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Autore: Fly Irma    29/06/2006    6 recensioni
Harry è sconvolto per la morte di Silente, ma c'è un conto in sospeso con Ginny...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il funerale di Silente svolto quella mattina, era ormai terminato, lasciandosi alle spalle lacrime, commenti e brutti ricordi.
Harry stava finendo di preparare il suo baule per la partenza dell’indomani. Era semplicemente distrutto quella sera: non riusciva a pensare, non riusciva ancora a riprendersi da quel brutto colpo.
Silente morto?
Scrollò le spalle come per scuotersi di doso le mille preoccupazioni che lo tormentavano. Adesso la McGranitt sarebbe diventata la nuova preside, ma ci sarebbe stata ancora Hogwarts senza Silente?
No, lui non avrebbe mai lasciato Hogwarts, ed harry, per un motivo futile come la morte.
Si sollevò dal suo bagaglio, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso.
Ron non era ancora tornato dalla cena e lui non aveva né fame, né voglia di raggiungerlo.
Voleva stare solo.
Così scese piano in Sala Comune e vide che non c’era nessuno, (erano tutti a cena), ma poi sentì delle voci:
- Non voglio perderti… - disse la prima voce.
“Ron!” pensò Harry. Si avvicinò un pò di più…
- Neanch’io… -
“Ma cosa diavol…” poi capì.
“Ron e …Hermione?”
Sapeva, o meglio, sospettava che tra quei due ci fosse qualcosa di più che una semplice amicizia, e ora scopriva che i suoi sospetti erano fondati!
Si allontanò il più in fretta possibile, con un sorrisetto stampato sulle labbra. Almeno la storia fra i due era una ragione in più per vincere la guerra.


*

Prese a camminare per i corridoi deserti, mentre di sotto, nella Sala Grande, si sentivano i rumori della cena in corso. Non era, però, il solito vociare allegro, ma un addio incorniciato dal tintinnare di posate e bicchieri Sarebbe mai riuscito a portare a termine la sua missione? Partendo dai suoi genitori, fino a Silente, tutti credevano che ci sarebbe riuscito.
E adesso? Cosa doveva fare adesso?
La lotta era cominciata, quello per cui era stato destinato si stava tramutando lentamente in realtà.
Doveva cominciare a cercare gli altri Horcrux, non sarebbe stato facile, però…
Un singhiozzo.
Si fermò e ascoltò con più attenzione: proveniva da un’aula inutilizzata.
Si, qualcuno stava piangendo, ma se non era Mirtilla Malcontenta, allora chi era?
Aprì con molta cautela la porta, scorgendo una figura di spalle con lunghi capelli rossi. Ginny.
Entrò e lei si accorse della sua presenza.
- Oh… Ciao, Harry, stavo per andarmene. - non incrociò il suo sguardo e accennò qualche passo verso la porta.
- Aspetta – disse lui, parandosi davanti la porta.
Ginny stava ferma, con gli occhi bassi, e si asciugò frettolosamente una lacrima.


- Tu ha-hai capito le ragioni per cui non possiamo stare più insieme, vero? - buttò lì Harry, dopo essersi guardato a lungo i piedi.
- Ti ho già detto che me l’aspettavo… - lei alzò lo sguardo. Si vedeva che aveva pianto.
“Ma perché non mi capiscono mai!” pensò Harry al colmo della disperazione, “io non voglio fare l’eroe. Io…”
- Voglio solo proteggerti. - disse infine ad alta voce.
I loro occhi si incontrarono: quelli di lei colmi di pianto, quelli di lui di tenerezza.
Harry l’abbracciò così stretta da toglierle il fiato. Dopo un momento di esitazione, lei ricambiò il suo abbraccio, all’inizio dolcemente, poi con intensità crescente, perché più di ogni altra cosa desiderava che lui la capisse.
- Lo so Harry, è nel tuo carattere voler fare l’eroe… - Harry sbuffò e lei trattenne un risolino.
Poi tornò seria.
- Ma io voglio stare con te, voglio combattere con te, per te, perché… io ti amo. -
Il cuore di Harry fece una capriola. Adorava il suo profumo di fiori, avrebbe voluto stare abbracciato lì con lei per sempre…
- Anch’io ti amo, e lo sai. Non importa quanti altri ostacoli ci potranno essere, alla fine della guerra ti verrò a cercare. -
Stettero così, a cullarsi dolcemente, ma dopo un po’lui si liberò.
- Io devo andare - disse Harry, suo malgrado, sorridendo, però, non appena vide le guance arrossate di lei.
- Anch’io, - annuì Ginny, - però prima… un ultimo bacio, ti prego. -
Lui sorrise e l’accontentò, mentre la guerra era nascosta nell’ombra, aspettando il momento giusto per attaccare.
  
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