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Autore: Sophos_    18/10/2011    0 recensioni
Devo allontanare dalla mia testa tutti i pensieri che mi avvelenano. Non posso continuare così.Non posso mostrarmi debole alle persone. Finirebbero di maltrattare una persona che si è distrutta da sola.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono allontanato da quel caos urbano che mi rimbomba nella testa. Ho ancora la tua voce nella mia testa, non voglio che se ne vada via lasciando il posto ai clacson delle auto e alla tristezza.
Cammino  goffamente lungo la scogliera, saltando di tanto in tanto per coprire meglio la distanza che mi separa dall’altro scoglio.
Arrivo finalmente  alla fine di quella distesa di massi, sono arrivato giusto in tempo.
Apro  il borsello e sfilo il mio pacchetto di sigarette, ne estraggo una, prendo l’accendino e lo accosto in prossimità di quel cilindro completamente bianco  e accendo.
Il sole inizia a calare sempre di più verso l’orizzonte, quando ero piccolo mi piaceva davvero immaginare che Apollo stesse tornando a casa, dove era amato da tutti. Non come me.
Il mare inizia a colorarsi di tante leggere sfumature, dal rosso al giallo più chiaro.
Ormai quell’astro  è inoffensivo per la mia retina e mi accingo a guardarlo lentamente scivolare.
La sigaretta è quasi finita e il sole è calato da poco. Ora c’è solo calma.
La Luna è in ritardo. Lo è sempre stata.
Ed è in quell’intervallo di tempo che va dal tramonto al calar effettivo della notte che avviene la magia. Per un attimo riesco ad avvertire un senso di equilibrio nella mia esistenza.
Chiudo gli occhi.
Una leggera brezza accompagna i miei pensieri, mi sento più leggero. Sto espellendo dal mio corpo tutte le sostanze nocive che mi avvelenano l’esistenza. Ma poi apro gli occhi. I miei amici mi stanno raggiungendo. Ritorno al contatto con la realtà. Devo subito recuperare la mia dose di cinismo e devo recuperare la mia maschera di cera. Ma le ho allontanate. Dove sono finite?  Riesco a recuperarle giusto in tempo.  Nessuno conosce realmente la mia vera faccia. Forse neanche io la ricordo più a furia di non levare quella maschera. 
Sono solo, è piacevole la febbrile sensazione che provo.
Dovrei smetterla di mentire…
  
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