Questa cosa (non so
come definirla, double drabble, one-shot...) risale circa al 2006 (WOOO xD),
quando avevo appena finito di leggere il Principe Mezzosangue.
No, non avevo finito, ma ero arrivata a poco dopo il ritorno di
Katie Bell a scuola (HO SEMPRE SAPUTO CHE ERA STATA OPERA DI MALFOY U_U) e mi
era arrivata l’illuminazione.
Per ulteriori
spiegazioni e cosucce varie, ci vediamo giù U_U
Forgive me.
Per Malfy,
ecco il
regalino che ti era stato
promesso.
Era stato tutto molto veloce.
Quasi indolore, a dirla tutta.
Aveva alzato la bacchetta,
recitato la maledizione e consegnato il pacchetto.
Nulla di più facile.
L’aveva seguita da lontano,
senza farsi notare, stando attento a tutti i particolari.
Era tutto perfetto, tutto
stava andando secondo quel piano che per tanto aveva programmato.
Poi, il crollo.
Era stato tutto così veloce,
quasi una raffica di vento.
L’aveva vista sollevarsi dal
suolo, aggraziata come poche volte era stata.
Sembrava pronta a spiccare il
volo. Ma lui sapeva cosa le stava accadendo.
La collana l’aveva maledetta.
Io l’ho maledetta.
L’urlo.
Quell’urlo che ancora sentiva
dentro di se, come una campana nel cuore della notte.
Un tuono, per la sua
coscienza già martoriata.
Cos’ho fatto?
La osservava contorcersi al
suolo, mentre dei ragazzi che non riusciva a vedere le stavano intorno. Pregò
che la stessero aiutando.
Fu l’arrivo del mezzo
gigante, che lo risvegliò dalla trance.
Solo in quel momento si
accorse di star tremando.
Corse via, silenzioso com’era
sempre stato, anche se un po’ traballante.
Una sola domanda continuava
ad assillarlo.
Cos’ho fatto?
« Ehi, Capo, hai saputo? »
Draco lanciò un singolo
sguardo verso Goyle, pieno di sufficienza. Nessuno aveva notato il pallore
fuori dal comune.
« Cosa? »
« Bell, la cacciatrice di
Grifondoro, è quasi morta per una Maledizione! » ridacchiò quello, incurante
del sussulto passato per le spalle del biondo purosangue.
« Quasi? » si sforzò, Draco,
di apparire il più calmo possibile. Le sue mani tremavano, nascoste sotto il
tavolo.
« È ancora viva,
sfortunatamente. Chissà che diamine ha fatto, quella Grifoncina idiota, per
essere ammazzata » spiegò il grosso ragazzone, lasciandosi cadere sul divanetto
verde che fronteggiava il tavolo. Afferrò un dolcetto e lo masticò senza alcun
garbo, non prestando attenzione al ragazzo che, davanti a lui, aveva sgranato
gli occhi.
Non ha fatto nulla, è un’innocente. Come lo ero io.
« Sfortunatamente » si limitò
a dire, alzandosi velocemente e scappando verso la sua stanza, ignorando gli
sguardi curiosi dei suoi compagni di casa.
Solo, in camera, liberò quel
mostro che aveva continuato a tartassare la sua anima. Quel mostro che l’aveva
guardato negli occhi, per un solo secondo, e che gli aveva sorriso docilmente,
vittima di un incantesimo.
“Cosa ci fai qui Malfoy?”
“Mi salvo la vita, Bell”
Un mostro, solo un mostro.
Un lupo sotto il manto di un
agnello.
Lo stesso agnello che lui
aveva mangiato per diventare a sua volta un lupo.
E in quel momento lo stava
divorando dall’interno.
Boccone dopo boccone, lacrima
dopo lacrima, quel che era rimasto della sua innocenza veniva spezzato e
calpestato da quel sorriso d’agnello che lui aveva gettato in pasto al lupo.
Solo due giorni dopo il suo
risveglio, Katie era riuscita a scorgere la camera d’ospedale in cui era stata
rinchiusa. I suoi occhi, chiusi per tanto tempo, non riuscivano più a cogliere
la luce.
Era stata una gioia, poter
rivedere i colori che la circondavano, il chiarore di un’alba e la vivacità
della vita.
« Hanno mandato questi per
te, ieri » fu l’unica cosa che le disse sua madre, quella determinata mattina,
passandole un mazzo enorme di
giacinti porpora. Erano bellissimi e profumati in modo incredibile. Stregati,
sicuramente.
« Chi li ha mandati? »
domandò la giovane Cacciatrice, prendendo il mazzo ed annusandolo intensamente,
chiudendo gli occhi. Avevano un profumo celestiale.
« Non lo so. Quando ho
provato ad aprire il bigliettino mi ha quasi azzannato » borbottò la signora
Bell, alzando la mano sinistra, fasciata, come prova. « L’hanno incantato in
modo che possa aprirlo solo tu. Dimmi, Katrina, hai qualche ammiratore segreto?
»
Katie arrossì furiosamente,
negando con il capo così velocemente da farsi venire anche le vertigini.
Nessuno si interessava a lei, da quel punto di vista. Non da quando aveva
mollato Oliver Baston lanciandogli dietro la mazza da battitore di George.
Con un sentimento misto di
eccitazione e timore - non aveva idea di cosa potesse esserci dentro la busta -
aprì l’involucro e afferrò il bigliettino bianco che conteneva. Era una sola
frase, scritta in modo molto elegante ma un po’ tremolante, come se fosse stata
scritta di fretta o da qualcuno con problemi di brividi.
Perdonami, la tua vita vale molto più della mia.
Fu come un flash, nella sua
testa. Vide degli occhi chiari, spaventati, una bacchetta puntata proprio sul
suo volto.
“Mi salvo la vita, Bell”
E tutto finì, com’era
iniziato, lasciandola stordita nel centro di quel maledetto letto d’ospedale,
con quel biglietto bianco stretto in pugno.
Allargò la mano che lo stava
stringendo, osservandolo con una cura maggiore e sperando di trovare un
indizio, uno qualunque, che potesse aiutarla.
Notò che era macchiato.
Piccole chiazze rapprese,
come se fosse stato bagnato da gocce di pioggia.
Lacrime.
“Perché stai piangendo? Cosa ci fai qui, Malfoy?”
E, come il subacqueo che
ritorna in superficie, Katie prese il respiro che fino a quel momento aveva
trattenuto.
". . . quella collana . . . adesso ti ricordi chi
te l’ha data?"
"No" disse Katie, scuotendo tristemente la
testa. "Me lo chiedono tutti, ma non ho idea.
L’ultima cosa che mi ricordo era che stavo entrando
nelle toilette del ‘Tre Manici di
Scopa’."
» Arthie’s Corner
Quiiindi, vi starete chiedendo perché diamine, dopo la bellezza di
cinque anni ho deciso di presentare questa cosa
a voialtri.
Vedete, la sottoscritta fa parte di un gioco di
ruolo, su Harry Potter, naturalmente, ed impersona nientepopodimeno che Katie Bell.
E Katie, che è la mia sorellina, oramai, è sempre
in combutta con il Malfuretto Malfoy.
Assistendo al loro scambio di opinioni (Malfoy,
ricordati che ti odio ndKatie),
mi sono ricordata di tutto ciò.
E sì, Katie voleva farlo passare per l’emotivo di
turno. (PIAGNOOOOGNEEE NdKatie)
In difesa di Draco, Katie ha deciso di sua
spontanea volontà di non dire nulla, anche se aveva capito tutto.
Ah, un ragazzo che piange, cosa non può fare?
Spero vi piaccia :)
A.
Ps: Lo so che è stata Rosmerta a fare
l’Imperius a Katie, ma, quando l’ho scritta, non ne avevo ancora idea. Non
potevo mica cambiare tutto U_U