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Autore: NipoteDellaLuna    23/10/2011    2 recensioni
Questa è una storia più o meno basata su cose reali, ho preso spunto da una storia fantastica, di Vibral24, intitolata "We're like different stars" E' la prima volta che scrivo su The Vampire Diaries spero che tutto ciò vi piaccia. Non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che Lei è: Beatrice Alessandro, nata il 5 Dicembre 1993 a Firenze e in una notte stellata un essere ha ucciso i suoi cari genitori e suo fratello.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

 
Sono Beatrice Maria Alessandro e da ieri la mia vita è cambiata radicalmente!
Ieri sera verso le 11 fui svegliata dalle urla dei miei genitori e da quelle del mio fratellino. Sono morti. E qui incomincia la mia storia.
 
Mi chiamo Beatrice Alessandro e in questo momento, sto fissando inspiegabilmente i corpi senza vita dei miei parenti.
Mi chiamo Beatrice Alessandro e un dolore lancinante, mi sta trafiggendo il petto, ma l’unica cosa che riesco a fare è osservare il volto sorridente di Salvatore, il mio piccolo fratellino di soli 10 anni, ormai morto ed adagiato sul gelido pavimento.
Mi chiamo Beatrice Alessandro e adesso sto urlando, tutto ciò che mi circonda esplode a causa della mia inaudita forza magica.
Mi chiamo Beatrice Alessandro e ho un segreto, io ho i superpoteri.
 
Non so cosa diavolo sia successo ai miei  familiari, so solo che io dormivo e loro erano qui a combattere contro chissà quale forza superiore, ma adesso è tutto finito.
Mio padre Giuseppe Alessandro, giace senza vita stringendo dolcemente la mano di mia madre, Loredana. Fra le mani gelide e bianche come la neve, tengono stretto un foglio di carta anch’esso candido come la neve, lo prelevo con delicatezza e fisso il foglio ove parole, stampate nere su bianco, aspettano di essere lette.
E’ una lettera, esternamente c’è scritto: Alla mia Piccola Beatrice, la tua mamma.
 
La apro con le mani tremanti e gli occhi pieni di lacrime, tiro su con il naso e comincio a leggere, mentre dei singhiozzi scuotono il mio esile corpo.
 
Cara Beatrice,
se stai leggendo questa lettera, tutti noi siamo morti. Può sembrarti strano, ma io e tuo padre sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato. Purtroppo, tuo fratello è venuto con noi. So che momentaneamente sei confusa e scossa, probabilmente nella tua testa miliardi di domande ti tormentano incessantemente in cerca di risposte.
Da quando sei nata, io e tuo padre sapevamo che tu eri diversa, speciale. La prima volta che vidi i tuoi occhioni color ghiaccio, sapevo che saresti destinata a grandi cose. Ne ebbi la conferma nei giorni avvenire, tu sei magica piccola mia, hai dei poteri che nessuno possiede, sei unica e sei la mia piccola, la mia bambina, per questo io e tuo padre ti difenderemo a costo della vita.
A parte ad essere molto più intelligente della media, ed essere straordinariamente bella, tu tesoro, hai dei poteri magici. La magia scorre dentro di te.
Piccola mia, tuo nonno era un uomo molto potente, e anch’esso era magico. Quanto tu sei nata, lui è morto, e i suoi poteri sono finiti dentro di te, e per questo motivo che tu puoi sentire la sua presenza, nessuno di noi, ha mai capito cos’era lui, e cosa sei tu Beatrice.
So che questa lettera potrà sembrarti alquanto confusa, ma la verità è che io sono confusa. Mi sento male, molto male, sapendo che il mio bambino e mio marito, l’amore della mia vita, moriranno a breve, e dovrò lasciarti da sola.
Ciò che ci ha ucciso è un “Antico”. Per ora non posso dirti altro, vai nello studio di tuo padre, li troverai una lettera, quest’ultima dovrai portarla a “Damon Salvatore”, è nel secondo cassetto a sinistra della scrivania.
Fai sparire i nostri corpi, prendi le tue cose e parti per la Virginia precisamente a Mystic Falls, chiedi del pensionato dei Salvatore, al resto penserà Damon. I soldi per l’aereo li troverai assieme alla lettera.
Adesso ti saluto Amore Mio, buona fortuna.
-La tua Mamma.
 
 
Fissai i loro corpi, li salutai un’ultima volta. << Addio Mamma, addio Papà, addio Fratellino, vi vorrò sempre bene.>>
Con i miei poteri li sotterrai in giardino, mentre una lacrima solitaria solcava il mio viso.
Salii debolmente le scale, percorsi il lungo corridoio della reggia che chiamavo casa, ed entrai nello studio di mio padre, quella stanza era una delle mie preferite, sin da piccola adoravo rifugiarmi li dentro, forse erano le tonalità calde di rosso e marrone a confortarmi, o forse non c’era un motivo preciso, ma era una delle poche stanze dalla mia immensa dimora che riusciva a farmi sentire a casa.
Mi sedetti sulla poltrona adiacente alla scrivania, che una volta apparteneva a mio nonno, poi a mio padre, e adesso era di nessuno. Aprii lentamente il cassetto che mi aveva detto mamma e li trovai dei soldi, una lettera sigillata con lo stemma di famiglia, una collana e una foto. I soldi mi servivano per partire, la lettera era per quel “Damon Salvatore” un uomo con un volto sconosciuto, la collana era di mia nonna, credo fosse un regalo, la presi e la indossai, era davvero stupenda, una piccola “A” e degli zaffiri che la adornavano. Poi fissai la foto, era raffigurato un uomo, davvero molto bello, capelli corvini, sguardo color ghiaccio, e un sorriso stupendo, e una bambina. Quella bambina ero io, ma l’uomo dagli occhi ghiaccio, chi era? Girai la foto, speranzosa di una risposta, c’era scritto in bella grafia: Damon e Beatrice, 5 Dicembre 93. La data della mia nascita, si dice che i neonati non sorridano, ma io avevo un sorriso da un orecchio all’altro, e anche quel Damon, sorrideva, era davvero bello.
Sospirai e presi tutto il necessario e partii verso l’aeroporto di Firenze.
 
Sì, mi chiamo Beatrice Alessandro, sono di Firenze, i miei cari sono morti, ho dei “superpoteri” e sto partendo alla volta di un paese dall’altra parte del mondo, con solamente una foto, una collana e una lettera fra le mani.
 

  
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