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Autore: FlyChick    26/10/2011    3 recensioni
..."Non puoi sempre ottenere tutto quello che vuoi Shannon."
"Cos'è? Sei diventata una fan dei Rolling Stones? You can't always get what you want..." si mise a canticchiare.
"Lo sono sempre stata e lo sai. Non cambiare discorso."
Shannon prese una sigaretta. Un'altra.
"Perché fai tutto questo?" chiese lei osservandolo mentre la portava alla bocca.
"Questo cosa?"
"Questo. Fumare, bere... e tutto il resto."
"Il resto?"
"Si, portarti a letto ogni ragazza che incontri. O quasi."
"Perché? Perché lo faccio, mi chiedi? Perché é una tortura. E' una tortura Evelyn."
"Cosa?"
La guardò, meravigliato e deluso da quell'ennesima domanda di ovvia risposta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.What The Hell!
Eccoci qua :) che abbia inizio ilcontinuo della ex-one shot 'L.A. In My Head'.
Un pò più 'commedia' rispetto alle mie altre storie.
Spero vi piaccia ;)
Baci, Flychick


-I'm A Selfish Bastard. But At Least I'm Not Alone.-

What The Hell!


Los Angeles,
un tardo pomeriggio autunnale...

Evelyn corse ad aprire la porta.
Lo vide, davanti a sé con occhiali da sole e mani in tasca. Un grande sorriso comparve sul suo viso.
"Shannon! Ma che..?!"
"Ciao Evelyn." e la abbracciò.
"Non ci credo! Che cosa ci fai qui?? Già finito il giro del mondo?"
"No, ma un pò di tempo di stop ogni tanto è gradito." sorrise lui.
"Dai, avanti vieni! Entra."
"Wow, dopo cinque anni che ti conosco
finalmente vedo casa tua." fece lui, varcandone la soglia e guardandosi attorno togliendosi gli occhiali.
"Beh, se questo piccolo buco dimenticato da Dio può essere definito 'casa', allora benvenuto."
Era un piccolo appartamento al sesto piano di un palazzo di un quartiere centrale di Los Angeles, e lo condivideva con Natalia, una sua collega di lavoro che col tempo era anche diventata la sua migliore amica. Si, era molto piccolo, ma era anche molto ben arredato, pulito, luminoso.
Era sola in casa, Natalia era ancora in negozio.
"Avanti, siediti!"
Gli sorrise. Lui non si era dimenticato di quanto fosse bella.
"E soprattutto raccontami di te Shannon! Che hai fatto in questi mesi??" si sedette di fronte a lui.
"Da dove comincio?"
"Inizia da... no, no! Aspetta!" e scattò in piedi dirigendosi in cucina, "Prima ti porto qualcosa da bere. Birra, giusto?"
"Giusto."
Ma fu lui a raggiungere lei.
Era stata nei suoi pensieri per tutta la durata del tour. Ma soltanto in essi. Ora la voleva nel suo campo visivo.
Voleva guardarla, guardarla ancora.
Gli dava le spalle, intenta a cercare un cavatappi per aprire le bottiglie. Eh si, la birra piaceva anche a lei.
"Oh, Natalia ma dove hai messo quel maledetto coso?? Ah, eccoti qua."
Ne stappò una con non poca fatica. Caspita, in quanto a forza nei bicipiti era proprio una mezza calzetta!
"Dio, Shannon! Non mi aspettavo di trovarti qui a Los Angeles."
"Sembra che ogni volta che ci vediamo per te sia una sorpresa."
"Si!
Insomma, è un bel pezzo che non ci vediamo. E... quel pazzo di tuo fratello? E Tomo? Li ha tagliati quei capelli?? Come sta Vicki? Ed Emma??"
"Accidenti, vuoi che ti passi in rassegna anche ogni Echelon?"
Non riusciva a stappare la seconda bottiglia.
"No, vorrei solo evitare di stare facendo la figuraccia che sto facendo."
Shannon si mise proprio dietro di lei, e prendendo le sue piccole mani nelle sue, con un movimento semplice ma deciso riuscì a far sollevare il tappo della bottiglia.
Evelyn maledisse l'idea di offrirgli da bere, perché ora a causa di quegli stramaledetti tappi era chiusa tra le sue braccia.
A rompere quell'imbarazzante situazione fu il rumore di un mazzo di chiavi che veniva maldestramente lasciato cadere sul tavolino all'entrata. Pochi metri dietro di loro.
Entrambi si voltarono di scatto.
-No, no.- pregò Evelyn, -Ti prego, no!-
Natalia entrò in cucina osservando i due a bocca aperta, non capendo che cosa stesse succedendo e che cosa stessero facendo in quell'imbarazzante posa.
Shannon si chiese chi fosse quella ragazza. E, purtroppo per Evelyn, non si mosse.
"Ehm," cercò di rimendiare lei voltandosi e spingendo via Shannon, "Natalia ti presento Sha..."
"Oh, per mille...!!" cominciò l'altra, avendo già capito chi lui fosse.
"Nat! Calmati!"
"Oh, cavoli. Tu al negozio è una cosa, ma tu a casa mia è un'altra!" sorrise eccitata Natalia.
Addocchiò le due bottiglie di birra.
"Oh, buona idea Evelyn!" e ne prese una, cominciando a berla tutta d'un fiato.
"No, Nat! Nat! Quelle erano per me e..." ma non fece in tempo a finire la frase che Shannon era già scoppiato a ridere.
Evelyn si portò una mano sul viso scuotendo la testa.
"Simpatica questa tua amica."
"Natalia, sono messicana. Encantada." e gli strinse la mano.
"Hahaha! Piacere mio. Beh, forse ora è meglio che io vada."
Già, con Natalia di mezzo non avrebbe potuto parlare con Evelyn come avrebbe voluto.
"Vieni, ti accompagno." disse la ragazza, lasciando l'amica in cucina.
"Allora, ci vediamo presto." disse Shannon sulla porta.
"Presto, sarebbe a dire quando?" chiese lei, incrociando le braccia curiosa.
"Presto Evelyn." e facendole un occhiolino indossò gli occhiali, "Non preoccuparti, lo sai che sono di parola. No?"
"Forse anche troppo, Shan." commentò lei.
Shannon le sorrise e si diresse verso l'ascensore. Evelyn chiuse la porta.
Natalia fece subito capolino dietro di lei.
"Oh Evelyn, mi devi dire tutto!"
"Ma cosa vuoi che ti dica Natalia?? Ti dico solo grazie, per avermi tirato fuori dai guai. Con una gran bella figuraccia, ma l'hai fatto." e la oltrepassò, andandosi a sedere sul divano del salottino.
"Come sarebbe a dire figuraccia? Ho... ho forse interrotto qualcosa?"
"Si, per fortuna."
"Io non ti capisco Evelyn. Sembravi contenta di vederlo!"
"E lo ero, lo sono ancora!"
"E allora?"
"Nat, non è successo niente! Non c'è niente da raccontare!"
"Oh, smettila Evelyn! Tu sei sempre quella del 'non è successo niente' quando poi si vengono sempre a sapere storie da romanzo su di te!" e si lasciò cadere di fianco all'altra.
"Ma per favore!" le diede un pugno Evelyn in risposta, "Io e Shannon. Ha! Più che un romanzo il solo pensiero sembra addirittura una barzelletta!".

Al prossimo capitolo :) Baci, Flychick.
  
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