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Autore: LaurenSmith    28/06/2006    21 recensioni
Ron ed Hermione, un’esplosione di passione e... un equivoco esilarante, visto dagli occhi della creatura più strampalata di Hogwarts.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è nata durante una brainstorm tra le mie due fantastiche beta e me. Una di loro l'ha definita Idea Malsana XDXD. Ragazze, grazie. Sapete che senza di voi nessuna delle mie storie avrebbe visto la luce. E ora, buon divertimento e fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie a tutti.





Sala Comune di Grifondoro - ore 21.28

Harry stava leggendo ‘Boccini d’oro e Manici di scopa’. Sollevò gli occhi dalla rivista e lo sguardo gli cadde sui suoi due migliori amici. Ron era seduto ad un tavolo lì vicino e leggeva ‘Il Cavillo’. Hermione era dietro di lui, i gomiti posati sullo schienale della sua poltrona. Si sporgeva sopra la spalla del ragazzo verso la rivista per leggere anche lei l’articolo che lo stava divertendo molto. I suoi capelli ricci scendevano in avanti e si posavano sulle spalle del rosso che giocava distrattamente con un ciuffo riccio mentre le mostrava la nuova incredibile teoria del signor Lovegood.

Harry sorrise. ‘Chissà quando se ne accorgeranno’, pensò. Erano decisamente innamorati uno dell’altra, ma pareva che avessero paura di ammetterlo.
Ad un tratto la ragazza disse “Ron, sono le nove e mezza. Dobbiamo andare a fare il nostro giro di ronda”.

“Oh nooo!! Che noia! Tutte le sere la stessa pizza…” disse il ragazzo guardando Harry.
Hermione gettò gli occhi al cielo ed allungò una mano verso di lui. Quando lui la prese, lei iniziò a tirarlo senza riuscire a smuoverlo di un centimetro.
“Sei così fortunato a non essere un Prefetto, Harry” disse Ron alzandosi pigramente.
Harry sorrise di nuovo. Si alzò anche lui e si preparò per andare a letto. Poteva tranquillamente finire di leggere la sua rivista su in dormitorio.
“Ron, mi raccomando, cerca di fare piano quando vieni a dormire. Mi svegli ogni volta!” disse al suo amico prima che questi uscisse dalla sala trascinato da Hermione.



Cucine di Hogwarts – ore 23.08

‘Finalmente. Dobby ha finito. Questo è ultimo piatto da mettere via. Adesso Dobby mangia suo dolcetto. Be’, non è proprio suo, è solo avanzato. Ma Dobby mangerà e poi si chiuderà mani nella porta’.
L’elfo domestico mise via il piatto e poi, guardandolo con molta brama, si avvicinò al dolcetto. Allungò una mano per prenderlo, ma proprio mentre chiudeva le dita sul prelibato muffin, la porta della cucina si spalancò.
“Ron… accidenti! Mi hai pestato un piede!”
“Oh scusa” disse il ragazzo con le mani attorno alla vita della ragazza dai capelli ricci, spingendola dentro alla stanza.
‘Oh… Oh… Dobby verrà scoperto a mangiare cibo non suo… Dobby finirà in guai seri… Meglio se Dobby cerca un posto dove nascondersi finchè amici di Harry Potter non è andati via…’ pensò l’elfo allarmato, e si nascose dietro l’antina di una bassa credenza, senza però mollare il dolcetto.

“Lo sai che non dovremmo essere qui” disse la ragazza mentre lui le spostava i capelli dal collo e le posava una cascata di morbidi baci sulla pelle sensibile.
“Mmm… lo so… Ma non è colpa mia se mi è venuta fame” disse con sguardo malizioso.
“Merlino! Sei davvero incorreggibile!” disse la riccia mettendo le braccia attorno al collo del ragazzo. Lui la sollevò da terra e si spostò verso un bancone della cucina. Con una mano spazzò via tutto quello che c’era sopra e vi depose gentilmente la ragazza. Poi cercò la sua bocca e si scambiarono un bacio appassionato.
“Ron…” disse lei con voce roca.
“Che c’è?” rispose lui mentre una mano scendeva sulla sua coscia a sollevarle la gonna.
“Ron… niente… E’ che mi piace dire il tuo nome” disse lei mentre gettava la testa all’indietro per facilitare i movimenti di lui.
“E allora dillo… dillo tutte le volte che vuoi” la gonna di lei era ormai completamente sollevata. Lui spostò le mani dalle sue cosce solo per un attimo, giusto il tempo necessario a togliersi il maglione e gettarselo alle spalle, facendolo finire dentro una pentola pulita appoggiata su un fornello lì vicino. Anche lei si tolse il maglione. Poi cominciò a slacciare i bottoni della camicia del ragazzo finchè ne rimasero allacciati soltanto due. Fece scivolare le mani sul suo petto e lui emise un grugnito di apprezzamento.

“Ron…” disse di nuovo lei, riportando le labbra sulle sue. Lui cercò freneticamente di aprire la camicetta di Hermione senza riuscirci. Alla fine, frustrato, prese i lembi della camicia e tirò, strappando tutti i bottoni. Lei spalancò gli occhi, ma fece immediatamente un sorriso allo sguardo affamato di lui. Il ragazzo abbassò la testa sul suo seno e prese in bocca uno dei suoi capezzoli rosa. Lei sentì che la testa le girava e una sensazione di calore tra le gambe. Ron riportò le labbra sulle sue in un bacio esigente mentre le mani tornavano sotto la gonna e cominciavano a sfilarle le mutandine. I seni della ragazza sfregavano sul petto nudo di lui e quando credette di impazzire, Hermione portò le mani alla cintura dei pantaloni di lui e, lentamente, iniziò a slacciarla. Finalmente, slacciò anche la cerniera lampo e il pantaloni del ragazzo gli scivolarono alle caviglie. La vista di quello che era celato dal sottile cotone dei boxer di Ron, le mandò una scarica di brividi per tutto il corpo facendola fremere per l’attesa.
“Ron… Ti prego…” disse ad un certo punto, incapace di resistere ancora a lungo senza sentirlo dentro di sé.
Quando lui la prese, lei emise un gemito e man mano che le spinte del ragazzo aumentavano di intensità, anche il volume dei suoi gemiti si alzava, finchè si trasformarono quasi in grida.

Dobby, che era stato buono tutto quel tempo, quando sentì che la ragazza urlava, si sporse dal suo nascondiglio per vedere quello che stava accadendo.
‘Oh no… Ma che succede? Amico con capelli rossi del signor Harry Potter sta facendo male a amica riccia di Harry Potter signore… Oh no… amico di Harry Potter finirà per schiacciare sua amica…Oh oh no no no… amico di Harry Potter fa urlare ragazza… Forse la sta picchiando… forse sta cercando di romperla…’ pensò Dobby molto preoccupato.
‘Che può fare Dobby?’ si chiese mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime per la paura. ‘Che cosa farà povero Dobby? Se va a chiamare qualcuno, verrà scoperto a prendere cibo non suo…’
I suo pensieri furono interrotti da Hermione che gridò più forte mentre si avvicinava al culmine.
‘Ma Dobby deve avvertire subito Harry Potter… o quella povera ragazza si farà molto male… Sì, sì, ora Dobby va subito a chiamare Harry Potter’.




Dormitorio di Grifondoro – Ragazzi, sesto anno – ore 23.37


CRACK


Harry si svegliò di soprassalto, la bacchetta già pronta in mano e puntata verso la fonte del rumore.
“Dobby!” disse Harry mentre i suoi compagni di dormitorio si giravano dall’altra parte e riprendevano a dormire.
“Signore… Harry Potter signore… Dobby deve assolutamente parlare con lei, signore… Suo amico sta... Oh oh prestooo!!” disse Dobby con la sua voce lamentosa.
Harry si alzò dal letto e trascinò l’elfo fuori dal dormitorio e giù per le scale, finchè giunsero nella Sala Comune.
“Dobby, vuoi calmarti? Che succede?” chiese Harry un po’ preoccupato.
“Oh oh Harry Potter signore… Ecco… Dobby era in cucina, signore e stava.. oh, stava per mangiare dolcetto…” disse, e si lanciò contro la parete della Sala prendendo a testate il muro.
“Dobby!” disse Harry che iniziava ad irritarsi. “Si può sapere perché sei così sconvolto?”
“Oh signore… Suo amico… suo amico con capelli rossi sta… sta facendo urlare sua amica con capelli ricci…” disse l’elfo coprendosi gli occhi.
Harry fece uno sguardo interrogativo, non sapeva bene come interpretare quello che l’esserino gli aveva appena detto. “Che significa?” chiese incerto.
“Harry Potter, signore… lei deve venire a vedere subito! … suo amico sta facendo male a sua amica con capelli ricci… sua amica urla per dolore, signore… lui, lui la schiaccia… Oh Harry Potter deve subito andare a salvare sua amica… subito, signore… sua amica sembrava non poter resistere ancora molto… andiamo signore… andiamo, Dobby guida lei Harry Potter”.

Harry non aveva ancora capito molto bene. Ron stava facendo del male ad Hermione? Ma questo era assolutamente impossibile!! Allora perché Dobby era tanto sconvolto? Forse era il caso di andare a controllare il motivo di tutto il can can che Dobby aveva provocato.
Uscirono dalla Sala Comune e Harry seguì Dobby lungo i corridoi che scendevano verso le cucine del castello.


Quando giunsero davanti alla porta di ingresso delle cucine, questa si aprì e ne uscirono Ron ed Hermione abbracciati, con i vestiti in disordine e i capelli arruffati.
Appena li vide, Harry sbottò “Ron, che hai fatto ad Hermione?!”
Il ragazzo assunse immediatamente un colore rosso gambero e diede un rapido sguardo a lei che sembrava stupita e imbarazzata quanto lui. Si allontanarono un po’ uno dall’altra.
Poi Ron vide l’elfo che si nascondeva dietro le gambe di Harry e un’ombra di sospetto gli passò sul viso.
“Ehm… Io…” tentò, senza sapere cosa dire.
Anche Harry guardò meglio i suoi amici. Ron aveva la camicia fuori dai pantaloni, con due bottoni slacciati, il maglione su una spalla, la cravatta che penzolava da una tasca.
Hermione aveva i capelli incredibilmente scompigliati, la gonna con la lampo sul davanti e i calzettoni uno su e uno giù.


Improvvisamente, fu colpito da un lampo di comprensione. A quanto pareva, la fase della paura di ammettere i loro sentimenti era stata ampiamente superata. E Ron! Che volpe!! Harry immaginava quanto fosse stata noiosa la sua ronda!
“Harry, cosa ci fai in giro a quest’ora?” chiese la ragazza cercando di darsi un contegno mentre tentava di lisciarsi i capelli.
“Dobby è venuto a svegliarmi perché credeva di aver sentito dei rumori provenire dalla cucina… Ma è tutto a posto, vero? Voglio dire, eravate andati voi a controllare, no?” disse indicando con la mano la porta dalla quale erano usciti i suoi due amici.
“Ma sì, certo… Non preoccuparti, è tutto a posto…” concluse lei. Ron non aveva ancora sollevato lo sguardo da terra. Anzi, aveva lanciato un paio di occhiate in tralice a Dobby.
“D’accordo. Allora io me ne torno a letto. Per quanto ne avrete ancora?”
“Cinque minuti e saliremo anche noi” disse lei.
“Va bene… A tra poco…” disse girandosi verso l’elfo mentre Ron emetteva un sospiro di sollievo. “Dobby, puoi andare a dormire adesso. Stai tranquillo, è tutto a posto”.
“Sì, si certo Harry Potter… Dobby va a dormire… Grazie signore, buonanotte signore…” e sparì.


Mentre saliva le scale per tornare al suo dormitorio, Harry prese un appunto mentale ‘Devo ricordarmi che le cucine non sono un posto sicuro nel quale portare una ragazza…’.
Sorridendo tra sé, tornò a letto.





Grazie a tutti dell'attenzione. Alla prossima.

  
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