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Autore: Meme06    26/10/2011    8 recensioni
Si, sono di nuovo io con un'altra ffc su questo meraviglioso anime. Questo è il continuo di Siblings in love, spero solo che possa piacere come è piaciuta la prima ^ ^ Baci.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Siblings in love'
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La sveglia aveva suonato da un pezzo, ma la ragazza che occupava il letto accanto ad essa non aveva alcuna intenzione di svegliarsi. Continuava a girarsi e rigirarsi, nonostante quel povero oggetto continuasse a gridare che era ora di alzarsi.

Alla fine la ragazza si alzò a sedete e spense quel coso infernale.

- E va bene! - esclamò con fare di arresa. - Hai vinto…

Spostò le coperte in un lato e scese dal letto. Era aprile e il primo giorno di scuola la attendeva. Ormai aveva quindici anni e frequentava il primo superiore. Era emozionantissima all'idea, l'unico problema era che come al solito faticava a svegliarsi presto la mattina.

Appena alzata da letto corse verso l'armadio e tirò fuori la nuova divisa. Consisteva in una gonna nera con rifiniture bianche, una camicetta bianca e sopra una giacca nera con rifiniture bianche anch'essa. Somigliava tantissimo a quella di…

- Buongiorno dormigliona! - esclamò suo fratello aprendo la porta della sua camera. - Lo sai che la sveglia si è sentita suonare per mezz'ora? Poverina non vorrei essere nei suoi panni.

- Uff… - sbuffò lei.

Il ragazzo era già pronto per andare a scuola. Allora non si era sbagliata, la sua divisa somigliava tantissimo a quella del fratello! Lui portava i pantaloni neri e la giacca nera con rifiniture bianche. Sotto però al contrario degli studenti normali portava la sua camicia preferita nera con delle crocette al collo, invece che bianca.

- Dai preparati che poi andiamo. - le disse il ragazzo lasciandola di nuovo sola.

In un batter d'occhio la sorella era già vestita e con una fetta di pane con sopra la marmellata si stava avviando insieme a suo fratello verso la scuola.

- Non cambierai mai, se non ti svegli prima la mattina farai sempre tardi a scuola… - commentò suo fratello.

- Lo so, ma che ci posso fare se mi piace tanto dormire? - chiese lei guardandolo. Quest'anno lui frequentava l'ultimo anno di superiori, il terzo. Dopo avrebbe iniziato l'università e lei sarebbe rimasta di nuovo sola a scuola. Quest'anno voleva proprio goderselo.

Arrivarono a scuola e si separarono per entrare in classe. Si guardò intorno, non c'era nessuno che conoscesse. Dopotutto c'era da aspettarselo. Tadase si era trasferito e di conseguenza aveva cambiato scuola. Rima aveva invece deciso di seguire le superiori più vicino, sotto richiesta dei genitori. Quindi in classe non c'era davvero nessuno che conoscesse. Tutti visi estranei le lanciavano ogni tanto delle occhiate curiose. Decise di trovare un posto abbastanza isolato e infatti vide un banco. Okay che stava davanti alla cattedra, ma non le importava più di tanto. Quando provava a socializzare era un completo disastro. Questa volta lei non avrebbe alzato un dito, se volevano fare amicizia con lei si sarebbero mossi loro. Magari questo non era l'atteggiamento più appropriato, ma anche questo poco importava per lei.

Quando l'insegnante entrò in classe e le lezioni ebbero inizio Amu sentì all'istante il cambiamento che aveva fatto.


Il ragazzo entrò nella sua aula e si mise subito al proprio banco. Anche lui se si parlava di amici non era un granché come sociale. Parlava ogni tanto con qualcuno, ma più che altro erano le fastidiose oche a strali intorno e questo gli dava particolarmente fastidio. Le ragazze come quelle avevano l'abitudine di giudicare una persona dall'apparenza e il fatto che gli ronzassero intorno era inutile quanto seccante.

- Buongiorno ragazzi! - salutò il professore.

Tutti i ragazzi si alzarono in piedi e salutarono cordialmente il loro prof di matematica.

In matematica lui andava bene e anche se non era la sua materia preferita se la cavava alla grande.

Il primo giorno di scuola passò velocemente e a tutti sembrò più breve. Probabilmente perché essendo il primo le lezioni non sono poi così pesanti.

Uscendo dall'aula, Ikuto si ritrovò davanti sua sorella che lo guardava con uno sguardo triste, quasi disperato.

- Che cos'è successo Amu? - domandò lui preoccupato.

- Ehm… è possibile non capire affatto quello che ti dice il professore? - domandò leggermente imbarazzata.

Suo fratello intuì subito quello che doveva essere successo.

- Va bene, allora oggi pomeriggio ti aiuto io con matematica, zucca vuota… - le rispose.

- Oh grazie! - esclamò felice. - Che cosa? Zucca vuota a chi?

Scoppiarono entrambi a ridere. Le reazioni di sua sorella erano fantastiche.

- C'è nessuno che conosci in classe con te? - chiese Ikuto alla sorella.

- No… - rispose la rosa, neanche troppo triste.

- Non te ne importa, vero?

- Esatto.

Continuarono a camminare e a parlare del più e del meno, almeno fino a che non giunsero a casa.

- Siamo tornati! - annunciò Amu.

- Bentornati tesori miei, com'è andato il primo giorno di scuola? - chiese la loro madre andando all'ingresso.

- Bene… - rispose un po' titubante Amu. La sua classe non la entusiasmava affatto, ma meglio non farlo capire a sua madre.

- Come al solito, noioso e monotono. - disse invece Ikuto.

Sua madre fece un sorriso.

- Amu, ti sta davvero bene la divisa scolastica nuova. - disse la donna. La ragazza arrossì. - Coraggio avvicinatevi che vi faccio una foto!

- Cosa!?

- Non abbiamo ancora fatto la foto di inizio anno scolastico, inoltre avete la divisa uguale e questo è un altro motivo per il quale vi voglio fare la foto. Quindi non fate storie e avvicinatevi. - disse la madre mentre andava in salotto a prendere la macchinetta fotografica.

Ikuto si avvicinò alla sorella e le circondò le spalle con un braccio attirandola a sé. Senza pensarci due volte Amu arrossì come un peperone.

- Eccola qua! - esclamò la madre tornando all'ingresso. - Ma… Amu… ti senti male forse? Sei tutta rossa!

- Eh? Cosa? No no sto benissimo. - fece nervosa la ragazza. Si ricompose ben presto pensando: immagina che vicino a te c'è Tadase… No, non c'è Ikuto, c'è Tadase….

Riuscì a far diminuire il rosso sulle sue gote, ma sapendo bene chi c'era accanto a lei era piuttosto difficile.

In quel momento le venne in mente il sogno che aveva fatto. Dopotutto quello che aveva sognato poteva benissimo accadere e forse era ancora in tempo. Ma no, cosa andava a pensare? Ikuto non se ne andrebbe mai via, lui non è un vigliacco, lui affronterebbe la situazione.

- Coraggio ragazzi sorridete! Cheese!!! - esclamò la loro madre tutta sorridente.

I due fratelli obbedirono e fecero un piccolo sorriso entrambi. La donna sbuffò, si aspettava qualcosa di meglio. Beh pazienza. Premette il pulsante e dopo un click ecco fatta la foto.

- Ah che bella! Siete proprio fotogenici! - esclamò la donna con gli occhi che brillavano. - Vado subito a farla sviluppare!!!

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo d'intesa. Dopo tutto la madre era sempre la stessa e niente l'avrebbe cambiata.

Amu doveva ammettere che a volte le sarebbe piaciuto prendere il carattere da sua madre, più che da suo padre. Anche se ci provava non riusciva ad essere sempre allegra come lei.

- E così siamo già arrivati all'ultimo anno di liceo… - fece il ragazzo pensieroso.

- Già, emozionato?

- Abbastanza.

- Che intendi dire? - domandò stupita.

- Che gli esami non sono una passeggiata… - rispose grattandosi la testa con fare nervoso.

- Beh se vuoi ti faccio esercitare con la matematica, lo sai che mi devi aiutare, no? - domandò con fare innocente la sua 'adorata sorellina'.

- Si si lo so… - rispose ridendo e spettinandole i capelli.

- E poi tu sei bravo a scuola, sono io che dovrei preoccuparmi… - rispose sbuffando la ragazza.

- Dai, lo sai che se vuoi te le do io le ripetizioni. - le disse. Per un attimo alla ragazza si illuminarono gli occhi. - Per quest'anno però a pagamento.

- Cosa? La mia paghetta non è molto alta sai? - fece la ragazza.

- Non c'è solo quel modo per pagare… - le disse mentre si avvicinava al suo viso e mentre il volto della ragazza cambiava colore.

- I-Ikuto… - mormorò mentre lui si avvicinava sempre di più. Ad un soffio dalle sue labbra si fermò.

- C-che cosa… - provò a chiedere Amu, ma fu bloccata dalla risata cristallina del giovane.

- Avresti dovuto vedere che espressione avevi! - disse allontanandosi e continuando a ridere.

- E-era tutta una presa in giro? - sbottò lei arrabbiata.

- Sei molto intuitiva…

- Gattaccio pervertito che non sei altro! - esclamò lei.

Il ragazzo non la finiva lo stesso di ridere.

- Chiamami come ti pare, tanto mi fai ridere lo stesso!

- Ah si? - chiese mettendo le mani sui fianchi. - Che faccia veri avuto sent…

Fu bloccata dalle labbra del ragazzo che bloccarono sia il suo blaterare che la sua lingua. Ad Amu ci volle un po' per realizzare la situazione, poi rispose al bacio felice.

Dopo qualche minuto si staccarono e Ikuto fece un mezzo sorriso.

- Ecco, questa era la faccia che avevi… - disse per poi dileguarsi.


Okay, è un po' cortino. Ma spero vi sia piaciuto lo stesso anche se non era il migliore dei miei. Dopo tutto è solo l'inizio di una nuova serie. ^ ^

  
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