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Autore: malfoymyheart    19/10/2011    17 recensioni
Piccola one-shot, su uno scorcio di vita di Draco..
Lo troviamo a fare il papà dei weekend..maledicendo se stesso
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CANZONE PER NOI - Ti prego Camille, dobbiamo andare, tua madre ci aspetta, non fare così, so che vorresti giocare ancora, non mettere il muso, ti prometto che prossima settimana ti  porterò a fare un giro sulla scopa..ti prego  piccola, abbracciami e dammo un bacio -
Disse Draco ad una bambina che era la sua fotocopia a parte i capelli, infatti sua figlia aveva dei bellissimi lunghi boccoli, del suo stesso biondo.
Avava il marchiodei Malfoy.
La piccina allungò la manina paffuta e la infilò nella sua, e lui la strinse.
Quel momento per lui era sempre doloroso, doversi separare dal suo angelo gli stringeva il cuore, anche se la vedeva tutti i fine settimana, si stava perdendo tutti i momenti speciali che solo fino a sei mesi prima facevano parte della quotidianità.
Vedeva lo sguardo triste della figlia, che gli chiedeva sempre le stesse cose
- Papà, perchè tu e la mamma non state più insieme? -
-Papà, perchè mi porti a casa dei nonni, e dormiamo solo io te nel grande letto? -
- Papà perchè non torni a casa, e fai pace con mamma? -
- Papà tu non ami più la mamma? -
Quanti perchè, quante domande a cui non voleva e non sapeva rispondere, non sapeva se sarebbe mai tornato tutto come prima, aveva sbagliato lo sapeva che quello schiaffo dato in un momento di rabbia aveva distrutto il loro amore.
E lei non glielo aveva perdonato, il giorno dopo aveva trovato le valigie di lei nell'androne e con voce asciutta gli aveva detto che se ne andava.
Aveva già trovato un piccolo appartamento, e che il suo avvocato l'avrebbe contattato.
Lui era rimsto immobile, vedeva il suo matrimonio svanire, così è vero si era lasciato trasportare dall'ira, ma lei le aveva sempre detto che non tollerava la violenza, visto che esercitava la professione di magiavvocato, in difesa delle donne, e se mai suo marito l'avesse fatto non avrebbe esitato ad andarsene.
Ora stringendo tra le braccia la sua bambina, era consapevole del suo errore, non le aveva negato la figlia, ma quando andava a prenderla, quasi non si parlavano, se non per lo stretto necessario.
Lui l'amava, come amava quella bambina, che era per ora l'unico legame tra loro.
- Papà, mi manchi tanto, e vorrei che mi raccontassi ancora le favole prima di addormentarmi, come facevi prima, e mi dessi il bacio della buonanotte nel rimboccarmi le coperte -
disse la piccina con il labbro tremolante
Draco la strinse a se, e la baciò, stava male, nel sentire la sua sua bambina chiedere solo quello che ra una volta una consuetudine, il suo cuore si era frantumato.
Anche lui desiderava tanto poter non allontanare il suo sguardo da lei, come desiderava da impazzire sua moglie, voleva ancora sentire la sua pelle calda mentre facevano l'amore, le sue mani delicate che lo accarezzavano, le sue morbide labbra mentre lo baciavano voleva sentire i suoi gemiti, mentre la faceva sua e sentire che gridava il suo nome quando l'estasi la coglieva.
Le mancava, da morire..
Ogni volta che andava a prendere Camille, voleva stringerla, abbracciarla, baciarla ma sapeva che l'avrebbe respinto, l'aveva ferita e aveva difficoltà a perdonarlo.
Arrivò alla portà suonò e quando aprì  lei era li bella, con un jeans bianco ed un dolcevita dello stesso colore, che metteva in mostra le sue forme,
- Dio se era bella.. -
pensò
lo salutò in modo così formale che il suo cuore si divise in due
- Draco, siete in ritardo -
disse piatta
Lui con la tristezza nel cuore rispose
- Scusa Hermione, ma non voleva saperne di smettere di giocare, sai che è testarda come te, ed è difficile convincerla -
Lei annuì, ma non lo invitò ad entrare, i loro occhi si erano incatenati l'oro e l'argento, si fissavano intensamente come a volersi leggere dentro.
Poi Camille gli tirò la manica della giacca, lui guardò verso il basso e con voce rotta dall'emozione, per doverla lasciare disse alla piccola
- Tesoro, ti prometto che ti verrò a prendere sabato prossimo, ti insegnerò quella canzoncina che ti piace tanto al pianoforte e..lo sai che non vorrei mai separarmi da te, se vuoi fatti aiutare dalla mamma e mandami un gufo io ti risponderò, e come se fossi qui con te -
e così dicendo toccò il petto della bimba all'altezza del cuore, poi la abbracciò stretta, era straziato ma la doveva lasciare la baciò più volte mentre il viso della piccina era rigato dalle lacrime.
- A sabato Camille..ciao Hermione -
si girò e con la morte nel cuore se ne andò
Hermione chiuse la porta, e vi si appogiò si fece scivolare contro mentre le lacrime le riempiavno gli occhi e sussurrò
- Ti amo Draco..ti amo da impazzire, stiamo soffrendo in tre ...ma devi imparare la lezione -
Sua figlia, tornò sui sui passi l'abbracciò e disse
- Vero che lo perdonerai?! Tu lo ami e anche lui ti ama, io lo so, io lo vedo, io l'ho visto piangere come stai piangendo tu -
Lei era stupita alle parole della figlia..forse era ora che mettesse da parte l'orgoglio, poteva darsi che aveva capito la lezione, era ora che tornassero a diventare nuovamente una famiglia.
Si, si disse sabato prossimo, lo avrebbe abbracciato, sabato prossimo l'avrebbe baciato, sabato prossimo chissà avrebbero fatto l'amore..sabato prossimo suo marito sarebbe tornato!!
  
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