Come mamma e papà.

“Fred?” un ragazzino dai capelli rossicci, con le lentiggini, era sdraiato in mezzo al prato appena tagliato, ricoperto di margherite. Si rivolgeva ad un altro praticamente identico a lui, spostando il braccio da sopra gli occhi e riaprendoli con l’espressione di qualcuno che si era svegliato da un lungo sonno. Il gemello si mise su un fianco a guardarlo. “Sì, George?” chiese. George sospirò. “Quando saremo grandi aprirai con me un negozio di scherzi?” chiese timidamente, guardando l’altro, in uno dei loro pochi momenti di serietà. Fred annuì, sorridendo contento. “Certo!” esclamò, “e andremo a vivere nell’appartamento sopra, insieme, vero?” continuò, guardandolo negli occhioni azzurri, assonnati ma felici della risposta.
“Sì, come mamma e papà!” esordì George, che poi arrossì, rendendosi conto della stupidata che aveva appena detto. Fred rise e strappò da terra un ciuffetto d’erba, osservandolo mentre lo arrotolava nella mano. “Come mamma e papà..” mormorò, fissando il prato verde, continuando armeggiare con il ciuffo nelle sue mani. “..quindi ci dovremo sposare.” Concluse, annuendo fra sé. George, che nel frattempo, preso dall’imbarazzo, aveva abbassato lo sguardo su una margherita, lo rialzò subito verso il gemello, avvampando. “C.. cosa?” scosse la testa, mandando via lo stupido pensiero di lui su un altare, vestito di bianco, in attesa di Fred.
“Sì, sposarci!” esclamò Fred, che in quel momento scattò in piedi e, completamente noncurante dell’imbarazzo del fratello, prese per mano George tirandolo su di peso. Lo guardò negli occhi per un istante, poi sorrise, senza capire perché fosse così rosso.. si vergognava? Fred si mise in ginocchio sul prato, davanti al gemello, fissandolo. “Geooooorge Weasley! ..non è che vorresti diventare mia moglie?” domandò, ridacchiando al viso rosso del fratello, portando verso di lui la mano dove custodiva un ciuffetto d’erba tutto arrotolato ed annodato a formare un anellino. George gli fece una linguaccia, ma prese  comunque quella specie di anello e lo indossò, con il sorriso che gli si allargava da un orecchio all’altro. Mise una mano sulla testolina rossa del gemello, spingendolo a sedersi sul prato, per poi lanciarsi sopra di lui ed abbracciarlo forte. “Lo voglio!” esclamò ridendo insieme al fratello, iniziando a fargli il solletico, rotolandosi insieme a lui fra le margherite, riprendendo a scherzare.. come sempre.
 
I gemelli si erano sempre detti tutto, ma c’era una cosa che George aveva voluto tenere solo per sé. Dopo quella giornata di sole passata in mezzo al prato, era arrivato alla Tana tutto sorridente ed aveva pregato Molly di fare un incantesimo che non facesse seccare mai quel ciuffetto d’erba che gli aveva regalato Fred. E da quel momento, lo aveva sempre tenuto con sé, racchiuso in una scatoletta come se fosse la cosa più preziosa che conservasse. Persino da grande, 32 anni più tardi, continuava ad ammirarlo con un velo di tristezza negli occhi, di tanto in tanto. Non si sarebbe mai sposato, nemmeno con la sua amata Angelina, perché.. perché lui era già sposato, sposato con una persona di cui ormai rimanevano soltanto i ricordi, e un anellino troppo piccolo per poter entrare in una qualsiasi delle sue dita, fatto di sottili fili d’erba.
 
 
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Can you find me space?
#45. Rings
Anche questa storia l’ho scritta per la challenge dei 64damn_prompts [credits here.] ed ha come prompt “Rings”, anelli. É la prima Gred/Forge che scrivo e.. amo questa coppia, non solo perché sono una malata di twincest, ma perché.. sono così teneri anche se non ci si mette il twincest in mezzo, insomma xD Spero che vi piaccia, mi piacerebbe sapere i vostri pareri C: