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Autore: lady black    27/06/2006    9 recensioni
Nelle grandi storie c'è sempre qualcuno che tenta di dissuadere l'eroe da commettere la ca+++ta della sua vita... Beh, visto che in Hp 5 la Row nn l'ha fatto, l'ho fatto io per lei! Una fic che, scandita dalla scena della morte di Sirius, che sta ad indicare che il destino per lui è già stato scritto, vede Tonks in un disperato tentativo di convincere sirius a non prendere parte ad un attacco contro i mangiamorte che hanno scoperto doversi riunire la sera seguente nell'ufficio misteri...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 Attenzione: tutti i personaggi che nomino in questa struggente fic sono di proprietà di una ben nota miliardaria scozzese: Joanne K. Rowling... Eh, mi dispiace ma i diritti d'autore sono suoi, quindi l'unica cosa che posso fare è "servirmi delle sue creature" per suscitarvi un pò di pelle d'oca... Buona lettura!

=Lady Black=

IMMOBILE


Tonks si lasciò scivolare sfiduciata sulla vecchia poltrona di fronte al camino.

Non riusciva a capacitarsi di quell'incredibile irremovibilità... perchè? Non sarebbe riuscita a smuoverlo? Lei? Oh, era ridicolo... insensato.

E lui se ne stava lì, tranquillo tranquillo, a filtrare con un colino lo stramaledettissimo tè che lei gli aveva chiesto mezz'ora prima, al suo arrivo al Quartier Generale.

Si comportava come se avessero appena finito una discussione su chi dovesse spolverare il salotto e chi il sottoscala.


Il secondo getto luminoso lo colpì in pieno petto.


Bum-bum, Bum-bum...

Era il suo cuore che batteva, pulsava all'impazzata nel suo petto, quasi a voler esplodere. Oh, accidenti, stupido scemo, ascolta il consiglio di chi ti vuole bene, per una volta soltanto!

La ragazza si passò una mano tra i capelli fuxia, e si accorse di aver freddo...

Anzi no, i brividi.

-Dannazione, Sirius!- esplose lei, con un tono tra lo scocciato e l'angosciato.

-Perchè devi sempre fare il fighetto menefraghista, infischiartene degli altri, sbattertene altamente della gente che a te ci tiene, eh?-


La risata non gli si era ancora spenta sul viso ma il colpo gli fece

sgranare gli occhi.


-Tonks, non mi vado mica a far macellare, sai?- ironizzò lui, beffardo come sempre. A lei si rizzarono i peli sulla nuca -Non dirlo neanche per sogno, intesi? Razza di egoista... tu...-

-Ehi ehi ehi, senti un po', andiamoci piano eh? Tu non hai il diritto di dirmi quello che posso o non posso fare, intesi?- disse lui, abbandonando il tono gioviale.

-Oh, certo che no, Sirius... fai quello che vuoi, e chi se ne frega se poi ci va di mezzo Silente, e chi se ne frega se poi tirano in mezzo Harry, una volta che hanno il suo padrino in pugno, non è vero? Tanto, sei tu quello furbo, no?-

Sirius posò senza tanti complimenti la tazza di tè davanti alla cugina, e le si parò davanti ergendosi in tutta la sua altezza.

-Senti un po'... Tonks...


Senza rendersene conto, Harry lasciò andare Neville. Scese di nuovo a balzi i gradini ed estrasse la bacchetta, mentre anche Silente si voltava verso la piattaforma.


... ma perchè ti preoccupi tanto, eh?- cominciò lui, senza accorgersi che in realtà stava urlando

-Perchè ti voglio bene, accidenti! Perchè me ne frega qualcosa di te, e visto che il tuo figlioccio è un po' sviato ultimamente, te lo dico io al posto suo: non - fare - cazzate, intesi?-.

Sirius si voltò maldestramente, trascinando di fronte a le un'altra poltrona e sedendocisi.

-Tonks...- la guardava con l'espressione di qualcuno al quale è appena caduta una trave in testa

-Io non mi voglio mettere in pericolo... Harry ha bisogno di me, l'Ordine ha bisogno di me, non sto cercando di mettermi in mostra perchè qualcuno si accorga che esisto...-

-Già, perchè ci sono centinaia di auror che sanno fin troppo bene che esisti, no?-

-Accidenti!- si alzò in piedi guardando da un'altra parte -Perchè devi sempre mandare tutto in vacca?-

-Scusami...- disse lei, poco convinta.


Sirius parve impiegare un'eternità a toccare terra:


L'uomo si girò lentamente a guardarla: sembrava così convinta, così risoluta, così matura...

non era affatto la ragazza sbadata che risultava essere praticamente da sempre... era come se fosse sul serio... -Sirius, sono preoccupata per te, va bene? Ti prego... non devi prendere parte all'attacco. Non sei obbligato, non costringerti da solo... se ti scoprono... se non dovesse essere l'attacco decisivo... se gli auror non dovessero vedere Codaliscia... tu finiresti ad Azkaban!-.

Sirius tornò a sedere sulla sua poltrona, e si passò una mano tra i capelli corvini -Tanto non ci vorrà molto prima che Azkaban venga distrutto...-

-Ma i dissennatori sono con Lui! Là dentro tutti sono dalla Sua parte accidenti! Potrebbero lanciarti un imperius, o chissà cos'altro, lo capisci questo? E sanno che ad Harry importa tantissimo di te...-.


il suo corpo si piegò con grazia e cadde all'indietro oltre il velo logoro appeso

all'arco.


-Non mi potete obbligare a restare chiuso in questa topaia per sempre!- gridò lui, spazientito

-Tu... non hai idea di come si sta, qui, a mani vuote, senza poter muovere il culo fuori da questo posto!-.

Si inginocchiò davanti a lei, prendendole le mani -Io lo odio questo buco...-.


Harry colse un misto di paura e stupore sul suo volto sciupato, un tempo così attraente,


Tonks rimase un attimo a contemplare le sue guance incavate, i suoi occhi dilatati, i capelli stopposi... Sirius... Una volta era lui a volerla sempre proteggere... ed ora era lei a doverlo supplicare di non farsi ammazzare?

Il suo viso esprimeva stanchezza, frustrazione, incredulità persino.

Era crudele farlo restare imprigionato nella casa che odiava, ma là fuori lo avrebbero preso... lo sapeva...e lo sapeva anche lui! E allora perchè si intestardiva così?

-Ma non capisci? Io impazzisco a stare qui dentro...- sussurrò lui.

E allora lei esplose: -E credi che noi tutti... credi che io, o Harry, o Remus non impazziremmo se a te dovesse succedere qualcosa di male? Egoista! Tu, sempre e solo tu, esisti solo tu, eh? Sirius Black... ma chi cazzo ti credi di essere? Sei quasi il mago più ricercato del mondo, e ti permetti di sentirti in trappola se noi ti chiediamo per favore di non uscire allo scoperto? Sei... sei impossibile, Sirius!-

...

-Sirius!!!- lo chiamò lei.

L'uomo era uscito dalla cucina, e si era diretto a grandi passi su per le scale.

Non si era nemmeno voltato.

Non le aveva nemmeno rivolto una scusa.

Niente.


mentre varcava l'antica soglia e spariva dietro il velo,


Si alzò in piedi, tremante di rabbia, con la voglia di tirargli dietro tutto ciò che le era a portata di mano.

Tremava.


che per un momento ondeggiò come scosso da un forte vento,


Poi si accasciò contro la poltrona, le mani sul volto, i capelli che sfumavano in un languido color rosa appassita. Le bruciavano gli occhi, aveva un groppo in gola.


poi ricadde


Stette lì, seduta, e comprese che non sarebbe di certo stata lei a salvarlo.

Non c'era modo, non c'era via.

Eppure, dovevano salvarlo.

...

-Non sei riuscita nel tuo intento, eh?-

...

Lei alzò il capo al suono di quella voce.

Non l'aveva sentito smaterializzarsi.

Un uomo dai vestiti consunti, un tono gentile anche se mestamente rassegnato.

Lui... Lui lo sapeva...

Alzò gli occhi sul suo viso, mentre lui si levava il mantello.

Quando si voltò, colse nei suoi occhi un lieve bagliore di smarrimento, oppure di sconfitta... non avrebbe saputo definirlo con precisione.

-Ehi, Tonks...- una voce comprensiva, il suono morbido, gentile.

-Non preoccuparti, vedrai che...-

Remus Lupin stava dinnanzi a lei, un flebile sorriso dipinto sul volto stanco e sciupato.

Si protese e l'abbracciò.

Rimasero così per molto... immobili.


Immobile.


-Vedrai che andra tutto bene-.

  
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