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Autore: elyxyz    25/10/2011    18 recensioni
Questa fic contiene spoiler sulla puntata 4x03 “The Wicked Day”.
Ed è con mani tremanti che lo vesti, per condurlo al momento per cui è destinato da tutta una vita. E forse dalla notte dei tempi.
(...) Tu sorridi, sentendo le palpebre pizzicare per una ragione nuova.
E’ finita un’era. Da oggi, niente – niente – sarà più come prima. L’Asino Reale che avevi conosciuto al tuo arrivo a Camelot non c’è più.
Ti sfugge una lacrima silenziosa, quella della nostalgia, che non raccoglierai.
“Lunga vita al re.” Bisbigli, nella camera vuota che era stata del tuo principe.
[Merthur onesided]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Il seguente scritto contiene un implicito riferimenti slash, ed è merthur onesided, in linea col TF

Il seguente scritto contiene un implicito riferimenti slash, ed è merthur onesided, in linea col TF.

Questa fic contiene spoiler sulla puntata 4x03 “The Wicked Day”.

 

Molto è già stato scritto, molto ancora si scriverà, perché credo sia un episodio cardine dell’intera saga e un punto di non-ritorno. Questa è solo la mia personale interpretazione dei sentimenti di Merlin, quello che io ho provato istintivamente durante la visione, immaginandomi nei suoi panni.

What-if?, Missing moment.

 

POV Merlin.

 

 

Vorrei dedicarla a tutti quelli che amano Arthur e Merlin – il Merthur.
Anche se tutto sembra andato perduto e lo sconforto di Merlin è il nostro… prima o poi, ne sono certa, tutto si aggiusterà! *_* (Perché Sparky non può sbagliare!
U_U)

 

 

A Loyal (Liar) Friend

 

 

 

 

“Hai ucciso il re!”

“Hai ucciso il re!”

“Hai ucciso il re!”

 

E’ tutta la notte che le voci urlano nella tua testa e tu non hai la forza per zittirle.

Perché in fondo sai che è vero. Hanno ragione.

 

Ti senti distrutto e il senso di colpa ti logora dentro, strappandoti brandelli di cuore piccoli piccoli, uno ad uno, fino a lasciarti un vuoto buio e freddo.

 

Con che coraggio guarderai ancora Arthur negli occhi?

 

Hai ucciso suo padre.

 

Poco importa se Morgana ti ha ingannato, se da parte tua non era né voluto né premeditato.

Non è rilevante che, il tuo sbaglio, tu l’abbia fatto principalmente per il tuo signore e non per riavere la magia libera. Certo, quella conseguenza ti sarebbe stata cara come l’aria che respiri – non più sotterfugi, niente più menzogne – ma l’hai fatto per Arthur, per lui. Perché la sua sofferenza era la tua, perché il suo strazio era dentro di te e volevi rivederlo felice, lo rivolevi contento. E invece hai fallito.

Nel giorno del suo compleanno, sei stato l’artefice della sua più straziante disgrazia.

 

Tu, tu hai reciso il filo della vita di Uther Pendragon.

 

Con che coraggio guarderai mai più Arthur negli occhi?

 

Gli hai strappato l’unico genitore che aveva. E forse non era neppure un buon padre, ma era sempre meglio di niente. Sempre meglio di saperti causa della sua disperazione.

 

 

Quando il principe esce dalla sala, dove ha vegliato il corpo del re per tutta la notte, ti dice che sei un vero amico, un amico leale.

 

E’ crudele che accada solo ora. Proprio ora.

Ora che sai di non meritare queste parole, la sua gratitudine ti colpisce come uno schiaffo.

Ora che sei più bugiardo di prima, ora che hai le mani sporche del sangue di suo padre.

 

Per quanto tempo hai aspettato che te lo dicesse?

 

“Sei un amico leale, Merlin.”

 

Sì, te l’ha dimostrato nei fatti tante volte… ma quanto hai bramato un suo riconoscimento?

 

E ora arriva tardi. Ora suona falso. Ora ne sei indegno.

 

Con dolore e vergogna incroci il suo sguardo.

Ha gli occhi arrossati dalle lacrime, velati di dispiacere, di rassegnazione.

Ma il suo corpo emana una nuova luce. La luce dell’accettazione e del coraggio di andare avanti.

 

Arthur sa che deve prendere in mano le redini della sua vita e del suo regno, della sua gente.

Sembra più forte lui di te, anche nel lutto.

Sembra quasi lui, quello che ti deve consolare di una perdita. Anche se il padre era il suo.

 

E sai che lo ami ancora un po’ di più, anche se non lo credevi possibile.

Lo senti pulsare dentro di te, in quel cuore lacerato dai rimorsi.

 

Ti sta offrendo il suo coraggio, la sua determinazione. Ti sta dicendo che ha bisogno di te, per affrontare tutto ciò che verrà – i tempi duri, i tempi bui, i tempi delle scelte difficili.

E tu sai, sai istantaneamente che lo seguirai sempre, fino all’ultimo respiro.

Che calpesterai ogni tua remore ancora, e ancora. Anche se ti senti ancora colpevole, anche se forse non troverai mai la forza di essere sincero con lui – non è vero, prima o poi lo farai – hai la certezza che farai di tutto per lui. Lui, che è la tua ragione di vita, il tuo Destino.

 

 

La colazione è un atto di gentilezza che Arthur ti offre, un pretesto garbato per darti il tempo di riordinare i pensieri e le emozioni.

Avete mangiato mille volte assieme, nel corso degli anni, durante le tante missioni che avete condiviso, ma il pane ha un sapore diverso, oggi. Sa di pane, sì. Pane e sale. Il sapore delle lacrime versate.

 

 

Ed è con mani tremanti che lo vesti, per condurlo al momento per cui è destinato da tutta una vita. E forse dalla notte dei tempi.

 

Gli fai indossare il medaglione che era stato dei suoi avi, drappeggi il mantello rosso dei Pendragon sulle sue nobili e fiere spalle, gli allacci gli alamari sotto al mento e gli pettini i capelli – quell’assurda zazzera bionda in perenne disordine –  e poi, poi fai un passo indietro e con solennità lo ammiri, sentendo un nodo in gola ben diverso dall’angoscia di prima. E’ orgoglio puro, liquido e caldo, che scorre dentro di te. E’ l’emozione e il privilegio di saperti davanti ad un grande re.

Ora sì, ora sai che la leggenda non è poi così impossibile, che Albion potrà nascere, prima o poi.

Dovrai pazientare, ma succederà.

 

“Sire, dovete conferire con i nobili del Consiglio, che intendono esprimervi il loro cordoglio. Io vi attenderò nella Sala del Trono con tutti gli altri. Gli rendi noto, e Arthur accenna solo ad un cenno del capo, e ti lancia un lungo sguardo, carico di gratitudine e parole non dette. Parole superflue tra voi.

 

“A dopo.” Ti saluta, stringendoti una mano guantata sulla spalla magra, un gesto d’amicizia che gli è tanto caro.

 

Tu sorridi, sentendo le palpebre pizzicare per una ragione nuova.

E’ finita un’era. Da oggi, niente – niente sarà più come prima. L’Asino Reale che avevi conosciuto al tuo arrivo a Camelot non c’è più.

Ti sfugge una lacrima silenziosa, quella della nostalgia, che non raccoglierai.

 

“Lunga vita al re.” Bisbigli, nella camera vuota che era stata del tuo principe.

 

 

 

Fine

 

 

Disclaimers: I personaggi di Merlin, citati in questo racconto, non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Note finali: La traduzione del titolo è “Un Leale (Bugiardo) Amico”.

So che tecnicamente Uther è morto il giorno dopo del compleanno di Arthur, ma tutto è iniziato da quella notte.

 

 

Avviso di servizio: l’aggiornamento di Linette 48 scivolerà, salvo imprevisti, a lunedì prossimo, poiché sabato sarò impegnata e domenica sarò a Lucca. (Me non vede l’ora! *o*)

 

I miei problemi tecnici permangono (sembra la Storia Infinita, lo so ç_ç), per questo ho rallentato un po’ le letture e i commenti, ma recupererò, abbiate fede. ^^


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Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
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