Un veloce "picnic" nel parcheggio dell'ospedale.
Bocconi di panino ed amarezza
che scendono fino allo stomaco,
dove si forma un nodo,
un pesante groviglio che mi nausea.
I brividi, la sensazione di vuoto, di colpa.
Ma colpa di che?
Di essermi concessa del normalissimo cibo?
Non lo so.
Mi sveglio la mattina sorridendo
per un bel sogno appena fatto,
dopo qualche battito di ciglia
sopraggiungono le lacrime.
Non ho il diritto di sorridere.
Non si sorride in queste circostanze
ma lo ricordo troppo tardi.
Mi sento incredibilmente stupida.
Inetta. Immeritevole.
Perché faccio ancora bei sogni
quando la realtà fa piangere?