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Autore: Jackass92    27/10/2011    4 recensioni
[Bam Margera X Ryan Dunn] [Jackass]
Breve one shot dedicata ai nostri due "jackasses" preferiti.
"Ryan chiuse gli occhi.
Sentì il respiro caldo di Bam mischiarsi col vapore, il corpo dell'amico lo schermava dall'acqua che pareva così quasi vaporizzata, caldo, iniziava a fare caldo."
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un pigro pomeriggio a Castel Bam, be’ in verità quasi sera, ma due ragazzi parevano non badare al calar del sole e, sfidando una leggera brezza, se ne stavano stravaccati su delle sdraio a torso nudo a non-prendere il sole.

Ryan era semi dormiente sulla sua sdraio, con i capelli raccolti in una coda, disordinati come al solito, indossava un paio di jeans parecchio larghi e degli anfibi, il tutto abbinato a degli occhiali da sole: insomma l’abbigliamento ideale per oziare in compagnia dell’amico.
Bam se ne stava seduto, con i palmi delle mani che reggevano il mento, indossava anche lui dei jeans e le sue solite scarpe da skate, degli occhiali da sole e una sciarpina palesemente inutile gli ricadeva sul petto nudo, non sia mai che il suo abbigliamento risulti meno eccentrico di quello altrui.

 

In un tripudio di pensieri scombinati e classici di quando stai per addormentarti, Ryan percepì una strana sensazione, come di essere osservato… Ruotò pigramente gli occhi, celati dagli occhiali da sole e… Bingo: Bam stava li seduto a guardarlo.
“Cosa?” Ryan spezzò la quiete.

“Sei dimagrito sai?” sentenziò Bam ancora immerso nei suoi pensieri.
Ryan sbuffò.

“Sai, girare Jackass number two ti riduce così… spari, tori, carrelli della spesa… serpenti” Ryan ridacchiò.
“Non ricordarmelo, per favore… oltretutto ho ancora un’ombra di quel cazzo di marchio a fuoco sul culo.” adesso Ryan rideva.

“Ahahah… Dio… Ci siamo conciati peggio del primo film...” continuò Ryan.
“Peggio? Ti ricordo che nel primo film ti sei infilato una macchinina giocattolo nel cuhnbghruhh-!!!”

Ryan si era alzato e stava tappando la bocca all’amico “Fanculo Bam” gli disse poi con un sorriso sarcastico.

I due iniziarono una delle loro solite zuffe.

April uscì sul balcone, la cena era quasi pronta e per non correre rischi aveva deciso di assicurarsi che i ragazzi non stessero facendo qualcosa di oltremodo stupido… come al solito.
Strizzò gli occhi ed individuò due sagome concitate dietro una sdraio… ma cosa..?

Le loro solite zuffe per l’appunto.

Iniziavano strattonandosi, qualche botta leggera e poi rotolavano per terra abbracciati, baciandosi.

Andava sempre a finire così quando erano soli.

“Hey!!! Bam?!”

 

Bam trasalì, scattò all’erta per controllare dove fosse esattamente April, lontana, per fortuna, ringraziò la leggera miopia della madre.

“Che c’è!?” urlò il ragazzo.
“Ma che state combinando?” April sforzava la vista per comprendere la situazione.

“Sto picchiando Dunn!” gridò poi.
“Bam! Non picchiare Ryan!!!” …appunto.

Non che April si aspettasse davvero che il figlio le avrebbe dato retta, ma era quello che una madre dovrebbe dire, no?

Come tutta risposta Bam si alzò in piedi ed aiutò Ryan a rialzarsi, wow, che le parole di quella santa donna fossero state ascoltate una buona volt-

Splash.

Come non detto, Bam aveva lanciato l’amico nella piscina e ora faceva segno “ok” alla madre, visibilmente sconvolta.
“Oh mio dio! Bam!!! Non fare entrare Ryan in casa bagnerà tutt-!!!”
Ri-splash.

Ryan aveva amorevolmente tirato dentro la piscina anche il figlioletto disobbediente: ad April stava per venire una solita crisi isterico-paranoica.
“Aaaaah! Non so più cosa fare con voi!!!” Detto questo la donna rientrò in casa esaurita, un solo minuto a dar retta a quella peste di suo figlio e succedeva sempre qualcosa del genere.
 

“Complimenti genio: ora sto morendo di freddo…” Ryan cercava di raggiungere il bordo piscina, ma Bam glielo impediva continuando a strattonarlo.
“Hey, siamo soli almeno, no?” Bam rise.
“Bam sto congelando…” Ryan non potè lamentarsi abbastanza, le labbra di Bam gli chiusero la bocca in un bacio.

 

“Baaam!”

“Mio dio, quella donna non mi darà tregua oggi”, pensò Bam, questa volta più tranquillo dato che il bordo piscina li nascondeva ad occhi indiscreti.
“Eeeeeeh!?” Gridò seccato.
“Ma dove siete..?” April iniziò col suo tono preoccupato.
“Sto cercando di annegare Dunn, così potrò mangiare la sua cena!” il ragazzo riemerse dalla piscina, seguito da Ryan, tremante per il freddo.
“A proposito di cena, è quasi pronto, fareste meglio a entrar…” April realizzò che stava invitando ad entrare in casa due ragazzi pestiferi e completamente fradici: oh no!
“No no no no no no!!!” April iniziò a squittire rendendosi conto che i due stavano correndo in casa grondanti d’acqua e pieni di terra dopo la traversata nel prato.

Cercò di sbarrare la strada al figlio, ma naturalmente questo entrò seguito da Ryan che ripropose il suo solito “Scusa Ape”, che ormai più che come una scusa suonava come una presa in giro.

I due erano diretti al piano di sopra, avendo già seminato fango lungo la strada si accingevano ad imbrattare le scale.

“No no no! Bam in lavanderia!!! Sporcate quella se proprio dovete!!!” April strizzava gli occhi pregando che il ragazzo le desse retta almeno una volta.
“Ok”
Era una richiesta comprensibile in fondo, avrebbe permesso loro di sporcare un intero local… ok?

April non credeva alle sue orecchie, e non credette ai suoi occhi quando Bam si diresse effettivamente al piano di sotto.
Incredibile.
La donna, soddisfatta ma al contempo perplessa, tornò in cucina grattandosi il capo.

 

I due percorsero frettolosamente le scale, arrivando sulla soglia della lavanderia, Bam spinse il biondo all’interno e chiuse la porta a chiave alla sue spalle.
“B-bam sto congelando, perché d-diavolo siamo in questa cazzutissima e f-freddissima lavanderia!!!” Ryan tremava dal freddo.
“Hmm, tutto bagnato sei ancora più… grr!!!” Bam si lanciò contro il biondo e iniziò a baciargli il collo, con una mano poi gli bloccò un polso, solo uno, per vedere la reazione dell’amico.
Ryan non oppose la minima resistenza, anzi ricambiò a sua volta.
Poco male, con la mano libera Bam iniziò a percorrere il petto, poi il ventre di Ryan, sfiorò l’iniziò dei jeans e poi risalì di nuovo continuando nel suo gioco.

A Ryan scappò un gemito quando Bam andò a constatare, poco delicatamente, la situazione più in basso… Nemmeno a dirlo aveva ottenuto esattamente quello che voleva.

 

I pantaloni del biondo caddero in un pesante tonfo da quanto erano zuppi d’acqua, seguiti subito dopo dai boxer.

Bam aveva iniziato senza troppe smancerie: in questi momenti lo skater poteva essere davvero “pericoloso”, e Ryan lo sapeva bene, quindi meglio non opporre resistenza e lasciarlo fare… oh, non che la cosa fosse sgradita.
Bam aveva la grandissima capacità di contraddirsi continuamente, con frasi tipo “Bah, è da gay!” o “Che cosa gay..” o ancora “Eww questo è decisamente gay!!!”… quando poi con Ryan si vantava di “fare dei lavori do bocca eccellenti”, non che avesse torto, ma non si rendeva proprio conto di essere un paradosso parlante.

 

Bam si fermò di colpo, si alzò in tutta fretta e si svestì, prese Ryan per un braccio e lo trascinò nella doccia, il povero biondino non ebbe nemmeno il tempo di pensare di cosa lamentarsi per primo: il freddo? La totale assenza di logica nelle azioni di Bam? O forse il fatto che aveva bruscamente interrotto quello che stava facendo così bene… sperava solo che la doccia fosse un cambio di scenario e non di scena.

 

Con violenza Bam sbattè Ryan sulla parete della doccia, tirò malamente la tenda e accese l’acqua, gelida. Ryan rabbrividì nuovamente, però dovette ammettere che tutto questo, oltre ad essere del tutto privo di una qualsiasi logica, era maledettamente eccitante.
Bam iniziò ad alternare ai baci anche morsi e graffi, l’acqua lentamente diventava più calda con grande gioia di Ryan… si rallegrò un po’ meno quando si rese conto di avere un enorme succhiotto sul collo “Maledizione” pensò “Me la vedo già April a tavola che mi fa il terzo grado” ma forse questo non era il momento migliore per pensare alle conseguenze, non con Bam super eccitato e decisamente perverso.

“Girati.” sentenziò Bam.
“Che?” Ryan cascò dalle nuvole.
“Girati, Ryan.” Bam guardava il biondi dritto negli occhi, era quasi inquietante ora.
“Oh no, no Bam, sei tu quello che-“ iniziò il biondo.

“Oggi si cambia Ry, ed ora: girati.” gli occhi glaciali del moro erano intransigenti.

Ryan deglutì.
Voleva rischiare? Non ne era sicuro… contraddire Bam in quei momenti era poco consigliabile.
O la va o la spacca.
“Dai Bam...” Ryan abbozzò un sorriso supplicante.
Come tutta risposta Bam lo girò di forza e lo schiacciò al muro.
“Immagino di non avere scelta.” sospirò Ryan “Potresti essere un po’ meno brutale almeno?”
“Vedremo da come ti comporti…” Ghignò malignamente Bam tirandogli leggermente i capelli.

Ryan deglutì nuovamente.

 

Bam gli passò una mano tra i capelli, scese verso le spalle e percorse la colonna vertebrale, per poi deviare raggiungendo il fianco, poggiò la mano con decisione.

Ryan chiuse gli occhi.

Sentì il respiro caldo di Bam mischiarsi col vapore, il corpo dell'amico lo schermava dall'acqua che pareva così quasi vaporizzata, caldo, iniziava a fare caldo.

Bam lo cinse con l'altro braccio, delicatamente questa volta, poi si avvicinò al suo orecchio.

“Farò piano, promesso...”
Ryan incredulo si voltò leggermente, per assicurarsi che non fosse una delle solite uscite sarcastiche di Bam, ma quando incrociò il suo sguardo capì che non mentiva, i suoi occhi, altrimenti freddi come il ghiaccio, ora sembravano mitigati da qualcosa... gli trasmettevano calore e sicurezza.

 

Confuso, ma al contempo rassicurato da qualcosa.

Sarà stata l'acqua che li carezzava dolcemente, quel caldo vapore che salendo si mescolava col loro ansimare, il rumore dell'acqua che si infrangeva sulla tenda e mascherava i loro gemiti, le dita bagnate di Bam che lo sfioravano o lo cingevano stretto, il suo stesso respiro sempre più affannoso...

 

Uno spasmo, l'ultimo e tutto era finito.

Ambedue si lasciarono scivolare verso il basso, più o meno seduti, appoggiati l'uno all'altro, ancora ansimanti e con gli schizzi d'acqua che bagnavano loro il capo e correvano giù per la schiena.

Bam si allungò verso l'amico e lo abbracciò, senza dire nulla.
“Non ti capirò mai completamente, Bam...” sussurrò Ryan.

 

Bam sorrise.

  
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