Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: MaTiSsE    21/10/2011    3 recensioni
Amare una creatura perfetta oltre ogni dire ed esserne ricambiata pur non essendo alla sua altezza.
Un sogno che si avvera, decisamente.
Eppure Isabella si chiede irrimediabilmente perché Edward abbia scelto proprio lei, così taciturna, così sola. Così triste.
Ma, tutto sommato, la giovane non ha fatto i conti con la realtà dei fatti. Perché Edward potrebbe non essere così perfetto come mostrano le apparenze.
Cosa ne sarebbe dunque di Isabella se l’amato fosse il cattivo?
Piccola storia sull’amore insano, ancora una volta. Perché è così che funziona nel mondo dei vampiri.
La storia si è classificata terza al contest "Fiumi di parole" indetto da Vivien L. ed Artemide88 sul forum di Efp.
Genere: Dark, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'Amore Insano'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Il Cielo Nero Sopra Di Lei







Sorrideva Isabella, in pace con se stessa per la prima volta nella sua vita, quella sera del 14 Febbraio 1903. La sera degli innamorati.


Guardava la notte intorno a sé con occhio curioso. Qualche stella lontana brillava più luminosa di altre; i rami scuri degli alberi si muovevano al vento impetuoso di quell'inverno freddo e - miracolosamente- senza pioggia, scontrandosi gli uni con gli altri. Come braccia scheletriche si avvolgevano e si respingevano e Bella li osservò, prima di trarre un grosso sospiro, con la stessa dolce e tristissima consapevolezza con cui si possa assistere ad un addio tra due amanti.


Alle sue spalle la casa appariva illuminata e chiassosa: l'ennesima festa danzante cui era stata invitata e cui si era sottratta.
Davanti a lei, viceversa, il buio. Lo preferiva, inevitabilmente.

Isabella era taciturna e solitaria.
Un' inequivocabile malinconia la cullava da che era bambina e lei non sapeva spiegarne il motivo.
Non era capace di stare con gli altri Isabella e, se non fosse stato per i doveri ai quali la richiamava l'alta società di cui faceva parte, avrebbe fatto volentieri a meno di certi inutili divertimenti.

Lei era una giovane atipica. Per molti stravagante, forse anche inquietante con quegli abiti neri e lo sguardo indolente da bambina. I più tendevano a tenerla a debita distanza.

Era inutile girarci intorno, la verità era una soltanto: Isabella non era per tutti.
Ma era per lui.


"Dovresti smetterla di vestirti di nero. Sei così graziosa, Isabella! Il lutto di tuo padre dura da troppi anni, non credi? Perché continui a castigare il tuo corpo dentro questi abiti malvagi?"
"..Per lo stesso motivo per cui tu ti ostini a starmi vicino. Siamo due testardi, Edward."


Era arrivato alle sue spalle senza preavviso, come sempre, con quel silenzio e quella delicatezza che riuscivano a sorprenderla ogni volta. E, tuttavia, cominciava a farci l’abitudine: non la spaventavano più le stravaganti incursioni di quel giovane meraviglioso.

Non sarebbe mai stata in grado di spiegarsi la capacità innata che Edward Cullen aveva di comparirle accanto così all'improvviso, senza una parola. Senza che il suo passo risuonasse chiaro alle sue spalle. Da che l’aveva conosciuto, soltanto pochi mesi prima ad un ridicolo ricevimento in maschera, non le era mai comparso avanti in maniera tradizionale. Né lei era mai riuscito a sorprenderlo in tempo.
Eppure avrebbe voluto udirlo, almeno una volta. Avrebbe desiderato percepire un segno della sua presenza ormai vicina soltanto per arrossire, per potersi emozionare all’idea di rivederlo di lì a poco.

Ma Edward non le concedeva mai questo tipo di possibilità.


"La mia dama nera...." - Le sussurrò improvvisamente in un orecchio, con voce soave, cingendole la vita da dietro. Isabella rabbrividì di piacere ed emozione. - "..E di grazia, dimmi... Perché non potrei starti accanto?"
"Perché è disdicevole. Siamo un uomo ed una donna, adulti. La gente mormora."

"Di cosa t'importa, realmente? Di questa società da cui tu stessa rifuggi?"
"E' la società che non mi accetta, non sono io a rifiutarla."

Edward rise di quell'affermazione. Così tanto che Isabella finì col sorridere anche lei.

"Cosa c'è di così divertente?" - Domandò infine voltandosi nella sua stretta. Incontrò i suoi occhi meravigliosi e ne restò abbagliata, ancora una volta.
Tutto. Tutto di lui era perfetto.


"Vuoi farmi credere che in questo momento vorresti essere davvero di là, in sala? A ballare con tutti quegli altri sciocchi invitati, magari? "

Isabella lo guardò corrucciata, da dietro le lunghe ciglia. Ma solo per scherzo.

"Lei non dovrebbe mettere in dubbio le parole di una povera fanciulla, signor Cullen. Mai."

I suoi occhi erano luminosi e ridenti ed Edward  ricambiò tanto affetto con uno sguardo così caldo da farla avvampare per l'imbarazzo.
Il rapporto che intrattenevano sarebbe davvero risultato sconveniente per tutte le brave persone che facevano parte del loro mondo e del loro tempo, piccolo e noioso. Già soltanto l’intensità con la quale si osservavano sarebbe risultata un crimine per la Chiesa e la morale.
Ma, in fin dei conti, Isabella considerò che non le importasse affatto: Edward era tutto ciò che desiderava. E poteva certo apparire una follia ma davvero non chiedeva nient’altro per se stessa che lui. Tuttavia era certa che Edward non fosse suo, realmente. Non ancora, perlomeno. E questo la faceva soffrire terribilmente.

"Io … So così poco di te..." – Sospirò infine con malinconia, allungando la piccola mano verso di lui - "..Vorrei conoscerti meglio … Vorrei che mi appartenessi di più … Da dove vieni, Edward? Chi sei realmente e perché non mi parli mai un po’ di te..?"

Lui finì col distogliere lo sguardo, quasi mortificato. Ma continuò a cingerle la vita. I suoi capelli bronzei si muovevano disordinatamente nel vento e, al chiaro di luna, la sua pelle appariva di latte.
Era così bello da non sembrare neppure reale.
A volte la stessa Isabella si ritrovava a pensare che Edward, in realtà, fosse soltanto un proiezione evanescente  della propria immaginazione piuttosto che un uomo in cane, ossa e sangue.

"Cosa importa?” – Rispose lui, infine, risoluto. – “Io sono soltanto colui che dovrai amare, Isabella...E questo è tutto ciò che devi sapere. Perché fai altre domande?”
"No, non mi basta! Che io ti ami già, nonostante sia così irrazionale, è evidente… E non m’infastidisce questo tuo comando: per me è sacro. Ma tu.....sei così bello...Così aggraziato! Un galantuomo… Edward, sei l'uomo perfetto. Io non sono niente...niente di tutto questo! Sono una giovane triste e sola, che non sa neppure farsi degli amici. Perché hai scelto me, dunque?"
 
Edward si irrigidì.

"Credi dunque che io sia perfetto? Davvero?"
"Non lo credo soltanto io....Ho sentito molte signorine di buona famiglia dire la stessa cosa.."
"Ah, Isabella....Sei così ingenua!” – Esclamò con veemenza, tornando ad osservarla quasi divertito. – “..Non dovresti credere a tutto quel che si dice in giro, alle lusinghe fasulle di chi ti circonda! Quelle brave signorine sono abbagliate soltanto dalla mia bellezza, dai miei abiti eleganti, dalla mia delicatezza … E dal mio denaro, ovviamente. Ma sbagliano di gran lunga!”
“Edward …”
“Isabella …” – Riprese lui, senza ascoltarla ulteriormente – “… Scoprirai che di bianco pure nelle nuvole ce n'è ben poco, eppure la gente dice che sono bianche! Vale lo stesso per me. Le persone che mi conoscono credono che io non abbia difetti, che sia puro e giusto. Ma non è così."
"Dunque, non saresti perfetto, Edward?"

Lui sorrise, suadente.

"Certo che lo sono. Ma soltanto per te. Io sono perfetto, perfetto per te."


D’improvviso, si chinò su di lei, avvicinando il viso a quello di Isabella.
La giovane rabbrividì ma non si oppose. Dopotutto, sapeva cosa stava per accadere.
Socchiuse gli occhi in attesa di quel bacio.
Edward non l'aveva mai fatto. Non l'aveva mai baciata prima di allora.
Lei stessa non era mai stata baciata da nessuno. Si chiese preoccupata come sarebbe stato, se fosse mai stata capace di ricambiare.

Ma, alla fin fine, Edward la illuse. Non la baciò realmente.
Percorse soltanto per un istante con le sue labbra il profilo di lei, il nasino delicato e la bocca morbida e socchiusa, in attesa. Sfregò leggermente il mento con i suoi capelli, solleticandolo. Ma Isabella non rise, non si mosse. Quel gesto era troppo intimo, per lei. Se ne stette immobile, trattenendo il respiro.
D'improvviso le braccia con cui Edward la cingeva si trasformarono in una trappola senza via d'uscita per lei.
Una dolce, dolcissima trappola.

Abbassò lo sguardo su di lui, incontrandone gli occhi nerissimi, come la pece.
Spalancò la bocca in un moto di sorpresa: le parve, d’un tratto, che il viso di Edward non fosse più quel ritratto delicato cui era stata abituata.
Isabella rabbrividì di paura e desiderio studiando lo sguardo colmo di folle amore con cui lui la stava contemplando. Percepì le mani di Edward sulla sua schiena, la frenesia con la quale percorreva ogni centimetro di lei e sospirò: doveva essere tutto terribilmente sbagliato e forse avrebbe dovuto tentare di fuggire via per ovvi motivi. Ma non trovò la forza e la volontà per farlo.
Edward sembrava improvvisamente fuori di sé. Non c’era spiegazione per quel moto di pazzia che l’aveva colto ma Isabella non riuscì a non esserne assolutamente ammaliata.

"Il tuo profumo …. Oh … Sarai causa della mia follia … E sarai il mio peccato più grande, Isabella!” – Mormorò – “..Ma tu sei perfetta, per me. Ed ora sei qui! Non posso lasciarti andar via, anche se ciò significa compiere un crimine. Avevo promesso che non avrei mai più ripetuto certi errori eppure..Questa è la nostra serata, sai? Oggi si festeggiano gli innamorati.. – Lei annuì appena, compiaciuta e terrorizzata al contempo. – “..E noi due siamo innamorati, Isabella. Noi due non ci separeremo mai...Non possiamo…”
“No. Non ci separeremo mai..Mai.” – Confermò lei, in un sussurro.
 
Quelle furono le sue ultime parole giacché, dopo una frazione di secondo, Edward sorrise ed infine affondò, con uno scatto repentino, i denti bianchi nella sua carne molle.
 
Poiché aveva chiesto il suo assenso e, dopotutto, l’aveva ottenuto.
D’altronde erano innamorati, non poteva essere altrimenti: dovevano unirsi, infine, poiché quello era il loro giorno.
 
 
Isabella guardò un’ultima volta il cielo nero sopra di lei, inerme.
Dopodiché si addormentò, tra le braccia dell’amato.






*

La storia ha partecipato al contest "Fiumi di parole" indetto da Vivien L. ed Artemide88 sul forum di Efp classificandosi terza.
Il contest prevedeva di scegliere una lettera ed un numero tra quelli proposti dalle organizzatrici. Ad ogni numero si associava un'immagine e ad ogni lettera una citazione intorno cui costruire l'intera trama. L'immagine che mi è capitata potete visionarla ad inizio pagina :)...Si tratta di una dama in nero (in nero, proprio come la mia Isabella) che mi ha ispirato un notevole senso di soltudine e malinconia. La citazione era la seguente: "Scoprirai che di bianco puro nelle nuvole ce n'è ben poco, eppure la gente dice che sono bianche", tratta da La ragazza con l'orecchino di perla.
Per quanto riguarda la trama ho scelto come filo conduttore il tema dell' "amore insano", come l'intendo io, in termini di relazione assolutamente ossessiva tra un vampiro ed un'umana. Intendiamoci: l'Edward della saga originale l'ho amato indiscutibilmente e su questo non ci piove. E, tuttavia, io amo i vampiri, quelli standard però. Quelli un po' crudeli, per intenderci. L'edward che tutti conosciamo a volte mi pare dimentichi di essere un vampiro. Mi pare un po' troppo umano ed un umano accondiscendente e sempre disponibile oltretutto. Io lo preferisco un po' cinisco. Ma non per questo meno innamorato di Isabella. Da questa riflessione è nata la mia storia :)
Non escluso che tale fanfic possa rientrare in una serie futura in cui si tratti il medesimo argomento. nel frattempo spero che potrete apprezzarla e, magari, lasciarmi il vostro parere a riguardo.
Grazie mille per tutto :)
Matisse.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MaTiSsE