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Autore: VeraAuxilia 04    26/10/2011    0 recensioni
Queste parole descrivono le mie sensazioni ed i miei pensieri in alcuni momenti vissuti durante il periodo di malattia di mio padre. Sono parole che ho scritto mesi fa sulla tastiera del cellulare, per sfogarmi quando mi sentivo oppressa. Parole che avevo volutamente dimenticato, lasciandole in un angolo della memoria sul cellulare per paura di rileggerle. Adesso le ho tirate fuori, anche se forse non sono forte abbastanza per dimenticare davvero, per non venire intaccata dai ricordi e dalla tristezza.
Genere: Malinconico, Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il mio anno più duro.'
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Veloce pic-nic Senso di colpa.


Un veloce "picnic"  nel parcheggio dell'ospedale.
Bocconi di panino ed amarezza
che scendono fino allo stomaco,
dove si forma un nodo,
un pesante groviglio che mi nausea.
I brividi, la sensazione di vuoto, di colpa.
Ma colpa di che?
Di essermi concessa del normalissimo cibo?
Non lo so.
Mi sveglio la mattina sorridendo
per un bel sogno appena fatto,
dopo qualche battito di ciglia
sopraggiungono le lacrime.
Non ho il diritto di sorridere.
Non si sorride in queste circostanze
ma lo ricordo troppo tardi.
Mi sento incredibilmente stupida.
Inetta. Immeritevole.
Perché faccio ancora bei sogni
quando la realtà fa piangere?
   
 
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