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Autore: DumbHumanBeing    26/10/2011    5 recensioni
Allora, questa one shot mi è uscita così, dal nulla... Ok, confesso che un pò mi sono odiata per averla scritta, e ho anche pianto, ma spero sia venuto fuori qualcosa di decente. Il titolo è tratto dalla STUPENDA canzone di Darren Not Alone (che ultimamente ascolto 24 ore su 24 :3)...
"Erano passati 15 anni da quando Blaine e Kurt si erano sposati: il tempo trascorso insieme era passato troppo in fretta, ma in quegli anni i due ragazzi avevano condiviso molto."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati 15 anni da quando Blaine e Kurt si erano sposati: il tempo trascorso insieme era passato troppo in fretta, ma in quegli anni i due ragazzi avevano condiviso molto. Gioie, dolori, il loro primo bacio, il loro primo litigio, le discussioni a causa del disordine di Blaine o dell'eccessiva precisione di Kurt. Avevano imparato l'uno dall'altro, avevano compreso il significato del vero amore, quello eterno, che può superare qualsiasi difficoltà. Quando il padre di Kurt si era ammalato, Blaine gli era sempre stato vicino, e quando la madre di Blaine aveva fatto un grave incidente, Kurt si era offerto di aiutare la sua famiglia in tutti i modi possibili.

Erano passati molti anni senza grandi problemi, ma purtroppo si sa, le malattie possono arrivare. Kurt aveva 31 anni quando si ammalò. Inizialmente sembrava una comune influenza, curabile con qualche antibiotico e un po' di riposo in più, ma era peggiorata fino a costringere Blaine a portare suo marito in ospedale.

Passarono tutto il tempo possibile insieme, e anche se Kurt cercava di sminuire la questione, l'aria in quella stanza d'ospedale era dannatamente pesante ed entrambi soffrivano moltissimo.

Una volta, che Blaine aveva lasciato l'ospedale per andare a casa a cambiarsi, Kurt aveva preso carta e penna e aveva cominciato a scrivere, e qualche giorno dopo aveva consegnato la lettera a Finn, raccomandandogli alcune cose, tra cui quella di non consegnarla a Blaine prima di una certa data.

 

Kurt aveva chiuso gli occhi in una fredda notte di novembre, per poi non riaprirli più. Blaine aveva urlato e pianto così tanto da far spaventare l'infermiera, che aveva immediatamente chiamato Finn e la madre di Blaine.

Appena erano arrivati, avevano trovato il moro con gli occhi gonfi per le lacrime, chinato su Kurt, che stringeva la sua mano.

 

Era arrivato il giorno del funerale. Erano presenti moltissime persone, tra cui tutti i vecchi componenti delle Nuove Direzioni. Perfino Sam. Ognuno aveva voluto dire qualcosa in memoria del loro amico. Anche Blaine avrebbe voluto parlare, ma il dolore che aveva dentro era troppo e durante la cerimonia, gli erano tornati in mente così tanti ricordi che si sentiva scoppiare la testa: la prima volta che i loro sguardi si erano trovati e le loro mani si erano sfiorate, il loro primo duetto, il loro primo bacio in quell'aula della Dalton, quando si era trasferito al Mc Kinley per stare accanto a Kurt, il loro primo litigio, dopo il quale non si erano parlati per tre giorni, la loro prima volta a casa di Blaine, il loro matrimonio e tutto quello che avevano fatto insieme, come quella gita in montagna l'anno prima, quando Blaine aveva rischiato di rompersi un piede; anche il tempo in ospedale, e quello lo feriva ancora di più. Avrebbe voluto evitare di piangere davanti a tutti, ma non ci riusciva, non ce la faceva proprio. Gli tornavano in mente davvero troppi ricordi e il pensiero che non avrebbe più potuto vedere gli occhi azzurri di suo marito, non avrebbe più potuto baciarlo, abbracciarlo, fare l'amore con lui o semplicemente tenerlo per mano, lo distruggeva.

 

Finita la cerimonia, Blaine era stato l'ultimo ad allontanarsi dalla bara di Kurt.

 

Mentre se ne stava andando, Finn l'avevo raggiunto, fermandolo prima che potesse salire in macchina.

Blaine, aspetta!”

 

 

Che cosa c'è, Finn?” Blaine si voltò con le lacrime agli occhi; in quel momento avrebbe voluto solo tornare a casa e stringersi al cuscino di suo marito, per sentire il suo odore e fingere che fosse ancora con lui.

Kurt mi aveva chiesto di consegnarti questa” e gli porse la lettera. Poi lo abbracciò.

G-Grazie” sussurrò Blaine. Prese la lettera, salì in macchina, e mise in moto l'auto per dirigersi verso casa. Una volta arrivato, prese la lettera dal sedile dell'auto, chiuse la vettura, salì in camera, si posizionò sul letto e, stringendo il cuscino di Kurt, aprì la lettera e cominciò a leggerla.

 

Caro Blaine,

ciao.

Se stai leggendo questa lettera, hanno già fatto il mio funerale. Ho chiesto a Finn di consegnartela solo dopo allora, e sono sicuro che ha mantenuto la promessa.

Tutti continuano a dirmi che guarirò, che presto starò meglio, ma so già che non sarà così, e lo sai anche tu.

Ti scrivo perché avrei così tante cose da dirti, ma non ho abbastanza tempo per confessartele tutte.

Inanzi tutto voglio dirti grazie, perché da quando ho incontrato te, ho imparato a vivere. Mi hai insegnato così tante cose e sono davvero fiero di poter dire che Blaine Anderson è mio marito, e lo sarà sempre, comunque vadano le cose.

Ti ricordi la prima volta che ti sei finalmente deciso a baciarmi in quell'aula della Dalton? È stato bellissimo e non lo dimenticherò mai.

E la prima volta che abbiamo fatto l'amore sul tuo divano, che poi era arrivata tua madre e ci eravamo messi a ridere tutti insieme? :)

Mi mancherai, ne sono sicuro.

Mi mancheranno i tuoi abbracci, i tuoi baci, le tue carezze e la tua calda pelle olivastra sulla mia. Io non credo in Dio, Blaine, ma so che qualche forza strana ci ha fatto incontrare e ha fatto si che ci conoscessimo (Beh, ok, magari non qualche forza strana, dato che era stato Puck a dirmi di venire a spiarvi, quindi penso che debba ringraziare lui più che altro).

 

Mi sarebbe piaciuto assistere al mio funerale; sono davvero curioso di sapere quanta gente era presente. Di sicuro Noah avrà pianto come un bambino: fa sempre il duro, ma sanno tutti che sotto sotto è un tenerone. E non oso immaginare Rachel, con la sua vena drammatica!

 

Comunque, volevo dirti di non abbatterti. Probabilmente leggendo questa lettera, piangerai. Ti conosco troppo bene, Anderson, quindi non puoi negarlo. Che poi negarlo a chi? Di sicuro la starai leggendo a casa, da solo, sdraiato sul nostro lettone.

Comunque, ti chiedo con tutto il mio cuore di cercare di rifarti una vita, di non lasciare che la mia morte ti rovini. Tu sei un ragazzo stupendo, amore mio, e ti meriti tutta la felicità di questo mondo.

Sei giovane, hai solo 30 anni, non sprecare la tua vita.

Almeno ti chiedo di provarci.

Fallo per me, ti prego.

Io sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi scelta farai, e non ti abbandonerò mai.

E ti prego anche un'altra cosa: ricordami sorridente. Ricordami quando ci baciavamo, ci abbracciavamo, e non nei miei momenti di debolezza, perché ne ho avuti, eccome, ma ti ringrazio anche perché ci sei sempre stato, anche se a volte non me lo meritavo.

 

Ti amo, Blaine, ti amo davvero tanto. E mi dispiace se a volte non sono stato un buon marito.

Ma sappi che ti amo.

Ti amo, ti amo, ti amo.

Ho già detto che ti amo?

Mi manchi.

Sognami spesso, perché io lo farò.

 

BLOW THE CANDLES OUT

LOOKS LIKE A SOLO TONIGHT

BUT I THINK I'LL BE ALRIGHT

 

Per sempre tuo,

Kurt”

 

Quando Blaine finì di leggere la lettera, scoppiò in un pianto ininterrotto, che durò ore. Sapeva che non avrebbe potuto mantenere la promessa, perché non si sarebbe mai ripreso dalla morte di Kurt e non sarebbe riuscito a sostituire suo marito, il suo unico grande amore.

 

 

   
 
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