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Autore: BlueMoon1996    22/10/2011    2 recensioni
io e lui ci siamo pacificamente ignorati da quando ci
siamo conosciuti. D'accordo, devo riconoscere che non è precisamente vero dato il fatto che una volta quasi non finiva in infermeria perchè lo avevo affatturato di brutto, ma poi lui si era scansato. O quella volta che gli ho buttato tutto il porridge della colazione in testa solo perchè aveva fatto una battuta sarcastica sul mio conto. Diciamo che non siamo in buoni rapporti ma per la maggior parte del tempo ci ignoriamo, anche se condividiamo Al, che poveraccio, spesso non sa come comportarsi con noi, perchè, anche quando siamo noi tre insieme, io e Malfoy evitiamo accuratamente di parlarci, in quanto sappiamo che la discussione finirebbe con qualche fattura o qualche ciotola di porridge volante.
Però a volte sappiamo convivere pacificamente...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Salve a tutti! Alcuni di voi ricorderanno che questa storia l’ho pubblicata circa due settimane fa ed è stata cancellata in seguito. Dunque, il motivo è semplice: il mio computer con tutti i capitoli fino al decimo è praticamente defunto così ne ho dovuto comprare un altro e ciao a tutta la storia. Una cosa positiva è che avevo già inviato il primo capitolo ad una mia amica e sono riuscita a salvarlo, per quanto riguarda il secondo so che l’avevo già pubblicato ma dato che andava di pari passo col resto della storia quindi fino al capitolo 10, ho dovuto cancellarlo perché ho deciso di modificare un po’ l’andamento del racconto e quindi, con quello che ho in mente ora, quel capitolo non ci stava più bene. Ho deciso di ricominciare questa storia ed ho già un secondo capitolo molto diverso se non totalmente, da quello che alcuni di voi avranno letto prima che venisse eliminato. La storia, ricordo, è stata ispirata dalla meravigliosa canzone di Bonnie Tyler “A total eclipse of the heart” che appunto è anche il titolo della storia. Spero che il disagio che ha causato a me questa situazione non rovini la continuità della storia. Buona lettura.
                                                                                                                                                              Moon1996
 
 
As Always
 

 
Le mie gambe sembrano non volersi muovere. Non voglio davvero tornare aHogwarts. Chiunque mi sentisse dire una cosa del genere penserebbe che sono pazza perchè Hogwarts è sempre stato qualcosa di fondamentale per me, ma ora sono qui, davanti a quella locomotiva scarlatta, senza capire se è davvero quello che voglio. Dovrei affrontare il quinto anno a scuola, ma a volte, penso che i professori rivedano in me troppo dei miei genitori, quando io voglio solo essere considerata per ciò che sono. Potrò anche somigliare molto a mio padre, per via dei miei grandi occhi azzurri e dei cespugliosi capelli rossi, ma nel
carattere, anche se tutti dicono che ho preso l'intelligenza di mia madre, sono molto diversa, perchè sono semplicemente me stessa. Al dice che sono testarda.
È vero, da morire, peggio di mia madre e tutti i Weasley messi insieme, lo dico davvero! Sono molto goffa, anche se non ai livelli di mio padre, ma c'è
qualcosa, qualcosa che è solo mia, di nessun altro: l'impulsività. Non nelle cose di tutti i giorni, anzi direi che sotto quel punto di vista sono abbastanza calma, ma nelle situazioni nuove, che escono fuori dai binari della normalità, sono temeraria e spericolata. Non c'è nulla da fare, i miei hanno cercato di mettermi sulla retta via da quando avevo sei anni, eppure non ci sono riusciti.
Scruto con insistenza il binario affollato e con un sospiro, raggiungo la mia famiglia, dalla quale mi ero separata con la scusa dei bagagli. Ora, libera da bauli e gufi, sono costretta a far ritorno tra le braccia di mio padre. Non che questo mi dia fastidio, assolutamente, io e lui siamo una vera forza, ma non mi va di essere stritolata come quando avevo nove anni, è sempre così imbarazzante! Solo che non glielo dico, non vorrei ferire i suoi sentimenti. Così, ricevo l'abbraccio stritolatore da mio padre, quello affettuoso e delicato di mia madre, mi faccio quasi sollevare da zio Harry e baciare da ziaGinny per poi finalmente, salire su quel treno. Non voglio tornare a Hogwarts. Il perchè? La risposta è semplice. Alla fine dello scorso anno, una mia compagna di corso, una certa Felicia Brown ha rivelato a tutti la mia colossalecotta per il battitore di grifondoro, che lascerà la scuola quest'anno, dal nome Philip Baston. Quando lui l'ha scoperto si è messo a ridere come un
deficiente e io sono stata molto tentata dall'affatturarlo seduta stante. Il fatto è che lo scorso anno, o meglio circa tre mesi fa, nessuno mi avrebbe riconosciuta, se non fosse stato perchè sono una Weasley: cicciottella, vestita fuori moda, capelli costantemente trascurati e una quantità spropositata di libri di testo sulla schiena. Dopo la figuraccia che ho fatto, ho deciso di prendermi una rivincita ed è per questo che sono uscita da Villa Conchiglia, circa due mesi fa, completamente rimessa  a nuovo. Dominique mi ha fatto veramente faticare, e convincere mio padre è stato davvero difficile, ma alla fine ci sono riuscita e dopo un mese di ristrutturazione per così dire, eccomi qui, rimessa a nuovo: i miei occhi sono sempre azzurri e i miei capelli sempre rossi e cespugliosi, ma molto più curati, ho perso i chili di troppo e mi sono rifatta il guardaroba con premio in denaro che ho vinto quest'estate come miglior promessa in Magisprudenza per il prossimo futuro. Sono cambiata, eppure la figuraccia di tre mesi fa rimane viva dentro di me e non sono sicura di voler davvero ritornare dove tutti mi possono giudicare. Da un altro lato, però voglio tornare per prendermi una rivincita su quell'oca della Brown ed è questo che mi ha spinto a non chiedere a mia madre di continuare la mia istruzione a casa. Ok, forse questo è effettivamente un po' esagerato, ma mentre mi dirigo ad uno scompartimento che non sia già gremito di gente, la mia tenacia comincia a vacillare e... beh, ammetto che James aveva ragione, sono anche volubile. Una testa nera e un paio di magnifici occhi smeraldo mi riscuotono dai miei pensieri, e mentre abbraccio il proprietario cominciò a chiacchierare sommessamente con lui per non farmi sentire dagli altri.
< allora Rosie? Beh, devo dire che Dom ha fatto un lavoro strabiliante! >
Io guardo mio cugino e non so se devo essere lusingata o offesa. Lui sembra capire la mia espressione e arrossisce di botto mentre si affretta a spiegare
< non che fosse così necessario eh? Ma voglio dire, insomma io...>
< non preoccuparti Al! > lo rassicuro con un sorriso < non ero proprio carina,almeno fino a tre mesi fa, ora non mi lamento >.
Albus pare un po' più tranquillo e cominciamo a chiacchierare mentre il treno parte lentamente.
Ad un certo punto, dopo solo qualche minuto di viaggio si apre lo scompartimento ed entra Scorpius Malfoy, con i suoi perfetti occhi grigi e i suoi perfetti capelli platinati che coprono la sua perfetta testa vuota.
< Al! > saluta. Poi mi guarda e mi fa un cenno, girandosi. Però succede una cosa strana, si rigira di nuovo, come pietrificato e comincia a scrutarmi dalla testa ai piedi. Io arrossisco come una deficiente, come faccio sempre quando qualcuno mi osserva squadrandomi, ma mantengo l'aria di indifferenza che è spontanea e naturale quando c'è lui. Certo, so che molte ragazze lo considerano il più figo della scuola ma io, sinceramente, non sono caduta ai suoi piedi come una scema. Voglio dire, ammetto che sia un bel ragazzo (solo a me stessa si intende) ma di lì a urlare come un'oca ogni volta che mi passa davanti proprio no! Comunque io e lui ci siamo pacificamente ignorati da quando ci siamo conosciuti. D'accordo, devo riconoscere che non è precisamente vero dato il fatto che una volta quasi non finiva in infermeria perchè lo avevo affatturato di brutto, ma poi lui si era scansato. O quella volta che gli ho buttato tutto il porridge della colazione in testa solo perchè aveva fatto una battuta sarcastica sul mio conto. Diciamo che non siamo in buoni rapporti ma per la maggior parte del tempo ci ignoriamo, anche se condividiamo Al, che poveraccio, spesso non sa come comportarsi con noi, perchè, anche quando siamo noi tre insieme, io e Malfoy evitiamo accuratamente di parlarci, in quanto
sappiamo che la discussione finirebbe con qualche fattura o qualche ciotola di porridge volante.
Tornando al presente, Malfoy alla fine, molto lentamente, si è girato verso di
me e adesso mi sta guardando con la bocca spalancata.
< W-Weasley? Sei tu? >
< si Malfoy sono io, perchè? Sembra che tu abbia visto un fantasma! >
Lui arrossisce e si limita a chiudere la bocca che era rimasta spalancata da quando mi aveva visto. Probabilmente avrà notato il cambiamento e adesso si starà chiedendo come sia possibile che possa essere avvenuto, ma lui non sa di che pasta è fatta Dominique, quella ragazza è determinata come... come... non
so a chi paragonarla, non ho mai conosciuto una persona con una tale determinazione.
Mentre io, per l'ennesima volta, sono immersa nei miei pensieri, noto che Al e Malfoy si sono messi a chiacchierare tranquillamente e che quest'ultimo è
tornato ad ignorarmi come sempre. La cosa non può farmi che piacere, così immergo il muso in un libro che mi ha regalato la mamma e comincio a leggere.
Come fossero passati solo cinque minuti (quando leggo il tempo passa in fretta) il treno si ferma alla stazione di Hogsmeade e io riprendo le mie cose, uscendo dallo scompartimento con al seguito Al e Malfoy. Appena esco l'aria fresca che ancora sembra contenere le gocce di pioggia del temporale di poco fa, mi riempie i polmoni e io prendo un respiro prima di scendere e buttarmi nella mischia. Salgo su una carrozza con sempre i due vicino a me e comincia a salirmi un po' l'ansia, ma sono comunque molto contenta. Appena la carrozza svolta, vedo Hogwarts. È bellissima. Ho fatto la scelta giusta, non devo avere paura, devo godermi la vita in quel castello e poi mica tutti stanno a pensare a me per tutta la durata delle loro vacanze, si saranno già dimenticati dell'accaduto e io devo poter vivere tranquillamente, osservando Hogwarts e vivendola più che posso. Sorrido istintivamente al pensiero e penso che sono stata davvero una stupida a non volerci tornare, è meraviglioso, tutto questo. Le carrozze si fermano e Al deve darmi un paio di botte sul braccio perchè io mi risvegli dai miei pensieri; vedo Malfoy alzare gli occhi al cielo mentre ci aspetta e gli rivolgo un'occhiata omicida alla quale lui risponde con un'alzata
di spalle.
 
Entriamo in Sala Grande e la McGranitt ci accoglie tutti, annunciando l'arrivo degli allievi del primo anno. Vedo Hugo che osserva i nuovi arrivati con aria di sufficienza, facendosi tutto spavaldo solo perchè è del terzo anno. In questo momento mi verrebbe davvero voglia di raccontare a tutti che quest'estate è andato a piangere da mamma quando si è quasi squarciato un ginocchio cadendo dalla scopa. Sorrido meschinamente e sto progettando di dirlo ad alta voce a tutto il tavolo dei Grifondoro, quando una voce a me famigliare mi urla nelle orecchie < Roooooosieeeeeeee!!!> io sobbalzo e abbraccio la mia migliore amica < Camille! > lei si siede accanto a me e comincia, come sempre a mandare occhiate in direzione di James, che a quanto pare è troppo impegnato a parlare con Fred della nuova finta di Quidditch da lui provata anche solo per prestarle attenzione e rivolgerle un saluto. Lei non sembra minimamente scomposta e rivolge a me il suo sguardo.
< sei bellissima! Ma chi ti ha torturata? > io rido e lancio un'occhiata a Dominique che mi fa l'occhiolino prima di tornare a parlare con Louis.
< la Brown sta già facendo i suoi commenti, ma si vede che le rode da morire!> commenta Camille roteando gli occhi e facendo finire lo sguardo verso una
ragazza tutta boccolosa bionda con gli occhi a palla e l'aria di chi ha unagran puzza sotto il naso.
< le sta bene! > dico io, rivolgendo un po' di attenzione allo smistamento.
< quest'anno smistano la mia sorellina! > mi dice Camille.
< come? Non ne sapevo nulla. Chi è? >
< quella bambina con i capelli biondi lisci ma ehi! È appena salita sullo sgabello! >
Io osservo la bambina e la somiglianza con Camille è davvero sbalorditiva: entrambe sono bionde con dei capelli liscissimi, due occhi da cerbiatto color cioccolato e la pelle molto chiara. Sorrido alla mia amica e osservo la bambina che terrorizzata si mette in testa il cappello, che comincia a parlare
< Geneviev, interessante, Geneviev Halton, sei anche francese... mmm... interessante>
< ma scusa, da quand'è che il cappello si fa gli affari degli studenti? > chiedo a Camille, ma lei mi risponde con un'alzata di spalle, anche se sembra perplessa.
< ti smisterò a... Grifondoro! > il tavolo al quale sono seduta scoppia in un fragoroso applauso e la piccola Geneviev si viene a sedere vicino alla sorella, che applaude contenta.
< ciao, io sono Rose! > dico alla bambina, che mi sorride e mi stringe la mano, ma subito dopo comincia a parlottare con un ragazzino dai capelli castani che deve aver conosciuto sul treno.
 
Dopo che l'ultimo bambino è stato smistato a Tassorosso, finalmente la preside annunci l'inizio del banchetto, ed io ne sono più che felice, dato che non ho pranzato sul treno.
< ehi Rosie > mi dice Camille mentre io mi volto a malincuore, lasciando la forchetta con il pollo nel piatto.
< si? >
< Philip ti sta fissando >
< cosa? >
Mi giro di colpo e lo noto pure io. Philip Baston mi sta fissando e... ho visto male o mi ha appena fatto l'occhiolino? Come sempre quando mi guarda divento tutta rossa e comincio ad osservare con interesse insistente la forchetta ancora posata sul piatto. Poi la riprendo e ricomincio a mangiare.
< cosa credi che vorrà? > chiedo a Camille, e lei mi risponde con un'alzata dispalle.
< forse si è accorto che sei uno schianto > mi dice sogghignando e io arrossisco di nuovo, mentre, un po' speranzosa, mi gusto la cena.
Ora, io non dovrei essere interessata al fatto che Philip mi abbia guardata o non dovrei avere la speranza che lui mi noti perchè è stato un vero stronzo e
non può annullare tutto quello che mi ha fatto passare solo col suo perfetto sorriso, i suoi perfetti capelli biondi e i suoi meravigliosi occhi verde acqua, e solo perchè sono più carina di tre mesi fa. No, assolutamente no.
Ovviamente la parte razionale del mio cervello non fa che ripetersi questo, mentre l'altra, quella delle emozioni non fa che accendere la speranza in me.
Che poi, mi ha solo guardata, perché diavolo dovrei entrare in conflitto con me stessa solo per questo gesto?
Ecco, mi sono di nuovo persa nei pensieri e non ho assistito allo scambio “amichevole” di battute tra Fred e Roxanne che litigano per la quantità dei prodotti dei Tiri Vispi Weasley di zio George.
< lo voglio io il detonatore! > urla Roxy.
< e allora io prendo le pasticche vomitose! > ribatte Fred.
 < ma mi servono per saltare le lezioni! >
< no Roxy papà ha detto che dobbiamo dividere, quindi devi darmi una delle due
cose! >
< scusate > mi intrometto io, assumendo il solito cipiglio Granger da so-tutto-io, che nonostante dia fastidio anche a me, mi viene naturale. < avete dieci
detonatori e venti pasticche. Fate cinque detonatori e dieci pasticche a testa  no?>
Loro mi guardano come fossi una specie di scienziata della NASA che ha appena capito come vivere sulla Luna e tutti contenti se ne vanno, mentre si dividono
la merce.
< Oh Godric! Ma perché devono essere così stupidi? > chiedo, mentre attacco il dolce alla melassa, che è anche il preferito di zio Harry, infatti è lui che me
l'ha fatto assaggiare e da allora ne vado matta.
< perché sono figli di zio George forse? > si intromette James.
< cosa? Io credo che zio George sia il più intelligente della famiglia, voglio dire, ma hai visto cosa ha inventato insieme a zio Fred? > gli rispondo, con la
bocca piena di torta.
< secondo me è la sindrome da primo giorno, a molti succede che diventano
stupidi > dice Camille, guardando James. Da come lo guarda forse spera che lui le dica che ha ragione e che fino ad allora  non si era mai accorto di quanto fosse bella e intelligente e che le chieda di diventare la sua ragazza seduta stante, ma lui si limita a scrollare le spalle, facendo crollare tutto il castello gongolante di Camille, che visibilmente delusa, mi invita subito ad andare in sala comune.
< non posso, devo portare quelli del primo anno al dormitorio Cami, sono prefetto > e indico fiera la spilla sul mio petto. Ok, ora sembro zio Percy,
papà mi ucciderebbe se mi vedesse.
< ok, allora ci vediamo su > mi dice Camille, prendendo sua sorella e il suo amichetto e portandoseli su, togliendo a me il compito di indicargli la strada,
ma tanto meglio, due in meno.
 
Radunare i bambini del primo anno e portarli alla torre di Grifondoro è stata un'impresa. Ogni piano me ne perdevo almeno tre, che erano rimasti a vedere
come si muovevano i quadri o si erano bloccati davanti a qualche fantasma o peggio, erano rotolati giù dalle scale perché quelle improvvisamente avevano
deciso di cambiare direzione. Per chi non c'era abituato, ad Hogwarts era davvero difficile orientarsi, ma col tempo anche loro si sarebbero ambientati.
Raccolti uno o due bambini dal falso gradino del quarto piano, presi per le orecchie un altro paio perché stavano prendendo a calci il quadro dei poveri frati ubriaconi che si erano riparati sotto il tavolo, e radunati altri cinque che si erano persi, arrivo alla torre, gli do le indicazioni e mi accascio su una poltrona della sala comune, quando vedo Gregory Finnigan, il mio compagno di classe prefetto che mi avrebbe dovuto aiutare a radunare le pesti e portarle qui, entrare dal ritratto ridendo furiosamente. Così mi alzo in piedi e mi piazzo davanti a lui, che per tutta risposta smette di ridere, deglutisce rumorosamente e mi fissa terrorizzato.
< lo sai che ho dovuto portare quei ragazzini qui da sola e momenti ne perdevo cinque? > gli chiedo, con un sorrisetto stampato in faccia, mentre mi gongolo
nel suo terrore.
< R-Rosie io... >
< TACI FINNIGAN! > gli urlo e il poveretto si fa piccolo piccolo. Adesso né i tuoi muscoli né i tuoi occhioni nocciola e né i tuoi capelli color sabbia ti salveranno Finnigan! Penso io, mentre gli giro intorno, con il solo scopo di farlo tremare.
< LA PROSSIMA VOLTA TI AFFATTURO! > gli urlo, e lui annuisce così forte che credo gli si possa staccare la testa da un momento all'altro. Io prendo la
borsa sul tavolo, gli rivolgo un'ultima occhiataccia e salgo su per il dormitorio femminile, dove Camille mi sta già aspettando.
 
È proprio come l'avevo lasciato circa tre mesi fa: i bauli aperti ai piedi del letto a baldacchino rosso e oro, la bacchetta sul tavolo, un libro sul comodino. Camille deve aver sistemato già tutto. La vedo seduta sul suo letto e la ringrazio mentre lei mi sorride. Poco dopo entrano le nostre compagne di stanza: Alice Paciock, altra mia
migliore amica, ma che non ho visto al banchetto perché mi aveva detto che sarebbe arrivata più tardi e che l'avrebbe accompagnata il padre, che insegna
erbologia qui a Hogwarts; Clodette Ryerson, una ragazza abbastanza odiosa, la solita tutta tette e niente cervello e la Brown al suo seguito, che come al solito sta ripetendo alla sua amica dalla testa vuota, per l'ennesima volta, che ha preso il cognome di sua madre perché non conosce il padre. Le due oche ci rivolgono uno sguardo di sufficienza che per loro è sinonimo di “ciao mi stai davvero antipatica” e si mettono sul letto di una delle due, chiudendo le tende, iniziando a parlottare.
< allora Rose? Tutto bene? > mi chiede Alice in tono generale, ma so che si riferisce alla figuraccia dello scorso anno.
< si Alice, tu? > lei annuisce come a voler dire che sta bene e poi mi rivolge uno sguardo eloquente, indicando la tenda dove le oche si erano nascoste. Io faccio cenno di no con la testa ma lei non capisce il mio segnale, così la trascino in bagno e trascino anche Camille, chiudo la porta e lancio il Muffliato, utile incantesimo che mi ha insegnato zio Harry e per il quale non smetterò mai di ringraziarlo abbastanza.
< allora? > mi chiede Alice, il volto infiammato dalla curiosità.
< allora niente. Ero tentata dal non tornare più ad Hogwarts ma tutto è filato liscio come l'olio, e a dir la sincera verità nessuno sembra ricordare più quello che è successo l'anno scorso e... >
Alice mi lancia un altro sguardo, spingendomi a continuare.
< oggi Philip mi stava fissando >
< ma Rose! Lui è uno stronzo! Tu non... non avevi detto che non volevi più aver niente a che fare con lui? >
Io sono in procinto di rispondere ma Camille lo fa per me.
< in realtà lei è ancora cotta! > dice mentre io le do uno schiaffo sul braccio.
< Camille! >
< che vuoi Rose? È così! >
Alzo gli occhi al cielo rassegnata ed esco fuori dal bagno, con l'intento di mettere il pigiama e andare a dormire, ma le oche fanno una confusione assurda
così lancio un bell'incantesimo insonorizzante e mi raggomitolo sotto le coperte. Sono davvero tornata ad Hogwarts! E non ho ancora fatto figuracce! È
un record. Sono convinta che non avrei resistito a casa a studiare con mamma e maledico il mio cervello per aver solo lontanamente pensato di non tornare più
in questo castello. Questa d'altronde è casa mia e tutto tornerà alla normalità, tutto come sempre.
  
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