“Ehi San, mi presti questa maglia?”
Brittany reggeva una stupida magliettina a mezze maniche gialla, con dei disegnini marroni, piccoli, indecifrabili.
“Prendi pure..” rispose Santana, tornando a leggere il libro che aveva sulle gambe sollevate sul letto.
La bionda gioì rapidamente e continuò a saltellare sul posto, come era solita fare quando aveva ottenuto qualcosa.
Improvvisamente il viso di Santana fu colpito da un indumento che rovinò sui suoi occhiali.
Scocciata la bruna scostò la maglia che aveva sul viso e la gettò a terra, riaggiustando gli occhiali.
“Britt, cosa diavol-oooooohhhhhhh…”
Santana alzando finalmente lo sguardo vide Brittany indossare solo gli slip gialli e la maglia che San le aveva appena regalato.
Si guardava soddisfatta allo specchio e notando riflesso lo sguardo dell’altra, fisso su di lei, si voltò.
“Ti piace? Come mi sta? Ho pensato che andassero bene insieme!”
Certo, maglia e slip erano dello stesso colore, entrambe decisamente gialle, ma non avrebbe potuto mai mostrare quell’accoppiamento. Solo che Santana dubitava che Brittany ne fosse consapevole.
“Britt..” deglutì ancora prima di parlare e aver fiducia nella sua voce “… sai, vero, che sopra gli slip ci vanno come minimo gli shorts? Non puoi andare in giro così..”
Santana tentava in ogni modo di far vagare lo sguardo, di lasciarlo sul suo viso, ma i suoi occhi sembravano attratti da altro… Quelle gambe lunghissime per esempio, quella pelle vellutata e morbida, quel profumo di pesca e rosa insieme, che percepiva a distanza…
Santana scosse la testa e si concentrò per evitare inconvenienti.
“Ma San.. dici sempre che i pantaloni non mi servono, che potrei andare in giro anche nuda per quanto ti riguarda, non vedo dove sia il problema!”
Mentalmente Santana si maledisse per non aver tenuto la bocca chiusa quelle numerose volte che le aveva strappato i jeans di dosso; e maledisse Brittany per essere così attenta quando Santana lasciava parlare la“lei” che aveva in mezzo alle gambe, al posto della bocca!
“Britt, lascia perdere ciò che ho detto, quando sei in giro non puoi indossare solo gli slip! Fine della discussione.”
Santana si costrinse a tornare al suo libro, calandosi nuovamente gli occhiali sul naso per assumere un’aria concentrata, sebbene i suoi occhi continuavano a rimanere fissi sulla pagina, fermi ad un solo pensiero, dentro alla sua testa; e anche un po’ altrove…
Sentì poi Brittany ridere di gusto e i suoi occhi tornarono su di lei.
“Cosa c’è?” chiese innervosita la bruna.
“C’è che sei gelosa di me, San! Hai paura che la gente mi guardi come mi guardavi tu prima!”
“Ah si, e perché come ti guardavo?” chiese la bruna, cercando di mantenere intatta ancora un po’ di dignità fingendo indifferenza.
Brittany non rispose. Si limitò ad ammiccare e a gattonare sul letto sensualmente fino a distendersi su di lei.
Brittany attaccò la sua fronte a quella di Santana senza smettere di guardarla dritta negli occhi, quasi l’avesse ipnotizzata. La latina non riusciva a parlare o a muoversi sotto di lei.
“Mi guardavi come se il problema non fosse che indossassi solo gli slip.. il problema era che li indossavo ancora..”
Santana, risvegliata dall’ipnosi grazie a quelle parole, si avventò sulle labbra della bionda, annullando la minima distanza che si era creata tra le loro bocche.
Aveva avuto il suo fiato caldo e sensuale troppo a lungo contro il suo collo e contro le sue labbra senza che venissero toccate.
Baciandola sensualmente non poté fare a meno che portare le sue mani lungo il corpo della bionda sopra di lei, percorrerne la schiena e aggrapparsi al fondoschiena, tirando giù lentamente gli slip.
“Tanto non ti servono..” mugugnò tra le risate della bionda sulle sue labbra.
Ma quella frase l’avrebbe maledetta presto.