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Autore: Nemsi    19/10/2011    1 recensioni
Un breve scorcio di un amore al sapore di crostata di mirtilli, dolce e semplice come i suoi protagonisti.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Pomona Sprite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Prima classificata al contest  Hogwarts Love Affairs - Seconda Edizione (2009) indetto da  SakiJune, Bonniefrankjoplin e Lily Black 90


Crostata di mirtilli

By Nemsi


Il sole è appena tramontato oltre le cime degli alberi secolari della Foresta, il lago riverbera ancora di arancio e le prime stelle si accingono a spuntare.

Lui se ne sta lì imbalsamato, fuori dalla sua capanna a riflettere su non sa bene cosa, mentre le grandi mani stringono un pacco colorato.

È vestito di tutto punto, per i suoi standard almeno. Si è perfino pettinato il barbone con tanta foga da renderlo ordinato e molto molto meno ispido. Il problema è che con i nodi sembra essersene fuggito anche il coraggio.

Continua a fissare la serra e le ombre che vi ballano dentro.

"Dumbledore c'ha detto che oggi è un giorno speciale. Che ci abbia capito qualcosa? E' tanto intelligente che ci si potrebbe non credere. Bha! Anche se sa non credo ci faccia problemi. Non sarebbe da lui. O mi ci avrebbe fatto espellere già quando ero a scuola, per la cosa di Aragog."

Immerso nei suoi pensieri avanza con passo pesante. Difficile a dirlo dato la mole, ma è molto teso e nervoso. Lui non ci sa fare con i regali, le ricorrenze e specialmente con le donne.

Si ferma di botto.

Ed ecco che l'ultima classe esce fuori dalla serra, diretta alla Sala Grande, affamata e chissosa. Lei non li accompagna. Deve essere ancora dentro, affaccendata a riordinare o rinvasare qualche pianta.

Inghiotte a vuoto così rumorosamente che un troll di montagna avrebbe applaudito ammirato. E poi parte in carica.

Varca la soglia e la trova lì, intenta a rimettere a posto gli attrezzi da giardinaggio lasciati in disordine.

Il cuore gli si ferma in gola. E' bella come sempre ai suoi occhi.

Dolce, gentile, sincera. La donna perfetta. Per lui almeno.

Perché ne è convinto: per amare animali e piante non si può essere cattivi.

Ed è questa la vera bellezza no?

Le si avvicina titubante. Inutile dire che la donna si è accorta della sua presenza non appena si è chinato per entrare dalla porta.

«Ecco... Dumbledore mi ci ha detto che giorno è oggi... e così...» biascica con quel suo vocione, immensamente felice che la barba folta nasconda egregiamente il suo rossore.

Si era preparato un bel discorso, di quelli seri, con tanto di appunti sparsi per casa e declamazioni ad alta voce, sotto lo sguardo annoiato di Thor. Peccato che davanti a lei non ricordasse più nulla. Tabula rasa completa.

Le mani di lei, si allungano verso le sue, sfiorandole, mentre prende il dono che le è stato impacchettato con tanta cura. Chiunque lo capirebbe al primo sguardo. E lei non è affatto stupida.

Essere Hufflepuff non significa essere ottusi, ma solo ingenui.

Lo ringrazia del regalo con un sorriso sincero che si imprime a fuoco nella memoria del mezzo gigante.

Fino a che avrà vita.

Spero che ti ci piaccia... sai volevo... perché domani ci devo andare. Dumbledore ha bisogno di alleati per la battaglia. E io sono della loro gente, almeno a metà. A me mi ci ascolteranno, forse.»

Il sorriso sulla sua bocca lento si spegne, come un fiore che appassisce anzitempo per le avverse condizioni e l'incuria.

«Capisco.» risponde con la semplicità che da sempre contraddistingue lei e la sua casa. Non aggiunge altro, mentre posa il pacco sul tavolo da lavoro tra terra e vasi. E riprende a lavorare, come un'ape operosa, dandogli le spalle.

Un peso pungente nel cuore grande come quello di un leone.

«Quando torno mi ci dici se ti è piaciuto.» conclude piegandosi per passare sotto la porta, tornare alla sua capanna e partire. Sperando di fare ritorno.

Lei tace, fissando il solo regalo che ha ricevuto per il suo compleanno, fingendo di lavorare. Il più importante, quello che non osava chiedere.

«Hagrid!» lo richiama, facendolo voltare e quasi cadere per la sorpresa. Affacciata alla porta di vetro lo guarda e i loro occhi si incrociano per un breve istante.

«Quando tornerai potremmo bere del thé e magari mangiare una fetta di crostata ai mirtilli, così mi racconti del tuo viaggio...» un sorriso radioso ad accompagnare quella promessa che vale più di tutte le uova di drago del mondo. Crostata di mirtilli. Quella che più amano. Entrambi.

Sorride anche lui di rimando, agitando il manone nell'aria in saluto. Tornerà sicuramente.

Ora ha un motivo in più per farlo.

   
 
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