Kurt si svegliò di soprassalto, colto all'improvviso da un brutto sogno. Si mise a sedere, facendo scivolare il lenzuolo dal petto nudo e fissò l'oscurità di fronte a sé con il respiro affannoso.

Sentiva il sudore scivolargli lungo le tempie e giù per la colonna vertebrale, lasciando una scia bagnata che mescolata all'aria fredda della stanza gli fece venire i brividi lungo tutto il corpo.

Si portò una mano sulla fronte, si stropicciò gli occhi e cercò in tutti i modi di far rallentare sia il respiro che il battito del suo cuore. Si portò una mano sui pettorali e fece riposare il palmo proprio all'altezza del muscolo che in quel momento sembrava volergli uscire fuori dal petto da quanto stava battendo forte.

Deglutì, sentendo la gola arsa e secca e si inumidì le labbra, mentre cercava di calmarsi.

Rimase fermo immobile per alcuni minuti, sentiva il battito del cuore direttamente sui polpastrelli appoggiati sulla pelle candida dei pettorali. Chiuse gli occhi e sentì il familiare torpore del sonno che tornava invadergli la mente.

Si distese di nuovo e allungò il braccio sinistro per tastare il lato del letto di fianco a sé.

Lenzuolo, lenzuolo, mano. Trovata.

Con un sorriso leggero sulle labbra nascosto dal buio della camera, cominciò a disegnare con le dita cerchi leggeri sulla mano appoggiata di fianco al suo cuscino, tracciando delicatamente i contorni di essa e poi le vene che si intravedevano sul suo dorso. Si mise su un fianco puntando un gomito nel materasso e appoggiando la testa sul palmo della mano e senza interrompere il contatto continuò ad accarezzare prima il polso e poi il braccio del ragazzo sdraiato accanto a sé, delineando l'andatura del muscolo dell'avambraccio con estrema cura e precisione. Amava trovarsi in mezzo a quelle braccia, farsi stringere così forte da non avere più fiato. Era una di quelle cose che gli facevano scoppiare il cuore dalla felicità e per le quali sorrideva tutti i giorni.

Arricciando il naso e sentendo improvvisamente molto freddo alla schiena, strisciò verso il corpo caldo disteso accanto al suo che stava ronfando alla grande. Era sdraiato su un fianco e dava la schiena al bordo del letto, era completamente scoperto e con indosso solo un paio di boxer.

Kurt gli alzò il braccio che poco prima stava accarezzando per accoccolarsi al petto del proprio ragazzo, facendosi stringere a quel corpo caldo mentre un grugnito un po' più accennato si trasformava in un dolce sospiro.

Kurt chiuse gli occhi e si raggomitolò tra quelle braccia calde che lo stringevano dolcemente, lasciando di tanto in tanto baci leggeri sui pettorali del ragazzo all'altezza del cuore, cosa che poteva sembrare un po' stupida, ma che Kurt amava fare.

Sentiva il respiro conciliato dal sonno del suo ragazzo arruffargli i capelli e un accenno di barba pungergli la fronte, ma nessuna delle due cose era un problema.

Si strinse ancora di più a lui, allacciando un braccio intorno al fianco scoperto e affondando la testa nello spazio tra la spalla e il materasso, facendolo sussultare.

“Kurt...cosa...”

La voce calda di Dave riempì la stanza e Kurt si sentì quasi mancare, perchè quella voce lo faceva sempre sciogliere, anche quando era così roca perchè lo svegliava nel cuore della notte.

Si sentiva innamorato come una ragazzina e a volte aveva ancora l'impressione di trovarsi in un sogno da quanto la sua vita era perfetta, soprattutto perchè aveva al suo fianco una persona che lo amava, lo rispettava e gli avrebbe portato la luna e soltanto gliela avesse chiesta, ne era sicuro.

“Ti amo.”

Avrebbe voluto dirglielo all'infinito, ad ogni ora del giorno e della notte, ma puntualmente non lo faceva mai, perchè dopotutto lui era Kurt Hummel, e Kurt Hummel non poteva concedersi il lusso di mostrare quanto la sua vita potesse dipendere da quella di un'altra persona. Amava dire quelle due parole, ma la cosa che amava di più era sentirsele dire a sua volta.

“Ti amo anche io.”

Kurt si sentì le guance diventare progressivamente più calde mentre due labbra sottili gli lasciavano una serie di baci sulla fronte e una mano gli carezzava delicatamente la schiena nuda.

Il brutto sogno che aveva fatto pochi minuti prima sul fatto che Dave un giorno o l'altro non fosse più stato al suo fianco era già scomparso nel nulla, se n'era andato così come era venuto, perchè bastava un suo abbraccio nel bel mezzo della notte per cancellare tutti gli incubi della sua vita.