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Autore: HarryJo    18/10/2011    6 recensioni
Lysander aveva i capelli più scuri del fratello e gli occhi verdi. Era magro, pallido e un po’ più chiuso di Lorcan, eppure lei lo trovava affascinante. Secondo Harry, Lysander aveva ereditato le verità scomode della madre, ma lei non riusciva a capire cosa intendeva. Era forse il fatto che faceva delle affermazioni talmente vere che ti spiazzavano? Lei le trovava adorabili. Era forse il fatto che invece di chiamarla Lily – come tutti facevano – utilizzava il suo nome completo, Lilian? Lei amava sentire il suo nome pronunciato per intero, la sua voce le metteva i brividi. Insomma, checché ne dicessero gli altri, secondo Lily, Lysander era meraviglioso. E, ogni volta che lo vedeva, non poteva far a meno di arrossire.
Terza classificata a "L'amore non va in vacanza!" di June_. Abbiate pietà, prima volta che scrivo sulla NG (e probabilmente anche l'ultima).
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Lysander Scamandro | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Fantasia e realtà


« Lily, sei pronta? »
« Sto cercando le scarpe, mamma » rispose, trafficando nel comodino più basso del suo armadio.
« Sono qui in cucina! » le urlò sua madre dall’altra stanza. « Sbrigati, siamo in ritardo ».
Era la vigilia di Natale e, per qualche assurdo motivo, Ginny aveva insistito che andassero a trovare gli Scamander quella sera. Evidentemente voleva rivedere Luna, una delle sue migliori amiche a scuola, per augurarle buone vacanze.
Lily non vedeva l’ora di andare a trovarli, ma tra una cosa e l’altra si era ritrovata all’ultimo minuto ed ora erano in ritardo, come al solito. La colpa era di James, che aveva deciso di volare per la sua stanza con la scopa giocattolo di Albus e di distruggere quindi l’intera camera. C’erano volute ore per rimettere tutto apposto.
Corse in cucina e afferrò le scarpe sotto il tavolo, mettendosele senza nemmeno slacciarle. Sua madre era lì che l’aspettava, mentre il resto della famiglia era già fuori, pronta a Materializzarsi.
A Lily non era mai piaciuta la Materializzazione Congiunta ed amava molto di più usare la Polvere Volante, ma, da quel che aveva capito, Luna non aveva in casa un camino per accoglierli. Quindi afferrò riluttante il braccio di sua madre e si preparò a quella sgradevole sensazione, mentre si trasferivano vicino a casa Scamander.
Abitavano vicino a un torrente, in un edificio un po’ bizzarro: sembrava una specie di cono gelato e, infatti, Lily aveva sempre paura che crollasse da un momento all’altro, considerate le fondamenta molto piccole a confronto con il piano più alto della casa. I suoi genitori l’avevano però rassicurata dicendole che riusciva tutto a reggersi in piedi grazie alla magia e lei ormai ci aveva fatto l’abitudine. Più o meno.
Rolf li accolse in casa sua con un sorriso a trentadue denti. Indossava una camicia arancione e dei pantaloni gialli, che, insieme ai capelli biondi e agli occhi verdi, rendevano la vista alquanto accecante. Un sole procurava meno luce.
« Oh, ciao! » li salutò allegramente.
James subito commentò: « Bel vestito! »
« Grazie! » gli rispose Rolf, senza accorgersi che Harry aveva appena spinto James per rimproverarlo silenziosamente. « Lorcan e Lysander sono in camera loro, se volete raggiungerli » disse poi, rivolto a Lily, Albus e James.
Albus non se lo fece ripetere due volte e si precipitò in casa, subito seguito da suo fratello. Lily li raggiunse dopo poco, in camera di Lorcan.
Era una stanza abbastanza grande che si trovava al secondo piano. All’interno le pareti erano di un verdino chiaro e la stanza era stipata di libri, la maggior parte dei quali apparteneva a Newt Scamander. Erano entrambi appassionati di animali fantastici e conoscevano molte delle curiosità più sconosciute su ogni creatura magica.
Lorcan era biondo come suo padre, ma aveva gli occhi azzurri di sua madre. Era una persona tranquilla, ma per niente riservata; andava molto d’accordo con James e Albus e adorava passare il tempo con loro. Infatti erano lì tutti e tre che stavano ammirando un animale bizzarro che teneva sul comodino e che continuava a cambiare il colore, ma a Lily non interessava molto. Lei non era lì per lui, quindi richiuse la stanza e aprì la porta accanto.
Lysander aveva i capelli più scuri del fratello e gli occhi verdi. Era magro, pallido e un po’ più chiuso di Lorcan, eppure lei lo trovava affascinante. Secondo Harry, Lysander aveva ereditato le verità scomode della madre, ma lei non riusciva a capire cosa intendeva. Era forse il fatto che faceva delle affermazioni talmente vere che ti spiazzavano? Lei le trovava adorabili. Era forse il fatto che invece di chiamarla Lily – come tutti facevano – utilizzava il suo nome completo, Lilian? Lei amava sentire il suo nome pronunciato per intero, la sua voce le metteva i brividi. Insomma, checché ne dicessero gli altri, secondo Lily, Lysander era meraviglioso. E, ogni volta che lo vedeva, non poteva far a meno di arrossire.
Lui era in camera sua, seduto sulla scrivania, e disegnava.
Lily non ci pensò due volte e gli si avvicinò, inebriandosi del suo profumo. Non aveva mai sentito odore più buono di quello.
« Ciao, Lilian » la salutò lui, e subito una scarica elettrica scese lungo la schiena di Lily.
« Ciao, Lysander » contraccambiò, prendendo coraggio. « Cosa disegni? »
« Sto facendo un ritratto, ma ti dirò di chi solo quando l’avrò finito » le sorrise.
« Che bello, un ritratto! » si entusiasmò Lily, mentre il suo cervello cominciava a pensare come sarebbe stato bello essere lei il soggetto del disegno. Uscire dalle dita di Lysander doveva essere un’emozione meravigliosa, un onore, un sogno.
« Non ti pare che sia bellissimo? » le chiese, sognante. « Intendo dire, quando ritrai una persona la mostri come la vedono i tuoi occhi. Più bella quando la ami, più brutta quando la odi. Tendi a dargli non solo l’aspetto fisico, ma anche ciò che più ti piace di lei ».
Ecco, secondo Lily, quella era una delle affermazioni di Lysander che suo padre aveva definito come “scomode”. Lei però non le trovava affatto brutte, tutt’altro: la facevano pendere dalle sue labbra. Un sorriso si aprì sul suo viso, mentre cercava di rispondere senza arrossire troppo.
« Tu ami tante cose allora » si decise a dirgli. « Ogni tuo disegno è davvero bello ».
« Forse sei tu che li vuoi vedere belli » le sorrise. « Perché mi vuoi bene ».
Lily arrossì fino alla punta delle orecchie, diventando dello stesso colore dei capelli. Come faceva Lysander ad averlo capito? Come aveva fatto a intuire quali sentimenti provava nei suoi confronti? Cominciò ad agitarsi, senza sapere cosa rispondere, ma poi si rese conto di una cosa: probabilmente lui intendeva che gli voleva bene come amico. Si scoraggiò un po’, ma decise di far finta di nulla.
« No, tu sei bravissimo » ribatté lei. « Il disegno dei Plimpi d’Acqua nel torrente che giocano con i Nargilli era meraviglioso, lo dicevano tutti ».
« Albus Severus pensava che fossi pazzo, a immaginarmi quelle creature » disse lui.
« Albus a volte è un idiota » constatò Lily. « Io li ho visti quegli animali, me li hai mostrati tu al torrente ».
« Sei gentile » la ringraziò. « Ma potrebbe essere che te li sei immaginati anche tu, almeno, questo è quello che credono tutti ».
Lily ripensò a quando James l’aveva presa in giro dicendo che i Nargilli non esistevano e che Lysander le stava rovinando il cervello con quelle convinzioni. Aveva pianto per un giorno intero, ma poi aveva deciso di non ascoltarlo e non aveva più badato alle sue parole.
« Beh, in questo caso… Significherebbe che abbiamo molta fantasia » lo incoraggiò, senza perdersi d’animo.
« Giusta osservazione » convenne lui, sorridendo. « Ma, secondo te, con cosa si coltiva la fantasia? Con la mente o con il cuore? »
Si zittì per un momento, cercando di pensare a cosa rispondergli. Ripensò alla prima volta che era andata al torrente, proprio lo stesso in cui Lysander le aveva fatto vedere quelle strane creature magiche. Quella prima volta ci era andata con i suoi genitori, e lui ancora non lo conosceva. Non aveva visto nulla di simile, le sembrava un fiumiciattolo come tanti altri. Era solo dopo averlo conosciuto e averlo imparato ad amare che aveva cominciato a vedere tutte le stranezze in cui lui credeva.
« Con il cuore » rispose sicura.
Lysander le sorrise e le prese la mano. Lily tremò appena, senza nascondere un sorriso di pura felicità. Ogni tanto lui le afferrava la mano, proprio come aveva appena fatto, come a voler confermare la sua presenza, e lei non poteva far a meno che diventare cremisi tutte le volte.
« Qualcosa mi diceva che era proprio così » annuì lui. Poi, con un gesto fluido, le mostrò il ritratto che stava facendo. « Sei tu ».
Lily restò a bocca aperta nel veder se stessa disegnata su quel foglio. I suoi capelli sembravano più rossi di quel che erano dal vivo, gli zigomi erano ben calcati, gli occhi leggermente più grandi e sembravano anche più vivi. Non poté far a meno di pensare che fosse bella, molto più bella di quel che era realmente.
« Io… Lysander… Io sono più brutta di così » si ritrovò a balbettare. « Qui sono bellissima, non merito tanta cura… »
« Cosa ti ho detto prima? Ognuno di noi ritrae le persone come le vede, e tu sei anche meglio di questo disegno, secondo me. La tua bellezza non è solo interiore, Lilian. Tu mi piaci » le disse, senza alcun timore, continuandole a sorridere come se le avesse appena detto che aveva voglia di biscotti.
Lily non riusciva a credere alle sue orecchie. Non si era mai sentita più felice in vita sua.
« È il tuo regalo di Natale » continuò lui, porgendole il ritratto. « Spero che ti piaccia ».
« Che mi piaccia? » si stupì. « Scherzi? Lo adoro, è bellissimo… Ma io non ti ho fatto un regalo » ammise, abbassando lo sguardo al pavimento e sentendosi una sciocca. Perché non aveva preso qualcosa a Lysander?
« Il più bel regalo che tu possa farmi l’hai già fatto » le rispose. « Sei qui con me ».
Lentamente, Lysander appoggiò le labbra su quelle di Lily, lasciandole un lieve bacio. Lei si lasciò cullare in quel gesto e, quando si staccarono, portò spontaneamente il dito e si toccò la bocca, incredula.
Quante volte aveva sognato quel gesto? Innumerevoli, troppe. Come poteva credere che fosse successo davvero? Poi si rese conto che Lysander teneva ancora la sua mano e la stava accarezzando.
« Questa non è fantasia, vero? » gli chiese, rendendosi conto solo dopo di quanto potevano sembrare stupide le sue parole.
« No, Lilian » le sorrise lui, riavvicinando il suo volto al proprio. « È pura realtà ».
 



{ Spazio HarryJo.
Come molti di voi sanno, io odio la Nuova Generazione e infatti non ci avevo mai scritto prima. Beh, non credete, non sono sicura del perché alla fine mi sono cimentata con questa One-Shot, ma sono sicura solo del fatto che è meglio che torni dai miei ben amati personaggi di Prima e Seconda Generazione, perché qui faccio schifo, è evidente.
Ah, non avevo idea del fatto che Lily non fosse un'abbreviazione di Lilian. Cioè, avevo letto che il pairing era Lilian/Lysander e quindi ho pensato che quello fosse il suo vero nome. Ho scoperto dopo poco che in realtà lei è semplicemente Lily, ma non ho cambiato perché avrebbe minato le basi della storia. Fantastico, no?
La pubblico dopo mesi e mesi dalla stesura, terza classificata a "L'amore non va in vacanza" di June (moglie mia! *-*), completamente da dimenticare.
Au revoir, 
Erica Weasley
   
 
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