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Autore: _Deina13    19/10/2011    0 recensioni
Una volta un grande filosofo disse che al momento di decidere la cosa migliore che puoi fare è la scelta giusta, la peggiore è non decidere. Ma quanto è difficile scegliere? Scegliere tra l'amore e la cosa giusta?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 -Cazzo, Win- esclamò dal suo ufficio -perchè non gli salti addosso?-
-Sta per sposarsi, Devon- gli risposi tamburellando con la penna sul mio cranio -non ha senso-
-Win, lui è ricco! Ed è anche infinitamente sexy! Se sapesse la verità..-
-Se sapesse la verità- lo fermai di botto -farei la figura di quella che cerca la carità-
-Mi spieghi cosa ti costa?- fece una smorfia -fossi in te mi farei scopare per ore da quel fustaccio là-
-Devon!- dissi ridendo -comincio a pensare che tu sia davvero dell'altra sponda, sai?-
-Shh- disse mettendosi il dito davanti la bocca sarcasticamente -non dirlo a quella strega di mia moglie!-
Iniziammo a ridere -Devon sei fantastico-
In quel momento il telefono dell'ufficio squillò, ed io premetti il bottone per rispondere -Si, Rose?-
-Win, quì c'è un certo signor Woosden che ti cerca- disse piano -credo sia urgente-
-Oh-oh- disse muovendo la testa Devon -Rose? Com'è?-
-Devon!- lo richiamai
-Ooh è così sexy!- anspirò Rose -alto, muscoloso, abbronzanto, bruno e gli occhi, ooh gli occhi ghiaccio..-
''Gli occhi di Sheryl..'' pensai
-Ma, una nota a suo sfavore- ci annunciò
Io e Devon si drizzammo sulla sedia
-Un anello portato con fierezza nella sua mano sinistra- disse d'un fiato
-Visto, Devon?- gli lanciai un'occhiataccia -Rose, digli che tra una decina di minuti scendo-
Sibilò qualcosa ed attaccò
-Bene..- mormorò piano Devon
-Devon?- lo chiamai -Devo truccarmi?-
Sorrise.
    -Quindi tu non sei mai più tornata qui?-
Aaron era tutto comodo seduto sulla sedia del tavolino, controluce, bellissimo come era sempre stato. Mi aveva portato alla vecchia 'gelateria' dove andavamo sempre prima delle uscite, anni prima. Era una di quelle cose chic, dove un frappè costa dieci euro, perchè si paga anche il favoloso 'ambiente chic' tutto intorno e, insieme alla normale consumazione che si ordina, ti danno -sempre- moltissimi 'stuzzichini' e cose varie. I tavolini erano di ferro pennellati di bianco candido e, la parte superiore, di vetro lavorato; non era cambiato niente da allora
-Aaron, guarda che ci venivo con te perchè potevamo permettercelo allora- gli feci notare con un sorriso
Lui non capiva -cosa significa..?-
-Senti- poggiai il braccio sul tavolino -io è già tanto se un paio di volte l'anno riesco a portare fuori Sheryl, figurati venire in un posto come questo..-
-Giusto, io sono io- mi sorrise
-Già...- sospirai
I suoi occhi ghiacciati ebbero un riflesso azzurro innaturale, con un raggio di sole venuto a sproposito
-Winnie, ascolta, tu non hai un fidanzato..?- si lasciò scappare
Aprii la bocca per rispondere ma lui mi fermò -nono, scusa, lascia stare, sono un pò indelicato negli ultimi tempi..-
Risi -Non preoccuparti, comunque no- dissi con un sorriso da demente -dopo di te non ho mai avuto lontanamente una storia, quindi...-
-Oh..invece per me, Mirta è la prima da tempo..- 'da dopo di te' avrebbe voluto dire, era strano
-Sono felice per te, dico davvero- dissi con sguardo sincero -Mirta è davvaro una ragazza adorabile, e di sicuro piacerà da matti a tuo padre..-
-Purtroppo sì..- accennò malinconico
-Perchè purtroppo?- gli chiesi, non riuscivo a seguire quello che diceva
-Andiamo- disse agitando leggermente le mani -sai perfettamente che io e mio padre abbiamo i gusti opposti, le donne che piacciono a me non possono piacere a lui, e viceversa-
Feci un sorriseo dentro, era una bella notizia, per me
-Me lo ricordo- feci un sorriso -ma stai per sposare Mirta, Aaron, non ci stai solo andando a letto-
-Ricordo perfettamente quanto sei indelicata su queste cose- disse guardandomi ad occhi sgranati
Risi a crepapelle -se non erro era epr questo che non andavo a genio a tuo padre-
-Già, qualunque donna che pensi con un cervello suo per lui è 'sbagliata'- approvò
    Avevamo passato davvero un bel pomeriggio insieme, come hai vacchi tempi; ma mentre tornavo a casa -a piedi perchè la gelateria era vicino casa mia- mi vibrò il telefono cellulare, un messaggio
From:
Aaron W.
Text:
Scusa, in che anno hai detto che è nata Sheryl?
   
 
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