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Autore: BlackBibi    17/10/2011    0 recensioni
Mi chiamo Danae Vanmoriel, sono una Veela e odio esserlo!!!
La storia dell'Ordine della Fenice vista dal punto di vista di un nuovo personaggio che porterà qualchè novità nella vita di un personaggio a me particolarmente simpatico senza sconvolgere la trama originale di libri...
E' ancora molto "imperfetta" ma prometto che aggiusterò tutto il prima possibile!
Per sapere di più basta leggere.
Buona lettura!
(E' la mia prima FF, per favore, siate clementi o almeno uccidetemi piano...)
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da V libro alternativo
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Capitolo 10
Le vacanze estive si avvicinano sempre di più e l’anno scolastico sta volgendo al termine.
Ricevo ogni giorno le lettere di Fred che, invece di farmi sorridere, mi fanno sprofondare ancora di più nella malinconia profonda che è stata mia compagna dopo la sua visita.
Nei giorni successivi l’assenza dei gemelli si fa sentire, non ho nemmeno uno sfogo come l’ES.
La Umbridge ha acciuffato i miei amici mentre Harry stava provando a raggiungere Sirius: a quanto pare lui è in pericolo, il Signore Oscuro è tornato e quell’idiota di Caramell non vuole credere a Silente, ha addirittura minacciato di sbatterlo ad Azkaban!!
Il giorno stesso della cattura dei miei amici ho ricevuto una lettera da papà che mi chiedeva se potevo andare in guferia alle 12.00: lui si sarebbe materializzato per parlarmi con estrema urgenza.
Come d’accordo, mi sono fatta trovare in guferia ad ora di pranzo, proprio nell’unico momento della giornata in cui gli studenti sono tutti rinchiusi nel castello.
Arrivo appena in tempo per sentire il CRACK dell’arrivo di papà e vederlo arrivare un pò confuso  dal viaggio. Prima di avvicinarmi mi assicuro che sia davvero lui: di questi tempi la prudenza non è mai troppa! Lo scruto da lontano: capelli biondi, fisico slanciato, piedi grandi… Si! Mi assomiglia troppo per non essere lui!
-Papà!!!- corro ad abbracciarlo- Come stai?
-Bene, piccina mia, tu?
-Anche io sto bene ma non è permesso materializzarsi o smaterializzarsi ad Hogwarts!
-Danae: ho frequentato questa scuola prima di te e in più lavoro al Ministero… Si vede che sei ancora una novellina!
-Una novellina al sesto anno!- incrocio le braccia al petto e metto il broncio –Piuttosto perché sei qui?
-Volevo solo avvertirti che Caramell è impazzito e che faresti bene a non uscire da scuola fino a quando non riprenderai l’Espresso per tornare a casa, non fidarti assolutamente di quello che ti dice la Umbridge: non mi sono mai fidato di lei fin dal mio primo giorno di lavoro.
-Ma perchè mi dici questo? Che sta succedendo?
-Il Signore Oscuro è tornato davvero e non voglio che tu abbia a che fare con lui in nessun modo: io e tua madre abbiamo già avuto questa sfortuna e intendo proteggere almeno la mia unica figlia.
-Papà tra poco sarò maggiorenne e potrò proteggermi da me, per fortuna ho frequentato anche le lezioni segrete di Difesa contro le Arti Oscure...
-So che sei abile come strega al pari dei membri della tua famiglia ma preferirei che non ti mettessi nei guai. Fallo per me ti prego! Almeno fino a quando la Umbridge non verrà licenziata...
-E tu come fai a saperlo?- gli domando
-Conosco il Ministero e so che dopo una figuraccia del genere né il Ministro né la tua preside resteranno in carica per molto. Tieni duro almeno fino ad allora! Se sei in difficoltà chiamami e verrò da te!
Mi abbraccia e si smaterializza in fretta dalla guferia dopo avermi salutato con un bacio sulla testa.
Ritorno in fretta verso il castello per pranzare.
Durante il pomeriggio scopro della fuga verso il Ministero dei miei amici: che cosa hanno intenzione di fare?
Sta di fatto che scopro che Harry, Ron, Hermione, Luna, Ginny e Neville sono al Ministero e sono in pericolo. Spero solo che papà li controlli: pur non facendo parte dell'Ordine della Fenice è come se fosse un suo membro.
Seguo il consiglio di papà e dopo aver appreso questa notizia corro nella torre di Corvonero con l'intenzione di non uscirne più. Ma lungo il corridoio qualcuno mi tira bruscamente ad un lato, dietro una colonna. Da come mi strattona sembrerebbe uno dei gemelli, ma poi una mano sudicia inizia a premermi contro la bocca per impedirmi di urlare.
-Gazza, nel mio ufficio!- squittisce la Umbridge.
-Si, signora!- risponde Gazza. In quel preciso istante l’unica cosa che riesco a fare è provare ad urlare ma è del tutto inutile perché nessuno può sentirmi.
Vengo catapultata nell’ufficio della professoressa, rosa e pieno di gattini . Gazza mi fa sedere a forza sulla sedia di velluto rosa davanti alla scrivania.
-Dove sono?!- urla la professoressa puntandomi la bacchetta contro.
-Chi?!- domando con il terrore negli occhi
-Non faccia finta di non capire! Potter! Dov’è?!?- mi urla in faccia. Come diavolo lo ha scoperto?
-Non lo so!- mento.
-La avverto che il Veritaserum è finito, se non dirà la verità dovrò farla ragionare con le maniere forti, signorina!
-Le giuro che non lo so!- lei continua a puntarmi la bacchetta sotto al naso.
-Non mi lascia altra scelta…- si allontana un poco da me per poi voltarsi bruscamente - CRUCIO!
Sento il corpo andarmi a fuoco da dentro, un dolore acuto ma molto forte insopportabile. Lancio un urlo disumano e sbarro gli occhi per il dolore.
-CONFESSI!!!- abbaia la Umbridge.
-N…Non so… Nul…la!
La professoressa rincara la dose e continuo a soffrire. Non ce la faccio più.
-P…papà!!!!!!!!!!!!!- stillo.
-Chiama suo padre? Nessuno può aiutarla qui, signorina!
Sento il CRACK di qualcuno che si materializza e prima di svenire intravedo una testa bionda.
Poi la vista mi si oscura e cado in un sonno profondo.
 
 
 
 
Mi risveglio. Attorno a me è tutto bianco: sono in un letto candido.
L’ambiente attorno a me non mi è affatto familiare.
Apro lentamente gli occhi per abituarmi a quella luce bianca ma non ho la forza per alzare la testa dal cuscino.
-Dove sono?- sussurro.
-Sei al San Mungo. La Umbridge si è accanita su di te usando la Maledizione Cruciatus, ci hai quasi rimesso la vita. Adesso è sotto accusa…- sento la voce di papà simile ad un sussurro.
-Da quanto tempo sono qui? Che giorno è oggi? Che è successo?- sono visibilmente agitata.
-E’ il 17 giugno. Sei andata in coma da Maledizione per un mese, hai saltato gli ultimi giorni di scuola. Dovresti riposare, il dottore dice così…
-Fred è stato qui tutte le sere per un mese da quando ti hanno ricoverato. Ti ha portato fiori freschi tutti i giorni, non pensavo che voi due foste così legati…- aggiunge mamma.
Mi agito nel letto con la poca forza che ho: sento le gambe intorpidite, il corpo addormentato, la testa pesante ma sorrido comunque perché le parole di mamma sono riuscite a scaldarmi il cuore.
Dormire è la sola cosa che riesco a fare senza stancarmi.
Chiudo gli occhi e mi faccio rapire da Morfeo.
Dopo quelli che sembrano 10 minuti di sonno riapro gli occhi. Il senso di intorpidimento è sparito ma sento il braccio destro ancora molto pesante. Provo ad alzarlo ma faccio fatica.
Poi abbasso lo sguardo e noto che una testa rossa dorme con la testa a peso morto sul braccio incriminato con la mano nella mia.  Sul viso mi appare un sorriso a 1000 denti poi allungo la mano libera e gliela passo tra i suoi capelli di fuoco.
-Chi è?!?!?- sobbalza lui, devo averlo svegliato. Si guarda attorno terrorizzato ma sembra non notarmi. La scena è comica: soprattutto perché dormendo i suoi capelli si sono tutti alzati.
-‘Sera amore mio!- squittisco – Come stai? Non ti vedo da un po’...
La sua espressione passa da angosciato a felice in meno di un secondo. Avete presente un bambino in un negozio di caramelle? Beh quadruplicate la sua felicità e forse vi avvicinerete alla faccia di Fred in quel momento.
-Danae?- domanda incredulo come se fosse un sogno prima di cercare di saltarmi addosso per stritolarmi in un abbraccio –Non sai quanto sono stato in pena per teeeeeeee!!!
-Ehi Fred, sono viva! Sono qui, tranquillo.
Si fa serio all’improvviso dandomi un nostalgico bacio sulle labbra:- Avevo paura di perderti!
Lo stringo dolcemente al petto e gli accarezzo i capelli come se fosse un bimbo che piange dopo essersi sbucciato il ginocchio e va dalla mamma piangendo grossi lacrimoni.
Non so per quanto tempo rimaniamo così ma l’unico desiderio che ho in quel momento è che il tempo si fermi, ma è tardi e l’orario delle visite sta per finire.
-Devi andare…- dico. Lui annuisce a malincuore rimettendosi sulle spalle la leggera giacca estiva.
Proprio in quel momento entra il dottore che blocca Fred prima che possa andarsene via usando la Metropolvere dal camino della mia stanza.
-Lei è il marito della signorina?- domanda il dottore. Sbianco in volto, Fred sghignazza.
-Non ancora. Che succede dottore?
-Volevo soltanto avvertire che domani eseguiremo dei controlli. Se la ragazza reagisce bene potrà uscire già da dopodomani. Ma consigliamo comunque una visita di controllo tra una settimana per vedere come reagisce alla cura. Ma adesso non vi trattengo ancora qui, la vostra fidanzata deve riposare!
Così dicendo il dottore si congeda lasciando me rossa come un peperone e Fred visibilmente compiaciuto.
-Perché ridi?- gli domando.
-Nulla. Pensavo ad una cosa… Ma comunque non sei contenta? Tra due giorni potrai uscire!
Sorrido ma lui sembra più felice di me.
-Che intendevi per “non ancora”?- ho un tono a metà tra l’infastidito e il provocatorio.
-Beh, volevo vedere la tua faccia. E’ stato divertente perché avevi gli occhi spalancati per la sorpresa… CHE FACCIA AVEVI!!!- comincia a ridere come un cretino.
Io appendo il muso e vedendomi così lui cerca di riparare la situazione.
-Però non è detto che lo abbia detto scherzando…- aggiunge
-Che intendi?
-Chi ti dice che io un giorno non voglia mettere su famiglia? Chissà come sarebbero belli i bambini Veela…- sorrise e mi stampa un bacio sul naso.
-Danae Weasley? MMM, non suona molto bene!- obietto. Lui fa il finto offeso.
-Ah, è così? Beh allora vedi di fartelo piacere!!! Fossi in te io non mi adagerei troppo…
-Cos’è fai il vago? Pensavo che voi uomini foste diversi!- caccio la lingua. Lui mi guarda sognante –Tu pensa al Negozio e io penso a finire gli studi!
Sentendo le mie parole si rabbuia, ho paura nel sentire quello che sta per dire.
-Danae il Signore Oscuro è tornato e ormai siamo entrambi coinvolti nella lotta. Se dovesse succedere qualcosa ad uno di noi due? Cosa faremo? Io non riesco a pensare alla mia vita senza te. George mi completa si, ma non posso dargli più dell’amore fraterno. Invece  con te mi sento completo e non mi interessa se sei una Veela , un Troll o una Babbana. Voglio passare il resto della mia vita con te!
Una lacrima scende solitaria dalla mia guancia, lo bacio. Perché ogni volta che lo bacio devo piangere?! Sinceramente dopo quello che mi ha appena detto vorrei essere ovunque con lui tranne che qui in quest’orribile stanza d’ospedale!
-Devi andare davvero ora, sennò si farà troppo tardi!- mi stacco da lui a forza, lottando contro me stessa.
Mi saluta con lo sguardo mentre entra nel camino e scompare in una nuvola di polvere e fuoco verde.
Dopo averlo visto andare, via il cuore mi sprofonda nel petto.
 
 

  
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