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Autore: SereILU    23/10/2011    7 recensioni
A volte, il miglior modo per sfogare la tristezza è scrivere.
L'ho imparato oggi a mie spese.
Dedicato ai miei eroi. A quegli eroi a cui non ho mai rivolto la parola, ma che, nonostante ciò, mi hanno regalato tutto.
Dedicato a Sic, dedicato a Michael, dedicato a Eddie.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cosa ci aspettiamo dalla vita?

 

 

La matita cade a terra con un morbido tintinnio.

Alzo lo sguardo, sicura di non aver capito bene.

Sicura che quel nome, quel viso, mi stiano ingannando.

Lo schermo della televisione continua a mostrare immagini che non riesco a comprendere: immagini di un volto sorridente.

 

Morto.

 

Com’è possibile?

Che assurdo scherzo del destino è questo?

Ma se fino ad un’ora fa sorrideva, come è possibile che morto?

 

Morto.

 

Mi alzo in piedi e lascio la stanza.

Nessuno deve poter vedere le mie lacrime.

 

Non si può piangere per chi non si conosce.

 

E invece sento il calore sulle mie guance e, prima che me ne renda conto, sto singhiozzando come una disperata sul cuscino gelido del mio letto.

Chi sono io, per piangerlo?
Chi sono io, per paragonare il mio piccolo dolore a quello dei suoi genitori e dei suoi cari?

Chi sono io, per considerarlo quasi un amico, pur non avendoci mai neanche parlato?

 

Nessuno.

 

Eppure non posso evitarlo.

 

Sento una minuscola parte di me contorcersi per il dolore. Una parte piccolissima, insignificante rispetto al tutto della mia vita.

La televisione ne parla, internet lo santifica.

I fan piangono.

 

Io, nel mio piccolo, lo ricordo.

Ricordo il suo sorriso. Ricordo le sue parole davanti ad un vecchio microfono. Ricordo le emozioni che mi ha sempre saputo dare. Ricordo come, tra tutti, lui riusciva a spiccare per la sua voglia di vivere.

Non era perfetto. Chi lo è, in questo mondo?

Aveva fatto i suoi errori e li stava pagando tutti. Tutti, uno per uno. Per le malignità della gente che non riusciva ad accettare che la sua volontà fosse superiore alla loro.

 

E ora, tutti lo idolatrano come fosse un Dio.

Non lo era.

Era una persona, come me, come tutti noi.

Una persona a cui il destino aveva riservato un futuro diverso da quello che ci saremmo mai aspettati.

 

E, mentre tutti ne parlano, mentre la TV fa audience son immagini di repertorio strappalacrime e le persone danno bella mostra del loro essere buonisti e ipocriti, io torno nella stanza.

 

Abbasso lo sguardo e un sorriso compare sul mio viso.

La matita è là, solitaria. Mi sta aspettando.

E io, con quel leggero sorriso, scrivo.

 

Ciao, mi mancherai.

 

 

 

Writer’s Corner:

 

Dedicato ai nostri eroi. Ai miei eroi.

Non vuole essere una santificazione, né una critica.

 

Addio Marco.

Addio Michael.

Addio Eddie.

 

SereILU

 

 

   
 
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