“Sì,
ma… al momento non è possibile, non abbiamo i
mezzi
adatti.” Spiegò Olivia.
“Avete appena detto che ci
siete già andati dall’altra
parte.” La ammonì Gibbs.
“Ma avevamo i mezzi, e un
metodo… io da sola non posso
farcela.” la voce di Olivia era piena di sconforto.
“Secondo me puoi farcela
invece.” La rassicurò Peter,
sfiorandole la mano tremante. La donna si calmò e Peter si
rivolse al padre “Walter,
mettiamoci al lavoro.”
Il vecchio scienziato si
alzò in piedi all’istante.
“Sì, figliolo.
Dobbiamo fare tutti i preparativi.” poi corse
nell’ufficio, portandosi dietro una serie di fogli per fare i
suoi calcoli.
Peter lo guardò
allontanarsi, poi prese dal cassetto della
scrivania una cartina degli Stati Uniti. Gibbs e la sua squadra si
avvicinarono.
“Cosa cerchi?”
gli domandò Gibbs.
“Un posto sicuro dove
possiamo passare. Escluderei a priori
Liberty Island. Troppo vicina alla tana del lupo.”
“Non possiamo passare oltre
direttamente da qui?” domandò
Tony.
“Escluderei anche Harvard.
Il passaggio è bloccato dall’Ambra”
spiegò Olivia, avvicinandosi al compagno.
“L’Ambra?
Cos’è?” chiese Abby, guardando la
cartina.
“E’ una lunga
storia, Abby.” Spiegò spicciamente Peter, poi
segnò un punto in corrispondenza di New York e prese
un’altra cartina
dettagliata della città “Trovato!”
Gibbs guardò la cartina
“Central Park? Non è troppo
scoperto?”
“Fidatevi.”
Rispose il giovane, poi segnò delle cose su un
foglio, che consegnò a Astrid.
“A cosa ti serve tutta
questa roba?” gli chiese l’agente,
scorrendo la lista.
“Devo costruire dei sistemi
di comunicazione inter-universi.
Non possiamo andare tutti.” spiegò
“Qualcuno di voi è pratico di sistemi
informatici?”
Timothy e Abby si fecero avanti. Il
giovane Bishop li mise
subito al lavoro su un terminale, per creare un software adatto, mentre
lui
liberava uno dei tavoli e ci sistemava sopra degli attrezzi. Quando
Astrid
arrivò con le cose richieste si mise al lavoro, pur
continuando a parlare con
gli altri.
“Agente Gibbs, qualcuno
deve rimanere qui con Walter. Propongo
uno dei suoi due informatici.”
“Abby resterà
qui.” confermò l’altro.
“Ma
Gibbs…” tentò di protestare la ragazza.
“Niente ma.” Fu
la risposta ferma di Gibbs, che zittì subito
la Dark.
Peter sorrise, poi tornò a
parlare.
“Avrete bisogno di vestiti
pratici, e sarebbe meglio
portarsi qualche arma, anche se da quella parte sono tecnologicamente
più
avanzati e non so quanto possano essere utili…”
“Non
c’è problema, ci arrangeremo con quello che
abbiamo.” Lo
rassicurò Gibbs.
Dopo qualche ora di lavoro i
dispositivi di comunicazione
erano pronti. Peter ne mostrò uno al padre, che lo
fissò affascinato ed approvò
l’idea del figlio.
“Auricolari con telecamere!
Perché non ci avevo pensato?
Ottimo lavoro, figliolo!” fu la sua risposta entusiasta.
“Sono contento che ti
piaccia, Walter. Hai preparato tutto?”
gli domandò il giovane.
“Sì,
Peter.” poi mostrò delle fialette
“Perché Olivia vi
possa trasportare tutti dovremo potenziarle il potere con
questo.” Indicò una
fialetta rossa “E’ come il Cortexiphan, ma
più potente, però…” si
fermò un
momento a fissare la donna “una volta arrivata
dall’altra parte sarai senza
forze. Questo altro composto ti aiuterà a recuperare
più in fretta.” e le
mostrò una fiala di colore verde “Te la dovrai
iniettare appena passato il
confine.”
Olivia non disse nulla, ma fece un
sospiro teso. Peter lo
notò.
“Mi occuperò io
di tutto, Walter. Quando siete pronti
andiamo.”
“Possiamo andare anche
subito.” gli riferì Gibbs.
Il giovane annuì e prese
uno zaino, ci infilò tutto il
necessario e fece loro strada verso le auto.
A notte fonda arrivarono a New York.
Gibbs e Olivia avevano
avvertito i rispettivi capi, i quali, seppur con riluttanza, avevano
acconsentito
alla missione congiunta.
Trovato il punto migliore, Astrid,
Walter e Abby montarono
una postazione informatica mobile, mentre gli altri si radunarono
attorno a
Olivia.
“Non credo di
farcela…” sussurrò in preda al panico,
mentre
Peter le faceva l’iniezione.
Lui le sorrise rassicurante
“Ce la farai di sicuro. Queste persone
contano su di te.”
“Ma
Peter…” protestò.
L’uomo la zittì
poggiandole leggermente un dito sulle
labbra.
“Shh… io sono
qui. Puoi farcela.” Poi la baciò dolcemente.
Lei lo allontanò di scatto.
“Scusa, stai
brillando…” si giustificò.
Peter sorrise e si voltò
verso gli altri.
“Ci siamo.” Li
informò, poi fece un segnale al padre.
Tutti i viaggiatori si radunarono
attorno a Olivia e Peter,
il quale teneva le mani della donna e la fissava negli occhi
rassicurante. L’agente
Dunham era incredibilmente calma.
“Chiudete gli occhi e fate
un respiro profondo.” ordinò il
giovane Bishop.
Tutti ubbidirono. Una strana onda
energetica attraversò i
loro corpi, poi ci fu di nuovo silenzio.
Olivia cadde a terra in preda alle
convulsioni. Peter la
soccorse immediatamente e le iniettò il liquido verde.
In quel momento qualcosa
oscurò la luna.
Mentre tutti si radunavano attorno
alla coppia per
accertarsi che Olivia stesse bene, Tony alzò gli occhi al
cielo.
Un enorme dirigibile era fermo
proprio sopra di loro.
“Ma che
diavolo…”