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Autore: xenascully    19/10/2011    2 recensioni
Quando il loro intrepido Capo scompare, la squadra di Gibbs si impegna per trovarlo prima che il suo tempo giunga alla fine...
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Sei sicura che stia bene?” Chiese Tony a Abby al telefono. Lui e Gibbs avevano accettato un passaggio a casa di quest’ultimo offerto da Abby non più di un’ora fa, dopodiché lei si era diretta a casa di McGee.

“Sì, sta bene.” Lo rassicurò lei. “Stiamo cenando. Niente più nausea. Ha un po’ di mal di testa, ma a parte quello, sta bene.”

“Okay…immagino di aver esagerato.” Ammise Tony. “È che ho questa strana sensazione. Voglio solo essere certo che non sia niente.”

“Aw, Tony, è così carino da parte tua continuare a controllare Timmy.” Chiosò lei. “Mi ha raccontato di quanto sei stato gentile con lui quando lo stavate accompagnando a casa. Ho dovuto ricontrollare per assicurarmi che anche tu non avessi sbattuto la testa.”

“Cavolo, grazie, Abs.” Fece un sorrisetto.

“Sto scherzando, Tony.” Poteva sentire il sorriso di lei anche attraverso il telefono. “Resterò qui, stanotte. Se succede qualcosa, non sarà solo.”

L’Agente si sentì immensamente sollevato. “È una buona idea. Fammi sapere in caso, okay?”

“Assolutamente. Ora, muoviti e assicurati che Gibbs si stia prendendo cura di sé stesso, Signorino!”

“Sto preparando qualcosa da mangiare, mentre parliamo.” Le disse. “Ci sentiamo domani. ‘Notte, Abby.”

“‘Notte.” Disse lei prima di terminare la telefonata.

“Controllavi McGee?” Chiese Gibbs entrando in cucina.

Tony alzò lo sguardo. “Sì. Volevo solo assicurarmi che stesse bene.” Gli disse.

Gibbs annuì e gli si avvicinò. “Che stai preparando?”

“Pollo alla Milanese.” Disse rigirando le cotolette in padella. “Quando ero bambino, lo mangiavamo spesso. Solo che a quel tempo mi piaceva solamente la parte col pollo.” Sorrise. “Ma da adulto, ho scoperto che i miei gusti sono alquanto cambiati…Dopotutto, è solo un po’ di pollo senza tutto il resto.”

“E cos’è il resto?” Chiese Gibbs mentre Tony si spostava verso una terrina appoggiata accanto ai fornelli per mescolare un altro po’ gli ingredienti.

“Uhhh…insalata, fagioli, pomodori…un po’ di cipolla…sale, pepe…olio d’oliva…È piuttosto buona con anche il pollo.”

Gibbs si guardò attorno, notando le altre terrine. I gusci delle uova erano impilate in un contenitore vuoto, e in una terrina si potevano ancora notare briciole di pan grattato. Tony aveva letteralmente preparato tutto da zero. “Dove hai preso tutta questa roba?” Chiese.

“Ho chiesto a Abby di prenderla dal mio appartamento.” Replicò lui. “Avevo intenzione di prepararla stasera, in qualunque caso. Meno male che ne avevo abbastanza per due.” Sorrise.

“Oh, quindi mi è permesso averne un po’?” Gibbs sollevò le sopracciglia.

“Ovvio!” Tony lo guardò incredulo. “Stai scherzando, vero?”

Gibbs sorrise. “Un po’, direi. Non presumere mai niente.” Tony sorrise e ritornò a guardare i fornelli. “Ti serve una mano?”

“In effetti, se potessi prendere due piatti…” Chiese, e Gibbs andò alla credenza per prenderli. Tony si sentì un po’ onorato quando lo vide prendere due piatti veri invece dei soliti in plastica. “Appoggiali pure qui sul bancone.” Gli fece segno vicino alla terrina con gli ingredienti all’interno. “Grazie.” Gibbs prese le forchette, e poi aprì il frigorifero per cercare qualcosa da bere. “Tradizionalmente, suggerirei del vino o della birra.” Disse Tony, sapendo cosa stava guardando. “Ma visto che hai avuto una commozione cerebrale dovremo accontentarci dell’acqua.”

Gibbs inclinò il capo di lato e afferrò due bottiglie d’acqua dal frigo. “Vuoi mangiare a tavola?”

“Possiamo mangiare anche in divano. Se vuoi.” Disse Tony. “È una cena come un’altra.” Sogghignò.

Gibbs lo osservò disporre il pollo nei due piatti in parti uguali, coprendolo poi con la salsa all’interno della terrina. Si diresse in salotto mentre Tony prendeva i due piatti e lo seguiva. “Grazie.” Disse Gibbs quando gli porse uno dei due piatti.

“Sono contento di poter essere d’aiuto.” Replicò Tony, appoggiando giù il piatto e cominciando a tagliare il pollo.

Gibbs copiò le sue azioni e assaggiò un pezzo del cibo. “Non male, DiNozzo.” Fece sapere.

Tony rise brevemente con la bocca piena. “Devo essere bravo a fare qualcosa, no?”

Gibbs ingoiò il bisogno immediato di rispondere al commento umiliante di Tony rivolto a sé stesso. Invece continuò a tagliare il suo pollo. “Sai, ci ho pensato a lungo,” iniziò “Berk sarebbe andato lo stesso allo chalet, che tu fossi stato con lui o no. C’è una buona probabilità che se tu non lo avessi accompagnato, sarebbe riuscito a svignarsela.”

Tony lo guardò. “Come fai a dirlo?” Strinse gli occhi, tornando a guardare il suo piatto.

“Per cominciare, non avremmo mai saputo che era un traditore, se non ce lo avessi detto tu.”

“Sì che lo avreste saputo.” Ritorse lui. “Ziva ve l’avrebbe detto. Comunque sia, è morto.”

“Se non si fossero distratti per buttarti giù in seminterrato, magari avrebbero controllato che Ziva fosse morta davvero.” Replicò. Tony smise di tagliare il pollo. “E se avessero controllato, saremmo morti tutti. Smith e Berk sarebbero uomini liberi. Berk non avrebbe nemmeno avuto bisogno di cominciare a correre.”

“Sì, invece.” Disse Tony con voce bassa. “Lo avrei scoperto…Poi lo avrei ucciso.”

Il resto della cena venne mangiato in silenzio…

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