Ti amo odio
 

Amo Odio quel tuo sorriso arrogante…

Amo Odio quei tuoi stupidi occhi…

Amo Odio quella tua stupida cresta verde…

Ti amo odio

Sei solo un bellissimo odioso ragazzaccio…

Sei solo un affascinante stupido menefreghista...

Sei solo un’attraente irritante traditore…

Ti am

 

Un urlo echeggiò nella prima classe. Subito dopo un taccuino fu lanciato con ira contro la porta.
- No, no, no! – urlò una Courtney esasperata e vagamente irritata – Devo dimenticarmi quell’idiota! Io lo odio!
Nonostante i suoi sforzi la bruna non riuscì a mettere una particolare enfasi sull’ultima parola e, al contrario del risultato sperato, la voce le tremò leggermente.
Proprio in quel momento una Sierra con il cuore spezzato fece capolino dalla porta e osservò curiosa Courtney mentre distruggeva tutto quello che le capitava a portata di mano.
Lentamente la ragazza con i capelli viola entrò nella stanza e si avvicinò con titubanza a quella che sarebbe dovuta essere la sua poltrona, della quale non restava altro che un mucchietto d’imbottitura e stoffa.
- Ciao Courtney… – sussurrò titubante Sierra
- Oh, ciao Sierra. – sibilò appena la bruna – Mi dispiace che Cody ti abbia votata.
- Già, mi ha spezzato il cuore! – esclamò la prima con le lacrime agli occhi – Ma magari potrei sfruttare la cosa a mio vantaggio!
Courtney la osservo curiosa e poi, con un gesto del capo, la incitò a continuare. Incoraggiata da quel gesto Sierra si avvicinò lentamente a Courtney e le sussurrò nell’orecchio:
- Ho scoperto che la prossima sfida si svolgerà a Parigi e… -  Sul volto della ragazza si dipinse un sorriso malizioso – Magari potrei fare qualche capriccio per attirare l’attenzione di Cody.
- Complimenti Sierra! – esclamò Courtney sorridendo anche lei – Non ti facevo così malvagia!
- Beh, adesso devo andare a vedere dove si trova Cody: non vorrei che Heather se ne approfittasse!
Detto questo la stalker si avviò verso l’uscita. Fu proprio mentre stava girando la maniglia che si accorse del taccuino di Courtney. Lo raccolse rapidamente e ne lesse il contenuto. Sul suo volto, lentamente, si stampò un sorriso a trentadue denti. Si girò leggermente e, maliziosamente, sussurrò:
- Ti serve del bianchetto?
Courtney la squadrò confusa. Pochi secondi dopo fu inquadrato l’aereo, dal quale si levò un urlo disumano, seguito da un:
- Io ti amo!
Subito dopo un altro urlo uscì dalla bocca dell’ispanica, molto arrabbiata.

 

Non lo aveva dimenticato