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Autore: Dorothea    15/03/2004    5 recensioni
Greco, sia di nome che di nazionalità, è il più famoso cantante dell'antica Grecia, viaggia a bordo di una biga alata, non ha un buon rapporto con Zeus, detesta i persiani, ha un diavolo per genero e una discreta propensione per le avventure assurde.
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

La vera storia del cantante
Greco


ATTENZIONE: non superare le dosi indicate senza il consiglio del medico. In caso di sovradosaggio i sintomi sono rappresentati da senso di vertigine e ronzio alle orecchie. Nei casi più gravi si possono osservare stati confusionali, convulsioni, disturbi mentali e, talvolta, secchezza dei neuroni. Questi effetti indesiderati generalmente non sono transitori. Quando si presentano è tuttavia opportuno avvertire il proprio becchino di fiducia.


Capitolo 1
La prima infanzia


Il grande cantante Greco ( sia di nazionalità che di nome ) è stato per anni un mito nell’antica Grecia, le sue canzoni furono tutte dei grandi successi del periodo e il suo modo di apparire si impose come moda all’epoca : ciuffi colorati, orecchie dipinte di verde, labbra e pupille gialle erano gli elementi che lo caratterizzavano.
Il nostro cantante nacque in Grecia, più precisamente ad Atene nel giorno della sua nascita, più precisamente il giorno della battaglia di Maratona. I persiani infatti si accingevano ad invadere il paese con l’intento di punire i greci per non aver permesso il commercio di tappeti con le colonie greche della Magna Grecia, dove tutti i cittadini erano grassi per il troppo mangiare. I Greci ebbero comunque vittoria, grazie al loro invincibile esercito, lo schieramento degli opliti, ovvero uomini rinchiusi in gigantesche scatolette per gatti che vennero fatte rotolare giù per la piana di Maratona finchè anche l’ultimo Persiano non venne schiacciato. A quel punto i Greci per burlarsi dei nemici decisero di commerciare i persiani stessi che erano ormai ridotti alle dimensioni di un tappeto.
Alla fine della battaglia il padre del cantante era ansioso di andarsene a casa sapendo che stava nascendo suo figlio, ma per colpo di sfortuna venne prescelto per andare fino a Sparta a riferire l’esito della guerra agli altri greci ansiosi di sapere se avevano fatto la combinazione esatta sulla schedina. Quel giorno non era un giorno particolarmente fortunato per il neo padre, infatti c’era lo sciopero degli autobus e il poveretto dovette farsi tutta la strada a piedi e di corsa dato che lo aspettavano con Ansia, la quale era una sua cara amica che non vedeva da tanto tempo e che voleva riabbracciare.
La corsa lo sfinì a tal punto che i piedi presero a fumare fino ad intossicarsi. Riuscì a farli smettere ma erano diventati tanto delicati che il minimo passo li faceva riprendere la cattiva abitudine, così per evitare che si provocassero malattie ai polmoni non potè camminare per il resto della sua vita, ma dovette spostarsi su di una sedia a rotelle. Al piccolo venne dato il nome “Greco” in onore alla patria che quel giorno aveva vinto. La prima infanzia trascorse felice. La madre provvedette ad educarlo e far si che parlasse correttamente e che imparasse le buone maniere.
A tre anni la famiglia portò lui e il cuginetto a Delphi dove l’oracolo gli pronosticò un futuro ricco e glorioso, dove tutte le persone avrebbero conosciuto il suo nome. La madre pensò subito che al figlio fosse destinato il futuro che lei aveva sempre sognato per lui, ovvero che sarebbe diventato un eroe a tutti gli effetti come il prode Ercole. Evidentemente la madre non aveva le capacità divinatorie dell’oracolo. Al cuginetto invece l’oracolo predisse l’entrata del suo nome nel guinnes dei primati.
Appena compiuti i cinque anni i genitori gli regalarono un fratellino, Greco disse ai genitori che non c’era bisogno che si scomodassero così tanto, lui si sarebbe accontentato anche di una scatola di costruzioni.
Quello stesso anno Greco si recò con i genitori e il fratellino di pochi mesi ai giardini pubblici in occasione della Festa di Primavera. Questa festa aveva in programma innumerevoli gare per bambini e per lasciare a Greco un ricordo di quella gita familiare i genitori lo iscrissero alla gara di tricicli. Questa gara prevedeva un percorso lungo il perimetro del parco ed era pieno di ostacoli. Dopo la prima curva i bambini venivano inseguiti da dei feroci bulldog ed era loro compito cercare di seminarli. Al quarto incrocio la pista era invasa da una miriade di vecchiette rimbambite che tentavano di attraversare la strada. In caso di urto queste vecchiette erano programmate a raccontare le innumerevoli vicende dei loro nipotini. Seguiva poi un tratto in una pozza di fango per poi passare ad un rettilineo dove delle mamme munite di minestra di fagioli si aggiravano alla ricerca di bambini da imboccare. Seguiva poi un tratto stranamente privo di ostacoli per poi finire in bellezza con tutti i maestri del paese che non vedevano l’ora di assegnare qualche compito.
Greco se la cavò meravigliosamente bene con i bulldog, ma poi pestò un piede ad una vecchietta che cominciò a narrargli la storia della sua famiglia partendo dall’età della pietra. In più la vecchietta sbilanciava il triciclo e Greco finì dritto nella pozza di fango dove si sporcò la maglietta nuova. In compenso la vecchietta affogò. Quando si trovò ad affrontare le mamme le cose non andarono tanto bene e Greco fu costretto a papparsi quattordici porzioni di minestra di fagioli. Estremamente appesantito Greco riuscì anche a cadere nel tratto privo di ostacoli. Le intenzioni dei genitori era di rendergli quella giornata indimenticabile e ci riuscirono a meraviglia, non nel senso buono però. Infatti Greco arrivò ultimo e si ritrovò a fare compiti per una settimana.
Il fratellino intanto era stato iscritto alla gara di passeggini. in questa gara i nonni erano alla guida di potentissimi passeggini con motore turbo a 4000 asinelli con sopra i loro nipoti muniti di caschi e cinture di sicurezza dato che la loro velocità era molto vicina a quella della luce. Questa gara di velocità si svolgeva in una apposito circuito e ogni tot di tempo i gareggianti dovevano fermarsi ai box dove i nonni senza nipotini eseguivano un rapido cambio di pannolini e rifornivano i bimbi di latte appena munto della mucca Lola. In queste gare non mancavano gli incidenti, infatti capitava spesso che il latte appena ingerito si trasformasse in ricotta e tutti i presenti nel raggio di due metri rischiassero di morire affogati, oppure che una delle ruote del passeggino esplodesse ed il bimbo con il nonno venisse mandato in orbita per poi ricadere a terra tre o quattro giorni dopo. Per quella occasione i Greci si riunivano per vedere i nonni cadenti e molti di loro spremevano desideri, nel senso che producevano ottime spremute di desideri che bevevano in occasione di queste serate.
Fu proprio in un incidente che Greco perse sia il nonno che il fratellino, dopo l’esplosione di una ruota i due avevano preso il volo, ma non erano ricadutti a terra insiema agli altri nonni cadenti. I genitori cominciavano a preoccuparsi quando arrivò loro una cartolina da Plutone in cui il nonno riferiva che lui e il nipotino erano in ottima salute e di non preoccuparsi dato che su Plutone si trovavano benissimo a parte il fatto che faceva un po’ freddino.
All’età di dieci anni Greco fu colpito da una disgrazia: la morte di suo padre. I persiani che non avevano dimenticato l’affronto subito decisero di attaccare nuovamente la Grecia, questa volta per via mare. Il padre era stato arruolato sulla flotta che avrebbe affrontato i persiani all’isola di Salamina, dove gli abitanti erano tutti dei salami. Il poveretto si dimenticò di azionare i freni della sua sedia a rotelle e cadde dalla nave, gli gettarono una ciambella, ma purtroppo era a dieta. La Grecia vinse la battaglia, ma Greco e la sua famiglia non parteciparono ai festeggiamenti. Durante i funerali Greco imprecò contro i Persiani.
Dopo la morte del padre la famiglia si ritrovò senza i soldi che il poveretto portava a casa, la madre decise di aprire un laboratorio fotografico, ma gli affari andavano a rotolini e in poco tempo si ritrovarono a fare la fame. Dato che Greco aveva una bellissima voce decise di entrare in un coro dove lo pagavano giuto giusto per comperare due focacce la settimana. A scuola andava molto bene specialmente in musica, in italiano era bravissimo a scrivere, qualità che gli sarebbe ritornata utile quando dovette scrivere i testi delle sue canzoni. Il suo punto debole era però la matematica, essendo sempre stato convinto che il doppio di sei fosse siete.
La madre desiderava tanto che il figlio seguisse la carriera eroica, ma questa era l’ultima ambizione di Greco il quale in realtà desiderava partecipare allo zecchino di Creta. La madre infine si arrese ai desideri del figlio, anche perché non avevano i soldi per pagare gli studi per la carriera eroica, mentre se avesse vinto lo zecchino di Creta avrebero intascato un bel gruzzoletto. Purtroppo Greco si ammalò proprio il giorno della finale e la vittoria andò in fumo.

   
 
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