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Autore: PotterWatch    23/10/2011    3 recensioni
Does it trouble your mind the way
you trouble mine?

La cronaca di un'attesa, registrata in scritte sconnesse e frammentarie sui muri di un edificio in disfacimento.
[Spoiler per Portal 2 - Lab Rat]
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Exile




It takes your mind

Quando riapri gli occhi sei a terra, strozzato in una nube di veleno e lacrime.
Diversi secondi di panico ti spingono ad accorgerti che non sei morto. O almeno, non ancora, non se l'aria sarà per sempre verde marcio e i rantoli che invocano aiuto da ogni dove rimarranno inascoltati.
La tua mente è annebbiata e la voce metallica ti scivola addosso, scorrendo tra i cadaveri stesi al tuo fianco.
Devi rimanere lucido – lo sai e per non perderti strisci sulle linee del pavimento, aggrappato all'unica idea nitida che possa salvarti la vita.
La porta cigola e si spalanca sul vuoto; dalla neurotossina precipiti nel buio, tra i vapori bollenti dei macchinari, dove l'aria è stantia di secoli ma innocua.
Per oggi, almeno per oggi, respiri ancora.

Does it feel like a trial?

Non è stato difficile ignorare la sua voce. Per quanto sgradevole, la sardonica compagnia di GLaDOS lascia intravedere prospettive interessanti – alla fine, senza saperlo, lei stessa ti ha dato l'idea che firmerà la sua condanna.
Per fortuna, l'intelligenza umana conosce vie ancora ignote ai computer.
I lumi del tuo senno vacillano da diversi giorni, ma sono ancora sufficienti per questo. Nonostante il tuo sguardo nervoso, la schermata si spegne fluidamente, confermandoti che – per una volta – le macchine ti sono amiche.
Le tue dita smettono di tremare. Chell ne sarà capace, deve esserlo – le traccerai il destino sui muri delle stanze, finché, da quel momento in poi, sarà lei la tua guida.
Ce l'hai fatta. Non ti resta che continuare a fuggire.

Does it trouble your mind the way
you trouble mine?

Stai strisciando nei condotti da giorni e muori di fame. Sono le uniche due certezze a balenarti davanti – e perdi finalmente coscienza, spezzando la grata marcia contro un muro lurido.
Quando lo svenimento si dissipa, sei in una topaia scavata intorno a un palo. Il lume del faretto ti mostra una camera test nuova di zecca, ancora al buio, dotata di pareti lisce e sane.
Mentre ti abitui alla luce dorata, dopo tante ore di rosso accecante, gli occhi ti si sgranano di sollievo davanti al mucchio di lattine e taniche accatastate nell'angolo.
Acqua. Cibo.
E, dall'ombra, una solida forma lucente ti porge il tutto, senza rabbia né inimicizia.
E tu chi sei?”
La sagoma ti scruta. È un cubo, un grazioso cubo di metallo, con un gran cuore. Così diverso dall'asettica geometria di questo posto folle.
Sembra quasi, come dire, mansueto.
Sono il tuo migliore amico”.
E come me lo spieghi?”
Nonostante la tua domanda, senti la diffidenza, la condizione perenne del tuo animo, diradarsi di colpo.

Lo ami già, e lui ama te – è tutto così semplice, non c'è nulla di complicato in lui.
“Sono solo, come te. E sono nato per te”.

Non sai cosa rispondere. Ti limiti a vuotare la tanica d'acqua, ammaliato dai riflessi dell'acciaio. Domandarsi da dove venga è inutile, ormai – tutto ciò che conta è che sia qui, e che non se ne andrà. Mai.
E sappi che non ti pugnalerò mai alle spalle. Puoi starne certo”.
Amico” singhiozzi. “Dimmi come ti chiami”.
Ti avvicini lento, per udire tu, e tu soltanto, il suo sussurro. Il suo nome è dolce come l'acqua e la luce, ti cancella la fame e ti restituisce il sonno.
Companion Cube” sorridi, stringendo in un abbraccio il metallo liscio. “Sono felice ora”.
Rimani a lungo, tracciando sul muro parole di pace e quiete. Ti sposterai un altro giorno.

It takes your mind
Again

Ti risvegli in un quadrato di penombra. Lo sbuffare dei pistoni si fonde al gocciolio e il bagliore rosso si spande sul metallo oleoso.
Odi vivere in quest'antro buio, intriso di umidità fino al midollo. Eppure non ti arrendi ancora – lei non può sopravvivere senza segnali, e tu strisci ad orientare i fari, a sgombrare i sentieri dai detriti di ferro rugginoso. Ti arrampichi ai cavi, lasciando tracce sanguigne di minio dove hai potuto scavarti un passaggio.
Le frecce, la corsa, la salvezza.
Escape.
Non andare oltre” geme il tuo amico ogni volta, riflettendo le luci di sangue delle tue scritte.“È pericoloso”.
Tu, irrefrenabile, ti limiti a sorridere e lo accarezzi piano, accoccolato contro un palo.
Ma è necessario. Non devi temere, se la caverà”.
“Perché dovrebbe?”

Perché è lei” annuisci. “È Chell”.

Oh, you meant so much
Have you given up?

Il tempo è vicino.
Lei sta per arrivare e, nonostante tutto, non la abbandonerai – il percorso è quasi completo.
Così vicino alla meta, gli spazi angusti ti opprimono e la melma ti si abbarbica addosso, unta e viscida; ma, devi riconoscerlo, va molto meglio da quando GLaDOS tace e finge di non sapere dove sei.
Sopra il canale fangoso si schiude una stanza altissima, e serrande scure ti scrutano con tondi occhi arancioni. Una mano ti strizza il torace; sai benissimo in quale forma il pericolo ti attenda là dietro.
Non puoi affrontarlo. È arrivato il momento di fermarti.
La luce azzurrognola là in alto ti fa allegare i denti. Sono spazi a te preclusi, oramai – ciò che si cela oltre le passerelle appartiene soltanto a due esseri singolari, due guerriere ugualmente combattive.
Mormori versi monchi di poesie e, passo dopo passo, ti lasci guidare a uno dei tuoi antri.
Il Companion Cube sospira di sollievo. È sempre più cauto di te, ma non ti preoccupi – anche nelle tenebre, che si addensano in rapida corsa, la tua mente ha tracciato i giusti passi.

Now you're thinking too fast, you're like
marbles on glass


Per fortuna ci sono le finestre.
Le parole sconnesse e i disegni ti crescono intorno sui muri, tra ore di memoria cancellata eppure, in certi momenti, guardi in alto e ti senti persino felice. La tua schiena si adatta al muro morbido di anni, gli occhi, tesi al soffitto, si bagnano di luce, il colare dell'olio e i miagolii delle macchine si fondono in una sinfonia dorata. La speranza filtra nell'abisso, come i raggi del sole che, da lassù, si mostrano in un frammento di bianco.
Per fortuna ci sono le finestre.


Did you fall for the same
empty answers again?

Il nero. Insopportabile.
Il canto delle torrette, bianco e rosso. The cake is a lie, attenta – menzogne e null'altro.
The cake is a lie.
The cake is a lie
The cake is a lie
Le frasi di lei sarcastiche e vuote, come il vecchio incubo, da quando lui è andato perduto. L'acido l'ha ingoiato ai piedi del palo, e non speri di rivederlo ancora. Amico.
La tua tana è fresca e ventilata, ma la tua mente ribolle.
Ed ecco, ricordi una sola parola. Scritta in terra, con il tuo sangue.
Help.

Vilify
Don't even try


Finalmente. Lei non ti guarda più; il cubo è tornato, scivolando dalle viscere dell'oscurità.
Sì, è tornato, con il tuo sorriso; ma tace e si mostra inquieto, talvolta ti prega di non abbandonarlo.
Non puoi tornare indietro. Le pastiglie splendono nella tua mano – il giorno è arrivato e tu non temi nulla.
Le tue parole sono impresse a fuoco sulla pietra; narrano di salvezza e oblio, di un sentiero bianco teso su un abisso buio.
Oggi, però, le tenebre non ti faranno paura. Non ha senso lamentarsi, mormori, che tutto andrà per il meglio. Per te, per lei, per lui.
La voce di GLaDOS si desta e il tumulto della tua ragione, a lungo assopito, si risveglia.
E mentre i passi metallici di Chell consumano i metri, le lampade al neon piovono sui muri nascosti, rischiarando per lei le mappe nere e rosse che hai lasciato.

Over here

Un mare di luce.
Cosa ti dicevo?


She did it.

_______
Saaalve a tutti. Vi parla una povera fan che - di nuovo - è caduta nell'irrecuperabile vortice del fangirlaggio e si dispera perché i suo computer non le permette di giocare Portal 2. XD
Sapevo fin dall'inizio che avrei scritto su Doug Rattmann e che avrei voluto riprodurre il fascino della sua pazzia con uno stile frammentario e poco chiaro. Spero di essere riuscita nell'intento, specialmente nell'ultima parte.
Il materiale su cui scrivo viene dallo spettacolare fumetto citato in introduzione, uno spin-off di enorme interesse che non può che accrescere la mia sconfinata ammirazione per Valve. La fonte di ispirazione è qui, just beyond words - video basato sulla storia di questo affascinante personaggio di cui si sa così poco. Ringrazio Crim e Shari, come al solito, perché avere due consigliere così straordinarie è una fortuna rara, e Ranieri per essere il mio fedele compagno di scleri videoludici. Mi sopporti anche fin troppo, Rani. XD
Un grazie a tutti i miei fedeli lettori, e un grazie sentito al mondo dei videogame, così ricco, così creativo e pieno di risorse.
Elisa
   
 
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