Non ricordava esattamente da quanto
tempo gli incontri
sporadici che aveva con Mukuro si fossero trasformati da delle
occasioni per
confrontarsi con lui e rendersi conto di quanto stesse diventando
sempre più
forte per batterlo in… quello. Gli incontri casuali erano
cambiati tanto da
diventare delle vere visite che l'illusionista faceva a lui
appositamente,
facendosi trovare inaspettatamente davanti a lui ogni volta che avesse
le forze
necessarie per mantenere l'illusione necessaria a tenersi per un po' in
vita
nel mondo al di fuori della prigione.
Fatto stava che, purtroppo, anche
quel momento in cui
il ragazzo si alzava dal suo letto e gli dava le spalle come ogni volta
prima
di sparire, era diventato un'abitudine.
Una volta però Hibari non
riuscì a lasciar passare in
quel modo, e non poté trattenersi dall'afferrargli un
braccio prima che si
alzasse, costringendolo a voltarsi verso di lui.
Era la prima volta che guardava
l'espressione che aveva
Mukuro ogni volta che stava per andare, un'espressione che mai si
sarebbe
aspettato di vedere sul suo volto, chiaramente triste.
"vai di già?"
"non riesco a trattenermi oltre,
preferisco di
farlo di mia volontà."
"…"
"oya… un giorno
sarò fuori di qui, e lo faremo per
tutto il tempo che vorrai, anche giorni interi, è una
promessa~"
~
~ ~
Mukuro
doveva ammetterlo,
quando aveva promesso ad Hibari che sarebbe stato il suo opponente ogni
qualvolta avesse voluto, non credeva che lo avesse preso tanto alla
lettera da
poterselo ritrovare davanti agli occhi appena tornato dalla Francia, i
bagagli
ancora alla mano, a dormire placidamente sul suo divano sgangherato nel
semi-distrutto edificio di Kokuyo.
Se
ne stava tranquillo su
dei cuscini e coperto da un lenzuolo che Mukuro non ricordava
assolutamente di
aver lasciato lì, doveva essersi perfino attrezzato per
mettersi comodo, da
quanto tempo esattamente era lì?!
La
risposta probabilmente
sarebbe arrivata in poco tempo visto che, evidentemente disturbato dal
solo
rumore dei suoi passi -gli altri erano stati allontanati da Mukuro
stesso
appena si era accorto della presenza inaspettata in lontananza-, il
ragazzo si stava
svegliando, sbattendo
piano le palpebre.
A
quel punto l'illusionista
pensò di poter pure lasciar cadere a terra le valigie con un
pesante tonfo, e
l'altro ormai sveglio gli stava già rivolgendo i suoi occhi
attenti quando si
sedette al suo fianco sul divano, rivolto verso di lui.
"dove
diavolo
eri?"
"in
Francia. Tu
piuttosto, che ci fai qui?"
Probabilmente
Hibari non
dovette apprezzare il modo leggero con cui l'altro rispose al suo tono
già
seccato, figuriamoci se quella risposta era accompagnata poi da una
scrollata
di spalle ed una domanda rivolta a lui che rendeva il tutto ancora
più
scostante.
"pensavo
che avessimo
un patto."
No,
non doveva proprio aver
apprezzato, visto che quelle parole gliele stava praticamente
ringhiando in
faccia, dopo aver afferrato il più alto per il collo della
maglia ed averlo
attirato a sé con un ben poco gentile strattone.
"
oya… ed io non l'ho
dimenticata, ma appena uscito dalla Vindice non ero nelle condizioni
migliori
per comb-"
"non intendevo quella
promessa!"
Da
seccato, il tono del
presidente del comitato disciplinare diventò chiaramente
spazientito, irritato
dal fatto di stare lì da giorni ad aspettare qualcosa che a
quanto pareva
l'illusionista nemmeno sembrava ricordare.
Mentre
dal suo canto Mukuro
ricordava eccome quella promessa, come dimostrò l'evidente
ghigno che gli si
dipinse in volto dopo un primo attimo
di
meraviglia che lo aveva portato a fissare l'altro con espressione
spiazzata.
"oh~
certo che ricordo
anche quella~ "
"mh…
quanto tempo sei
stato via?"
Mukuro
strabuzzò gli occhi
sentendosi porre quella nuova domanda, non tanto per il nuovo tono
assunto dal
guardiano della nuvola, più calmo quasi si fosse rasserenato
dalla sua
risposta, ma proprio per la domanda in sé, che stava a
significare che quindi
l'altro non dovesse sapere nemmeno quanto tempo fosse rimasto
lì ad aspettarlo!
"tre
giorni…."
"allora
spero che tu
ti sia riposato abbastanza, perché adesso non ti
permetterò di fermarti per tre
giorni."
La
calma con cui Hibari
pronunciò come se niente fosse quella che costituiva a tutti
gli effetti una
richiesta fu totalmente contrapposta ai suoi gesti, che lo portarono ad
allacciare le braccia intorno al collo di Mukuro e stringerlo a
sé mentre
riceveva un bacio immediatamente ricambiato con tutto l'impeto di cui
era
capace.
~
~ ~
"kufufu~
di cosa ti
staresti lamentando esattamente? Mi hai chiesto tu di non fermarmi per
tre
giorni!"
"non
credevo mi
avresti preso alla lettera…"
"oh,
adesso non
metterla come se non ti fosse piaciuto… avresti potuto
chiedermi di fermarmi in
qualsiasi momento!"
"…...."
Detto
fatto, avevano finito
col passare realmente tre giorni a non staccarsi l'uno dall'altro, o
perlomeno
a farlo a stento per mangiare saltando due pasti sì ed uno
no, giusto qualche
ora per dormire rigorosamente l'uno tra le braccia dell'altro come a
volersi
controllare, per poi riprendere più
o
meno ininterrottamente quel gioco nel quale si divoravano a vicenda
esprimendo
tutta la loro passione sopita troppo a lungo, alla stregua di animali
selvaggi
che vivessero soltanto per i bisogni primari, nel loro caso cibo e
sesso.
Gli
effetti collaterali si
stavano però ora facendo sentire, e riversavano per lo
più su Hibari che non era
nemmeno più riuscito ad alzarsi dal letto -sul finire del
primo giorno infatti
avevano ritenuto troppo scomodo il divano ed avevano trasferito la loro
attività a casa del disciplinare- dopo un primo tentativo
che gli aveva fatto
credere di poter restare paralizzato a vita, per cui aveva rinunciato e
si era
rassegnato a restarvi fermo e comodo, con Mukuro che si era proposto di
asservirlo un po' a mo di schiavo per farsi perdonare.
Si
era per fortuna già
premurato di aiutarlo a ridarsi un'apparenza più o meno
decente e presentabile,
facendolo lavare e mettendogli almeno un pigiama, quando sentirono
bussare alla
porta.
"oh,
hai ospiti!"
Dal
mugugnare infastidito
da Hibari capì che il messaggio doveva essere più
o meno quello di
lasciar perdere e non aprire la
porta, ma dando uno sguardo per sicurezza alla finestra, Mukuro si
accorse che
l'ospite in questione era Reborn, che in un modo o nell'altro era
convinto
fosse entrato comunque.
"è
l'Arcobaleno."
"quel bambino è interessante, però adesso
non…"
"ciaossu!"
Come
volevasi dimostrare,
voltandosi con un sospiro l'illusionista si accorse che il bambino in
questione
aveva già provveduto ad entrare a modo suo dalla finestra,
per lo meno fu
sollevato dal fatto che non sembrò stupirsi della sua
presenza lì, anzi a
stento lo degnò di un saluto e senza fare domande si rivolse
direttamente ad
Hibari, iniziando a discorrere su una certa futura battaglia in
preparazione,
sciorinando diverse informazioni che fu chiaro ad una sola occhiata che
l'altro
stesse ascoltando a stento, e finendo col chiedere di partecipare in
quanto suo
rappresentate. Alla fine Hibari si era limitato a rifiutare, accampando
come
scusa quella di avere l'orticaria, rifiutando l'invito dell'Arcobaleno
nonostante quest'ultimo avesse puntato parecchio sul punto forte della
richiesta che doveva essere convinto avrebbe subito interessato Hibari,
o
almeno così sarebbe di sicuro stato in condizioni normali,
ossia l'avere la
possibilità di battersi con un gran numero di pesci grossi.
Peccato che in quel
momento il guardiano della nuvola aveva a stento la forza di
trattenersi dal
mostrare il dolore che provava solo a stare seduto a letto.
"orticaria… eh?"
Lo
citò Mukuro, il tono
chiaramente divertito, appena l'ospite fu andato.
"che
vuoi… è la prima
cosa che mi è venuta in mente, è solo colpa tua
se sono pieno di questi….
Cosi!"
Mentre
gli si
avvicinava resto
talmente spiazzato da
fermarsi ad un passo dal letto,
nell'accorgersi che l'altro fosse chiaramente arrossito,
tanto da far
concorrenza ad un peperone, e si tirava le maniche ed il colletto del
pigiama a
coprirsi il più possibile la pelle chiara ricoperta di fin
troppo evidenti
segni da lui lasciati personalmente un po' ovunque sul suo corpo.
L'illusionista
dovette fare
una grande leva sul suo autocontrollo, dato che doveva ammettere che di
certo
quella visione gli faceva venire tutto in mente, fuorché la
voglia di stare
tranquillo ad assistere Hibari fin quando non si fosse ripreso.
------------------------------------------------------------------------ Un piccolo regalino per la mia Kyouya quasi munita di mezzo di locomozione con cui ci morderà tutti a morte <3 (= scritta per festeggiare il superamento della teoria per la patente, con la quale metterà sotto un po' di erbivori…)