Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: theinvisiblemayqueen    20/10/2011    0 recensioni
La mia prima fanfiction... all'inizio non si parla di Taylor ma poi... vedrete....
Buona lettura!
P.s Recensite,recensite e consigliate!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11. Liar La mattina seguente i ragazzi di Harvard trovarono il mio cartellone. Alle 11 si svolsero le votazioni.
La mia richiesta fu approvata e il Consiglio cambiò la regola.

Era passato quasi un mese da quel giorno, ma mi sembrava ieri.
Tutti sapevano chi era Maria Della Rocca. Ma io, sinceramente, me ne fregavo di queste attenzioni. Potevo camminare per i corridoi con Aust che mi cingeva la vita con la mano, potevamo baciarci nel chiostro e lui poteva venire in camera mia, ma solo fino a mezzanotte. Era un inizio.

In questi giorni però Austin era un po' teso. Provai a parlagli ma lui minimizzò.
Poco fa mi aveva mandato un messaggio in cui diceva di volermi incontrare nello Starbucks in città.
Mi preparai e guidai fino in città, preoccupata.

Non appena entrai nel bar lui si alzò e mi venne incontro. Si vedeva lontano un chilometro che era agitatissimo. Ci sedemmo ad un tavolo ed io ordinai il mio solito Frappuccino.
-Mari...ciao.... comunque...bè...io...- cominciò titubante.
-Aust, che c'è? non ti mangio mica! Sono la tua ragazza, non il Rettore!- lo interruppi.
-Sì, hai ragione, sono teso. Ma non c'entra con quello che...Ti devo dire una cosa. Ti ricordi quel ragazzo del ristorante...come si chiamava?-
-Andrea.- risposi, e lo guardai nervosa. Cosa aveva fatto quel cretino, quella volta? Andrea ne combinava una più del diavolo, alle medie. Sospettavo che non fosse cambiato.
-Bè...mi ha mandato un messaggio...non so come abbia fatto ad avere il mio numero...in cui mi dice di andare da lui, al ristorante. Ci vado, e lui mi fa che tu sei la sua ragazza e che state insieme da un sacco e che era tutta una scena,quella sera a cena, e...mi ha detto che...- si fermò.
-Cosa?-urlai. -No, non voglio saperlo. Comunque, qualunque cosa sia non è vera. Lui mente come tu mi abbracci: un'infinità di volte.-aggiunsi, abbassando la voce.
-Non capisco. Lui mi ha detto che quella sera al pub...tu gli hai detto che lo amavi e stavi con me solo perchè sono un riccone che va ad Harvard!!- ribadì arrabbiato.
Spalancai gli occhi.  -Come ha potuto, quel brutto stronzo...e tu gli credi???- esclamai.

Senza aspettare la sua risposta mi fiondai fuori, attraversando la strada ed entrando nel ristorante di Andrea.
Lo chiamai urlando. Uscì il cuoco, irritato, ma quando vide la mia espressione furente tornò in cucina. Poco dopo apparve Andrea, con il grembiule in mano.
-Ciao Mari, cos...-cominciò. Io, decisa, gli appioppai una sberla. Non tanto forte, ma abbastanza da fargliela ricordare.
Si toccò la guancia con il palmo e mi fissò, incredulo.
-Questa è per quello che hai detto ad Austin!- dissi.
Gliene mollai un'altra sulla guancia destra, stavolta.
-Questa è per quanto mi hai fatto stare male, dopo quella sera!-
Lo baciai lievemente sulle labbra e poi mormorai: -Questo è per quello che provi per me...-
Cercò di attirarmi a sè. Gli piantai una ginocchiata fra le gambe, che lo fece mugolare di dolore.
-E questa è per quanto sei stronzo!- esclamai.
-Ah, e non farti più vedere!- dissi voltandomi per andarmene.
Un coro di applausi e sonore esclamazioni venne dalla cucina. I dipendenti avevano assistito alla scena e stavano ridendo a crepapelle.
Austin, sulla porta, aveva visto tutto.
-A chi credi, adesso?- gli dissi beffarda.
Mi baciò, e capii che mi aveva perdonato.

Lui era a piedi, così gli diedi un passaggio fino ad Harvard. Prima di entrare lì dentro, mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio: -Ti amo, piccola pugile...-
-Ti amo anche io, credulone!- gli bisbigliai di rimando.
-In effetti c'era un'altra cosa che volevo dirti...hai programmi per Pasqua?-mi chiese.
-No, sarei tornata da mia madre, ma forse lei torna in Italia per stare un po' con i suoi genitori...perchè?- risposi.
-Bè...io...cioè...mia sorella e la mia famiglia vogliono conoscerti! e lei...mi ha suggerito di invitarti a Pasqua...- disse balbettante.
-Ma certo!- e lo baciai.

In camera mia composi il numero di mia madre e le dissi i miei programmi per la santa Domenica. Lei sarebbe andata in Italia comunque...quindi non la lasciavo da sola, in quella festività speciale. Le raccomandai di salutarmi tutti e riattaccai.
Ascoltai un po' di musica, della mia cantante preferita, Taylor Swift, e poi mi addormentai, canticchiando Love Story.
   
 
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