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Autore: Finn    24/10/2011    3 recensioni
Capita che il tempo porti via momenti e ricordi importanti. Così come capita che , a volte, ci si senta più vivi lasciandosi andare alla memoria di un tempo passato che non vivendo attivamente la propria quotidianità. E' possibile uscire da questo torpore solo con l'aiuto di sè stessi?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice e avvertimenti vari :
Zaalve. Eccomi qua. Con un nuovo parto, anche se sinceramente, non ne sono del tutto convinta. Anche questa volta, Royai.
Il mio intento, con questa fic, è quello di dare una lieve panoramica di cosa è successo, secondo me , dopo la fine dell'anime (Brotherhood time)
Non so perchè , ma l'idea del - tutti felici e contenti - non mi garba molto. La guerra lascia ferite, ricordi, rimpianti... e l'opera di "cicatrizzazione"  è lunga e richiede pazienza, molta pazienza.

Questo primo capitolo è semplicemente un... prologo. O all'incirca, diciamo che non c'entra granchè con la storia in sè. Volevo semplicemente introdurre alcuni temi  fondamentali come, appunto, il royai, l'ambientazione temporale, la presenza di Glacier ed Elyicia che sarà costante, e il tema della memoria, anche se non è ancora espresso al meglio ...
Spero possa piacere, e sicuramente isnerirò anche qualche siparietto ironico, da qualche parte   
XD   




- Tempo -



Roy Mustang. Un nome , una garanzia. O almeno , così gli piaceva pensare. In fatto di donne, era il migliore, un atleta, macchè, il campione regionale! Secondo la sua personale visione (non certo condivisa all'unanimità) nessun essere umano dotato di cromosoma XX era capace di resistergli.
Per un momento scoppiò a ridere. Era davvero un caso perso se gli procurava così tanta gioia l'autoelogiarsi in quel modo.
La verità era che, volente o nolente, era cresciuto. Certo, qualche mese in più (forse neanche un anno) non gli aveva tolto la sua natura narcisista, donnaiola ed estremamente suscettibile, ma ogni tanto il peso di quegli ultimi eventi gli gravava sulle spalle, e anche il famoso ed altero colonnello di fuoco era costretto a fermarsi e a guardarsi indietro, per dirsi - sei troppo vecchio per queste cose - e ripartire inesorabilmente da capo, ma con qualche nuova consapevolezza addosso.
D'altronde, in quei pochi mesi era successo di tutto, per prima la morte del suo migliore amico. Un sorriso malinconico gli avvolse il viso, riportandolo con la mente a quei momenti spensierati passati con quell'uomo , tanto allegro quanto saggio. Da qualche parte doveva avere ancora tutte le foto di elycia che l'uomo gli mostrava costantemente.
Quanti anni avrebbe dovuto avere quella ragazzina? All'incirca quattro o cinque, si ritrovò a calcolare rapidamente.
<< Basta >> disse a sè stesso, con tono deciso << Andrò a far visita a Glacier >> concluse facendo qualche esercizio per ravvivare le ossa della schiena. Che stesse invecchiando davvero?

***

La casa di Huges si trovava in un luogo poco affollato, alla periferia della città. Era un appartamento modesto costruito ai lati di una stradina erbosa e poco trafficata , ricordò di esserci passato spesso assieme al tenente Hawkeye.
Suonò il campanello, tre volte a ripetizione, come era solito fare con Maes. Quello era ... una specie di segnale. Quando il campanello di casa Huges suonava in quel modo significava che a suonarlo era il Flame Alchemist. E quando il Flame Alchemist lo andava a trovare direttamente a casa, o c'era qualcosa di grave, oppure ci si doveva aspettare una bella serata fra amici.
La donna di casa aprì la porta, avvolta in un abito invernale sui toni del verde, proprio come gli occhi di tutti, in quella famiglia.
<< Colonnello, che sorpresa vederla qui! Elycia , vieni a salutare su >> Disse con tono gioioso. In quel momento, l'uomo non potè far altro che sentirsi in colpa. Sapeva benissimo quanto il vederlo rappresentasse per Glacier un momento di ricordi e memorie del defunto marito.
Pochi secondi dopo arrivò anche la figlia del maggiore, seguita da una donna che richiamò immediatamente l'attenzione di Roy
<<... Che ci fai tu qui? >> chiese sorpreso, incontrando gli occhi castani del suo tenente. Nella foga si era anche scordato di darle del lei.
<< Colonnello >> fece la donna , mettendo in scena un saluto militare in piena regola << Mi dispiace di essermi intromessa nelle sue questioni personali ma... dal momento che passa a fare visita alla signora Glacier ogni 15 del mese, ed essendo oggi il 24, ho pensato che se ne fosse dimenticato e sono passata a porgere le mie scuse, da parte sua >>
Già. In quel periodo c'erano le vacanze di Natale, e si era completamente scordato del suo lavoro, del tenente Hawkeye e persino della famiglia di Huges. La rapida guarigione dalla sua cecità e il costante pensiero di quella battaglia appena sostenuta gli avevano fatto perdere il senso del tempo.
<< M...mi dispiace >> ammise con tono imbarazzato, strofinandosi la nuca con il palmo della mano.
Nel frattempo, i due enormi occhioni verdi di Elyicia non si erano staccati neanche per un solo secondo dal viso dell'uomo.
<< Stando lì al freddo non combinerete niente, venite dentro su >> interruppe la padrona di casa, invitando così Colonnello, Tenente e piccola ad accomodarsi al calore del caminetto acceso.

***

<< Accidenti... non immaginavo che voi stessi aveste preso parte in prima persona a questa sanguinosa guerra ... >> sospirò Glacier, distribuendo ai due delle tazze di tè caldo . Si erano seduti tutti attorno ad un tavolino molto elegante, di forma rettangolare. Disposti frontalmente l'uno all'altro c'erano due divanetti da tre posti l'uno. Madre e figlia stavano da un lato, mentre i due colleghi sedevano a quello opposto. Spesse volte Maes gli aveva detto " Sono fatti apposta. Da questo lato staremo io , mia moglie e mia figlia, e dall'altro tu , tua moglie e il tuo bambino " concludendo la tesi con un enorme sorriso
<< Già, è stata una brutta esperienza per tutti ma adesso stiamo bene , quindi non si preoccupi ulteriormente >> intervenne Riza con la sua solita calma e professionalità. Sotto un certo punto di vista sembrava quasi che la sua futura moglie sarebbe stata lei, e per qualche secondo si lasciò andare ad una visione estremamente piacevole :
il suo migliore amico sedeva di fronte a lui, abbracciato alla moglie e alla già cresciutella Elyicia, mentre dall'altro lato, lui e il tenente coccolavano un fagottino di pochi mesi.
Si riscosse subito. Come diavolo potevano saltargli in mente certe idee? Era del tutto impossibile che quella scena si avverasse. Capo primo, Maes era defunto da quasi un anno ormai, e capo secondo lui e Riza non si sarebbero mai sposati.  << E questo è quanto! >> ammonì a sè stesso, ad alta voce.
Le tre donne lo fissarono con uno sguardo allibito, mentre per la seconda volta durante la giornata le sue guance iniziavano a riscaldarsi e a colorarsi di rosso acceso.
<< Oh, quasi dimenticavo ! >>  fece nuovamente la signora Huges, alzandosi dal divano e correndo verso una cassettiera << Domani sera terremo una festa di Natale. Ci saranno alcuni compagni di Elyicia, dei vecchi  colleghi di mio marito ,e anche Alphonse, Winry e Edward. Per caso volete unirvi anche voi? Avevo chiesto che i vostri inviti fossero recapitati nella posta di domani ma già che siete qui... >>
I due militari si guardarono a lungo in cerca di una risposta che andasse bene ad entrambi. Poi lo sguardo interrogativo si trasformò lentamente in un sorriso
<< Beh , credo che per me non ci sia nessun problema... Colonnello...>>
<< No, neanche per me >> concluse Roy sorridendo.
A quella notizia, il visino di Elyicia si illuminò all'istante, le sue guance si colorirono, e finalmente anche la piccola prese la parola << Evvai! Così ci siamo proprio tutti >> esultò contenta, sorridendo ampiamente e mostrando alcuni buchi nella dentatura da latte.
<< Allora ci vediamo domani sera...>> spicciò la donna, cercando di mandare via gli ospiti nel modo più cortese possibile. In effetti si era fatto tardi, e mettere a letto la bambina in quello stato di eccitazione sarebbe stata una bella impresa.
<< A domani >> si congedarono cordialmente gli altri, uscendo insieme dalla porta d'ingresso.

***

Tralasciando visioni e fantasie varie, gli era sembrato un buon gesto offrirsi di accompagnare Riza a casa. Non significava nulla, era un semplice atto di cortesia verso una donna che si sarebbe ritrovata altrimenti a piedi , da sola, al buio. Oltretutto poi, lui e Hawkeye erano ottimi amici, per cui quel gesto non gli sembrò per niente strano. " Ottima opera di autoconvincimento " fece comunque una vocina nella sua testa.
<< Mi scusi ancora per essermi intromessa nelle sue vicende personali...>> dichiarò la bionda con voce sottile.
<< Ma che, si figuri ... anzi, è stato un bene, altrimenti chissà quando ci saremmo rivisti >> In quel momento, qualsiasi frase che si sforzava di partorire gli risuonava nel cervello come terribilmente equivoca. La donna però sembro non curarsene troppo, e annuì semplicemente, finendo poi col confessare
<< Sa... era da molto tempo che volevo passare a casa della signora Glacier. Dopotutto eravamo tutti molto affezionati al maggiore, me compresa...e a parte questo, ero ansiosa di sapere come stessero e di passare un po' di tempo con loro...  e poi non posso nasconderle che ... beh, mi sono preoccupata. Insomma, è stata una grave perdita per lei , e non creda che non me ne sia accorta. Ho preso abbastanza a cuore queste sue visite mensili e alla fine mi sono fatta trasportare ... >>
Roy non potè far altro che fissare l'asfalto con uno sguardo stupito , o meglio , piacevolmente colpito. Sapeva che la sua collega era una donna sensibile e che probabilmente aveva avvertito quel suo disagio e nostalgia nei confronti dell'amico, ma il sentire che era preoccupata per lui... l'aveva sollevato a 5cm da terra.
Accostò sotto l'appartamento della donna e la fece scendere, assicurandosi che non ci fossero malintenzionati per strada così come voleva il galateo
<< La passo a prendere domani sera? Da quanto vedo la sua macchina è a riparare... >>
<< Non è così spiacevole godersi qualche passeggiata ogni tanto, sa? Comunque non si disturbi, faccio da sola >> si sentì prendere da una strana delusione
<< Allora arrivederci...>>
<< Arrivederci >> sorrise lei, scomparendo dietro alla porta di casa.
   
 
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