25/10/2011
0 recensioniFly away my little Angel
Fly-Celine Dion
Vola, vola lontano angelo mio.
Vola lontano da questo mondo crudele, vola lontano da tutti i pettegolezzi che presto ti avrebbero circondato.
Vola in un posto migliore.
Vola dal tuo papà.
Non ho fatto in tempo ad accorgermi di te, non ho voluto capire i segnali, interpretarli.
Sei stata due mesi insieme a me, dentro di me, ed io non lo sapevo.
Non ho fatto in tempo ad avere brutti pensieri, te ne sei andata troppo presto.
Non sono mai stata come lui, il tuo papà. Lui era una grande persona, sapeva che tu c’eri.
Ironico, vero?
Lui sapeva che eri dentro di me, e forse, l’ha sempre saputo.
Ed ha cercato di lottare in tutti i modi per noi due, ma ha perso, lasciandoci entrambe.
Ero così triste, il dolore per lui che non c’era più così grande, che presto mi ha fatto perdere anche te.
Non ho fatto in tempo a sapere che c’eri che te ne eri già andata via.
Chissà cos’hai sentito.
Spero che tu non abbia provato il dolore che ho provato io.
Ti ho persa, come un orecchino che si sfila dal piccolo buco, come una goccia di pioggia che si deposita sull’asfalto.
Sei stata dentro di me per otto settimane, ed io non lo sapevo.
Chissà quante volte hai provato a parlarmi.
Mamma.
è così che mi avresti chiamato.
Sarei stata una mamma, la tua.
Ti avrei visto crescere, prima dentro di me, poi fuori, finchè un giorno non avresti iniziato a camminare da sola, finchè non avresti preso il volo.
Saresti stata mia, il ricordo più bello che Lui potesse lasciarmi.
Ogni volta in cui mi sarei sentita sola, triste, ti avrei stretto tra le mie braccia e sarebbe bastato accarezzarti per sentirlo vicino.
L’unica cosa che ho visto di te, invece, è stato un grumo di sangue, una macchia scura su un tessuto candido, un’ombra spezzata su un monitor.
Non sei mai cresciuta, non hai mai visto il mio viso né quello del tuo papà.
ho perso lui, e quando non riuscivo nemmeno a respirare, tu eri dentro di me, e se l’avessi saputo, forse non ti avrei perso.
“Probabilmente sarebbe successo comunque”.
Ecco come mi hanno liquidato: con una frase di convenienza, falsa, fatta.
Perché è vero che non posso sapere che cosa sia successo, ma so che avrei potuto tentare di evitarlo.
Ti ho sognato.
Qualche sera fa, ti ho sognato.
Era il momento, stavi per uscire fuori, ed ero così felice che quasi non sentivo il dolore lancinante che mi attanagliava l’addome.
Lui era con me, dolce come sempre, l’unica ragione per cui continuavo a respirare profondamente.
Era tutto così reale… Ho davvero creduto che fosse la realtà, e in un certo senso continuo a pensarlo.
Lo so, sono pazza, ma quando sei così disperato ti aggrappi con tutta la forza che hai alla prima cosa che trovi, e in questo caso, è stato questo bellissimo sogno.
Voglio ricordarti come la bambina che ho sognato, con la pelle chiara arrossata dallo sforzo, gli occhi chiusi, la bocca grande, il piccolo corpicino sporco su di me.
Voglio ricordare per sempre la potenza della tua voce, e sentirla gridare dentro di me per sempre.
Voglio ricordare i tuoi occhi blu e i fili dorati sulla tua testolina, coperta da un abitino bianco e tra le braccia del tuo papà.
Voglio ricordare voi, i miei due angeli, finalmente insieme.
E voglio sperare che siate volati via, in un qualunque posto migliore di questo, e che lui ti ami anche per me.
Perché anche se non ci rivedremo mai più, voi starete insieme per sempre.
Io continuerò ad amarvi, ogni giorno di più.
Vola lontano, angelo mio,
Vola lontano, piccola Eva.