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Autore: Slytherin Nikla    29/06/2006    7 recensioni
Cerchi di razionalizzare ciò che faccio, ma il tuo cuore è troppo timoroso di sbagliarsi e il tuo cervello non riesce a sbloccarsi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ho desiderato questo momento per così tanto tempo, sai?, da quando trovai questo vecchio capanno nel cuore della Foresta Proibita…

E ora sei davanti ai miei occhi, bella come il giorno in cui ti conobbi, che mi guardi senza capire il senso delle mie parole. Prendo la tua mano e ne volto il palmo verso di me, poi vi poso la mia fino a farle aderire completamente. Come le metà di un unico intero. Come quello che siamo.

Cerchi di razionalizzare ciò che faccio, ma il tuo cuore è troppo timoroso di sbagliarsi e il tuo cervello non riesce a sbloccarsi. Te li leggo negli occhi, il desiderio di abbandonarti e la paura di soffrire, eppure non ti dico una parola. Tengo unite le nostre mani, lasciando che la tensione che ci attrae scorra liberamente tra noi.

Non aver paura, Minerva, capirai.

Il tuo corpo è un unico fascio di nervi, vorrei stringerti forte e rassicurarti ma non è ancora il momento. Per un attimo mi perdo nello sguardo smarrito e fiero dei tuoi occhi, e sento che a questo mio gesto tu ti rassicuri.

Solo adesso, con la tensione che scema, mi concedo di attirarti a me. Lentamente, come un timido e trepido innamorato d’altri tempi. Mi chino su di te con esasperante lentezza. Tu chiudi gli occhi. Il sapore delle tue labbra è quello che ricordavo, la memoria più cara e gelosamente custodita di tutto il mio lungo passato. Non posso impedirmi di sorridere: un sottile, seducente aroma di Zenzerotti si insinua in me al contatto avido delle nostre bocche. Le tue vecchie debolezze… La stoffa scozzese, e i biscotti speziati.

Sorrido.

Sorrido perché sei bella, Minerva, bella come la ragazza tutta scuola e magia che mi fece innamorare la prima volta. Ne è passata di acqua sotto i ponti, vero? Eppure siamo qui, io e te, abbracciati. Siamo qui nonostante tutto, nonostante i miei errori e le tue insicurezze, nonostante il Fato che tante volte ci ha strappati l’uno dalle braccia dell’altra.

Siamo qui ancora una volta insieme.

E ringrazio il cielo per la sua benedizione, per la possibilità di stringerti, baciarti, amarti ancora una volta prima che tutto finisca. Il mio cuore è sul punto di esplodere, sai? Non ricordo di essere mai stato felice come in questo momento.

Ti stacchi da me evidentemente controvoglia, e mi fissi con i tuoi occhi profondi che sanno trapassarmi l’anima e leggere in essa come in un libro qualsiasi. Ma la consapevolezza che per te questa non è un’anima qualsiasi mi fa sentire bene. Vivo. Finché ti cullerò tra le braccia, amor mio, nemmeno la guerra potrà allontanare da te i miei pensieri. Il tuo sguardo esprime ciò che anni di silenzi hanno costruito intorno a noi. Sei felice, ma non serena. Sei sollevata, ma non tranquilla. Vedo in te quella severità tanto famosa tra gli studenti, e nel tuo stringere la bocca in quella smorfia consueta sento esplodere dal cuore il desiderio di assaggiare di nuovo il sapore delle tue labbra.

Mi trattengo, però: quando quell’espressione è dipinta sul tuo viso bisogna andar cauti, l’ho imparato molti anni fa e non l’ho mai dimenticato. In realtà il tuo messaggio è chiaro, non mi hai respinto perché mi desideri quanto io desidero te, ma… C’è un "ma", che dai tuoi occhi passa ai miei e mi ferma il cuore. Credi che ormai sia troppo tardi per noi due.

Ma io non ho intenzione di rinunciare a te, non più, non adesso, e intendo dimostrartelo. Fingo di non aver compreso i tuoi timori e mi chino su di te, sfioro con la punta delle dita le cuciture del corpetto del tuo vestito e ti sento fremere. Appoggio qualche casto bacio sulla tua pelle, alla base del collo, e mi sembra di sentire il tuo respiro accelerare. Poi mi alzo, lentamente, ti accarezzo distrattamente la nuca con una dolcezza che temevo dimenticata. Giurerei di averti sentito fare le fusa: quanto mi diverte, in questi momenti, il pensiero che sei un animagus e come tale, forse, adesso stai reagendo. Ti attiro a me delicatamente, senza fretta, e quando poso le labbra sulle tue sei lì, dimentica della severità di poco prima, pronta ad accoglierle. Ti bacio intensamente, più intensamente ogni volta che tu rispondi ai miei baci, ma sento il bisogno, devo rassicurarti.

"Non è tutto perduto, Minerva, abbiamo il diritto di essere felici" , ti mormoro, piano, mentre ci abbandoniamo deboli ma felici sul vecchio divano apparso dietro di noi come per magia.

  
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