Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: pucia    22/10/2011    3 recensioni
Tom Riddle diverrà mai Lord Voldemort? sarà lui il buono della storia? Come mai Harry Potter è il cattivo della situazione?
Tom purtroppo scoprirà una verità che non si aspettava. Perchè questa è soltanto una sua vita parallela.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom O. Riddle, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cerimonia dello smistamento

Tom rimase in silenzio. Non aveva risposto a Draco che rimase a fissarlo per tutto il resto del tragitto. Nessuno dei due aveva proferito parola. Ancora non capiva come mai la sua nuova conoscenza era così ansiosa di averlo davanti. Si domandò se in qualche modo era diventato famoso a causa della sua famiglia. Magari sua madre era stata una grande strega e solo lui non lo sapeva.
Finalmente arrivarono ad Hogwarts.
Durante il viaggio tutti i ragazzini del primo anno erano stati quasi costretti con le forze ad indossare la divisa scolastica. Tutti erano entusiasti del viaggio e ora si era concluso.
«Allora è questa Hogwarts» disse Tom sulle scale del treno, poco prima di scendere.
«Certo!» fu la risposta di Draco alle sue spalle. Non si era staccato mai da lui.
Si voltò quasi spaventato, non pensava di trovarselo alle spalle di soppiatto. Pensava di aver parlato solo e invece ora aveva un amico con cui condividere tutto ciò che accadeva.
Ares, il gufo reale appollaiato dentro la sua gabbia, rimase in silenzio. Si gustò soltanto l'aria gelida che vorticava intorno.
«Quelli del primo anno vengano qui!» si sentì una voce pesante urlare. In lontananza Tom vide una figura massiccia, e sembrava esser più grande di tutte le altre persone, perchè tutto il busto sbucava in alto alle teste dei piccoli studenti.
Sia lui che Draco si avvicinarono e con loro altri ragazzi e ragazze. Notò con grande stupore che l'uomo era davvero grande.
L'uomo, se così si poteva definire, aveva una barba lunga nera che gli copriva quasi tutto il viso – e ben poco curata – anche i capelli era arruffati e dello stesso colore della barba. I suoi occhi erano piccole fessure nere, sormontati da lunghe e folte ciglia nere. Indossava un cappotto pesante color crema sporco, e non soltanto il colore sembrava sporco.
Era abbastanza proporzionato per la sua altezza. Poteva sembrare un uomo qualsiasi, soltanto alto quasi il doppio di una persona normale.
«Oh! Sarà alto più di due metri, anche più di tre»
«Non esageriamo, del resto è soltanto un mezzogigante, neanche uno intero» Draco parlò in modo freddo e distaccato, non era rimasto colpito dal gigante a metà come lui. Forse doveva iniziare a non stupirsi più di tanto, perchè per gli altri era tutto normale.
«Piacere ragazzi. Sono Hagrid... Rubeus Hagrid. Vi accompagnerò dentro la scuola»
La sua voce risultava ancora più pesante da vicino, tanto che sembrò rimbombare e squarciale il cielo blu.
Si incamminò e i ragazzi lo seguirono in silenzio, nessuno aveva fatto domande, forse per la troppa paura.
Tom finalmente alzò lo sguardo per vedere la famosa scuola. Era un magnifico castello nel mezzo di una catena di montagne, disposte a formare un cerchio. La costruzione era posizionata di fronte ad un lago scuro, probabilmente colorato dalla notte.
Si perse ad ammirare la bellezza del luogo quando si sentì spintonare, stava quasi per cadere a terra.
«HEY! Stai attento» urlò di ritorno alle due figure che aveva sorpassato lui e Draco di corsa.
Uno dei due ragazzini si fermò di colpo e si girò lentamente. Con piccoli due passi si parò davanti a Tom.
Aveva due occhi color verde chiaro che risplendevano nella notte.
«Hai detto qualcosa mostro?»
Il secondo ragazzo lo raggiunse in fretta. Aveva i capelli color carota e la carnagione chiara con qualche lentiggine sparsa.
«Si hai detto qualcosa?!?!?!» fece eco quest'ultimo con aria da tonto. «Ho detto solo di stare attento»
Non voleva iniziare questa avventura in malo modo, soprattutto con una rissa. Tentò di lasciare perdere, ma il ragazzino davanti a lui con aria da sbruffone non aveva intenzione di lasciar scorrere.
«Forse tu non sai chi sono io!»
«E neanche ce ne importa»
intervenne questa volta Draco.
La risata uscita dalla bocca del ragazzo dagli occhi verdi risuonò sopra le voci emozionate degli altri. Poi di colpo tornò serio.
«Io sono Harry Potter!»
Forse secondo lui, sia Tom che Draco dovevano rimanere sbalorditi da lui, ma la notizia non gli fece né caldo né freddo, anzi non sapeva proprio chi lui fosse. «Sono il prescelto» continuò.
«Lui è il prescelto» rifece eco l'altro ragazzo.
Neanche dato il tempo di rispondere continuò a parlare con aria da superiore, «non posso perder tempo con inutile plebaglia»
E così se ne andò continuando a spintonare la gente intorno a lui.
Come aveva trovato un nuovo amico, così aveva trovato anche il suo primo nemico.
Arrivarono ben presto all'entrata, quando Tom si girò vide che la strada appena percorsa era lunga e non riuscì a trovare più il treno lasciato alle loro spalle. Posta in cima alla gradinata c'era una donna che stava aspettando l'arrivo dei nuovi arrivati.
«Buonasera ragazzi! Sono la professoressa McGranitt. E ora seguitemi»
La professoressa fece strada ai ragazzi che entrarono in una grandissima sala illuminata di un color giallo oro da alcune torce. Il portone che divideva quella sala con un'altra si aprì senza sforzo e senza che nessuno l'avesse toccata.
La stanza nella quale stavano entrando era ancora più grande. Al centro c'erano quattro grandi tavoli uno di fianco all'altro, e seduti ai tavoli c'erano centinaia di studenti, tutti di anni più grandi. Tom notò che gli studenti indossavano quattro colori diversi, oro/rosso, blu/grigio, giallo/nero e verde/argento.
In fondo alla sala, c'era una piattaforma rialzata rispetto al pavimento normale e ci stava un tavolo occupato da adulti, probabilmente i professori. C'era anche Silente, il preside, seduto su una grande sedia oro. Tom alzò di nuovo la testa e vide che il soffitto della sala non c'era perchè si vedeva il cielo notturno stellato. Guardando meglio però notò che il soffitto c'era eccome, tutto era sotto incantesimo. Persino l'illuminazione era “magica”, perchè oltre alle torce c'erano migliaia di candele sospese a mezz'aria.
La fila si fermò mentre la professoressa saliva verso un leggio e si metteva gli occhiali.
«Bene. Ora verrete smistati in una delle quattro case» ora Tom capì il motivo dei quattro colori e perchè i ragazzi erano divisi «il Cappello parlante però prima farà il suo discorso di benvenuto»
“Cappello parlante?” ripetè nella sua mente e non appena se lo chiese una voce strascicata iniziò a parlare. Era il cappello appoggiato su uno sgabello davanti al leggio che parlava.
«Non sono umano, non sono un mago... sono soltanto un cappello.
Il mio aspetto non è dei migliori, ma mai giudicare un libro dalla copertina!
Leggo tutto ciò che pensate, posso vedere cosa siete realmente, così da poter smistare il vostro potere nelle casate giuste.
Potreste essere un Grifondoro, coraggiosi e con il cuore forgiato dall'elemento più prezioso.
O forse siete un Tassorosso, corretto e paziente quanto basta.
Magari un Corvonero smisterò, grazie alla sua intelligenza e creatività.
Un Serpeverde creerò, a causa della furbizia del lato oscuro.
Indossatemi quindi senza timore e mettetevi alla prova.
Non siete in pericolo con me, perchè sono soltanto un Capello parlante»
Alla fine del discorso tutti iniziarono ad applaudire, compresi i professori, copiando il preside, che aveva preso l'iniziativa.
La professoressa McGranitt si schiarì la voce e chiamò il primo nome che fu facilmente smistato nella casa di Tassorosso, poi continuò a chiamare secondo l'elenco.
«Brocklehurst Mandy»
Il Cappello senza esitare smistò la ragazza in Corvonero, elogiando la sua saggezza.
Così andarono avanti, fino a quando la professoressa non chiamò Harry Potter, il ragazzo che Tom aveva incontrato poco prima.
«Oh abbiamo una persona famosa quest'anno» la frase detta provocò un sorriso sul viso del prescelto «Harry Potter!»
Nella sala iniziò un brusio mentre il Cappello continuò ad esaminarlo e dopo attente opzioni puntò su Grifondoro.
Prima di accomodarsi al suo tavolo, Harry sorrise a Silente, che gentilmente ricambiò.
La lettura dall'elenco dei nuovi studenti continuò.
Toccò a Malfoy Draco che venne assegnato alla casata dei serpenti. Poi finalmente arrivò il suo turno.
«Riddle Tom»
La sala si azzittì, in qualche modo tanti sembravano conoscerlo o forse era soltanto il suo nome troppo familiare.
Con preoccupazione si avvicinò allo sgabello e si sedette. La professoressa posò sulla sua testa l'oggetto magico che iniziò subito a studiarlo.
«Tom Riddle, o meglio Lord...» il Cappello venne interrotto dal colpo di tosse di Silente «cosa stavo dicendo? Ah si. Serpeverde!»
Non aveva neanche descritto le sue caratteristiche, l'aveva smistato in velocità.
Andò a posizionarsi vicino a Draco che sorrideva felice nella sua casa, tra gli applausi dei suoi nuovi compagni, mentre da lontano due occhi lo stavano scrutando con eccessivo coinvolgimento.
~ Credits to HTML © puciotta
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: pucia