrice e gli occhiali rotondi, del burbero e cattivo Professor Piton con i capelli lunghi, di Hermione e Ron, di Pietre Filosofali, manici di scopa e gufi; mio fratello, i miei cugini ed io facevamo finta di giocare a Quidditch, di fare incantesimi e di preparare pozioni (io ero la più brava, no, non che avessi un talento particolare a sventolare una penna per aria o a mescolare sapone e dentifricio, ma perché ero sempre Hermione); guardavo tutti i film, più e più volte, la mia tata è ancora traumatizzata da quando mio fratello ed io l’abbiamo costretta a guardare una ventina di volte la scena di Harry Potter e la Pietra Filosofale quando Harry, Ron e Hermione entrano nella stanza di Fuffi, (mi ha raccontato che quando compariva il cane a tre teste scappavamo sempre e doveva venirci a cercare per tutta casa); mia madre si ricorda ancora il discorso tra me e mio fratello, da piccoli, quando, dopo aver chiesto a entrambi cosa volessimo fare da grande, io ho risposto « La maga ».
È stata così, la mia infanzia. Con un sottofondo magico.
Crescendo, mio padre non mi raccontava più le storie e non preparavo più pozioni, ma vedevo tutti i film.
Penso sempre alle serate da Harry Potter.
Ci mettevamo tutti e quattro, mia madre, mio padre, mio fratello ed io, a guardare un film di Harry Potter a scelta, magari portando la cena davanti alla tv, quando fuori pioveva o faceva troppo freddo.
E poi ricordo bene quando è uscito Harry Potter e l’Ordine della Fenice e lo siamo andati a vedere in un cinema all’aperto d’estate, oppure quando siamo andati a vedere Il Principe Mezzosangue uno degli ultimi giorni di trasmissione al cinema.
Ricordo quando è uscito il libro dei Doni della Morte.
Sono andata a comprarlo con mio padre, quel libro.
Non mi voleva spiegare perché c’era una cerva sul retro della copertina.
Se ci penso adesso mi commuovo quasi.
Quando mio padre finì di leggerlo, ed io volevo sapere qualcosa di più, lui mi disse solo una parola:

Severus Piton.
 

Non capivo.
Non ho capito per un bel po’.
Uscì Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1.
Mi ricordo che l’ho trovato noioso, e non ci ho capito molto.
Passò del tempo.
E si arriva a quest’anno.
Stavo in vacanza con dei miei amici, e c’era questa ragazza, Betta, che continuava a parlare di Harry Potter.
Io la chiamavo ossessione.
Ma era qualcosa di più.
Mi dice che il 13 Luglio esce l’ultimo film.
Il 14 Luglio, vado a vederlo, mi ricordo bene le ragazze davanti a me che piangevano come delle disperate.
Dovevate vedermi, sembravo di gesso.
Così, stretta al sedile del cinema, gli occhiali 3D giù sul naso, lo sguardo fisso.
 

Severus Piton.
 

Mi faccio prestare i libri da papà.
Li leggo in due settimane.
Non avevo ancora finito il sesto quando tornai a vedere Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2.
Ho pianto dall’inizio alla fine.
Ecco, forse è da lì che è iniziata.
Sono tornata a casa, ho preso i Doni della Morte e ho aperto il libro al capitolo La Storia del Principe.
Piango ogni volta che lo leggo, quel capitolo.
Sì, è così.
Penso sia iniziata proprio così, a dire il vero.
Ed è bellissimo.


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Avvertenze
Bene, se a qualcuno relativamente fregasse, questo è il motivo per cui mi sono impantanata da un bel po' nel fandom di Harry Potter.
Se, magari, qualcuno avesse letto le mie opere prescedenti (vedi C'est la vie o Da Pradel si vede il mare), be' forse vi ho chiarito un po' le idee sul perchè ho smesso di scrivere quel tipo di cose. Non tornerò mai più a scriverle? Non è detto.
Per ora sto bene così.
A chi va, mi segua, basta cliccare sul nome.
Un grande bacio,
Ela

 
 

  
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