Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: SilentWings    17/10/2011    2 recensioni
Ciel è tormentato da incubi terrificanti. Ancora non sa che significato avranno per lui questi sogni...
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis, Tanaka, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La notte stava calando su casa Phantomhive.
Un freddo e pungente vento autunnale, spazzava le foglie secche che si erano accumulate nell'ampio cortile, e una pioggia insistente inumidiva l'aria.
Lady Rachel stava aiutando suo figlio Ciel a cambiarsi per andare a dormire.
Il bambino la guardava con i suoi grandi occhi blu, seguendo con attenzione ogni gesto di quelle mani delicate compivano nell'abbottonargli la camicia da notte.
La donna gli rimboccò le coperte, e con un ultimo bacio uscì dalla stanza portando con sé il candelabro.
Entrò nella sua camera e si chiuse la porta alle spalle. Suo marito Vincent, stanco per la lunga giornata, era già a letto, intento a leggere un libro. Quando l'uomo notò la presenza della moglie, alzò gli occhi e le rivolse un sorriso caldo, invitandola a stendersi accanto a sé.
-Ciel dorme già?-
La lady sorrise in risposta, scuotendo la testa.
-Non ancora, ma sarà questione di qualche minuto... quando l'ho lasciato stava già sbadigliando.-
Rachel finalmente si tirò le coperte sotto il mento, rabbrividendo al contatto con le lenzuola fredde.
Notando quella reazione, Vincent la strinse forte a sé, facendo cessare i tremiti all'istante.
La donna gli sorrise, grata, e si accoccolò contro il suo petto.
Rimasero abbracciati per un po', fino a quando la stanchezza ebbe la meglio su di loro, ed il dolce silenzio del sonno li avvolse completamente.

-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*

Pochi minuti dopo mezzanotte, la coppia venne svegliata da qualcosa di piccolo e caldo che si era insinuato tra di loro, con immenso fragore.
Spaventato, il lord accese una candela, solo per trovare suo figlio che piangeva a dirotto tra le braccia della madre, che lo guardava con un misto di sconcerto e preoccupazione.
Vincent posò la candela e prese il bambino tra le braccia. - Santo cielo, piccolo, che succede?-
Ciel lo guardò, con gli occhi pieni di lacrime -Tu e la mamma eravate morti, e io stavo piangendo sulla vostra tomba. C'era la neve e un corvo gigantesco mi stava beccando gli occhi, il sangue cadeva sulla neve... era così rosso, così rosso!- E ricominciò a piangere disperato.
Il lord guardò con tenerezza il figlio, catturando le gocce salate con la punta delle dita. -Su su amore, è stato solo un brutto sogno, vieni qui...- così dicendo attrasse a sé il bambino ancora tremante, abbracciandolo forte e parlandogli con voce sommessa per tranquillizzarlo.
-Non c'è niente da temere... siamo tutti qui, vedi? E'stato solo un incubo, niente di più. Ora chiedo al signor Tanaka di prepararti una camomilla, tanto a quest'ora sarà ancora in piedi.-
Affidò Ciel alla moglie, per dare delle veloci direttive al maggiordomo che, attirato dalle urla del padroncino, stava transitando davanti alla porta della stanza proprio in quel momento.
Vincent tornò a letto, unendosi alla consorte nell'abbracciare il figlioletto. -Stanotte puoi dormire con noi, va bene? E vedrai che quel corvaccio nero non si farà più vedere. Adesso... cosa vogliamo sognare di bello?-
Con gli occhi ancora lucidi di pianto, il bambino ci pensò su un attimo -La cioccolata.-
Aprendo le labbra in un tenero sorriso, l'uomo gli accarezzò i capelli, così simili ai suoi.
In quel momento Tanaka fece il suo ingresso, reggendo una tazza di camomilla ancora bollente, per poi uscire augurando la buonanotte.
Il piccolo Phantomhive sorbì con immenso piacere quel liquido caldo e ambrato. Quando ebbe finito, cercò di rilassarsi, stringendo forte le mani dei genitori.
Nel giro di alcuni minuti, la sua mente si annebbiò e Morfeo lo avvolse nelle sue spire.

-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*

Faceva freddo.
Il fiato gli usciva dalle labbra in piccole nuvolette di condensa, che in pochi secondi si dissolvevano nell'aria invernale.
Alcuni grossi fiocchi di neve danzavano nel vento, scendendo con grazia dal cielo plumbeo.
Il piccolo conte stava camminando, ed il rumore dei suoi passi era attutito dal delicato manto bianco e friabile che copriva la terra.
Dov'erano tutti?
Perchè era solo in quel posto sconosciuto?
Il candore quasi accecante del paesaggio, era interrotto qua e là da dei bizzarri alberi neri e contorti.
-Che strano- pensò Ciel toccandone la corteccia -Sembra quasi che siano carbonizzati. Un po' come succede ai fiammiferi quando si bruciano. Come faranno a stare dritti, così conciati?-
Un verso roco e terrificante attirò la sua attenzione, costringendolo a girarsi, per vedere qualcosa che lo lasciò a bocca aperta.
Una serie scomposta di lapidi in pietra grigia, si ergeva sotto il pesante manto di neve.
Perplesso, il bambino si avvicinò al limitare di quell'insolito cimitero campestre.
Assurdo, poteva giurare che fino a qualche istante prima, in quel punto non c'era niente di niente.
Incerto sul da farsi, si aggirò per un po' tra i tumuli diroccati, fino a quando qualcosa attirò la sua attenzione.
Una fossa sembrava essere stata scavata recentemente. La neve sui bordi era ancora sporca del colore cupo della terra.
Incuriosito, si avvicinò alla lapide per capire a chi appartenesse. Un sottile strato di ghiaccio aveva coperto la pietra, e rendeva impossibile la lettura dei nomi. Facendo attenzione a non cadere nella voragine, Ciel la raggiunse e con la mano cominciò a scrostare la patina gelata.
Nel leggere i nomi su di essa incisi, sentì lo stomaco salirgli in gola.

Lord Vincent Phantomhive, 14 dicembre 1886.
Lady Rachel Durless Phantomhive, 14 dicembre 1886.
Ciel Phantomhive...

Il giovane conte non riuscì a leggere oltre.
Un'ondata di nausea lo costrinse a sedersi a terra, mentre qualcosa di scuro e pesante si posò sulla sua testa.
Spaventato, Ciel alzò lo sguardo per vedere cosa fosse. Fece solo in tempo a cogliere l'immagine di un enorme corvo nero come la pece, prima che il becco di quest'ultimo lo colpisse.
Con un urlo di dolore, si coprì gli occhi feriti, solo per sentire delle gocce di sangue caldo scorrergli tra le dita.
Aprì le palpebre e la sua vista annebbiata riuscì solo a percepire lo spaventoso contrasto tra il bianco della neve e il rosso del sangue.
Il corvo si stava preparando a colpirlo ancora, ormai per lui era finita...



Buonasera e grazie per essere giunti fin qui.
Lo ammetto, non sono un'amante di scenette macabre o cose simili.
Ho semplicemente voluto riversare in una fanfiction il mio incubo ricorrente. Da un paio d'anni a questa parte, ho sognato spesso la scena del cimitero e del corvo. Data l'ambientazione particolare, ho pensato che il mio adorato Kuroshitsuji si prestasse benissimo ad un racconto del genere.
Non ho la più pallida idea se queste cose terrificanti riscuotano successo o meno. Io spero soltanto che vi sia piaciuto, e che per almeno una volta il mio incubo sia servito a dilettare voi lettori e non a terrorizzare l'autrice T___T
Mi raccomando, recensite in tanti, e vi aspetto per il prossimo capitolo! ;)
  
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