Eccola qui, altra song- fic, devo dire che
questa è l’unica canzone di Masini che mi piace, e mentre
l’ascoltavo, mi è venuta fuori, come se fosse scritta nelle parole
del cantante. Perciò ho deciso di
pubblicarla… spero vi piaccia… buona lettura!
CENERENTOLA INNAMORATA.
Ho capito è una cosa seria
e poi ora non puoi parlare
vengo a prenderti io stasera
quando esci dal lavorare
una breve telefonata
lo sai bene che siamo amici
non è vero che sei sbagliata
siamo tutti un po' più infelici
Tre squilli di telefono. Harry uscì dal bagno con
l’asciugamano legato in vita. Si diresse al telefono, vide che erano
appena le sette del mattino. Chi poteva essere così presto?
Sollevò il ricevitore.
-
pronto?
-
pronto…Harry?
-
ciao Ginny… a che devo questa telefonata…
- ecco Harry…
vedi io…ti devo parlare.
-
bene allora!
-
no Harry! Non posso farlo ora. Possiamo vederci?
-
certo! Vengo a prenderti io stasera a lavoro va
bene?
-
d’accordo.
-
a proposito a che ora stacchi?
-
Alle sette e
trenta.
-
Bene! Allora ci vediamo dopo.
-
Si..- Harry stava per riagganciare, quando si
sentì chiamare di nuovo da Ginny.- aspetta Harry!?
-
Dimmi!
-
Cos’ho che non va?
-
Niente Ginny, perché dovresti avere qualcosa che non va?
-
Perché… niente lascia stare! Ci
vediamo dopo…
-
Va bene piccola. Ma stai su ok?
-
Ci proverò!
-
Dico sul serio!
-
Va bene allora! Grazie Harry!
-
Di niente! A dopo….
-
Si
-
Buona giornata!
-
Anche a te.
Harry agganciò, e tornò in bagno a vestirsi, ripensando
alla telefonata di Ginny. Ci doveva essere qualcosa di serio che non andava.
Intanto era insolito che Ginny lo chiamasse così presto senza un motivo.
Poi aveva una voce strana. Di certo aveva pianto. E se aveva pianto le cose erano due. O era successo
qualcosa a qualcuno dei suoi, ma scartò subito la prima altrimenti Ron o
Hermione glielo avrebbero detto. Oppure la colpa era di
Draco, che era per lui la ragione più accreditata.
Tuttavia si distolse dai suoi pensieri quando
suonò la sveglia, il che voleva dire che era in ritardo per andare in
ufficio. Si sistemò la cravatta, prese la valigetta, e uscì in macchina.
Londra era, tanto per cambiare, intasata dal traffico. Bene! Avrebbe
fatto tardi anche oggi. Chiamò in ufficio e rispose la segretaria del
capo.
-
pronto buongiorno! Potter&Weasley Corporation…
-
Marlene? Sono Potter..
-
salve capo!
-
avverta per cortesia il sig. Weasley del mio ritardo, e lo
preghi di attendermi per la riunione.
-
non si preoccupi sig. Potter… il sig. Weasley
non è ancora arrivato. E poi la riunione è stata posticipata di un ora. Non inizierà prima delle dieci e trenta.
-
-La ringrazio per l’informazione. E le ha
detto per caso, quale era la ragione del suo ritardo?
-
si signore, non gli partiva la macchina, e non aveva
a disposizione neanche quella della signorina Granger, che oggi come
saprà si recherà in aeroporto per accogliere, i signori della
Brown&co. Company.
-
è vero! l’avevo
scordato. Allora vado io a prendere il sig. Weasley, se la richiama gli dica di
attendermi, davanti casa sua. Grazie e a più tardi
signorina.
-
a dopo signore.
Harry
a questo punto telefonò a Ron.
-
Ron resta a casa, passo a prenderti io!
-
d’accordo! Grazie Harry.
-
ci vediamo tra dieci minuti.
-
ok ciao.
I due
dopo tante peripezie arrivarono a lavoro, attesero gli
esponenti della Brown&co. Company, che grazie ad Hermione furono
puntualissimi. La riunione iniziò alle dieci e trenta, e terminò
dopo sette ore e trenta di trattative finanziarie, alle diciotto. Appena usciti, distrutti e contenti, per l’andamento
delle trattative. Gli amici si separarono. Hermione chiese ad
Harry di andare a prendere un aperitivo, per festeggiare. Ma
Harry aveva altro per la testa. Salì in macchina e
senza tornare a casa si recò sotto l’ufficio di Ginny. La
quale scese puntualissima.
E ti
ascolto parlare appena
dal tuo tenero nascondiglio
alla fine di questa cena
tu mi dici che aspetti un figlio
lui ti ha detto che non è pronto
e che è suo non lo puoi provare
ti ha lasciata da sola e intanto
tu da sola non sai che fare
era bello sentirsi amata
nei suoi occhi vedevi il mare
Cenerentola innamorata...
I due
andarono a cena in uno dei piccoli bistrò londinesi.
Non era la prima volta che andavano in quel posto. Durante la cena Ginny, non
parlò quasi di nulla. Si limitava a fare ad
Harry domande sulla riunione ben riuscita di quel giorno. Harry sapeva che lei
voleva sfogarsi ma non ci riusciva, perciò prima
del dolce Harry decise, anche in maniera un po’ brusca di rompere il
ghiaccio.
-
allora Ginny di cosa dovevi parlarmi?- Ginny alzò
la testa e sbarrò gli occhi, non si aspettava in quel momento quella
domanda. Comunque Harry aveva ragione erano li
perché lei doveva parlargli.
-
Ecco Harry vedi… “
come posso dirlo a lui! che mi è venuto in
testa… si è il mio migliore amico…ma come faccio a
dirglielo…devo farlo!” – Harry vedendola in
difficoltà le prese le mani. E lei guardandolo negli occhi.- sono
incinta!- Harry schizzo in piedi felicissimo.
-
Ginny ma è meraviglioso! Congratulazioni!..-
lei lo guardò con uno sguardo triste.- cosa c’è piccola non
sei felice?
-
Harry…- Ginny iniziò a piangere.
-
che succede?
-
Draco mi ha lasciata!
-
cosa?
-
si! Lui mi ha detto che non è pronto,
che non può essere il suo… ti rendi conto?
-
stronzo!
-
Harry! Come faccio?
-
ma sei certa che sia suo?
-
si! Io non sono una sgualdrina Harry!
-
Non volevo dire questo! E che hai intenzione di
fare?
-
non lo so! Harry! Non lo so più! Ieri sera
quando gliel’ho detto ero così
felice… un figlio, io… un piccolo tutto mio e del mio amore. Invece lui, è rimasto
scioccato, impietrito. Poi abbiamo iniziato a litigare e mi cadetto quelle
cose. E stamattina quando mi sono svegliata lui non c’era
più.
-
Forse non se l’aspettava!
-
Ora che fai prendi le sue parti?
-
No Ginny! Lo sai che io sono per te! Indubbiamente ha sbagliato ad
andarsene senza dirtelo. Ma magari ha bisogno di
assorbire la cosa. È indubbiamente una cosa che fa effetto.
-
Si ma a te non ha fatto quell’effetto.
-
No! Ma devi metterci che non è mio
figlio. Certo che gli vorrò bene come se lo fosse.
Però è diverso. Se
me lo avessero detto magari avrei reagito come lui.
-
No Harry! Tu non lo faresti… non te ne andresti
così.
-
Forse Hai ragione.
Nel
frattempo arrivò il dolce, iniziarono a
mangiarlo, senza voglia. Tanto per interrompere la conversazione.
A tuo
padre non riesci a dirlo
proprio a lui fiero di sua figlia
hai paura e non vuoi ferirlo
in poltrona mentre sbadiglia
di tua madre poi ti vergogni
non vuoi dirle che ti piaceva
far l'amore scambiarsi i sogni
lei lo ha fatto perché doveva
Appena finito Harry riprese.
-
Con chi ne hai parlato?
-
Solo con te, e con lui. a papà non posso
dirlo, non l’accetterebbe, sai per lui il matrimonio è sacro e io sono la figlia preferita e
perfetta.
-
A tua madre?
-
No! Morirebbe di crepacuore, dopo la sorpresa del divorzio tra Bill e
Fleur non voglio darle anche questo dispiacere. E poi
come glielo dico che l’ho fatto con un Malfoy,
prima del matrimonio.
-
In effetti! A Ron l’hai detto? Lui sarebbe felice!
-
Si! Ma lo sai com’è protettivo nei
miei confronti. Credo che sarebbe partito a cercare
Draco con l’intento di ucciderlo.
-
Forse! E ad Herm? Magari lei saprebbe
consigliarti meglio.
-
Lo sai quanto lei ne desideri uno. Sicuramente mi direbbe di tenerlo.
Poi non voglio metterla in difficoltà con Ron. Perché
sicuramente non approverebbe, di tenergli nascosto una cosa del genere.
-
Forse è vero.
-
L’unico a cui potevo chiedere aiuto, come
al solito, per salvarmi, sei tu Harry.
Cosa
vuoi, che ti posso dire,
non so darti nessun consiglio
forse devi solo sentire
se davvero lo vuoi un figlio
di un amore di una volta sola
di un amore che non è amore
e la notte ci pensi ancora
mentre piangi e non sai che fare
ma non è vero che sei sbagliata
nei suoi occhi vedevi il mare
Cenerentola innamorata...
Harry
rimase un po’ sconcertato da quell’affermazione. Però
era vero, l’unico a cui poteva parlare, perché estraneo alla
vicenda era lui.
-
è vero Ginny, ma io non so proprio
che consigliarti…
-
lo immaginavo. Questa volta
l’ho fatta grossa. Sono un errore della natura, uno stupido errore, ingenua e cretina.
-
Non è vero Ginny, non è vero
nulla di tutto questo. Non hai nulla che non vada. Sei
una bella donna, innamorata dell’uomo della tua vita. Perché
penso che Draco, per quanto possa essere stato idiota in questa
circostanza ti ami.
-
Non ci credo Harry. Non ci credo più! Ho
deciso… portami al san Mugno.
-
Sei sicura?
-
Si!
Ginny
aveva gli occhi lucidi. Ma non ce la faceva
più, aveva in testa una confusione tale che non le permetteva di capire
nulla. Voleva solo finirla. Il prima possibile.
Quando usciamo dal ristorante
sembri ancora più piccolina
c'è una luna come un gigante
e parlando è già domattina
sotto il muro dell'ospedale
che terribile decisione
piccolina fra il bene e il male
piccolina su quel portone...
- “ Ginny! Piccola. Sembri più
piccola de quando ti ho salvata dalla camera dei
segreti, e tremi come una foglia. Non so cosa dirti, non so
come aiutarti. Vorrei salvarti da questa situazione, si
ma come? Come posso farlo? Potrei dirti scappiamo! Ma non credo servirebbe a molto. Siamo qui in questa
macchina in silenzio. Tu guardi fuori dal vetro il
buio assorta nei tuoi pensieri, se solo potessi sentirli. Se
solo riuscisti a capire fino in fondo come ti senti. Guarda, il cielo
sé meraviglioso in questo momento. Il sole, con i suoi teneri raggi sta
pennellando, come la tavolozza di un pittore, la tela del cielo. Eccoci siamo
arrivati. Tu mi guardi con i tuoi occhi blu arrossati dal pianto e dal sonno.
Non sorridi, ma non piangi. Sei indecifrabile. Esiti un momento. Ho capito che
vuoi dire. Poi scendi convinta e vai. Ti aspetterò qui. È una
scelta che vuoi fare da sola. È giusto! Arrivi al portone ed entri
decisa. A me si sta stringendo il cuore”
Poi ti fermi e ritorni indietro
nel mio cuore me l'aspettavo
mentre l'alba ci appanna il vetro
tu sorridi a un amore nuovo
con il sole ti porto a casa
ed in macchina vuoi cantare
sei felice come una sposa
perché adesso lo sai che fare
perché adesso ti senti amata
e dai tuoi occhi si vede il mare
Cenerentola innamorata…
“ sono passati trenta
secondi e ti vedo riuscire. Sorrido! Lo sapevo che avresti fatto la cosa
giusta. Rientri in macchina chiudi lo sportello
allacci la cintura. Poi mi guardi sorridendo.”
-
Harry…andiamo a festeggiare! Ho deciso lo voglio
questo bambino! È mio! E non gli
permetterò che gli accada niente. Dovessi
andare contro il mondo intero.
-
Tutto il mondo, meno uno me! Lo sai ti
appoggerò sempre! E poi sono felice che
tu abbia deciso di tenerlo.
-
Grazie Harry! Io lo amo, e so che lui mi amerà
di rimando.
-
Già! Allora dove festeggiamo?
-
Che ne dici di farlo con tutti gli altri a casa?
-
Ci stò!
“ e così… con il sole ti porto a casa ed in
macchina vuoi cantare. Sei felice come una sposa perché adesso lo sai
che fare! Perché adesso ti senti amata, nei
suoi occhi vedrai il mare! Mia piccola Ginny innamorata.”