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Autore: Naky_Loveless    22/10/2011    1 recensioni
A volte incrocio i tuoi occhi, nel verde sorprendente c’è una nota di dolore profondo che non riesco a sopportare. Per quello, credo, che l’unica scelta sia di abbassare il capo e rinchiudere ogni mia parola, ogni mio sentimento, nel profondo del mio cuore.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Le parole che non ti ho detto.

 

 

 

 

 

Scrivo questa lettera sapendo in anticipo che non la invierò.

 

Durante il sesto anno a Hogwarts, Blaise il Gigolò, vedendomi afflitto e credendo fossero problemi di cuore, mi consigliò di scrivere una sottospecie di diario per sentirmi meglio ed alleviare le mie pene d'amore. Ovviamente non avevo problemi sentimentali, ma come ormai sanno tutti, era qualcosa di più oscuro, ed ovviamente i miei pensieri non potevano essere messi su carta con il rischio che fossero intercettati.

 

Sono passati cinque anni da quel consiglio, la guerra è finita, sono a casa mia, nella mia stanza lontano da sguardi indiscreti e ho un problema di cuore. Ecco il motivo per cui scrivo.

 

Partendo dal presupposto che è solo per me, per alleviare le pene che mi affliggono, posso benissimo saltellare di qua e di là buttando di getto i miei pensieri come più mi aggrada.

Tanto non ho nessuna intenzione di spedirtela, quindi perché dovrebbe interessarmi se sono brusco o diretto?

 

Mi sento frustrato, vorrei di più e non riesco ad esprimerlo, e il risultato è che mi sento vuoto e sbattuto come uno straccio vecchio, senza riuscire veramente a ribellarmi a te. Forse non voglio ribellarmi veramente...

 

Le prime parole che mi hai rivolto sono state:

 

"La guerra mi ha cambiato."

 

Ovvio. Tristemente e dolorosamente ovvio. La guerra non è il Monopoli, cambierebbe chiunque.

 

Se ti avessi inviato questa lettera, ora saresti perplesso per il fatto che io conosca un gioco come il Monopoli o sghignazzeresti come un matto per il paragone?

Mi rendo conto che sembrerà strano, ma lo trovo appropriato: conquistare proprietà dopo proprietà, facendo pagare una tassa a tutti quelli che si trovano a passare per quella strada fino a ridurli in bancarotta ed eliminarli dal gioco? Si addice perfettamente all'idea di dominio che aveva il Signore Oscuro, a parer mio meglio del Risiko.

E sì, per la cronaca, conosco entrambi i giochi.

Un giorno forse ti racconterò delle partite che facevamo in sala comune, i soldi li aveva rubati Tiger pensando di poterci comprare dei dolcetti sul treno, e dalla rabbia di non poterli usare li aveva lanciati fuori dal finestrino, perciò come moneta di scambio usavamo... i vestiti!

Una versione un po' modificata del Monopoli diciamo...

 

La guerra ha cambiato tutti, anche quelli che ne sono rimasti relativamente neutrali, quelli che hanno subito poche perdite, quelli che come me hanno perso solo un padre crudele sicuramente colpevole ed attivamente implicato nella fazione sbagliata.

 

Non mi aspettavo che scegliessi il Manor come possibile luogo, né che mi offrissi tutto il denaro della tua camera blindata in cambio del silenzio, ma non mi sono stupito del tuo voler fuggire da tutte le attenzioni malsane che il Ministero e la comunità magica ti stavano riversando addosso. Non mi sono stupito del tuo desiderio di sparire.

 

 

Subito dopo quelle prime parole hai aggiunto:

 

"Non ti darò nessun fastidio, sarà come se io non esistessi. Nessuno penserà a cercarmi qui, ti chiedo solo di aiutarmi."

 

Ho abbassato il capo e mi sono fatto da parte per lasciarti entrare. Non sapevo cosa rispondere, e non lo so nemmeno ora cosa avrei potuto dire. Mi hai teso la mano con una richiesta di aiuto, non avrei rifiutato nemmeno se ne fosse andato della mia vita.

 

Nessuno ha pensato di cercarti qui, in effetti, le persone a conoscenza del tuo vivere a Malfoy Manor si contano sulle dita di una mano, e il mondo magico è impazzito alla tua scomparsa.

Voci sul ritorno del Signore Oscuro o sulla nascita di un nuovo Signore Oscuro che ti avrebbe eliminato con atroci torture, voci incontrollate sulla tua fuga con qualche strega o babbana su un'isola deserta, voci sulla tua fuga con qualche mago o babbano sulla stessa isola deserta. Avvistamenti di Harry Potter in quarantadue luoghi diversi del mondo in contemporanea, dovresti avere un dono dell'ubiquità immenso... in questi giorni la notizia è che ti sia unito alla vecchia band dove già un tempo militava il tuo padrino per suonare la batteria con la tua bacchetta e quella di Voldemort!

 

Ho trovato alquanto divertenti alcuni articoli scandalistici, con tanto di dettagli piccanti. Chissà se la famosa isola descritta esiste davvero mmm...

 

Il mondo magico si è calmato solo quando Severus ti ha obbligato a scrivere quella lettera (con quella piuma magica ed orrenda) che grazie al tuo sangue (che macabro) poteva attestare la veridicità dello scritto e che non eri sotto l'influenza di nessun incantesimo, ma libero e felice, solo lontano da tutti i riflettori per concederti una meritata vacanza.

 

Quindi i pettegolezzi si sono fatti più fantasiosi mentre tutti aspettano che la tua "vacanza" finisca. Io non credo che avverrà presto.

 

 

Mi spaventa, e non poco, questa tua nuova ed insana passione per le pozioni. Hai chiesto fin da subito, appena arrivato, se al Manor ci fosse un laboratorio, ed avresti dormito nelle celle che si trovano nel sotterraneo, appena alla fine del corridoio del laboratorio, se non ti avessi mostrato per prima la tua camera. Di fronte alla mia.

 

In sostanza, vivi tra i banchi da lavoro e i calderoni. Ogni tanto mi siedo in una nicchia in un angolo nascosto e ti osservo. I tuoi occhi brillano mentre il calderone sobbolle e le tue mani sembrano volare mentre sminuzzano gli ingredienti e li dosano e li aggiungono. Ho visto solo un'altra persona così innamorata delle pozioni...

 

L'unico altro luogo dove trascorri il tuo tempo è la biblioteca, e quando vengo a portarti del cibo o del caffè, noto che stai leggendo sempre testi di pozioni.

 

Ora io non vorrei fare la figura del precisino... ma tu odiavi pozioni! E non solo il professor Snape, ma proprio l'intera materia, non ti riusciva. Se avessi il coraggio ti chiederei il motivo di questo cambiamento.

 

È tutto compreso in quel mi ha cambiato che hai detto il primo giorno? Il cambiamento è arrivato fino a questo punto?

 

Quando ti ho mostrato il laboratorio, non ho pensato a Severus. Prima e durante la guerra era molto utilizzato da lui. Quando tutto è finito è passato a trovarci come sempre, ma non ha più voluto metterci piede. Sinceramente non ho pensato che un giorno avrebbe deciso di tornare nei sotterranei.

 

Un pomeriggio, mentre tu ti trovavi (come al solito) di sotto impegnato con girilacchi e asfodeli o chissà che altro, Severus passò a trovarci. Mia madre, regale ed aristocratica, lo invitò a prendere un the nel salottino.

 

Lady Narcissa Malfoy con le sue occhiaie viola, nuove rughe sul volto e una preoccupante magrezza, la guerra aveva avuto ripercussioni anche su di lei e cercava di mascherare al meglio con un sorriso, almeno in apparenza.

 

Io credo di essermi quasi scordato della tua presenza mentre la osservavo ammirato...

 

Credo, in effetti, che i pavoni bianchi del giardino fossero più consci di mia madre del fatto che vivessi in casa nostra, viste le tue incursioni notturne nelle serre per la raccolta degli ingredienti. Sicuramente mi sono premunito di informarla del tuo trasferimento, ma non ti ha mai visto ai pasti o in giro per casa.

 

Dopo una mezz'oretta di chiacchiere futili, Severus esclamò:

 

"Scendo giù." E con il suo classico svolazzo del mantello uscì dalla stanza.

Mi alzai di scatto e lo seguii.

 

Iniziarono così le mie scuse patetiche:

 

"Severus, il laboratorio è pieno di polvere."

"Mi metterò a spolverare."

 

"E' anche tutto in disordine."

"C'è la magia per riordinare."

 

"Ci sono i topi."

"Per Salazar, speriamo non abbiano rosicchiato i libri, sono antichi!"

 

"Il pavimento è tutto allagato, un'infiltrazione dal muro."

"Presto allora, gli ingredienti non possono stare all'umido."

 

C'è Harry Potter in laboratorio! Questo avrei dovuto dirgli per fermarlo, o forse gli avrei procurato solo un infarto fulminante, che, in effetti, forse lo avrebbe fermato...

 

Mentre cercavo di far funzionare il neurone nel trovare una soluzione che non fosse il Pietrificus Totalus, che peraltro sono quasi certo al cento per cento che non sarebbe arrivato a destinazione senza essere bloccato con conseguente morte immediata della mia persona, Severus era già arrivato alla porta e l'aveva spalancata.

 

Il famoso Pietrificus sembrava essersi impossessato di me mentre guardavo voi due che vi fissavate in silenzio.

 

Poi, giusto per ripercussione e vendetta nei confronti dei miei pensieri, ho assistito a qualcosa che mai avrei immaginato. Severus ha esclamato:

 

"Signor Potter, chi le ha insegnato a far diventare una pozione corroborante rosa?"

 

E tu per rincarare la dose e rendere tutto ancora più surreale hai risposto:

 

"Lei, Principe." E Hai fatto un inchino.

 

"Ottimo, non tutto è perduto allora." Ha risposto Severus Snape, conosciuto da tutti come il professore più arcigno e odioso della storia, SORRIDENDO!

 

Si è poi avvicinato al calderone per controllare mentre tu gentilmente ti facevi da parte.

 

Le mie brillantissime parole, a quel punto, sono state: vi faccio preparare un caffè. E me la sono filata.

 

Ormai salto di palo in frasca con i pensieri, ma serviva per me questa lettera, no?

 

Analizzo quindi quella scena, magari ora ci capisco qualcosa, o magari no...

Cosa mi ha traumatizzato di più:

 

-il fatto che Severus abbia riconosciuto la pozione solo alla vista e forse dall'odore in tre secondi netti? No certamente no, è pur sempre Snape.

-il fatto che alla tua vista non abbia esclamato: Potter che ci fa qui? Nemmeno. È uno Slyterin arriva sempre al punto delle cose.

-il fatto che tu eri come preparato al suo arrivo? No, ho idea che anche senza che io ti abbia mai informato avevi già preso in considerazione che potesse succedere.

-il fatto che tu lo abbia chiamato principe? Eh... questo è abbastanza scioccante. Da che ho memoria lo odiavi... come le pozioni.

-il fatto che tu ti sia inchinato? Anche questo è abbastanza scioccante, ero presente durante l'ultima battaglia e ricordo perfettamente che non ti sei voluto inchinare di fronte al Signore Oscuro.

-il fatto che tu abbia sorriso? Forse più di tutto il tuo sorriso. Non abbiamo avuto molti incontri da quando ti sei trasferito al Manor, e di certo posso affermare che erano anni che non ti vedevo sorridere.

 

 

Sono quindi fuggito in cucina ad ordinare che vi preparassero del caffè e qualche pasticcino (possibilmente elaborato) e sono rimasto a guardare gli elfi lavorare, cercando di perdere tempo.

 

Sono consapevole che avreste potuto ammazzarvi in quel sotterraneo, ma la scena mi aveva traumatizzato troppo per preoccuparmene.

 

Da quel giorno Severus è venuto più spesso a trovarci e a lavorare nel laboratorio, e a volte mi sistemo nella mia nicchia nascosta e vi guardo. Parlate molto raramente e sempre di pozioni. Severus è soddisfatto del tuo lavoro, lo vedo dai suoi occhi, da come brillano sopra ai calderoni.

Io rimango in silenzio e ascolto la tua voce, è bella e roca, peccato non sentirla più spesso.

 

 

Sembra che Blaise avesse ragione, scrivere mi fa sentire meglio, come se stessi dando voce a tutte le parole che non ti ho detto. Come se un peso lentamente mi stesse abbandonando... che poi ho esordito scrivendo di pene d'amore e mi ritrovo a raccontare di pozioni.

Oltretutto non sembra nemmeno più una lettera quanto un romanzo... si beh, se avessi intenzione di mandartela, farei dei tagli qui e là, molti tagli qui, qui, qui e anche qui.

Ma come ho già detto, non è mia intenzione e può rimanere tutto quello che è stato scritto fino ad ora.

 

Da dove nascono le mie pene d'amore, quindi?

 

Hai mantenuto la promessa. È  come se tu non esistessi in questa casa, credo che se non ti portassi del cibo in laboratorio eviteresti anche di nutrirti.

 

 

Una notte, sarà stato circa un annetto fa, abitavi al Manor da poco più di sei mesi, ho sentito dei rumori fuori dalla mia camera, come un mormorio.

 

Mi sono alzato per controllare e sembravano provenire più forte da dentro la tua stanza, non volevo origliare, ma non sembrava una conversazione, era più simile ad un lamento.

 

Ho aperto la porta e tu eri accovacciato nell'angolo della camera con la testa fra le braccia che ripetevi "nonononononono" mentre le lacrime ti scendevano copiose.

 

Non ho saputo resistere e mi sono avvicinato, ti ho preso fra le braccia come se fossi un bambino fragile e prezioso, e ho iniziato a cullarti.

 

Non una parola è uscita dalle mie labbra, né dalle tue, ma dopo poco hai cominciato a calmarti così ci siamo spostati nel letto e dolcemente ti sei addormentato. Sono rimasto per ore a guardarti. Eri bellissimo nel sonno, quasi ipnotizzante, il volto rilassato e dolce, il respiro regolare.

Ho pensato non volessi trovarmi nel letto al tuo risveglio, così seguendo un pazzo e sconsiderato impulso ti ho baciato sulla fronte e mi sono alzato.

 

Il mattino dopo mi aspettavi fuori dalla porta, mi hai guardato negli occhi e mi hai detto:

 

"Grazie Malfoy, non succederà più, scusa per il disturbo."

 

Non dovevi ringraziarmi, non dovevi scusarti, non è stato un disturbo. Io ho abbassato il capo e tu sei sceso al laboratorio.

 

Qualche settimana dopo, una sera appena dopo mezzanotte, ho sentito un leggero bussare alla porta della mia camera. Sei entrato con gli occhi gonfi, prossimo alle lacrime. Hai chiuso la porta e ti sei diretto verso di me.

Come la volta prima, nemmeno una parola, mentre ti accoccolavi al mio fianco ed io accarezzavo la tua schiena per calmare i singhiozzi che stavano nascendo.

Poi hai alzato lo sguardo verso di me, con quegli occhi verdi pieni di lacrime come un lago in estate, e lo stesso pazzo impulso della volta precedente mi ha fatto avvicinare al tuo viso.

 

È stato il bacio più bello e dolce che io abbia mai ricevuto. Le tue labbra sono morbide e piene, le tua mani sono forti e decise. Dove mi accarezzavi lasciavi una scia come una scarica elettrica. I tuoi baci sono diventati più urgenti mentre mi spogliavi del pigiama.

Mi hai baciato il petto, il collo le spalle e i fianchi ed io non ricordavo di aver mai provato un'eccitazione così travolgente in tutta la mia vita. Avresti baciato anche il mio braccio sinistro se non lo avessi scostato bruscamente.

Mi hai guardato, serio senza dire nulla, ed io ho abbassato lo sguardo  colpevole. Poi le tue mani sono tornate a stringermi, il mio corpo aveva fame di te, il mio corpo ha ancora fame di te.

Le mie mani impazzivano dal bisogno di toccarti ovunque, di sentire la tua pelle, e lo desidero anche ora.

Le mie labbra amavano e amano baciare le tue.

 

Quando la tua bocca si è posata sul mio glande ho perso il senso della coscienza, ero solo passione ed eccitazione.

Mentre mi preparavi, deciso ed allo stesso tempo dolce, mentre mi penetravi con la stessa decisione e dolcezza, sono annegato nei tuoi occhi.

Mi sono aggrappato alle tue spalle forti e potevo solo ripetere incessantemente:

 

"HarryHarryHarryHarryHarryHarryHarryHarry."

 

Poi un tuo soffio nel mio orecchio "Draco." E l'orgasmo mi ha raggiunto e mi ha lasciato davvero incosciente. Il mattino dopo mi sono svegliato pulito, rivestito... e solo.

 

Dolorosamente solo.

 

 

Come avrai intuito, in sala comune eravamo molto liberi, no di sicuro non puoi saperlo... diciamo che il Monopoli non è l'unico gioco dove si perdevano i vestiti in giro per il pavimento.

E ho avuto anche alcune storielle senza coinvolgimenti particolari, ma niente, assolutamente niente, si è mai avvicinato anche lontanamente a quella notte.

 

Tu, al mattino, eri di nuovo fuori dalla mia porta ad attendermi. Mi hai detto:

 

"Grazie Draco, non succederà più, perdonami."

 

Ed io ho chinato il capo. Mentre registravo l'uso del nome ed il mio cuore sorrideva.

 

 

La terza volta eri di nuovo in camera tua,

avevo di nuovo sentito quel mormorio,

sono entrato senza timore e non credevo fosse possibile,

ma è stato più bello,

e se è possibile, ancora più passionale,

mi hai baciato in ogni angolo del mio corpo,

mi hai accarezzato con una passione che sapeva di possesso,

mi hai posseduto come a volermi marchiare,

ed io che sul braccio ho quello schifo nero che cerco sempre di nascondere in ogni modo,

sono stato felice di ricevere il tuo marchio,

e sarei ancora più felice di poterlo mostrare.

 

Il tuo marchio ha il gusto delle lacrime, l'odore travolgente del sesso e il colore dell'amore.

 

 

Mi sono addormentato nel tuo letto, ma mi sono svegliato nel mio. E il marchio che mi hai lasciato ha iniziato a fare male, un dolore sordo quasi insopportabile.

Mi aspettavo di trovarti fuori dalla mia porta e così è stato, mi ha detto semplicemente:

 

"Grazie Draco."

 

Forse hai compreso che non puoi mantenere la tua promessa e che succederà ancora.

 

Ho di nuovo chinato il capo.

 

Mi rendo conto scrivendo, di non averti mai parlato molto, anzi diciamo per niente, credo di aver scambiato con te una decina di parole in tutto... e forse otto erano HarryHarryHarry della prima notte insieme.

 

Forse è per quello che le parole che non ti ho detto ora sono così tante, ma in quel momento, di fronte ai tuoi occhi mi si è bloccato il respiro.

 

Tante volte avrei voluto chiederti scusa per le cattiverie che ti ho buttato addosso durante gli anni di scuola.

Ma poi chiederti scusa sarebbe utile? Ero stupido ed arrogante, posso solo assumermi la responsabilità del male che ti ho fatto.

 

Vorrei parlarti o aiutarti a parlare della guerra, sostengono che sfogarsi fa bene.

Ma io ero a pochi metri da te quella sera della battaglia finale, ti ho visto mentre tenevi tra le braccia il corpo senza vita di Hermione, ed al tuo fianco Ronald teneva fra le braccia quello della sorellina.

 

Ti aiuterebbe davvero parlare della famiglia che ti è stata strappata via, durante la prima guerra e poi durante la seconda?

 

A volte incrocio i tuoi occhi, nel verde sorprendente c'è una nota di dolore profondo che non riesco a sopportare. Per quello, credo, che l'unica scelta sia di abbassare il capo e rinchiudere ogni mia parola, ogni mio sentimento, nel profondo del mio cuore.

 

In seguito sei stato sempre tu a venire nella mia camera, quando ti sentivi più triste, quando ti sentivi solo o semplicemente quando hai avuto voglia di una serata di sesso.

 

Non lo so per certo, io ti aspetto tutte le notti sveglio, con l'orecchio teso ad ogni minimo rumore, ed anche se sento la tua porta chiudersi aspetto ancora qualche minuto che tu possa cambiare idea.

 

Non rimani mai tutta la notte, ma aspetti sempre qualche minuto dopo che abbiamo fatto l'amore per stringermi a te ed essere sicuro che mi addormenti.

Hai paura che sia troppo doloroso per me vederti uscire dalla stanza come se avessimo sbagliato?

 

Come se quello che è successo tra le lenzuola, ogni bacio, ogni spinta dentro di me sia da nascondere?

 

Oppure pensi di proteggermi?

 

Se soltanto avessi il coraggio che mi manca per chiederti spiegazioni, per dichiararti che ti vorrei come mio innamorato, fidanzato... perché dopo tutto questo scrivere, sono giunto a una conclusione (dovrò ricordarmi di ringraziare Blaise), è stato davvero utile buttare fuori tutto.

 

 

Io sono innamorato di Harry Potter.

 

 

Molto probabilmente dalla prima volta che ti ho incontrato, ma senza indagare così tanto, ora in questo preciso momento sono innamorato di te.

Vorrei vivere veramente con te, mangiare con te, parlare insieme a te e fare l'amore con te ogni volta che ne ho voglia. E più di tutto svegliarmi al tuo fianco il mattino dopo.

 

Se io te lo chiedessi, tu mi risponderesti:

 

"Tutte le persone che amo e che mi amano, muoiono."?

 

Perché io sto morendo, ogni mattina che mi sveglio senza di te sto comunque morendo.

 

Sia che tu sia passato dal mio letto la sera prima per amarmi, in quel tuo modo speciale dove anteponi il mio piacere al tuo, dove tocchi tutti i tasti giusti, dove non chiedi mai in cambio nulla, dove ti limiti a dare piacere a me con quella lingua che non è mai usata per parlare, ma è meravigliosa sul mio pene, e poi mi abbracci coccolandomi senza darmi la possibilità di muovermi e ricambiare.

Sia che tu sia rimasto nel tuo letto senza venire a scaldare il mio cuore affamato di affetto.

 

Sto morendo nel mio dolore e non so come dirtelo, i polmoni collassano in ricerca di aria e il cuore batte ad un ritmo forsennato come se non avesse più sangue.

 

Ma come posso obbligarti ad amarmi? Come posso diventare come il resto del mondo che ti chiede sempre e di più senza lasciarti un attimo di pace?

 

È il giorno più solitario della mia vita ora che ho realizzato di amarti, ma ingoierò ancora una volta il mio amore.

 

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EPILOGO

 

La lettera si interrompe perché Draco fu chiamato con urgenza da un elfo domestico che comunicava un malore di Lady Malfoy.

 

Corse subito nel salottino dove si trovava la madre e non pensò a nascondere la lettera.

 

Rimase fuori casa tre giorni, al capezzale della madre trasferita al San Mungo per accertamenti.

 

I medici dichiararono le condizioni di Narcissa stabili e fuori pericolo, la donna era forte, ma si era poco preoccupata del suo stato di salute al punto di soffrire di alcuni scompensi alimentari e svenire. L'avrebbero trattenuta qualche giorno in ospedale per alimentarla e poi, una volta ristabilita avrebbe potuto far ritorno a casa con l'obbligo tassativo di alimentazione sostanziosa cinque volte al giorno.

 

All'arrivo di Andromeda Black che sollevò il nipote dalle incombenze di tre giorni di assistenza, Draco Malfoy tornò a casa.

Si diresse direttamente in bagno per una doccia rinfrescante, per quanto magico si sentiva l'odore dell'ospedale fin nelle ossa e non apprezzava particolarmente.

 

Al ritorno in camera, passando vicino alla scrivania, vide una bottiglietta piena di un liquido viola sopra la lettera abbandonata.

 

Tremando si avvicinò all'ampolla con la spiacevole certezza di non aver nascosto o distrutto la lettera, nè di aver sigillato la camera nè tantomeno aver avvisato della sua assenza Harry.

 

Le sue dita alzarono la pozione e lessero il bigliettino attaccato al tappo:

 

Grazie

 

Rimase così a fissare l'etichetta, quando una voce forte e roca disse alle sue spalle:

 

"L'ho creata io, dovrebbe cancellare il marchio nero, per la bella stagione potrai di nuovo mettere le magliette senza maniche."

 

Girandosi come un condannato a morte, con gli occhi sgranati, Draco fissò il ragazzo sulla porta. Poi abbassò lo sguardo vergognandosi che Harry avesse letto i suoi sproloqui.

 

Harry Potter sorrise.

 

"Posso dormire con te?"

 

Draco Malfoy rialzò lo sguardo e perdendosi in quegli occhi verdi rispose:

 

"Sì."

 

Perché non sempre le parole sono essenziali, a volte poco ci rende felici. 

 

 

 

  
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