Artificial Identity di Londra
Author's Note: Please, read it carefully until the very end. I promise there is a good reason to everything that I have written.
Lei era
sua.
I
suoi capelli crespi arrotolati intorno alle sue dita, le sue morbide labbra premute
sulle sue, i suoi profondi occhi
scuri nei suoi, mentre le sue lunghe dita stringevano le spalle di
lei.
Lei era solo
sua.
Sarebbe potuta essere pura
felicità se solo lei non avesse pianto continuamente.
Lui interruppe il bacio e
le diede uno schiaffo:
“Quante volte ti ho detto
di non piangere?”gridò” Quante cazzo di volte?”
Lei emise un silenzioso
singhiozzo e non rispose.
Piegò il collo e lo ascoltò
urlarle era il contro e poi scusarsi e cospargerle il viso di
baci.
L’unica cosa che Draco Malfoy non poteva sopportare
era vedere sua moglie piangere.
Non voleva che la gente
pensasse che erano una coppia infelice.
Certo che erano
felici!
Non avevano alcun
problema.
Lui non poteva immaginare
perché lei non potesse essere felice. Aveva
lui!
Draco Malfoy era il più ricco mago della Gran Bretagna. Aveva
ereditato l’intera fortuna dei Malfoy e dei Black dai suoi genitori.
Possedeva terre
dappertutto .
Possedeva parte di tutto
ciò che si potesse vedere, tutto ciò che si potesse
toccare e desiderare.
Oltretutto era anche uno
dei più potenti maghi inglesi.
Dopo la salita al potere
dell’oscuro signore e la caduta del bene egli era stato ricompensato con molte
cariche e poteri.
Aveva anche nominato lui il
ministro della magia, che non era altro che Blaise
Zabini, quindi era anche in grado di cambiare le leggi
secondo la propria necessità.
Anche se a dire il vero ormai
non c’erano più vere leggi…
Infine Draco Malfoy era decisamente attraente.
Aveva tutto ciò che una
donna avrebbe potuto desiderare. Non c’era alcuna ragione per
cui sua moglie non sarebbe dovuta essere felice con
lui.
Lui le aveva dato tutto ciò
che avrebbe potuto volere: diamanti,vestiti
bellissimi,amici dell’alta società,fama…e lei aveva preso tutto e li aveva
adorati.
E
soprattutto lui l’amava e lei aveva detto a sua volta di amarlo, ed era
maledettamente sicuro che fosse vero, ma nonostante ciò lei continuava a
piangere.
Lei in realtà era piuttosto
graziosa,ma lui le dava una pozione che la rendeva
ancora più
attraente.
Non riusciva a capire cosa
avesse lei da lamentarsi.
Continuava a dirgli che quello che stava facendo era sbagliato,ma lui non
la pensava così.
Lui non faceva nulla di
male.
Lui cercava solo
di…migliorare il suo aspetto.
Lei avrebbe dovuto
apprezzarlo.
Ma
no,tutte le volte che bevevo quella pozione,iniziava a
piangere.
Aveva cercato di smettere
di berla,m.
Aveva rotto le tazze che
contenevano la pozione, o a rovesciarla nello scarico,ma non era servito a nulla.
Se
lei non la prendeva,lui si rifiutava di
vederla.
Così lei continuava a
piangere.
Voleva che lui l’accettasse
per com’era realmente;ma questo era
ridicolo.
La
cosa che irritava di più Draco, era
il fatto che lei cominciasse a piangere ogni volta che lui pronunciava il
suo nome.
Questo lui non lo
capiva.
Perche diavolo piangeva quando sentiva il suo nome?
Il
nome di lei e il suo suonavano molto bene
insieme:
“Hermione”e “Draco”
“Hermione”e “Draco”
“Hermione”e “Draco”
Avrebbe dovuto sentirlo
anche lei.
Ma lei continuava a dirgli di
smettere quello che stava facendo.
Continuava a pregarlo di
smetterla.
Lei gli aveva chiesto di
non chiamarla più ”Hermione”
.
Ma perché avrebbe
dovuto?
Era suo diritto chiamare
sua moglie con il suo nome.
Certamente non aveva
intenzione di chiamarla”Granger”o in qualunque altro
modo.
Era felice di averla.
Per anni aveva voluto che
lei fosse sua.
Gli era piaciuta da
sempre.
A
lui piaceva realmente che lei fosse una prepotente
“signorina so tutto”, il fatto che lei pensasse di essere migliore di
lui.
Lui veramente trovava
divertente il suo credersi superiore, ma gli piaceva.
Nessuno prima aveva mai
avuto il coraggio di mettersi contro di lui, di
schiaffeggiarlo.
L’aveva voluta senza
nemmeno rendersene conto.
Lui aveva realizzato che la voleva tre anni prima, subito dopo la
battaglia finale.
Stava girando per il campo
di battaglia, il suo viso aveva uno strano ghigno,ancora incredulo che loro avessero vinto la
guerra.
Guardava un corpo dopo
l’altro, ridendo diabolicamente della gente morta e coperta di
sangue.
Il
sole era appena tramontato dietro le montagne,come a
dare l’addio ai rappresentanti della luce,e nere nubi si
addensavano.
La
notte stava lentamente estendendosi dappertutto,coprendo l’orrenda visione dei cadaveri sparsi per tutta la
terra umida.
Fu
allora che la vide.
Lei giaceva a terra, il suo
viso mortalmente pallido, le sue palpebre chiuse e i suoi
capelli incrostato di sangue e fango.
Le
sue labbra erano quasi blu.
Si
chinò e la guardò.
Non
respirava.
Lui semplicemente prese una
ciocca dei suoi capelli e la mise nel portafogli, in modo da ricordarsi di lei
più tardi.
Qualche tempo dopo, la vide
ancora.
Questa volta era riversa su
una roccia, sangue su tutto il suo corpo, ma era ancora
viva.
I
suoi capelli non erano altrettanto crespi,i suoi occhi
non più così castani,e la stessa pelle non altrettanto liscia,ma una volta
pulitala e fattala bere un po’ della pozione che avrebbe preparato,sarebbe stata
come doveva essere.
Lentamente la sollevò e la
portò con lui.
Quando arrivarono a casa, la
affidò agli elfi domestici per pulirla e per fare gli aggiustamenti
necessari.
Dopo era diventata sua
moglie.
Non quella di Potter.
Non quella di Weasley.
La
sua.
Lei era diventata sua, solo
sua, e lui
aveva giurato che lei sarebbe rimasta sua fino alla fine della sua
esistenza.
Si
alzò ancora, e vide che era sdraiata vicino a lui. Non voleva guardarla. In
qualche modo di mattina, e solo di mattina, non era bella come al solito. I suoi capelli erano di una strana tonalità di
biondo e la sua pelle diventava più pallida, persino le sue labbra non erano
morbide e sensuali come sempre. Naturalmente era sicuro che si trattasse di un
gioco di luce, ma non gli piaceva lo stesso guardarla
quando era in quello stato.
Scese velocemente dal
letto, prese dall’armadio il primo vestito che gli capitò e scese per far
colazione. Presto, sapeva, sarebbe scesa anche lei, e sarebbe stata carina come
lo era la notte prima.
Dieci minuti dopo, come
aveva previsto, lei arrivò per la colazione. Indossava un elegante vestito
verde, i suoi capelli ricci erano sciolti sulle spalle e appariva
splendida.
Lui preferì ignorare lo
sguardo cupo e livido sul suo volto. Lo osservò appena; quell’espressione era parte della sua vita da così tanto tempo che aveva imparato a far finta che non ci
fosse. Lei si sedette tranquillamente vicino a lui, prese un coltello d’argento, e iniziò a tagliare la sua
omelette.
“Hermione…”iniziò Draco, ma si
fermò quando vide le lacrime scorrere sulle sue guance.
Sospirò e chiese:
“Perché stai piangendo ancora? Cosa c’è di sbagliato sta’
volta?”
Lei singhiozzò e il suo
labbro inferiore iniziò a tremare. Lo guardò dritto negli occhi e gli
chiese:
“Draco, perché mi stai facendo questo? Cosa
ti ho fatto io?”
Lui la guardò bruscamente.
Non avrebbe risposto. Non era la prima volta che gli faceva questa domanda. Non
aveva mai risposto. Ma lei doveva capire, era
necessario che capisse. Quello era l’unico modo, l’unico modo…
“Tu non mi ami, non è così?”
Lui si fermò di botto, posò
lentamente sul tavolo coltello e forchetta e la guardò, stupefatto dalla
domanda.
“Ma è ovvio che ti amo, come hai potuto pensare una cosa
simile? Hermione, tu sei
l’unica…”
Lei lo guardò, incredula, e
scosse la testa. Si alzò bruscamente da tavola, facendo cadere la sedia sul
marmo e corse su.
Odiava tutto ciò.
Odiava quello che lui le
stava facendo.
Tanti anni fa, quando erano
studenti a Hogwarts, l’ aveva amato.
Sebbene sapesse di non
essere alla sua altezza, sebbene sapesse che lui non l’ avrebbe mai guardata in
quel modo , lei l’aveva amato.
Poi, anni dopo, quando lui
l’aveva presa dopo la battaglia finale, aveva pensato di aver vinto. Lui era
finalmente suo.
Non c’era nessuno,
nient’altro che potesse separarli, Poteva accarezzare i suoi capelli
liberamente, guardare nei suoi profondi occhi grigi e sapere che era suo, che nessuno poteva dividerli.
Si
sbagliava.
Anche se il suo desiderio
era diventato realtà, lei era certa che non fosse
quello il modo in cui voleva si avverasse.
Non capiva veramente perché
le stesse facendo questo. Solo, era così sbagliato. Non avrebbe dovuto
bere quella pozione. Anche se lui aveva insistito che
quello era l’unico modo per migliorare il suo aspetto, lei lo trovava
offensivo.
Ogni mattina si svegliava e
aspettava per ore che lui si svegliasse e la
guardasse.
Solo che la
guardasse.
Guardarla come lei era
realmente.
Ma no, lui non
la guardava mai.
Non aveva mai sprecato uno
sguardo per lei.
Andava verso l’armadio,
prendeva un vestito e scendeva per la
colazione.
Era depressa e stanca di
questo.
Voleva essere accettata per
ciò che era.
Voleva che capisse che lei
non era la persona in cui lui l’aveva trasformata.
Che stava solo ingannato se
stesso.
Aveva provato molte volte a
non berla.
L’aveva sfidato.
Ma niente da
fare, lui aveva sempre vinto.
Rifiutava di vederla,
cancellava la sua stessa memoria, pur di essere sicuro
che il suo animo non contenesse tracce del passato o di chi lei fosse
realmente.
Aveva convinto se stesso
che non c’era nulla di sbagliato. Stava iniziando a credere che lei fosse la
ragazza in cui l’aveva trasformata.
Ma non lo
era.
Non era la ragazza che lui credeva che
fosse, che lui amava, che lui voleva.
Semplicemente, Draco rifiutava di guardare al di là
di alcune cose.
Era rimasta nella stanza
per quasi un’ora. L’effetto della pozione stava lentamente svanendo. Prese un
altro flacone dalla tasca interna e bevve.
Si
guardò nello specchio e lentamente vide se stessa cambiare in qualcuno che non
era. Qualcuno che lei non intendeva essere. Qualcuno in
cui era stata trasformata.
Pansy odiava Hermione Granger.
La
odiava perché era l’unica che Draco avesse mai
veramente amato.
E Pansy odiava
La
odiava perché la trasformava facilmente in Hermione
Granger.
E la odiava perché nessuno
poteva vedere la differenza.
Nemmeno
lei.
Well, actually no. Unlike many of the other authors here, I actually like Pansy. She is a very intriguing character who is mercilessly being trashed by Draco-Hermione shippers and certainly deserves more attention. She definitely is not the bitch many people make her to be. She has more to her in character... So okay, I'll stop lecturing you. Most of you probably don't agree with me on the point about Pansy, but whatever...
Are you surprised? Did you like it? Did you understand it? Tell me!
Nota delle traduttrici: Abbiamo deciso di rispettare le scelte fatte da Londra, cercando di rmantenere il suo stile e senza introdurre abbellimenti di qualsiasi genere.Anche nei personaggi abbiamo lasciato scritto Draco/hermione,per quanto in realtà non lo sia.
E' la nostra prima traduzione,quindi perdonate eventuali errori!
Sperando che vi sia piaciuta,vi salutiamo fino alla prossima one shot!