Serie TV > Buffy
Ricorda la storia  |       
Autore: ela    28/06/2006    4 recensioni
Un'ipotetica puntata speciale ambientata dopo la fine della serie. Cosa riserva a Buffy la sua nuova vita a Cleveland? E soprattutto, rivedrà mai Spike?

[ NdAdmin: questo riassunto è stato modificato dall'amministrazione poichè non conteneva alcun accenno alla trama. L'autore è invitato a cambiarlo con uno di sua creazione. ]
Genere: Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, Un po' tutti, William Spike
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
My dream

My dream

Lei era immobile di fronte al dirupo, incredula a guardare quello che una volta era Sunnydale. Il suo corpo non riusciva a reagire, era pietrificata, non poteva crederci c’è l’avevano fatta,avevano sventato quella che sembrava una battaglia persa in partenza… avevano sconfitto “ the first”.

Non ci volle molto e gli altri che erano sul pulmino scesero e la raggiunsero, erano salvi, come lei d’altronde. Non fece in tempo a reagire che sua sorella Dawn la teneva forte tra le sue braccia ripetendogli “ Hai visto, c’è l’abbiamo fatta!! Non sei felice?!”, il dolore la pervase non riuscì a parlare, un nodo le stringeva la gola, aveva paura che da un momento all’altro avrebbe smesso anche di respirare, ma ciò non avvenne perciò si limitò ad annuire con il capo. Si rigirò a guardare di nuovo il dirupo, quasi sconcertata da quel panorama, intanto si avvicinarono anche il signor Giles e Faith, lei non guardò i loro volti, si limitò a sentire quello che dicevano, visto che non gli importava poi molto visto…. “ Buffy, ma chi ha fatto tutto questo?” la voce di Giles la svegliò dai suoi pensieri. Pensava di non riuscire a parlare e senza accorgersene quel nome fu pronunciato dalla sua voce “ Spike”. Non si rendeva conto di preciso quello che stava succedendo dietro di lei, visto che ora le voci erano aumentate e andavano a sovrapporsi tra loro, e non aveva un senso logico quello che si stavano dicendo, ma comunque questo non aveva importanza perchè l’unica cosa a cui riusciva a pensare era che lui non era più al suo fianco.

Dawn gli strinse la mano e disse “ Buffy ma che ti succede, sei strana? Non ti senti bene per caso?!”, lei la guardò e disse con un falso sorriso di circostanza “Sono solo un po’ stravolta, non allarmarti per nulla, e poi non è da tutti i giorni sventare un’ apocalisse come questa”.

Si rimisero in viaggio, e si diressero all’ospedale più vicino per far controllare i feriti, il gruppo si dovette dividere, alcune furono trattenute in ospedale per un controllo, mentre gli altri, lei compresa, che stavano meglio si diressero nell’albergo più vicino per riposare.

Arrivarono in albergo, era strano come quei posti si assomigliassero sempre tra loro penso lei cercando di distrarsi dalla realtà dei fatti. Mentre Giles si occupava delle faccende burocratiche, loro erano al di fuori che aspettavano di essere registrati, l’uomo raggiunse il gruppetto per consegnare le chiavi delle loro stanze, Buffy e Dawn avevano avuto la stanza 132, perciò senza perdere altro tempo in inutili chiacchiere, lei prese le chiavi e il suo bagaglio e si incamminò verso la stanza.

Dawn decise di aiutare gli altri prima di raggiungerla in stanza, lei ne fu sollevata perché aveva bisogno di restare un po’ sola.

Apri la porta e richiudendola subito dopo alle sue spalle lasciandosi scivolare sul pavimento, si strinse le ginocchia al petto e posò la testa nel piccolo spazio ricavatone, non riusciva che a pensare ai suoi occhi che la fissavano.

Distolse nuovamente la mente da quei pensieri cosi dolorosi, si alzò e si guardò in torno, la stanza era misera, c’erano solo due letti e una tv, poi scorgendo meglio notò che la stanza era compresa anche di un minibar, posò il bagaglio sul letto e cominciò a tirar fuori qualcosa di pulito, quello di cui aveva bisogno ora era una doccia che le facesse scivolar via quella lunghissima giornata. Si diresse verso il bagno e girò la manopola dell’acqua calda, richiuse la porta alle sue spalle aspettando che l’acqua arrivasse alla temperatura desiderata, nel frattempo torno nell’altra stanza dirigendosi verso il frigo bar da dove prese una bottiglietta di acqua, ne bevve un sorso la ripose e ritornò nel bagno che ormai era invaso dal vapore, si spoglio e senza indugiare ancora si infilò sotto la doccia. L’acqua che la raggiungeva pungeva sul suo corpo, e solo insaponandosi si rese conto che era più mal ridotta di quanto potesse immaginare, le sue braccia erano cosi deboli che quasi non riusciva ad insaponarsi i capelli,ma in realtà non erano le ferite esterne che gli provocavano tutto quel dolore, allora chiuse gli occhi cercando di rilassarsi un po’ ma fu inutile.

Dopo una decina di minuti decise che era il momento di uscire dalla doccia, si infilò un accappatoio e con un piccolo asciugamano raccolse i capelli bagnati, e raggiunse lo specchio ormai appannato dal vapore e con una mano come per magia fece apparire il suo viso riflesso. Il suo volto!... poteva leggere le stanchezza dai suoi occhi, ma soprattutto riusciva a vederci il dolore, lasciò perdere e andò verso il letto dove con cura aveva posato il comodo pigiama che si sarebbe messa. Dopo essersi asciugata con cura, sistemò con molta attenzione la ferita che si era procurata nel combattimento, sapeva che l’indomani mattina sarebbe andata già molto meglio,grazie ai suoi poteri di guarigione… Quanto tempo ci vorrà? Per guarire per dimenticare …lui? penso incerta sul da farsi.

Infilò il pigiama, e tolse il piccolo asciugamano che conteneva i suoi capelli e cominciò a pettinarli, d’improvviso senti un senso di solitudine che l’assalì, non riuscendo a darsi una spiegazione perciò di impulso prese il telecomando e accese la tv non curandosi del canale da lei scelto, riprendendo a pettinarsi, stufa di quel rituale che al momento risuonava al quanto stupido catturò i capelli con un elastico lasciandoli bagnati.

La cosa migliore da fare ora era dormire, stava per mettersi al letto quando ricordo che Dawn era ancora con gli altri, perciò per evitare di essere disturbata in un secondo momento decise di uscire e che forse era meglio provare in stanza di Willow dove probabilmente l’avrebbe trovata.

Usci nel corridoio in pigiama incurante del fatto di non essere presentabile o meno, busso a due porte più giù della sua, non attese molto e dall’altra parte ad aprirgli venne Willow. La faccia della ragazza era scioccata, Buffy non capiva di preciso se ciò era per via del suo viso stravolto o dal fatto che indossasse un pigiama. La rossa fece spazio per far accomodare l’amica limitandosi a dire “Buffy, accomodati…se cercavi Dawn ti informo che è appena scesa con Kennedy per prendere qualcosa dal bar!”, senza dire parola Buffy si infilò nella stanza e si mise seduta ad aspettare che sua sorella arrivasse, ma Willow continuo “Buffy …va-tutto bene?” la sua voce era titubante, lei la guardò e disse “Si, sono solo stanca”, forse non era stata troppo convincente perché l’amica proseguì dicendogli “So come ti senti Buffy… Non è facile da gestire, è meglio che ne parli ti farà bene vedrai”, sapeva benissimo a cosa si riferiva, ma forse per sfida o forse semplicemente per sadismo continuo vedendo fino a che punto la rossa si spingesse “Non so di cosa tu stia parlando, proprio non capisco?”, la guardò negli occhi, il suo sguardo si fece più timoroso, forse immaginava la reazione, e con un filo di voce aggiunse “ Buffy…parlo di Spike” , a sentir pronunciare quel nome il suo corpo improvvisamente si irrigidì, il suo sguardo divenne freddo e disse “Ti ho già detto che va tutto bene”, lei fece appena in tempo a prenderle la mano e aggiunse “ Ti ricordi come sono stata male io quando è morta la mia.. Tara”, era incredibile a pronunciare quel nome la sua voce cambio di tono ed entrambe capirono che quella ferita faceva ancora male, ma questo adesso non gli importava più di tanto, liberò la mano dalla stretta dell’amica e le disse “Willow ti prego non insistere…ora non sono padrona di me!”, “ Buffy, sfogati con me….io sono tua amica, e sai perfettamente il mio dolore dove...” non le diede il tempo di finire la frase che le urlò contro “ Per quale motivo insisti dannazione!…non ne voglio parlare,e poi sentir dire da te queste parole non fanno altro che aumentare la mia collera, visto che quando ti sei trovata tu in questa situazione hai quasi cercato di uccidermi pur di non parlarmi… per non parlare del mondo poi. No Willow non ne voglio parlare ho solo bisogno che la finiate di ripetermi tutti come stai, e che mi lasciate un po’ in pace” le parole uscirono dalla sua bocca come un fiume in piena, Willow sapeva che lei aveva ragione anche se lei voleva soltanto aiutarla, perciò decise di farsi travolgere dal quel fiume senza reagire. Buffy si senti subito dispiaciuta per averle detto tutte quelle cattiverie , ma aveva capito che questa battaglia la doveva superare da sola. Willow la guardo negli occhi e disse “Facciamo così, Dawn oggi dorme con noi, cosi tu potrai stare più tranquilla”, il loro sguardo si incrocio, Buffy non riusciva a chiedere scusa all’amica perchè era ancora troppo nervosa, ma sapeva che Willow l’aveva capito, alzandosi si volto verso la porta e mentre attraversava l’uscio sussurrò un semplice grazie a fior di labbra.

Tornò nella sua stanza, si gettò sul letto, e stringendo il cuscino cominciò a piangere, e nel silenzio della stanza si senti solo la sua voce che chiamava il nome che le procurava tutto quel dolore “Spike”.

Il suo cuore aveva mai sofferto tanto? Sembrava quasi che per ogni battito stesse per cedere, le lacrime ormai erano ingestibili, e continuava a ripetersi -forza Buffy questo non è da te …e poi sai che lui non l’avrebbe presa bene questa tua reazione-. Eppure non riusciva a darsi pace, perciò decise di distrarsi guardando un po’ di tv, comincio a torturare il telecomando tra le mani, non dando nessuna importanza alle immagini che apparivano sullo schermo, poi cambiò hobby cominciò a girarsi e rigirarsi nel letto cercando una posizione comoda. D’improvviso senti un rumore fuori della porta, abbassò l’audio del televisore che ormai proiettava solo luce nella stanza saltò in piedi e corse a vedere, il parcheggio sottostante era desolato, da quella postazione diede un’occhiata alla sveglia che era sul suo comodino vedendo che era mezzanotte passata, sorridendo con se stessa ripenso che era ora di ronda, la ronda che per tanto tempo avevano fatto insieme per le strade di Sunnydale…già ma ora Sunnydale non esisteva più e con lei anche lui… ma ora lui dov’era? Ora lui aveva un’anima, ma questo non significava nulla, ricordava benissimo in quale dimensione infernale Angel fu imprigionato…una macchina che parcheggiò nel giardino dell’albergo la riporto alla realtà, e si rimise a letto rimettendosi a piangere.

Nel silenzio di quella stanza si ritrovò a maledirlo… per come l’aveva fatta sentire importante, per come l’aveva fatta sentire viva! Sì proprio lui, che aveva sempre cosi odiato, che aveva sempre cercato di allontanarlo da se, ora gridava e cercava nel buio il suo volto, cercando tra i lamenti del vento la sua voce…sì quella voce che riusciva come non mai a dargli fiducia in se stessa, fiducia nella sua missione cosi dura, anche se sapeva di non meritare minimamente l’amore e la passione che lui gli aveva dimostrato nel tempo e nelle varie circostanze , aveva lottato come non mai per lei, l’aveva protetta arrivando persino a riconquistare la sua anima, sperando che qualcosa con lei cambiasse grazie a ciò. Ricordava il giorno in cui lo ritrovò nelle cantine del nuovo liceo, sembrava un pazzo scappato da chissà dove, ma in quella pazzia lei riuscì a vedere qualcosa a cui non seppe dar risposta, che la portò a fidarsi di nuovo di lui, e quando, in quella chiesa, lui gli dichiarò che si era fatto restituire l’anima e che l’aveva fatto per lei, per “ la scintilla” come la chiamava lui, spaventata corse via,rovinando quel momento non sapendo esattamente se essere onorata o immeritevole di ciò.

Guardo l’orologio sul comodino erano le 2:00 a.m. continuò a farfugliare ancora un po’ finche il sonno prese il sopravvento su di lei.

“Noo!” un incubo la fece svegliare, la luce si faceva capolino tra le tende delle finestre, -ho fatto solo un incubo, adesso scenderò in cucina e lo troverò lì che fuma una delle sue sigarette- aveva pensato, si sollevo di scatto mettendosi seduta e non ci mise molto nel riconoscere la stanza, era ancora in quel albergo -allora è vero, lui se ne andato!-.

Guardo l’ora erano le 6:00 a.m., si diresse in bagno si cambiò mettendosi in dosso qualcosa di comodo, per poter uscire a prendere una boccata d’aria fresca.

Andò direttamente verso la tavola calda, pensando che gli altri potessero essere tutti lì , e non ci mise molto a constatare che era come aveva immaginato.

Appena raggiunse il tavolo notò che Kennedy e Dawn non erano ancora scese per la colazione, al tavolo c’erano soltanto Willow e Xander, che parlottavano, si accomodò e disse “Buon giorno! Vedo che c’è qualcuno che è caduto dal letto questa mattina” , Willow la guardò un po’ titubante visto quello che era successo la sera prima tra loro, mentre Xander prosegui “ Il signor Giles è venuto a svegliarci, perché è andato gia in ospedale per vedere come stanno tutti gli altri, e ci ha detto di raggiungerlo il prima possibile”, Buffy prese il menu e cominciò a leggere i piatti della casa, anche se sapeva che non avrebbe preso niente visto che non avevo fame, poi chiese “ E gli altri invece dormono ancora?” , “Si Dawn era molto stanca ieri sera, perciò ho deciso di lasciarla dormire ancora un po’, e Kennedy si è offerta di restare li per tenerla sotto controllo” nel sentir quelle parole capi che i due gli volevano parlare, si mise a scrutarli cercando di capire chi dei due avrebbe iniziato, poi la risposta arrivo da sola, perché Xander disse “Buffy..allora come stai?”, a bruciapelo rispose “Sai se qualcuno mi avesse dato un dollaro per tutte le volte che mi è stato chiesto adesso avrei un bel gruzzoletto” , ma Xander non voleva proprio mollare, e proseguì “ Buffy…non fare così, noi siamo solo preoccupati per te” il suo sguardo lo gelò e disse “E per cosa? Sentiamo” , “Forse per il fatto che hai sventato l’ennesima apocalisse o semplicemente per la morte di Spike?”, un ghigno apparve sul viso della ragazza “E tu vuoi che io parli di Spike con te?...E’ assurdo tutto questo, da quando in qua tu è Spike siete mai stati amici? Oppure hai visto di buon occhi la nostra unione rispondimi sono curiosa” Xander stava per alzare il tono della voce quando Willow lo interruppe “ Buffy…ascolta tu hai ragione, noi non abbiamo mai visto di buon occhio Spike, ma sai quanto teniamo a te” il tono della sua voce divenne al quanto pungente “Vediamo mi siete stati vicini tantissimo devo ammetterlo…però aspetta quando è stato il momento di seguirmi, mi avete tirata fuori! Avete avuto paura di seguirmi e non vi siete fatti neanche tanti scrupoli nel lasciarmi sola… E fammi ricordare chi era al mio fianco…ah! Si ricordo… il vampiro!”, Xander deglutì quelle parole al quanto pesanti, poi riprese nel suo sfogo “ Perciò grazie ma di Spike non ho nessuna voglia di parlarne con voi, perché non capireste”, “Noi non mettiamo in dubbio i tuoi sentimenti ma i suoi..” Xander intervenne con una delle frasi più stupide che potesse dire, e Buffy nell’udire ciò si alzò in piedi aggiungendo “I suoi sentimenti me li ha mostrati sacrificandosi per me” si volto e usci dalla tavola calda senza voltarsi a guardare le facce dei due rimasti al quanto allibiti al tavolo. Xander stava alzandosi per seguirla ma Willow lo bloccò dicendogli “Lasciala stare deve calmarsi da sola”.

Camminava per la città, che non era poi molto diversa da Sunnydale, scrutava il vento come una gazzella, senza una meta precisa, aveva bisogno che le batterie si scaricassero perché era troppo nervosa, decise di non andare in ospedale, per paura della sua reazione al prossimo che gli chiedeva- come stai?- .

Si era seduta ad una panchina, aveva il sole negli occhi, la folla intorno a lei aumento, e tra tante teste notò una chioma bionda come la sua, si alzò di scatto, cercando, facendosi spazio tra la gente, cercando di non perderlo di vista, lo raggiunse, e pronuncio “Spike, sei tu?” il tipo si giro verso di lei, cercando di capire che cosa realmente volesse, guardandolo un sussulto gli prese alla stomaco, non era lui…-che stupida, sono ancora convita che lui sia vivo, e poi lo vedo di giorno tra la folla-, si infilò gli occhiali da sole, e andò nell’unico posto dove ora volesse andare.

Entrò dall’ampio cancello, e cominciò a camminare tra le lapidi, non era la prima volta che entrava in un cimitero, solo che questa volta il motivo era ben diverso, non era lì per cacciare, il suo sguardo fu catturato da una donna, che in ginocchio piangeva su una tomba, probabilmente di una persona amata …una strana sensazione la raggiunse, e capì… lei non aveva un corpo su cui piangere… lei non aveva niente su cui piangere a parte i ricordi e le sensazioni che lui le aveva lasciato, questa era la sua eredità, come avrebbe fatto? E se lo avesse dimenticato? Non poteva crederci…lei non poteva dimenticarlo, in ogni caso lui sarebbe vissuto nel suo cuore conservando un posto importante per sempre...nonostante tutto per sempre!!! Continuo a camminare ancora un po’ tra quelle lapidi sconosciute, pensando a lui a quello che avevano passato insieme poi guardò l’ora e decise di tornare sui suoi passi, ormai era ora di andare, doveva tornare in albergo, e fingere d’avanti a tutti che lei stava bene, per non attirare su di se l’attenzione e la curiosità dei suoi amici, e soprattutto per non sentirsi dire banalità o ancora peggio cattiverie del tipo “Sai Buffy in realtà quello che Spike provava per te non era altro che smania di avere il frutto del peccato!” visto che loro non potevano proprio capire che quello tra loro era vero amore, quel tipo di amore che ti toglie il fiato se lui ti guarda negli occhi, o se semplicemente ti sfiora la mano, quello che se non sai dov’è ti fa restare sveglia per tutta la notte, il loro amore era così forte…reale!

Ormai era arrivata, mentre saliva la scala che la portava nella sua stanza, incontro Andrew che come sempre con il suo inutile ottimismo gli disse “ Ah! Sei tornata finalmente…erano tutti preoccupati per te, non sapevano dove ti fossi cacciata”, lei al quanto scocciata di quella conversazione disse “Digli che so come difendermi nel caso”, mentre stava proseguendo per la sua strada il ragazzo aggiunse “Buffy, comunque sono tutti in stanza di Willow c’è in atto una riunione, io sono stato incaricato di prendere qualcosa dal bar…ma a breve vi raggiungerò!” lo guardo gli fece un piccolo cenno con la testa e torno a salire la scala, però cambiando destinazione da quelli che erano i suoi piani fino a pochi secondi fa.

Busso alla porta della strega, venne ad aprirgli Xander che incrociando il suo sguardo non riuscì a reggere il confronto abbasso la testa e si limitò a spostarsi facendola accomodare.

Tutti gli occhi erano puntati su di lei, ma lei continuò incurante, prendendo posto. Giles la guardo non riusciva a capire bene cosa fosse accaduto, nel momento in cui aveva visto arrivare in ospedale il gruppo senza Buffy si era un po’ preoccupato, ma Willow aveva inventato una scusa, per non dirgli della discussione avuta poco prima, era preoccupato –Cosa gli sta succedendo?- penso. Ritorno alla realtà, mentre infilava i suoi occhiali Giles, riprese da dove aveva lasciato “Bene, ora che finalmente ci siamo tutti possiamo cominciare”, Dawn si avvicino alla sorella e disse “Ma dove ti eri cacciata? E perché te ne sei andata senza dire niente?” Buffy conoscendo il carattere della sorella non la porto per le lunghe dicendogli “Ero andata a fare un giro, comunque ora sono qui e sto bene, perciò ora ascoltiamo”

Rientrò anche Andrew mentre Giles spiego il motivo di quella riunione “Come tutti sappiamo, il primo è stato sconfitto! La maggior parte delle ragazze in ospedale sono state dimesse e mi hanno chiesto esplicitamente di voler tornare a casa visto che il peggio è passato! Io sinceramente sono d’accordo con loro, perciò oggi la maggior parte di loro partirà…e con loro anche io!…” gli occhi dei partecipanti puntavano l’osservatore, poi Willow si fece coraggio e disse “ Come scusi…parte anche lei, e dove? E noi ci lascia cosi?” , l’osservatore continuò “Mi dispiace lasciarvi, ma dovete capire, che adesso per me inizia il vero lavoro”, “ In che senso?” intervenne Xander allibito da quella rivelazione, “ Beh! Devo tornare in Inghilterra per costituire un nuovo consiglio, ora il mondo è pieno di ragazze cacciatrici che non capiscono quello che gli è successo…hanno bisogno del mio aiuto! Voi capite vero?!”, “Ho capito, adesso non le serviamo più!” disse ironica Faith, anche se poco gli importava dei cambiamenti che riguardavano l’osservatore. Willow riprese “Ma …noi! Noi che faremo dove andremo? Ormai Sunnydale non esiste più” , Xander al quanto irritato disse “ Grazie Willow noi non eravamo a conoscenza di questo”, Kennedy intervenne prendendo difesa della sua ragazza “EH! Xander datti una calmata, siamo tutti nervosi”, “E tu che centri? La tua città non è stata distrutta per sventare un’apocalisse” aggiunse il ragazzo al quanto provato.

La discussione stava prendendo una brutta piega finche Buffy stufa di quelle inutili discussioni disse “Ora basta! Un posto vale l’altro…la mia idea, e di trasferirci a Cleveland, dove esiste un’altra bocca dell’inferno, per poterla tenere sotto controllo” “ Non sei stanca di veder morire la gente?!” disse Xander non rendendosi conto di quello che aveva appena detto, la ragazza ferita come da una pugnalata in pieno petto aggiunse “ Non mi importa se tu verrai o meno, io andrò lì, non sto dicendo che dovete per forza venire con me, ma io…ho una missione! E non posso fuggire da questa” si alzo, e usci dalla stanza, andando nella sua camera.

Guardo fuori della finestra ormai il sole stava per calare, il gioco di colore che creava il tramonto l’aveva sempre affascinata anche se gli metteva a dosso una certa malinconia forse data dal fatto che per lei con il tramonto iniziava la battaglia, senti bussare alla sua porta, si limito a dire “Avanti!”, la porta si apri e ne apparve Faith, che chiudendo la porta alle sue spalle e disse “Allora B! Che diavolo ti è preso?”, la cacciatrice bionda guardo la sua interlocutrice e aggiunse “Niente!Lascia perdere”, Faith si accomodo sul letto mettendosi di fronte a Buffy, e aggiunse “Tu non mi freghi!” la guardò negli occhi e poi aggiunse “ Non mi dirai che ti manca davvero il vampiro?” scruto la sua reazione, nei suoi occhi noto un velo di tristezza che gli attraversava, e subito aggiunse “Wow! B! Sei realmente andata in trippa per Spike!”, “ Come sei delicata Faith ogni volta che parlo con te me ne dimentico”, “Scusami volevo solo capire cosa ti era preso…non potevo immaginare che stessi tanto male per Spike!”, “Ora però, lasciamo perdere questo argomento non mi va di parlare, dimmi cosa vuoi?”, “Volevo comunicarti la mia destinazione…sai vado a New York, l’ho deciso questa mattina”, un sogghigno apparve sul viso di Buffy che aggiunse “ Per caso non c’entra un preside di nostra conoscenza”, Faith divenne rossa in volto e abbassando il capo disse “ No, ma cosa dici lo sai che io amo stare sola”, “In effetti so…che è un bel uomo, e poi è adatto per te. Faith non si può restare soli per sempre…la nostra vita è gia tanto dura, che precluderci un po’ di felicità sarebbe da stupidi, e tu l’hai capito!”, lei due si scambiarono uno sguardo di complicità, poi Faith aggiunse “Devo finire quello che sua madre ha cominciato, e poi voglio provare ad avere una persona fidata accanto a me. ”, “Quando intendete partire?”, “ Tra poco, Roby vuole partire il prima possibile”, Buffy si avvicino all’amica e abbracciandola aggiunse “Sta attenta, sai che a New York non puoi contare sull’aiuto della gente”, “Lo so non preoccuparti, e poi ora non sono più sola! Avrò anch’io qualcuno che mi guarda le spalle…come te Buffy” “Ora sono io quella sola!” Faith si alzo e si appresto a raggiungere la porta, non voleva vedere l’amica piangere, mentre si allontanava però aggiunse “Buffy…Spike non ti avrebbe voluto in quello stato, reagisci in fin dei conti rimani sempre una cacciatrice” e usci. Buffy non potè fare a meno di ripensare alle sue parole, era vero doveva reagire.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Buffy / Vai alla pagina dell'autore: ela