Fanfic su artisti musicali > Jesse McCartney
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Autore: Atena89    27/06/2006    3 recensioni
Anya, una ragazza 17enne di Roma, durante una passeggiata per Via del Corso si imbatte per caso nel suo cantante preferito: Jesse McCartney. I due si scontrano e nel trambusto, per errore, si scambiano i telefonini. Nessuno dei due si accorge dello scambio, fino a che il manager di Jesse chiama. Quando l’equivoco viene chiarito, però, Anya scopre che il cantante, e quindi il suo telefonino, è già ripartito da Roma per continuare il suo tour mondiale e ora si trova in Grecia. Rendendosi conto che lei potrebbe anche rinunciare al suo cellulare ma la famosa rock star no, riesce a convincere i genitori a farla partire per risolvere il problema. Durante la sua permanenza in Grecia imparerà a conoscere meglio Jesse, proverà esperienze nuove, realizzerà il suo sogno segreto e troverà anche l’amore….
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Partenze

Anya non riusciva ancora a crederci… LEI sarebbe dovuta partire per la Grecia e riportare il cellulare a Jesse McCartney? Cominciò a camminare avanti e indietro per la sua stanza pensando: “Oh mio Dio… queste sono cose che accadono nei film, non nella vita vera!! Cosa faccio adesso” Non riuscendo a trovare una soluzione decise di raccontare tutto ai genitori. Disse loro come erano andate le cose fin dall’inizio: la passeggiata al centro, lo scontro con il cantante, lo scambio dei telefonini, la chiamata-scherzo, la chiamata vera e la sconvolgente richiesta di partire. I genitori di Anya erano sempre più increduli del racconto della figlia; non credevano alle loro orecchie. Poi sua madre disse:

-         Scusa una cosa, ma possibile che questo con tutti i soldi che ha non può mandare qualcuno a riprendersi il cellulare?-

-         L’ho detto anche io al manager- rispose Anya- Ma lui mi ha detto che in questo momento sono tutti ad Atene per organizzare il concerto, e siccome ci sono stati dei problemi non possono permettersi di rinunciare a nessuno-

-         Anya tesoro, forse tu non ti rendi conto di quanto possa costare un viaggio andata-ritorno ad Atene più il soggiorno in albergo- le disse il padre

-         Per questo non vi dovete preoccupare, il tizio mi ha assicurato che è tutto spesato!-

Ci fu un attimo di silenzio. Anya intuì dalla faccia dei genitori che la situazione non era delle migliori. Probabilmente avrebbero detto no… era questo che voleva? Rifletté un attimo sulla possibilità di andare in Grecia con tutto pagato e di rivedere di nuovo Jesse. Pensandoci bene, si rese conto che quello che voleva era avere la possibilità di partire. Rischiando il tutto per tutto disse ai genitori:

-         Mamma, papà, vi prego non ditemi no! In diciassette anni di vita non vi ho mai dato problemi, sono sempre andata bene a scuola e non ho mai preteso niente più del necessario! In questo caso si tratterebbero solo di un paio di giorni senza nemmeno il bisogno di spendere troppi soldi. Qual è il problema? Non vi fidate di me?-

-         Ma certo che ci fidiamo..! è solo che…-

-         Che cosa? Vi prego, potrebbe essere la mia occasione! E poi, sapete bene da quanto tempo desidero fare un viaggio in Grecia!

-         Noi…oh e va bene!- disse la madre

Anya era al settimo cielo: ce l’aveva fatta! Corse ad abbracciare i suoi genitori e mentre li teneva stretti, assicurò loro che tutto sarebbe andato per il meglio. Richiamò il manager di Jesse(stavolta il nome lo sapeva) e gli disse che sarebbe partita. Si misero d’accordo per l’orario e il giorno della partenza, in modo tale che da Atene fosse stato possibile per lui prenotare il volo e farle trovare qualcuno all’aeroporto al suo arrivo. Era ancora super eccitata quando suonarono alla porta. Un po’ saltando, un po’ correndo Anya andò ad aprire e si trovò davanti Matteo, suo fratello maggiore. Il bel ventenne aveva gli stessi occhi verdi della sorella, ma i capelli erano neri corvini. Anya e Matteo si passavo appena tre anni di differenza e tra loro c’era un rapporto fantastico. Infatti, Matteo era letteralmente pazzo di sua sorella e, nonostante il gran numero di ragazze che gli ronzavano intorno, spesso le chiedeva di accompagnarlo quando usciva per avere, così diceva lui, un “punto di vista femminile” sulle sue compere. Dal canto suo Anya adorava il fratello, anche perché spesso e volentieri le presentava i suoi amici, che non erano affatto male! Quando vide il fratello Anya, già contenta per conto suo, gli si buttò addosso e non lo lasciò andare per almeno dieci minuti. Al che Matteo esclamò:

-         Ehi! Non che mi lamenti, ma come mai tutto questo slancio stasera? Torno sempre a quest’ora, non mi pare di essere stato via tre anni!- e si mise a ridere.

Lasciatolo andare Anya raccontò per la seconda volta cosa le era accaduto quel pomeriggio e gli disse anche della decisione dei genitori di lasciarla partire. Anche Matteo, come del resto chiunque avesse ascoltato quella storia, rimase scioccato, ma allo stesso tempo era felice per sua sorella. La abbracciò forte e le disse all’orecchio che se lo meritava veramente.

Il resto della serata servì ai preparativi. Anya aveva il volo per Atene prenotato per il pomeriggio del giorno seguente, quindi non aveva un minuto da perdere. Non sapeva quanti giorni di preciso sarebbe rimasta, perciò decise di portare con sé un po’ di tutto: qualche abito per la sera,  pantaloncini comodi e canottierine, per visitare Atene di giorno, e anche tutto l’occorrente per il mare. In seguitò chiamò Noemi per informarla di tutto quello che era successo dopo che lei era andata via.

 

                              ****************************************

 

L’aeroporto di Fiumicino era imponente. Anya non aveva mai preso l’aereo in vita sua e quando cominciò a rendersi conto che da lì a pochi minuti sarebbe dovuta salire su uno di quei mostri volanti, per di più da sola, il nervosismo prese il posto dell’euforia. Ad accompagnarla erano venute le persone che amava di più: i suoi genitori, la sua migliore amica Noemi e suo fratello Matteo. Tutti insieme la accompagnarono al check-in e rimasero con lei fino alla chiamata del suo volo. Il momento dei saluti era arrivato. Con un groppo alla gola Anya abbracciò per prima Noemi, promettendole che l’avrebbe tenuta aggiornata in tempo reale su quello che sarebbe accaduto; poi abbracciò a turno sua madre e suo padre, e qui i suoi occhi cominciarono a diventare lucidi; alla fine rimase solo Matteo. I due fratelli si abbracciarono forte; Anya sentì le prime lacrime scenderle sul viso, ma poi il fratello si staccò, le porse una bustina da lettere e disse:

-         Ho un regalo per te-

Anya si asciugò le lacrime, prese la busta, la aprì e dentro ci trovò 100 euro.

-         Matteo ma… -disse la ragazza

-         Ti prego prendili, sono lo stipendio di due settimane!-

-         No, non voglio toglierti dei soldi! E poi lo sai, è tutto spesato!-

-         Non vorrai andare in giro senza un soldo?! Dai, usali per comprarti qualcosa di carino, e quando lo farai penserai al tuo pazzo fratellone!-

-         Non ho bisogno di soldi per pensare a te!- gli disse Anya dolcemente- Grazie Matti, ti voglio benissimo- e riprese ad abbracciarlo

-         Anch’io ti voglio bene piccola! Mi raccomando, fa attenzione. E se qualche greco o quella rock-star da strapazzo ti fanno qualcosa, chiama tuo fratello e io verrò di corsa con i miei superpoteri per ridurli in poltiglia!-

Entrambi risero anche se avevano tutti e due gli occhi lucidi.

La voce all’interfono annunciò l’ultima chiamata per il volo diretto ad Atene. Anya si diresse verso il suo gate e prima di oltrepassare le porte che l’avrebbero portata verso la più grande avventura della sua vita, si girò un’ultima volta a guardare la sua famiglia. Fece loro un ultimo cenno di saluto e poi si imbarcò, ringraziando Dio di avere vicino delle persone così speciali come loro.

  
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