UnProfumoNostalgico
Dopo mesi di assenza dal forum, eccomi
nuovamente qui. Pubblico a conclusione della Nona sfida tra le Houses
sul VKFansForum, perché la storia che vi apprestate a leggere
era in gara.
Questa storia non avrebbe mai visto la luce se non fosse stato per Aoi~chan, che ha avuto l'idea della sfida, per Maleka, che l'ha letta in anteprima e mi ha incoraggiato a pubblicarla, e Zero_nel_Cuore,
che mi ha dimostrato tutta la sua stima e il suo affetto. Senza voi
tre, probabilmente Karmilla non sarebbe più tornata a scrivere e
per questo vi ringrazio profondamente.
E ora questa storia è per voi, amiche di EFP! Ditemi cosa ne pensate, nel bene e nel male. Io sono qui ad aspettare i vostri commenti.
Buona Lettura!
Si è chiuso nella sua camera
con lei, il Principe Maledetto, ma questa notte che dovrebbe vederli
compagni, amanti e complici, li vede invece nemici, distanti,
prigionieri della loro solitudine. Stanotte non sono due promessi sposi
ma solo preda e carnefice.
E' chino su di lei, la sovrasta con il
proprio corpo, così virile e possente rispetto a quell'altro
così gracile e fragile, da ragazzina. La stanza è piena di
gemiti. Di dolore? Di piacere? Ma qual'è la differenza? Per lui
non conta nulla. L'importante è che lei, la sua amata e dolce
Principessa, capisca che adesso chi comanda è lui.
Ha rischiato di perderla, in quel cimitero, ma non a causa di quel
moccioso ragazzino dei Touma, che ben presto avrà la punizione
che merita, ma per colpa sua,
quel Kiryu che compare sempre nel momento meno opportuno, infrangendo
il castello di sabbia che il Principe ha costruito e nel
quale ha rinchiuso la speranza di una vita felice con lei.
Quanto ti ha fatto male vederla
avvinghiata a lui, Kaname? Quanto hai sofferto nel vederla strusciarsi
al corpo dell'hunter come una gatta, con uno sguardo negli occhi che
tradiva sete, desiderio, rimpianto, rimorso, mentre Zero la teneva
stretta a sé, in un abbraccio che tu ancora non hai mai
ricevuto. Quanto ti ha spezzato il cuore sentire tutto ciò che
finora lei non ha mai dimostrato a te?
Sei riuscita a trattenerti dal bere il suo sangue, Yuuki...se non altro, in questo sei stata brava...
Sciocco! E a cosa serve? Il fatto che
lei non abbia bevuto quel sangue rende il tradimento più lieve?
No, e lo sa bene anche lei, che accetta la sua punizione senza
ribellarsi, ben sapendo il male che ti ha fatto.
E Kaname gliela fa pesare, questa
punizione, affondando nuovamente nel suo collo, strappandole questa
volta un gemito di piacere, perché vuole dimostrarle che l'unico
che può stare al suo fianco è lui, lui e nessun altro. E'
disposto a qualunque cosa pur di farglielo capire, e il fragile corpo
martoriato dai segni delle sue zanne è solo la disperata
dimostrazione di quanto, se solo lui volesse, quell'intenso amore sia
in grado di travolgerla e sottometterla.
Si è accanito sul suo corpo
nell'unica maniera che gli è stata concessa, per privarla del
sangue, mentre in realtà vorrebbe accanirsi su di lei in
tutt'altra maniera, se la Principessa glielo permettesse. Ha aspettato
tutta una vita anzi, due, che
lei fosse pronta, che si lasciasse amare come una donna e che lo amasse
come un uomo, che gli regalasse quel calore fisico che ancora non gli
è stato concesso. Si è trattenuto fino allo stremo,
facendosi violenza pur di rispettare la sua dolce bambina e non
è servito a nulla, perché non è lui quello che lei
desidera. E la sua frustrazione non può che manifestarsi nella
crudeltà di vampiro, nel suo corpo che schiaccia quello della
sua amata, perché vuole che nello stesso istante in cui
sentirà quelle zanne lacerargli la carne, lei comprenda anche la
vitale fisicità che troppo a lungo ha tenuto repressa.
Gli occhi della Principessa sono colmi
di rabbia e frustrazione, e quasi gli viene da ridere nel notarlo. E'
il suo momento di gloria, ora può finalmente compiere l'affondo
finale, può scaricarle addosso tutta la sua frustrazione, la sua
solitudine, il suo egoismo e la sua fragilità.
Non lo capisce, la Principessa, non
capisce perché le sue parole siano colme solo di disperazione,
non capisce perché il solo fatto che lei sia tornata dopo dieci
anni non basti. E Kaname non riesce a dirle che si è comportato
da stupido, che ha ceduto al suo desiderio di libertà, che le ha
permesso di fare di testa sua ma che il suo intento di farle sbattere
la testa contro la cruda realtà gli si è ritorto contro,
e quello che ha dovuto comprendere che non può più vivere
di illusioni è lui.
Yuuki non capisce quanto lei sia
importante per te, Kaname, non ha ancora capito che se dovesse
accaderle qualcosa, tu ti preoccuperesti e faresti qualunque cosa pur
di salvarla, qualunque, anche arrivare al punto di farti odiare. Hai un
solo, innocente desiderio: sentirla chiedere aiuto, sentirla mentre ti
chiama, con tutto il cuore, con onestà, con la consapevolezza
che conta su di te. Vorresti solo questo, che contasse su di te, che si
appoggiasse a te, che ti dimostrasse che anche tu sei importante per
lei.
Ma questa volta Yuuki si è
presa gioco di te e dei tuoi sentimenti, e tu non puoi far altro che
fargliela pagare nel modo più crudele, Kaname, perché lo
sai che nel momento in cui tu avrai dei problemi, lei in tuo aiuto non
correrà e ti ritroverai da solo, come è sempre stato sin
dall'inizio della tua lunghissima e triste vita.
E all'improvviso il cupo manto che oscura il cuore di Kaname si alza, permettendo l'impossibile.
“La perdita, la solitudine, sono
tormenti che non voglio provare mai più...”, afferma il
Principe, mentre Yuuki lo guarda incredula, cercando di cogliere in
quegli occhi amaranto un minimo segno che le faccia capire cosa sta
succedendo.
“Dimmi, Onii-sama, tu pensi che la scelta dei nostri genitori sia stata inutile?”
Povera, ingenua Yuuki, non puoi sapere
quale mistero si cela nel passato di quell'uomo, non capisci quale sia
la solitudine di cui parla Kaname.
“No...non è questo”.
“Ti prometto che non
morirò, Kaname, quindi non parlare come se avessi già
perso tutto e fossi rimasto solo”.
Ma Kaname è già rimasto
solo, in un passato tanto lontano che adesso è riemerso in tutta
la sua forte devastazione, riaprendo quella voragine di sconforto e
angoscia che, chissà, forse lui stesso credeva di aver superato.
Ed è stata solo colpa tua, Yuuki.
“Ti ripeto che non è questo...”
Per un attimo il suo sguardo torna ad
essere quello di sempre, magnetico, diretto, incantatore, solo
leggermente più triste e spaventato.
“Il punto è che io non sono tuo fratello...”
E' arrivato il momento di gettare la
maschera, di aprire lo scrigno che è rimasto chiuso per un tempo
immemorabile e giocare a carte scoperte perché continuare a
fingere di essere il dolce e protettivo fratello maggiore
porterà Yuuki sempre di più tra le braccia di Kiryu, e
questo Kaname l'ha capito.
Non finge, Kaname, mentre solleva
Yuuki con tutta la tenerezza e delicatezza di cui è capace,
mentre la tiene stretta a sé, assaporando il tepore del suo
corpo, mentre la trasporta, fragile e preziosissimo tesoro, verso
quella che è la porta dell'abisso più oscuro, evitando di
incrociare il suo sguardo, affinché lei non legga nei suoi occhi
tutta la sua paura.
“Sento il tuo odore...la stanza ne è impregnata in ogni più piccolo angolo, Onii-sama.”
E quale odore è più
nostalgico, Yuuki? Quello di Zero, che ti ha fatto perdere il
controllo, o quello di Kaname, che ti sta avvolgendo in tutta la sua
potenza, rivelandoti un mondo del quale hai sempre ignorato l'esistenza?
Il corpo martoriato e debilitato della
Principessa viene dolcemente adagiato su una bara antica, una bara che
per secoli ha custodito un orribile segreto.
“Per lunghi, lunghissimi
anni...ho giaciuto in questa bara senza nemmeno la rincuorante
prospettiva di poter diventare polvere.”
Continua a non capire, la Principessa,
non si rende conto di quello che sta accadendo davanti a suoi occhi,
non si rende conto del fatto che Kaname le ha aperto completamente il
suo cuore, che si sta affidando a lei, che sta mettendo la sua vita
nelle sue mani, supplicandola tacitamente di non farlo cadere, di non
abbandonarlo, non questa volta. La sua ingenuità costringe
Kaname ad andare ancora una volta in suo aiuto, facendole bere il suo
sangue, permettendole di capire da sola, e in quell'oblio di sangue la
Principessa naviga scoprendo l'inimmaginabile.
Un omicidio crudele, un vampiro
consumato dall'invidia e dalla brama di potere che non esita a
sacrificare il figlio della donna amata, e la carcassa di un vampiro
antico che si risveglia, un corpo irriconoscibile se non fosse per gli
occhi, quegli occhi che rivelano uno sguardo caro tanto familiare, uno
sguardo triste e colpevole nel momento in cui si posa sul corpo esanime
del neonato. E poi ricordi felici, una donna che tiene in braccio un
fagottino che stringe il dito di un bambino dagli occhi tristi, e in
quella stretta la consapevolezza di esser stato catturato per la vita.
Un passo avanti di un bimbo che fino a poco prima guardava quella vita
con distacco, come se fosse un intruso, perennemente a disagio nella
sua condizione di mostro amato e coccolato dalle sue vittime, e ora
improvvisamente preda consapevole e consenziente di quella bambina
appena venuta al mondo, e parte integrante, finalmente, di una famiglia
vera.
Le posizioni si invertono, su quella
fredda bara, ora è la Principessa a sovrastare il corpo del suo
Principe. Lo accarezza, lo guarda con dolcezza, gli prende il viso tra
le mani e si china verso di lui, sfiorandolo quasi con la punta del suo
naso, sussurrando parole di conforto mentre le loro mani giocano
reciprocamente l'una con i capelli dell'altro, in un tenero scambio di
effusioni che riscalda i loro cuori.
“Per me esiste un solo Kaname, e sei tu, Onii-sama. Quindi non avere timore, parla liberamente, dimmi tutto.”
Ma le parole non escono, sono troppo
pesanti, troppo dolorose, troppo sconvolgenti ed è di nuovo il
sangue a parlare al posto di Kaname, raccontando di un'epoca millenaria
lontanissima, di un uomo solo, senza nome, abbandonato dalla famiglia e
di volta in volta da tutti quelli che capivano la mostruosità
del suo essere diverso.
Un'enorme solitudine, colmata infine da un'amore inaspettato ed
insperato, una donna misteriosa che cambia la vita dell'oscuro
Principe, regalando un po' di calore a quel cuore gelido ed
impenetrabile.
Mentre viaggia nell'oblio, la
Principessa non sente che il suo Principe è accanto a lei, che
la tiene stretta, che le accarezza i capelli e le mani, quasi a volersi
imprimere nella memoria il suo profumo, per poterlo ricordare e vivere
tutte le volte che ne sentirà il bisogno. E' giunto il momento
di salvarla da tutta quella cupa disperazione, perché Kaname lo
sa che un mostro non può dare gioia o amore, e Yuuki invece
merita una vita felice, serena; è giunto il momento di
proteggerla, anche se lei non vorrà, anche se questo
vorrà dire farsi odiare.
Ma prima, ancora, un attimo insieme,
l'uno tra le braccia dell'altra, affinché Kaname riempia il suo
essere con il profumo nostalgico di Yuuki, per potersi sentire meno
solo quando l'abbandonerà.