«Avanti,
prova a uccidermi!»
"Bastardo..."
«Che aspetti?! Uccidimi!»
LIND L. TAILOR
Dove sei, migliore dei mondi?
Qual è la ragion sufficiente che fece di te tale scempio?
Feroce impera il malvagio, le disgrazie peggiori malevole si riversano su membra
innocenti.
O
sacratissima giustizia, chi presumerà di te parlare?
Sono forse io, la giustizia?
Chi altri se non io, faro notturno per naviganti in balia delle correnti?
Guido i disperati, gli sventurati abbandonati a loro stessi, mentre acceco navi
bucaniere che seminano il terrore.
Brucio la loro bandiera, affondo il capitano e la sua nave, lascio che di loro rimanga solo il
ricordo, derelitto sui fondali oceanici.
Il mare tornerà ad essere una piana d'acqua serena per anime caste.
Solo tu, odiosa increspatura, solitaria onda, tu, stella polare, che nelle
limpide notti argentea fai del tuo pallido volto una bussola anche per i
pirati. Indichi loro il nord, acché raggiungano la terraferma e lì paghino il
prezzo delle loro malefatte compiute in mare.
Benevola stella dagli occhi di buio, non importa quanto dovrò dannarmi per
offuscare la tua luce, stai pur certa, pallida luce, che ti scoverò ed
ucciderò!
Io… sono la Giustizia!
Dove sei, dio
della notte?
Qual è la ragion sufficiente che fece di te tale furia che cieca si
abbatte su acque già tormentate?
Incontrollato abbatti la tua mano, trista mietitrice, schiaffeggiando i miseri
esuli che si trovano lì per caso, o per sciagura. Non hai freno, né pietà.
O
sacratissima giustizia, chi presumerà di te parlare?
Sono forse io, la giustizia?
Chi altri se non io, oscura creatura della notte che indirizza le correnti
verso la riva?
Silenzioso
ed invisibile distraggo le correnti e seduco la brezza della sera, spingo con
mani ectoplasmiche tutte le navi a riva,
ove chi ha peccato sconterà la sua pena.
Scoverò
i colpevoli, vestiti di nero nel buio della notte, e li condurrò alle loro
sbarre, alle loro sentenze, al loro destino di feroci bucanieri ammutinati dal
caso.
Il
mare si appiattirà per un istante, e dopo continuerà ad essere ribelle ed
imprevedibile.
Le
navi di coloro la cui anima è pulita saranno forti abbastanza da resistere fino
alla fine della tempesta, fino alla fine dell’assedio dei vascelli pirata.
Solo
tu, furibondo dio della notte, impetuoso fanciullo che imperterrito graffi la
superficie del mare nel tentativo di appiattirla, tu, misero folle dagli occhi
di fuoco, sei cieco dinanzi alla realtà, nelle tue palpebre calate distingui
solo i tuoi ideali, così uguali ai miei, così folli, così utopistici.
Mentecatto
d’un dio, la tua purezza è collassata in malvagia follia e tu, forte del tuo
potere, credi di avere l’oceano intero ai tuoi piedi – non importa quanto dovrò
dannarmi per rivolgerti contro le correnti marine per farti naufragare a riva,
non importa fin dove dovrò spingermi per costringere la tua nave alla costa, stai pur certo,
maledetto, che anche oltre l’infinito orizzonte ti scoverò ed ucciderò!
Io…
sono la Giustizia!
ECCE HOMO EBBRO DI DIO E DEL SUO POTERE
ECCE HOMO EBBRO DI LUCE E DI BUIO
Le
note non sono scritte a scopo autocelebrativo, ma solo per far luce su alcune
espressioni e suggerire fonti filosofiche, letterarie e musicali che potrebbero
risultare gradite.
yours sincerely
L’espressione “Dove sei, migliore dei mondi?” è inoltre frequente nel
“Candide ou l’optimisme” di Voltaire, il quale scimmiotta Leibniz tramite le
disavventure dello sfortunato protagonista. La lettura del suddetto volume è
caldamente consigliata ad appassionati e non.
«Nulla accade senza una ragione sufficiente, cioè senza che
sia possibile a chi conosce in profondità le cose dare una ragione che sia
sufficiente a determinare perché è accaduto così e non altrimenti» G. W.
Leibniz, definizione del principio di ragion sufficiente, da “Saggi di
teodicea”.
«O sacratissimo petto di
Catone, chi presumerà di te parlare?» Lucano, Convivio, IV, 5, riferendosi a
Catone l’Uticense, morto suicida ad Utica, appunto, in nome della libertà che
con l’imminente dittatura cesariana stava venendo meno.
“faro notturno” e “dio
della notte” sono degli espliciti riferimenti al nome di Light Yagami.
“affondo il capitano e la
sua nave” A noi – Linea 77