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Autore: Karmilla    28/10/2011    9 recensioni
Quanto ti ha fatto male vederla avvinghiata a lui, Kaname? Quanto hai sofferto nel vederla strusciarsi al corpo dell'hunter come una gatta, con uno sguardo negli occhi che tradiva sete, desiderio, rimpianto, rimorso, mentre Zero la teneva stretta a sé, in un abbraccio che tu ancora non hai mai ricevuto. Quanto ti ha spezzato il cuore sentire tutto ciò che finora lei non ha mai dimostrato a te?
N.B. Storia ambientata nel Volume 13, contiene spoiler!
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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UnProfumoNostalgico

Dopo mesi di assenza dal forum, eccomi nuovamente qui. Pubblico a conclusione della Nona sfida tra le Houses sul VKFansForum, perché la storia che vi apprestate a leggere era in gara.

 Questa storia non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per Aoi~chan, che ha avuto l'idea della sfida, per Maleka, che l'ha letta in anteprima e mi ha incoraggiato a pubblicarla, e Zero_nel_Cuore, che mi ha dimostrato tutta la sua stima e il suo affetto. Senza voi tre, probabilmente Karmilla non sarebbe più tornata a scrivere e per questo vi ringrazio profondamente.

E ora questa storia è per voi, amiche di EFP! Ditemi cosa ne pensate, nel bene e nel male. Io sono qui ad aspettare i vostri commenti.

Buona Lettura!



Si è chiuso nella sua camera con lei, il Principe Maledetto, ma questa notte che dovrebbe vederli compagni, amanti e complici, li vede invece nemici, distanti, prigionieri della loro solitudine. Stanotte non sono due promessi sposi ma solo preda e carnefice.

E' chino su di lei, la sovrasta con il proprio corpo, così virile e possente rispetto a quell'altro così gracile e fragile, da ragazzina. La stanza è piena di gemiti. Di dolore? Di piacere? Ma qual'è la differenza? Per lui non conta nulla. L'importante è che lei, la sua amata e dolce Principessa, capisca che adesso chi comanda è lui. Ha rischiato di perderla, in quel cimitero, ma non a causa di quel moccioso ragazzino dei Touma, che ben presto avrà la punizione che merita, ma per colpa sua, quel Kiryu che compare sempre nel momento meno opportuno, infrangendo il castello di sabbia che il Principe  ha costruito e  nel quale ha rinchiuso la speranza di una vita felice con lei.

Quanto ti ha fatto male vederla avvinghiata a lui, Kaname? Quanto hai sofferto nel vederla strusciarsi al corpo dell'hunter come una gatta, con uno sguardo negli occhi che tradiva sete, desiderio, rimpianto, rimorso, mentre Zero la teneva stretta a sé, in un abbraccio che tu ancora non hai mai ricevuto. Quanto ti ha spezzato il cuore sentire tutto ciò che finora lei non ha mai dimostrato a te?

Sei riuscita a trattenerti dal bere il suo sangue, Yuuki...se non altro, in questo sei stata brava...

Sciocco! E a cosa serve? Il fatto che lei non abbia bevuto quel sangue rende il tradimento più lieve? No, e lo sa bene anche lei, che accetta la sua punizione senza ribellarsi, ben sapendo il male che ti ha fatto.

E Kaname gliela fa pesare, questa punizione, affondando nuovamente nel suo collo, strappandole questa volta un gemito di piacere, perché vuole dimostrarle che l'unico che può stare al suo fianco è lui, lui e nessun altro. E' disposto a qualunque cosa pur di farglielo capire, e il fragile corpo martoriato dai segni delle sue zanne è solo la disperata dimostrazione di quanto, se solo lui volesse, quell'intenso amore sia in grado di travolgerla e sottometterla.

Si è accanito sul suo corpo nell'unica maniera che gli è stata concessa, per privarla del sangue, mentre in realtà vorrebbe accanirsi su di lei in tutt'altra maniera, se la Principessa glielo permettesse. Ha aspettato tutta una vita anzi, due, che lei fosse pronta, che si lasciasse amare come una donna e che lo amasse come un uomo, che gli regalasse quel calore fisico che ancora non gli è stato concesso. Si è trattenuto fino allo stremo, facendosi violenza pur di rispettare la sua dolce bambina e non è servito a nulla, perché non è lui quello che lei desidera. E la sua frustrazione non può che manifestarsi nella crudeltà di vampiro, nel suo corpo che schiaccia quello della sua amata, perché vuole che nello stesso istante in cui sentirà quelle zanne lacerargli la carne, lei comprenda anche la vitale fisicità che troppo a lungo ha tenuto repressa.

Gli occhi della Principessa sono colmi di rabbia e frustrazione, e quasi gli viene da ridere nel notarlo. E' il suo momento di gloria, ora può finalmente compiere l'affondo finale, può scaricarle addosso tutta la sua frustrazione, la sua solitudine, il suo egoismo e la sua fragilità.

Non lo capisce, la Principessa, non capisce perché le sue parole siano colme solo di disperazione, non capisce perché il solo fatto che lei sia tornata dopo dieci anni non basti. E Kaname non riesce a dirle che si è comportato da stupido, che ha ceduto al suo desiderio di libertà, che le ha permesso di fare di testa sua ma che il suo intento di farle sbattere la testa contro la cruda realtà gli si è ritorto contro, e quello che ha dovuto comprendere che non può più vivere di illusioni è lui.

Yuuki non capisce quanto lei sia importante per te, Kaname, non ha ancora capito che se dovesse accaderle qualcosa, tu ti preoccuperesti e faresti qualunque cosa pur di salvarla, qualunque, anche arrivare al punto di farti odiare. Hai un solo, innocente desiderio: sentirla chiedere aiuto, sentirla mentre ti chiama, con tutto il cuore, con onestà, con la consapevolezza che conta su di te. Vorresti solo questo, che contasse su di te, che si appoggiasse a te, che ti dimostrasse che anche tu sei importante per lei.

Ma questa volta Yuuki si è presa gioco di te e dei tuoi sentimenti, e tu non puoi far altro che fargliela pagare nel modo più crudele, Kaname, perché lo sai che nel momento in cui tu avrai dei problemi, lei in tuo aiuto non correrà e ti ritroverai da solo, come è sempre stato sin dall'inizio della tua lunghissima e triste vita.

E all'improvviso il cupo manto che oscura il cuore di Kaname si alza, permettendo l'impossibile.

“La perdita, la solitudine, sono tormenti che non voglio provare mai più...”, afferma il Principe, mentre Yuuki lo guarda incredula, cercando di cogliere in quegli occhi amaranto un minimo segno che le faccia capire cosa sta succedendo.

“Dimmi, Onii-sama, tu pensi che la scelta dei nostri genitori sia stata inutile?”

Povera, ingenua Yuuki, non puoi sapere quale mistero si cela nel passato di quell'uomo, non capisci quale sia la solitudine di cui parla Kaname.

“No...non è questo”.

“Ti prometto che non morirò, Kaname, quindi non parlare come se avessi già perso tutto e fossi rimasto solo”.

Ma Kaname è già rimasto solo, in un passato tanto lontano che adesso è riemerso in tutta la sua forte devastazione, riaprendo quella voragine di sconforto e angoscia che, chissà, forse lui stesso credeva di aver superato. Ed è stata solo colpa tua, Yuuki.

“Ti ripeto che non è questo...”

Per un attimo il suo sguardo torna ad essere quello di sempre, magnetico, diretto, incantatore, solo leggermente più triste e spaventato.

“Il punto è che io non sono tuo fratello...”

E' arrivato il momento di gettare la maschera, di aprire lo scrigno che è rimasto chiuso per un tempo immemorabile e giocare a carte scoperte perché continuare a fingere di essere il dolce e protettivo fratello maggiore porterà Yuuki sempre di più tra le braccia di Kiryu, e questo Kaname l'ha capito.

Non finge, Kaname, mentre solleva Yuuki con tutta la tenerezza e delicatezza di cui è capace, mentre la tiene stretta a sé, assaporando il tepore del suo corpo, mentre la trasporta, fragile e preziosissimo tesoro, verso quella che è la porta dell'abisso più oscuro, evitando di incrociare il suo sguardo, affinché lei non legga nei suoi occhi tutta la sua paura.

“Sento il tuo odore...la stanza ne è impregnata in ogni più piccolo angolo, Onii-sama.”

E quale odore è più nostalgico, Yuuki? Quello di Zero, che ti ha fatto perdere il controllo, o quello di Kaname, che ti sta avvolgendo in tutta la sua potenza, rivelandoti un mondo del quale hai sempre ignorato l'esistenza?

Il corpo martoriato e debilitato della Principessa viene dolcemente adagiato su una bara antica, una bara che per secoli ha custodito un orribile segreto.

“Per lunghi, lunghissimi anni...ho giaciuto in questa bara senza nemmeno la rincuorante prospettiva di poter diventare polvere.”

Continua a non capire, la Principessa, non si rende conto di quello che sta accadendo davanti a suoi occhi, non si rende conto del fatto che Kaname le ha aperto completamente il suo cuore, che si sta affidando a lei, che sta mettendo la sua vita nelle sue mani, supplicandola tacitamente di non farlo cadere, di non abbandonarlo, non questa volta. La sua ingenuità costringe Kaname ad andare ancora una volta in suo aiuto, facendole bere il suo sangue, permettendole di capire da sola, e in quell'oblio di sangue la Principessa naviga scoprendo l'inimmaginabile.

Un omicidio crudele, un vampiro consumato dall'invidia e dalla brama di potere che non esita a sacrificare il figlio della donna amata, e la carcassa di un vampiro antico che si risveglia, un corpo irriconoscibile se non fosse per gli occhi, quegli occhi che rivelano uno sguardo caro tanto familiare, uno sguardo triste e colpevole nel momento in cui si posa sul corpo esanime del neonato. E poi ricordi felici, una donna che tiene in braccio un fagottino che stringe il dito di un bambino dagli occhi tristi, e in quella stretta la consapevolezza di esser stato catturato per la vita. Un passo avanti di un bimbo che fino a poco prima guardava quella vita con distacco, come se fosse un intruso, perennemente a disagio nella sua condizione di mostro amato e coccolato dalle sue vittime, e ora improvvisamente preda consapevole e consenziente di quella bambina appena venuta al mondo, e parte integrante, finalmente, di una famiglia vera.

Le posizioni si invertono, su quella fredda bara, ora è la Principessa a sovrastare il corpo del suo Principe. Lo accarezza, lo guarda con dolcezza, gli prende il viso tra le mani e si china verso di lui, sfiorandolo quasi con la punta del suo naso, sussurrando parole di conforto mentre le loro mani giocano reciprocamente l'una con i capelli dell'altro, in un tenero scambio di effusioni che riscalda i loro cuori.

“Per me esiste un solo Kaname, e sei tu, Onii-sama. Quindi non avere timore, parla liberamente, dimmi tutto.”

Ma le parole non escono, sono troppo pesanti, troppo dolorose, troppo sconvolgenti ed è di nuovo il sangue a parlare al posto di Kaname, raccontando di un'epoca millenaria lontanissima, di un uomo solo, senza nome, abbandonato dalla famiglia e di volta in volta da tutti quelli che capivano la mostruosità del suo essere diverso. Un'enorme solitudine, colmata infine da un'amore inaspettato ed insperato, una donna misteriosa che cambia la vita dell'oscuro Principe, regalando un po' di calore a quel cuore gelido ed impenetrabile.

Mentre viaggia nell'oblio, la Principessa non sente che il suo Principe è accanto a lei, che la tiene stretta, che le accarezza i capelli e le mani, quasi a volersi imprimere nella memoria il suo profumo, per poterlo ricordare e vivere tutte le volte che ne sentirà il bisogno. E' giunto il momento di salvarla da tutta quella cupa disperazione, perché Kaname lo sa che un mostro non può dare gioia o amore, e Yuuki invece merita una vita felice, serena; è giunto il momento di proteggerla, anche se lei non vorrà, anche se questo vorrà dire farsi odiare.

Ma prima, ancora, un attimo insieme, l'uno tra le braccia dell'altra, affinché Kaname riempia il suo essere con il profumo nostalgico di Yuuki, per potersi sentire meno solo quando l'abbandonerà.

 



   
 
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