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Autore: Naky_Loveless    20/10/2011    4 recensioni
È universalmente risaputo: tanto vale bersi l'oceano con un cucchiaino, piuttosto che discutere con un innamorato.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Be-Twins



È universalmente risaputo: tanto vale bersi l'oceano con un cucchiaino, piuttosto che discutere con un innamorato.

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Il gemello era comodamente seduto sul divano, di fronte a quello che sembrava uno specchio ed invece era una persona, suo fratello. Erano talmente simili che nemmeno la loro stessa madre era in grado di distinguerli.
Il loro aspetto fisico non si limitava al normale grado di ugualità dei gemelli monozigoti. Era come se fossero stati clonati, persino la più piccola lentiggine risultava nello stesso punto per entrambi.
La loro natura scherzosa gioiva di questo, li divertiva vedere la confusione o lo stupore delle persone, per non contare tutti gli scherzi che erano riusciti a combinare con la presunta ubiquità e loro ne approfittavano.
Uguali anche nei gusti e nel carattere, come se fossero due metà dello stesso intero, ma anche immensamente diversi. Se solo qualcuno li avesse guardati veramente, avrebbe compreso che non erano uno… ma due.

Due, profondamente soli. Due, profondamente tristi. Due metà che non desideravano altro che rimanere unite per sempre.

“Io non tollero più questa situazione Fred, è ora di darci un taglio.”

Esclamò a quel punto, smettendo di far finta di leggere la gazzetta.

“’Fanculo George, io non intendo rinunciare, ormai è troppo tardi.” Rispose lo specchio.

Non era la prima volta che quel discorso saltava fuori. Quando si trovavano da soli ed esclusivamente nel loro appartamento, smettevano le maschere di gemelli e la loro vera natura si risvegliava.
Entrambi troppo testardi per rinunciare.
Entrambi troppo innamorati.

“Non intendevo dire questo, ma è sbagliato… quello che stiamo facendo è sbagliato e ne verrà fuori solo altro dolore.” Sussurrò George, abbassando lo sguardo. Non voleva darsi per vinto, ma percepiva crescere il disagio ad ogni incontro. Chiuse gli occhi, rifiutandosi di vedere quello sguardo uguale al suo, che in quel momento avrebbe espresso lo stesso sentimento che provava lui, sapendo benissimo che i loro pensieri avrebbero ancora una volta ripercorso le stesse contorte strade.
Fred invece lo guardava, mentre una nuova intuizione si faceva strada in lui.

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Se solo George fosse stato geloso, forse le cose sarebbero state più semplici. Avrebbero litigato, forse, o avrebbero fatto a pugni, ma tra loro non ci sarebbe potuta essere gelosia.
Nessuno dei due avrebbe mai potuto togliere all’altro qualcosa che lo rendeva felice. Sapevano di dover contare solo su loro stessi, avevano amici e parenti e conoscenti, ma solo loro due sapevano sempre chi era Fred e chi era George e di cosa avessero bisogno. Solo loro erano in grado di tenersi uniti.

Ed ora erano innamorati, totalmente e completamente innamorati, senza possibilità di scampo.
Vivere sempre insieme, dormire nella stessa stanza, essere vestiti uguali dalla loro madre, ogni loro esperienza era stata compiuta insieme, per cui fu quasi naturale scambiarsi il primo bacio quando si resero conto di provarne l’esigenza.
Togliersi gli abiti non fu imbarazzante, toccarsi fu naturale come toccare se stessi. Darsi il piacere un’esperienza sublime. Connessi ad un livello superiore dove le loro menti sembravano comunicare il sesso era un’esperienza impagabile.

Curiosi per natura e sicuri della loro unione, vollero provare altre esperienze. Il sesso con gli altri ragazzi era solo sesso, non c’era quella scintilla come tra loro due. Ma il sesso che comprendeva una terza persona insieme a loro era paradisiaco.
Entrambi provavano l’eccitazione scatenata dalla vicinanza e non si sorpresero di guardarsi negli occhi in continuazione anche se con loro c’era Sebastian, un ragazzo conosciuto durante le vacanze in spiaggia.

E poi giunse la guerra, e con quella il dolore e la sofferenza. Le perdite degli amici, il nascondersi e il combattere.
Per quanto in pubblico mostrassero ancora il loro lato esuberante e irriverente, in privato si aggrapparono l’uno all’altro. Rimanere abbracciati tutta la notte o fare l’amore, era indifferente, fino a che potevano stare nello stesso letto.

A complicare loro la vita, durante quei mesi di battaglia, fu Harry Potter.
Il Salvatore del Mondo Magico e il Distruttore della pace dei gemelli.

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Fred a quel punto si alzò e andò a sedersi di fianco al fratello, tirandolo verso di lui per un bacio dolcissimo e un abbraccio. Non lo lasciò andare, consapevole che anche lui stesse ricordando quello che ormai da un anno lentamente li stava logorando.

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Erano a Hogwarts, un breve ritorno clandestino e temporaneo per aiutare Harry, Ron e Hermione in una ricerca.
La guerra impazzava nel mondo magico e non, ma la scuola sembrava fuori dal tempo, la pace che regnava nel castello e nel parco dava l’illusione che non ci fosse nessuna guerra in corso, che nessuno fosse morto per la causa e da lì a poco Gazza sarebbe uscito per la ronda.

Fred si trovava in riva al lago nero, aspettava il fratello che si era intrufolato nelle cucine a rubare del cibo.

Si sentì stringere da dietro la schiena e sobbalzò, non aveva udito dei passi avvicinarsi. Consapevole che la loro relazione, oltre ad essere unica fosse anche segreta, non aprì bocca, ma quando quelle braccia si chiusero intorno al suo petto, un sospiro sfuggì dalle sue labbra.
Chiuse gli occhi.
Quelle mani forti lo invitarono a girarsi e delle labbra morbide e piene si posarono sulle sue.
Spalancò gli occhi.
Harry Potter lo stava baciando, e per la prima volta la sensazione e l’eccitazione fu pari, se non superiore a quando baciava suo fratello.
Aveva trovato la scintilla.

George li vide mentre si avvicinava al lago, e rimase nascosto tra gli alberi, per non disturbarli.

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Ancora una volta pensò, che se fosse stato geloso, forse le cose non sarebbero peggiorate fino a quel punto. Sentì un brivido scuoterlo al ricordo dei due ragazzi che si baciavano in riva al lago, un brivido di eccitazione, ma non poteva e non aveva voluto intromettersi.

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Avevano avuto storie singole e storie a tre, ma ogni volta nessuno era stato ingannato, né tra loro che si erano sempre raccontati tutto né con gli altri ragazzi che erano consapevoli di chi avevano di fronte. Ora vedeva Harry, la sua schiena guizzante, le sue mani forti e avrebbe voluto avvicinarsi. Ma Harry poteva aver scelto Fred e solo Fred e mai avrebbe rovinato il momento al suo amico e alla sua metà.

Si allontanarono fra gli alberi dalla parte opposta alla sua. George decise di non seguirli, suo fratello non avrebbe avuto problemi sapendo che lui era presente, ma ancora una volta si fece scrupoli verso Harry.

Erano esuberanti i gemelli, irrispettosi delle regole e pazzoidi, ma alla fine anche loro conoscevano i limiti.

George seppe cosa successe nel dettaglio solo il pomeriggio seguente.
Aveva deciso di non tornare alla tenda e dormire in riva al lago nello stesso punto dove appena prima di trovava suo fratello, pensando.
Fred si era addormentato sul petto di Harry, dopo che stanchi e sudati avevano sfogato tutta la tensione sessuale che possono provare dei giovani corpi.
Dopo un paio d’ore Fred si svegliò e lentamente, senza far rumore, ripescando i suoi vestiti dal groviglio inconsulto in cui erano finiti, si allontanò per tornare nella tenda che divideva con il fratello poco vicino alla capanna di Hagrid.
Diede un ultimo sguardo al ragazzo moro ancora addormentato. Harry era una scoperta, una novità estremamente eccitante.

Si muoveva con una passione e una grazia che gli aveva visto solo quando volava. Le sue mani gli avevano lasciato una scia bollente sulla pelle, la sua bocca lo aveva marchiato mentre lo baciava sul collo.
Era quasi disperazione trasformata nella passione più violenta. Ogni gesto di Harry sembrava reclamarlo come Vivo.

Stordito, Fred si allontanò. Stava albeggiando e se qualcuno si fosse avventurato tra gli alberi forse non sarebbe stato felice di vedere i due ragazzi seminudi ed abbracciati. Tranne George, lui al contrario non avrebbe detto nulla e l’avrebbe baciato.

I raggi del sole iniziarono a filtrare dagli alberi, non si erano allontanati molto dal lago e i rami erano più radi.
Harry si alzò e registrò subito la mancanza di Fred, si vestì e si diresse verso il lago dove lo vide sdraiato sotto i pallidi raggi del primo sole del mattino.

Si piegò verso di lui e lo baciò con passione, con dolcezza, reclamando quelle labbra come sue.

George spalancò gli occhi e commise l’errore più grande, quello per cui un anno dopo si sarebbero trovati abbracciati nel divano a discutere per l’ennesima volta della stessa storia.
Ricambiò il bacio, egoisticamente, con entusiasmo, quelle labbra erano così morbide, il loro gusto estremamente dolce. Quando la lingua di Harry sfiorò la sua sentì il gusto di Fred e si lasciò andare ad un sospiro soddisfatto.

Harry aprì gli occhi, quegli strabilianti occhi verdi e lo fissò.
“Sono contento che questa mattina tu non mi abbia respinto.” Gli sussurrò, prima di sfiorare ancora una volta le sue labbra ed alzarsi.

Mentre guardava la schiena di Harry che si allontanava, George non fu preoccupato dallo scambio di persona, nessuno li aveva mai riconosciuti e questa era solo un’ulteriore conferma di quanto fossero uguali o gli altri completamente ciechi.

Poi iniziarono i preparativi per andarsene da Hogwarts, il favoloso Trio sparì per un’altra missione importante e lui tornò col fratello nel loro appartamento.

Passarono il pomeriggio a parlare, Fred gli raccontò di come avesse fatto l’amore con Harry, di come i loro corpi si incastravano alla perfezione, di come quella sensazione di brivido nella schiena non lo avesse mai abbandonato per tutto il tempo.
George gli raccontò del bacio in riva al lago e non ebbe il coraggio di guardare il fratello negli occhi. Gli disse che sul momento l’egoismo aveva preso il sopravvento, e che aveva sbagliato a non rivelarsi. Gli spiegò di aver provato la stessa emozione profonda, la stessa scossa emotiva che provava quando baciava lui, la stessa sensazione di appartenenza che sentiva quando erano abbracciati a letto.
Fred lo guardò felice, gli prese il mento fra le dita costringendolo ad alzare la testa, lo baciò per scacciare quel senso di colpa che sentiva fluire dal gemello cercando di comunicargli la propria gioia.

In seguito, sembrò che Harry conoscesse sempre i momenti rari in cui i due gemelli erano separati. Si trattava quasi sempre di incontri fugaci, pieni di passione, da cui uno dei due tornava dall’altro per raccontare quello appena successo.
In loro iniziò a crescere l’inquietudine di star ingannando il ragazzo.

Ed iniziarono a sviluppare anche una certa dipendenza, che li portò ad uscire sempre più spesso da soli per favorire quegli incontri, piuttosto che farli finire.

Nel profondo però, sentivano di star sbagliando. Fred era consapevole che Harry lo chiamava per nome quando si incontravano, e si trovava combattuto. Non voleva rinunciare al ragazzo, ma non poteva rinunciare al gemello. Avrebbero dovuto sospendere quegli incontri, prima di farsi troppo del male.

Entrambi sapevano di essere già troppo presi per fare alcunché.

Ed arrivò il giorno della battaglia finale, si ritrovarono tutti coinvolti, non c’era tempo per pensare si poteva solo agire. I gemelli rimasero vicino il più possibile, entrambi con l’immagine di Harry in mente, col rimpianto di non essere riusciti a dargli almeno un ultimo bacio.

Harry avrebbe vinto, nel loro cuore era una sicurezza, per loro stessi non ne erano così certi, ma sarebbero stati insieme. Insieme come una cosa sola, come nel grembo della loro madre, uniti fino alla fine.

L’ultimo scontro fu sanguinoso, in molti morirono, ci fu qualcuno che aveva ancora la forza di festeggiare, ma perlopiù chi era rimasto si occupò di chi non era sopravvissuto. Il Signore Oscuro era morto.

Harry Potter venne ferito e trasportato d’urgenza al San Mungo.

I gemelli tornarono nel loro appartamento ad attendere, ancora in due, relativamente illesi, preoccupati per il loro amore.

Ogni giorno a turno andavano a trovare Harry in ospedale. Esattamente due settimane dopo, George si trovava al capezzale del moro, gli stava stringendo la mano, quando il ragazzo aprì lentamente gli occhi.

Con un sussurro molto flebile disse: “Fred.” Per poi ricadere nell’incoscienza.

George tornò a casa e non fece parola dell’accaduto con il fratello, ma questo lo scosse nel profondo.
Harry non lo aveva mai chiamato col nome del suo gemello, generalmente non lo chiamava proprio, si limitava a guardarlo dritto negli occhi.

Harry si riprese perfettamente, partecipò di malavoglia alle varie commemorazioni del dopo guerra, andò a completare la sua istruzione per l’ultimo anno a Hogwarts. E riprese gli incontri con i gemelli.

Lentamente i due si stavano perdendo nell’amore per il ragazzo, e ancora erano legati tra loro. Molte volte avrebbero desiderato essere solo uno, ed uscire allo scoperto. Amare Harry Potter completamente.

Finì la scuola e Harry si stabilì in una casa babbana a Londra, con un bel giardino e una camera da letto strabiliante, il letto a baldacchino era enorme.
Fred e George andarono in quella camera una volta per uno. Dopodiché l’inquietudine accumulata inconsciamente li bloccò, e smisero di uscire da casa, chiusero la porta con potenti incantesimi, sigillarono il camino e le finestre. Rimasero solo loro due, come da sempre chiusi dietro un cancello impenetrabile agli occhi di tutti.

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Erano ancora sul divano abbracciati, dopo l’ennesima discussione. Da otto giorni avevano eliminato ogni contatto col mondo, con i parenti e gli amici.

La loro porta si spalancò bruscamente, gli incantesimi infranti. Nel vano del corridoio una figura alta e imponente, capelli neri e occhi verdi li guardavano con rabbia e con una nuova consapevolezza.

Marciò fino al divano senza parlare, si sedette fra loro dividendoli e sospirò per calmarsi.
Con una determinazione che faceva il pari a quella dello scontro con Voldemort, Harry si sporse verso George per un bacio, languido caloroso ma veloce e prima che chiunque potesse aprir bocca si girò verso Fred per scoccargli lo stesso bacio.

“Ho sempre saputo chi era Fred e chi era George, non siete poi così difficili da distinguere. Solo una volta ho sbagliato ed ero senza occhiali ed imbottito di pozioni.”

A quel punto sorrise. “Sono una persona complicata, lo sapete bene, non mi basta solo uno di voi due. Vi voglio entrambi e vi voglio nello stesso momento, adesso, qual è la porta della camera?”

Si alzò e tese loro le mani, ed i gemelli in quel momento seppero di aver trovato la parte mancante al loro intero, colui che li avrebbe tenuti insieme per sempre.



Fine

  
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